NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 01 AGOSTO 2024

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GIOVEDÌ 1 AGOSTO 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: il complesso monumentale di Stonehenge, non più minacciato dal progetto di un tunnel da costruirsi nei suoi pressi; un particolare della «Ronda di notte», di Rembrandt; un tratto della nave rinvenuta nei fondali marini presso Gela; il cottage di Marcel Breuer a Cape Cod (particolare; foto: Raimund Koch)

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In Gran Bretagna il Governo laburista cancella il progetto del tunnel sotto Stonehenge

La cancelliera dello Scacchiere (cioè la ministra dell’Economia) del nuovo Governo britannico, Rachel Reeves, ha cancellato il progetto di riqualificazione di Stonehenge, oggetto di grandi controversie, che avrebbe visto la costruzione di un tunnel di due miglia vicino all’antico sito. Reeves ha dichiarato in Parlamento che il neoeletto Governo laburista «non andrà avanti» con il progetto da 2 miliardi di sterline, nell’ambito di una revisione del bilancio volta a colmare un buco fiscale di 22 miliardi. In un documento programmatico pubblicato il 29 luglio, il governo ha confermato che il progetto sarà annullato. «Il governo sta cancellando il tunnel A303 di Stonehenge e il progetto A27 nel West Sussex. Si tratta di impegni di scarso valore e non finanziabili che l’anno prossimo sarebbero costati 587 milioni di sterline», si legge nella revisione contabile del Tesoro. La trasformazione dell’area di Stonehenge avrebbe dovuto essere supervisionata dall’agenzia governativa britannica nota come National Highways. I lavori prevedevano la deviazione della strada A303, che attraversa il sito preistorico, in un nuovo tunnel a doppia corsia che passava vicino a Stonehenge. La A303, nel frattempo, sarebbe stata riconvertita e in parte trasformata in una passerella pubblica. Gli oppositori del progetto hanno accolto con favore la cancellazione. Tom Holland, presidente del gruppo di opinione Stonehenge Alliance, ha dichiarato in un comunicato: «Questo progetto mostruoso, una proposta per far passare uno squarcio di cemento e asfalto attraverso il nostro più sacro paesaggio preistorico, non avrebbe mai dovuto uscire dal tavolo da disegno».

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Ne «La ronda di notte» Rembrandt utilizzò anche il solfuro di arsenico

Rembrandt utilizzò anche pigmenti di solfuro di arsenico nella sua opera più famosa, «La ronda di notte» (1642). Secondo i risultati delle indagini del Rijksmuseum, che espone il dipinto, e dell’Università di Amsterdam, che lo sta analizzando dal 2019, in questo modo l’artista avrebbe creato la rappresentazione di un filo d’oro nel ricamo del giubbetto del tenente Willem van Ruytenburch (la figura vestita di giallo al centro del dipinto), utilizzando materiali arrivati attraverso le rotte commerciali europee. «Pensavamo che Rembrandt avesse utilizzato pigmenti naturali a base di solfuro di arsenico, come l’orpimento (giallo) e il realgar (rosso), per l’effetto dorato della merlatura del tenente van Ruytenburch», spiega al telefono Fréderique Broers, una delle autrici principali dello studio insieme a Nouchka de Keyser. Ma l’applicazione di tecniche di spettroscopia, microscopia e raggi X ad alta tecnologia su due campioni ottenuti nel 2019 ha rivelato la presenza di altri due componenti. Nel corso della cosiddetta Operazione Night Watch, sono stati trovati «pararealgar, per il giallo, e pararealgar semi-amorfo, per l’arancione/rosso. Quest’ultimo deve essere stato ottenuto riscaldando o arrostendo il primo, ottenendo quello che chiamiamo solfuro di arsenico artificiale», afferma Broers.

03

Rinvenuti nei fondali prospicienti Gela i resti di una nave mercantile greca

Sono iniziate a Gela (Cl) e dureranno un anno le operazioni di recupero di una nave mercantile greca del V secolo a.C. scoperta sul fondale marino nelle scorse settimane. Il ritrovamento si è verificato a poca distanza da quello (effettuato nel 1990) di un’altra nave simile i cui reperti, relitto compreso, hanno permesso la nascita del Museo Archeologico di Gela. Le due navi greche e i tesori archeologici già recuperati troveranno collocazione nel Polo di Archeologia subacquea all’interno dell’area demaniale archeologica di Bosco Littorio, un museo che espone resti di altre imbarcazioni un tempo ospitate nel vecchio e piccolo museo di Gela, oggi ancora pieno di casse con i ritrovamenti. Nel nuovo museo siciliano sono ancora in corso lavori di consolidamento e restauro. Lo scavo subacqueo è affidato alle imprese Atlantis di Monreale e Cosiam. Il progetto generale è diretto dalla Soprintendenza del Mare della Regione siciliana che ha stanziato 500mila euro. Il direttore dei lavori è Roberto La Rocca, il responsabile unico dei lavori è Pietro Selvaggio.

