Sarzana, primo comune della Liguria arrivando dalla Toscana, è una cittadina ricca di storia che ospita due magnifiche fortezze quattrocentesche, quella di Sarzanello e quella di Firmafede. Proprio all’interno di quest’ultima si svolge la XXXVI edizione della Mostra Nazionale dell’Antiquariato Città di Sarzana dal 9 al 18 agosto. Tra gli espositori che aderiscono all’iniziativa, la seconda dopo una pausa di dieci anni dalla sua istituzione (è nata nel 1978), realtà regionali, come Ad.Res, Gianluca Leonide e Tacchinardi Giampiero di La Spezia e Antique Di Sarcina Gabriele di Sarzana, ma anche spazi del capoluogo meneghino, Ars Antiqua, Brun Fine Art, Sine Tempore Studio o del resto dell’Italia, come Corradini Enrico Antichità di Castelguelfo (Pr), D.S.V. Carpets (Caserta-Cortina d’Ampezzo), Fabio Di Ruggiero Dipinti Antichi e Francesco Obligato di Torino, solo per citarne qualcuno. Non passa inosservata la presenza di una galleria dalla Svezia, Odisseus I Sthlm Ab, che arriva da Nacka nella contea di Stoccolma e che è specializzata in dipinti europei antichi, mobili francesi e italiani e arti decorative. Lo scorso anno l’esposizione ha registrato più di 2mila visitatori alimentando così grande attesa per questo prossimo appuntamento.
Negli spazi dell’architettura rinascimentale fiorentina la Mostra Nazionale dell’Antiquariato accoglie oggetti preziosi e disparati, da mobili, a dipinti, a complementi d’arredo antichi sino al secolo scorso così come tappeti (anatolici, caucasici, persiani e di art déco), ceramiche, vetri d’autore e pezzi di design. Tra le opere esposte si segnala «Deposizione di Cristo dalla croce» di Luca Giordano (Napoli, 1634-1705), magnifico bozzetto del dipinto custodito alle Gallerie dell’Accademia ma che un tempo decorava l’altare maggiore della chiesa veneziana di Santa Maria del Pianto. Di Francesco Solimena (Canale di Serino, 1657-1747) è invece «Estasi di San Bruno di Colonia». Attivo in area napoletana e nelle maggiori corti europee, l’artista ebbe un ruolo di prim’ordine nello sviluppo degli stili barocco e rococò. Dello stesso periodo è la «Madonna con bambino» di Jacopo Amigoni (Napoli o Venezia, 1682 – Madrid, 1752), ideale discepolo dei due precedenti maestri.
Tra i manufatti più interessanti emerge il «Vaso a bulbo» in cristallo ghiacciato con decoro di anemoni incisi e smaltati nei toni del viola del giallo, del verde e dorati. Di fine XIX secolo, quest’esemplare è una produzione Gallé, la famosa vetreria artistica di Nancy. Della cristalleria Daum (anch’essa di Nancy) è un altro bell’esemplare, il vaso di forma slanciata, «Cattleya Labiata», in vetro doppio con decoro inciso datato 1910-’12. Il fiore di orchidea, riprodotto nei toni che dal rosso-nerastro al rosso porpora su un fondo marmorizzato e martellato, nella parte alta del decoro è finemente cesellato.
Proseguendo oltre il percorso canonico, nei sotterranei della fortezza è allestita inoltre un’esposizione di arte contemporanea a cura dello scultore Roberto Rocchi, con installazioni da lui concepite in situ e in cui «il marmo statuario di Carrara e quello di Thassos si uniscono con ferro, acciaio, resine e led colorati».
Realizzata in collaborazione con due enti culturali di La Spezia, il Museo Amedeo Lia e il Museo Diocesano, la manifestazione ligure dell’antiquariato rappresenta una bella occasione per ammirare opere disparate, e di periodi storici diversi, all’interno di un contesto tanto suggestivo e parimenti per disporre di una mostra mercato in un periodo, quello estivo, in cui si è più rilassati e predisposti a godere senza fretta di stimolanti visioni artistiche.