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La chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano. Foto © Arch. Giorgio Ripa

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La chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano. Foto © Arch. Giorgio Ripa

Milano, luci led a San Satiro

Inaugurata la nuova illuminazione della basilica rinascimentale di Santa Maria

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Milano. Si è inaugurata questa mattina la nuova illuminazione della basilica di Santa Maria presso San Satiro, uno dei gioielli della Milano rinascimentale, nella quale Donato Bramante (1444-1514) realizzò, fra l’altro, quell’autentico prodigio prospettico che è l’«abside»: un ambiente che, misurando 97 centimetri di profondità, si presenta al visitatore che entri dalla porta principale della basilica come un vano profondo almeno cinque metri. Con la nuova illuminazione, realizzata con tecnologia led e resa possibile dalla collaborazione tra Artemide spa e Fondazione Banca del Monte di Lombardia, questa superba architettura trova una nuova e completa visibilità, che la precedente illuminazione, più diffusa, non valorizzava appieno.

In contemporanea è stata realizzata la nuova illuminazione nel piccolo e prezioso Sacello di San Satiro di età carolingia (eretto come cappella privata, nel IX secolo, con il riuso di colonne di spoglio, dal vescovo Ansperto che lo lasciò poi ai fedeli), dove dal 1507 trova posto il drammatico «Compianto sul Cristo morto», 1483, del grande plasticatore Agostino de Fondulis (o de Fondutis; notizie dal 1483 al 1522), cui si devono anche le decorazioni in terracotta del Battistero (già Sacrestia) della chiesa, opera anch’esso di Bramante. Anche questi due ambienti, non meno suggestivi della basilica, hanno trovato una nuova luce, che ne rivela la grande qualità architettonica, mentre è già partito sul Sacello, e proseguirà nelle altre aree del complesso, un intervento di radicale deumidificazione.
Il merito va a monsignor Gianni Zappa, parroco della basilica e delle basiliche di San Lorenzo Maggiore e di San Giorgio a Palazzo che, di concerto con l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Milano, ha avviato il recupero di questo autentico scrigno di tesori e di fede.

La basilica di Santa Maria (visitata da oltre 180mila persone l’anno) fu infatti eretta accanto al venerato Sacello di San Satiro in seguito a un miracolo accaduto nel 1242, quando l’immagine della «Vergine con il Bambino» che stava in un’edicola lì accanto, colpita con una pugnalata da un balordo (poi pentito, però, e beatificato), sanguinò: il segno del pugnale è ancora evidente sul collo del Bambino, nel dipinto ora posto sull’altare maggiore della basilica di Santa Maria. I fedeli presero da allora ad accorrere in tale numero a quell’edicola miracolosa, che oltre due secoli dopo, nel 1476, Galeazzo Maria Sforza e la madre Bona di Savoia promossero l’erezione di una chiesa dedicata alla Vergine, poi portata a compimento da Ludovico il Moro, ma con il concorso dei milanesi di ogni classe sociale. Mancava però lo spazio per un’abside adeguata, dal momento che alle spalle della nuova basilica correva l’allora importantissima (per i commerci) via Falcone. Bramante seppe risolvere mirabilmente il problema con una soluzione che non cessa di stupirci.
 

La chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano. Foto © Arch. Giorgio Ripa

La chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano. Foto © Arch. Giorgio Ripa

Ada Masoero, 24 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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