04

Il cottage di Marcel Breuer a Cape Cod è stato venduto al Ccmht. Ora è pronto per il restauro

Dopo un anno di raccolta fondi e di trattative, il Cape Cod Modern House Trust (Ccmht) ha acquistato la casa estiva dell’architetto modernista Marcel Breuer vicino a Wellfleet, nel Massachusetts. L’accordo si è concluso la scorsa settimana, trasferendo la proprietà al fondo locale dal figlio di Breuer, Tomas. L’edificio sarà ora sottoposto a un’attenta ristrutturazione per preservarne il design originale, prima di essere aperto per ospitare residenze di artisti, architetti e studiosi. «È stata una lunga trattativa, ma abbiamo salvato un luogo importante da una probabile distruzione», ha dichiarato in un comunicato un portavoce del Ccmht. «I lavori di restauro inizieranno immediatamente». Breuer iniziò a costruire la casa nel 1948, progettandola «come una macchina fotografica su un treppiede», sospesa nel paesaggio circostante. «È un edificio geniale e un prototipo della visione di Breuer su come coniugare l’ethos del Bauhaus con la tradizione del cottage estivo americano», aveva dichiarato l’anno scorso Barry Bergdoll, esperto di Breuer. «È una tipologia che ha riutilizzato per le case di alcuni suoi amici, formando una specie di “colonia” nei boschi di Wellfleet». Nonostante che la casa non versi nelle migliori condizioni, Peter McMahon, architetto fondatore del Ccmht, è entusiasta del suo essere rimasta immutata nel tempo, con i mobili originali realizzati dall’architetto e una vasta collezione di libri e opere d’arte.

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Agli Uffizi quattro nuove sale e un quadro di Subleyras

Quattro nuove sale agli Uffizi e un capolavoro francese del Settecento appena acquisito. Il 31 luglio queste novità sono state annunciate dal museo fiorentino, alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del direttore dell’istituzione, Simone Verde. Da oggi diventano visitabili al secondo piano delle Gallerie degli Uffizi tre nuove sale dedicate alla pittura fiamminga del Quattro e Cinquecento (con opere di pittori come Dürer, Cranach, Memling e Froment). Questi ambienti riallestiti accolgono 31 dipinti di scuola nordeuropea. Torna accessibile al pubblico, ricostruita nella sua forma originale, una delle più celebri sale dell’istituzione fiorentina: il Gabinetto dei Marmi, con una selezione delle più importanti sculture romane della collezione medicea, reso unico dalla serie di rilievi incastonati nelle pareti. L’opera appena acquisita è un grande olio su tavola di Pierre Subleyras (1699-1749), «Lo sposalizio mistico di Santa Caterina».

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L’American Museum of Natural History ha restituito più di 100 resti umani e 90 oggetti

L’American Museum of Natural History di New York ha restituito a vari gruppi indigeni nel corso di quest’anno finora i resti di 124 esseri umani e 90 oggetti. Le misure, diventate più urgenti in seguito all’emanazione, all’inizio di quest’anno, di regolamenti federali più severi che colmano le lacune del Native American Graves Protection and Repatriation Act (Nagpra) del 1990, sono state illustrate in una lettera che il presidente del museo Sean Decatur ha inviato al suo staff la scorsa settimana e riprodotta dal quotidiano «The New York Times»: il museo ha consultato circa 50 parti interessate, ha ricevuto sette delegazioni indigene e ha completato otto rimpatri, oltre ad assumere personale per svolgere il necessario lavoro di ricerca e consultazione, tra cui due addetti incaricati di migliorare le condizioni di conservazione dei resti umani, creando il ruolo di direttore dei programmi delle collezioni per concentrarsi in parte sul lavoro di rimpatrio, e aggiungendo un altro addetto all’ufficio delle risorse culturali, che supervisionerà la conformità al Nagpra. Tra gli aggiornamenti del Nagpra, volti a facilitare e accelerare il rimpatrio, i nuovi regolamenti richiedono ai musei di ottenere il consenso delle tribù e delle nazioni dei nativi americani prima di poter esporre i manufatti o condurre ricerche su di essi. Molti musei hanno pertanto rimosso gli oggetti dalle loro esposizioni, o li hanno coperti, per conformarsi alle nuove norme. L’Amnh, per il momento, ha chiuso completamente le gallerie Eastern Woodlands e Great Plains.

