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Il disegno declinato in 33 mostre e 2mila opere
- Stefano Luppi
- 27 aprile 2018
- 00’minuti di lettura


Guido Cagnacci (attr.) (Santarcangelo 1601 - Vienna 1663), Profilo di giovane, sanguigna su carta avorio
La Biennale di Rimini lascia il segno
Il disegno declinato in 33 mostre e 2mila opere
- Stefano Luppi
- 27 aprile 2018
- 00’minuti di lettura
Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliTrentatré mostre in numerosi luoghi noti della città, tra cui Castel Sismondo, il Museo della Città, il Cinema Fulgor, il centro Fabbrica Arte Rimini (Far), la Domus del chirurgo e Palazzo Gambalunga, dove sono allestite oltre 2mila opere di disegno antico e moderno, fumetto e architettura, calligrafia e grafica, pittura, street art e cinema: sono i numeri principali della terza edizione della Biennale del disegno di Rimini, quest’anno intitolata «Visibile e invisibile, desiderio e passione» e aperta dal 28 aprile fino al 15 luglio.
Le varie mostre mettono insieme lavori di Pablo Picasso, i disegni erotici di Federico Fellini, Giorgio Morandi, Felice Giani, Ubaldo e Gaetano Gandolfi, il fumettista di Corto Maltese Sergio Toppi, Davide Benati fino a un confronto tra Guercino e un suo falsario. Tra gli appuntamenti di maggior richiamo c’è, al Far, l’ultima produzione di Vanessa Beecroft che espone la serie dei «Disegni americani» caratterizzati da figure femminili esili, solitarie e fantasmatiche coperte dai burqa.
Alla Rocca Malatestiana c’è «Il corpo sognato», 42 fogli del «Libro dei sogni» in cui Fellini annota il proprio mondo onirico e dov’è di scena anche Picasso: a confronto, le 66 acqueforti, acquetinte e puntesecche che l’artista spagnolo realizzò nel 1968 per illustrare «La Célestine» di Fernando de Rojas. Al Museo della Città è visibile «Delineavit. Guercino e il caso del Falsario»: un centinaio di paesaggi in parte attribuibili a Guercino e in parte al suo celebre «Falsario». Fino ad ora si trattava di un pittore ancora anonimo, vissuto a metà del Settecento, che oggi i curatori della Biennale (Massimo Pulini, Andrea Losavio e Anna Maria Bernucci) assegnano all’incisore Francesco Novelli (Venezia 1764-1836).
Ma sono numerosi gli appuntamenti espositivi: oltre a quanto citato si possono aggiungere quelli legati a Fortunato Duranti (1787-1863, «Le Carte della follia dalla Biblioteca di Fermo» al Museo della Città), Stefano Della Bella (1610-64, «La Poetica del Minuscolo» al Museo Civico), Adolfo De Carolis (1874-1928, «L’Eco del Tempo» a Castel Sismondo). Molto spazio anche al contemporaneo con i dipinti di Giovanni Manfredini, i collage di Jiří Kolář, gli acquerelli di Davide Benati e il consueto «Cantiere disegno» con 50 giovani autori.

Guido Cagnacci (attr.) (Santarcangelo 1601 - Vienna 1663), Profilo di giovane, sanguigna su carta avorio