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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliL’asta di Sotheby’s di pittura antica del 26 maggio offre una delle più celebri scene di genere olandesi ancora in mani private: «Il corteggiamento dell’ufficiale» di Gabriel Metsu (1629-67), stima 5,3-7,1 milioni. L’opera, dipinta intorno al 1658-60 quando Gabriel Metsu era al culmine del suo successo artistico e commerciale.
Oltre a essere fra i capolavori della pittura olandese dell’Età dell’oro, ha più di altre una storia da raccontare. Entrata nel 1866 nella leggendaria collezione del ramo viennese della famiglia Rothschild, vi rimase fino al 1938, quando i nazisti razziarono tutte le proprietà dei Rothschild di Vienna.
Mentre Louis von Rothschild rimaneva prigioniero delle SS prima all’Hotel Metropole a Vienna poi nel lager del lago di Braies, vicino Bolzano (riservato ai prigionieri più illustri utilizzabili come «merce di scambio»), la sua collezione fu trasferita nel deposito centrale del Kunsthistorisches Museum di Vienna, da dove (insieme ad altri 6.500 altri dipinti) fu spostata nelle miniere di sale in Altausee per evitare i bombardamenti alleati (dell’importanza di quest’opera di Metsu testimonia l’esser stata selezionata da Hitler per il grandioso autocelebrativo museo da allestire nella sua città natale di Linz).
Nel novembre 1945, tutte quelle opere rocambolescamente scampate alla distruzione preordinata da Hitler grazie ai celebri Monuments Men delle Forze Alleate, ritornarono al Kunsthistorisches a Vienna. I quadri di collezione privata non furono tuttavia restituiti ai legittimi proprietari e, per ottenere di portare con sé il resto della collezione familiare, la baronessa Hildegard von Rothschild, trasferitasi con il marito negli Stati Uniti, fu costretta alla donazione di oltre 250 capolavori al museo, fra cui il Metsu.
Solo con le leggi di restituzione introdotte in Austria nel 1998 la famiglia Rothschild ha recuperato quei quadri forzatamente ceduti nel 1948 e quest’opera, nota ormai come il Metsu Rothschild, fu restituita agli eredi di Louis (morto nel 1955) e Hildegard (morta nel 1981) e venduti in una celebre asta da Christie’s a Londra nel 1999 all’attuale proprietario.
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