Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Un autoritratto di Antonio Ligabue

Image

Un autoritratto di Antonio Ligabue

Ligabue in versione deluxe

Tre tomi in cofanetto analizzano più di mille opere del pittore naif

Stefano Luppi

Leggi i suoi articoli

Uno degli artisti maggiormente riconoscibili ed esposti (attualmente sono aperte mostre a Ferrara e a Parma, con una sovrapposizione poco auspicabile), Antonio Ligabue (nato Antonio Costa, poi divenuto Antonio Laccabue; Zurigo, 18 dicembre 1899 – Gualtieri, Re, 27 maggio 1965), ha ora il suo «Catalogo generale delle pitture, sculture, disegni e incisioni» versione deluxe.

L’operazione editoriale è della Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma, presieduta da Augusto Agosta Tota, che firma la curatela insieme a Marzio Dall’Acqua con la consulenza di Sergio Negri: produzione divisa in tre tomi, rispettivamente dedicati ai dipinti del primo e secondo periodo (1928-1939 e 1940-1952), al terzo periodo (1953-1962) e al corpus di sculture, disegni e incisioni della intera carriera.

In totale 692 pagine per la raccolta di mille dipinti pubblicati a colori, 70 sculture, 158 disegni e 91 incisioni, tutti con breve scheda tecnica e bibliografia curati da uno staff coordinato da Matteo Smolizza. Insomma una pubblicazione che da oggi diviene indispensabile per gli amatori e gli studiosi di un artista tanto noto, anche grazie alla vita «da film», ma forse ancora da studiare in profondità.

Certo, non si tratta del primo catalogo che questo gruppo di lavoro, cui si aggiungono per l’occasione Vittorio Sgarbi, Giuseppe Amadei e Flavio Caroli, ha dedicato all’autore di stampo naif: nel 2005 una precedente pubblicazione aveva analizzato circa 800 dipinti; in questa occasione, pur essendo giunti a quota mille, qualcosa probabilmente manca, come ammette lo stesso Agosta Tota in apertura.

Ma l’edizione è sontuosa, con i tomi raccolti in cofanetto, le immagini non sempre a piena pagina dai colori nitidi e definiti, le sculture su sfondo bianco invece un po’ appiattite alla visione. Alla fine della lettura e dello «sfoglio» dell'intera produzione emerge la verità: «Ligabue è solo, drammaticamente, ostinatamente solo, non appartiene a movimenti, gruppi, tendenze, non ha ideologie, non ha partiti. Descrive un mondo; non ha altro interesse», come sintetizza efficacemente Vittorio Sgarbi. 

Catalogo Generale di Antonio Ligabue. Pitture, Sculture, Disegni e Incisioni
a cura di Augusto Agosta Tota e Marzio Dall’Acqua, Parma 2020, edizioni Augusto Agosta Tota, tre tomi in cofanetto, 692 pp., italiano/inglese, € 370,00

Un autoritratto di Antonio Ligabue

Stefano Luppi, 01 agosto 2021 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Alla Galleria Bper 39 opere (da Guercino a Ontani, da Jules van Biesbroeck a Klinger) illustrano il rapporto tra esseri mitologici e la condizione umana odierna

Alle Sale Chiablese oltre 100 opere dal Quattrocento al Novecento per un lungo excursus che pone al centro la bellezza del gentil sesso

Negli spazi della Fondazione luganese, due appuntamenti celebrano l’anniversario della raccolta dei coniugi che, in mezzo secolo, acquisirono oltre 250 opere da Balla a Warhol

Nel centenario della nascita il Museo di San Domenico, a Imola, riunisce una settantina di opere dell’artista che amava sperimentare con i materiali più eterogenei 

Ligabue in versione deluxe | Stefano Luppi

Ligabue in versione deluxe | Stefano Luppi