Dalla conquista di Alessandro il Grande, nel 333 a.C., alla battaglia di Azio tra Ottaviano e Marco Antonio, e il suicidio di Cleopatra nel 30 a.C.: a questa fascia di tempo, l’epoca tolemaica, in cui l’antico Egitto era dominato da una famiglia reale di origine greca, è dedicata la mostra «Vivere e morire in Egitto», fino al 3 novembre aperta nel Musée d’Aquitaine, il museo di storia e di civiltà di Bordeaux con sede nel Palais des Facultés. La mostra è considerata «inedita» sia per l’approccio sia per le opere esposte.
«Questo periodo è stato a lungo percepito come il semplice dominio della Grecia sul popolo egizio. Le ricerche più recenti hanno dimostrato che le culture egizia e greca si sono in realtà mescolate e adattate in tutti i livelli della società», spiega il museo. Sono esposti per la prima volta i cartonnage rinvenuti durante gli scavi di Pierre Jouguet del 1901-02 nei siti di Ghoran e Magdola, nel Fayyum, conservati negli Istituti di Papirologia di Lille e della Sorbona, a Parigi. Il museo espone reperti della sua collezione di egittologia, costituitasi nell’Ottocento con la missione di Jean-Ernest Godard in Egitto voluta da Napoleone III, e oggetti di collezioni regionali, dal Musée des Beaux-Arts di Lione al Musée d’archéologie méditerranéenne di Marsiglia, oltre a prestiti dalla Fondation Gandur pour l’Art di Ginevra.