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La White Cube di Londra licenzia 38 sorveglianti, per la maggior parte artisti e studenti

La galleria White Cube di Londra ha licenziato una quarantina di sorveglianti, per «cambiamenti ad alcuni processi operativi». La maggior parte dei lavoratori, con un contratto «a zero ore», sono per lo più artisti e studenti che, in una dichiarazione collettiva, affermano di essere stati congedati in maniera «insensibile» rendendo «difficile rispondere o ricevere indennità di licenziamento». «In un periodo di crisi economica e in un momento in cui i posti di lavoro, soprattutto nel settore artistico, scarseggiano, hanno messo 38 persone in una posizione estremamente difficile», aggiungono. La White Cube ha deciso di eliminare completamente la figura del sorvegliante, per sostituirla con guardie di sicurezza. «Ci è stato detto che l’eliminazione del nostro ruolo segue una tendenza generale nelle gallerie, che al coinvolgimento dei visitatori preferiscono la loro gestione», continuano gli ex lavoratori. Una portavoce della White Cube spiega che «la galleria ha modificato alcuni processi operativi relativi alla sicurezza nei nostri due spazi espositivi di Londra. Questo è dovuto a ciò che abbiamo notato nel corso degli anni nel modo in cui i membri del pubblico interagiscono con il nostro personale, gli spazi e le opere d’arte. Dei 38 sorveglianti, 13 continuano a lavorare occasionalmente con la galleria e cinque sono stati assunti con contratti a tempo determinato o permanente in ruoli diversi».

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Terminato il primo lotto di restauro della facciata di Palazzo Madama a Torino

Grazie alla sinergia tra due istituzioni, la Fondazione Torino Musei e la Fondazione Crt, che ha finanziato interamente l’intervento con 2,4 milioni di euro, sono terminati i lavori di restauro e consolidamento strutturale del monumentale avancorpo centrale della facciata juvarriana di Palazzo Madama in Piazza Castello, a Torino. I lavori, iniziati nel mese di febbraio del 2022, sono stati eseguiti dalla società Cooperativa Archeologia di Firenze. Approvati dal Ministero della Cultura e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, restauro e consolidamento strutturale hanno coniugato arte, ingegneria e ricerca scientifica finalizzate alla conservazione e alla riscoperta dell’identità architettonica e artistica della facciata. 

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Scoperto presso le coste svedesi un relitto con la stiva piena di casse di champagne

Alcuni sommozzatori polacchi hanno annunciato nei giorni scorsi di aver scoperto un relitto del XIX secolo al largo della costa svedese del Mar Baltico, la cui stiva è piena di casse di champagne e oggetti in porcellana. «Il relitto è interamente carico di casse di champagne, acqua minerale e porcellana», ha dichiarato agli organi di stampa Tomasz Stachura, responsabile del gruppo di sub Baltictech. Ha detto che tra gli oggetti trovati c'erano un centinaio di bottiglie di champagne. «Faccio immersioni da 40 anni e spesso capita che ci siano una o due bottiglie... (ma) imbattermi in un relitto con un tale carico non mi era mai capitato prima», ha commentato il sub polacco. La scoperta, avvenuta a circa 20 miglia a sud dell’isola svedese di Öland, è stata casuale, secondo i subacquei che da anni setacciano i fondali del Mar Baltico alla ricerca di relitti. «Stavamo esplorando nuovi luoghi per pura curiosità e così ci siamo imbattuti in questo relitto», ha detto l’archeologo subacqueo.

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Alla Soprintendenza di Catanzaro-Crotone restituiti reperti provenienti da vari sequestri

Ci sono anche un giavellotto e una punta di lancia in ferro realizzati tra il V ed il III secolo a.C. tra i reperti che gli uffici giudiziari di Crotone hanno consegnato nei giorni scorsi alla Soprintendenza archeologica delle province di Catanzaro-Crotone. Si tratta di materiali archeologici provenienti da diversi sequestri operati negli anni passati che erano custoditi all’Ufficio Corpi di reato del Tribunale di Crotone. I reperti erano stati sequestrati nell’ambito di operazioni delle forze dell’ordine: quelli appena restituiti in gran parte provengono da attività svolte dalla Guardia di Finanza di Crotone. Alla soprintendente Stefania Argenti sono stati consegnati beni archeologici che risalgono a un periodo compreso tra l’Età del Ferro (IX-VIII secolo a.C.) e la prima età romana (I a.C.-I d. C.).

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A Matera il nuovo allestimento dei resti fossili della balena Giuliana

I Musei nazionali di Matera hanno inaugurato il nuovo allestimento dei resti fossili della balena Giuliana. Si tratta di una balenottera del Pleistocene, che visse circa un milione di anni fa. Il ritrovamento fu effettuato nel 2006 sulle sponde della diga di San Giuliano, a pochi chilometri da Matera. È il più grande fossile di balena mai descritto e, forse, la più grande balena che abbia mai solcato le acque del Mar Mediterraneo: 26 metri, per un peso tra 130 e 150 tonnellate, contro le circa 100 tonnellate del più grande dei dinosauri. È stato necessario un lungo periodo di lavoro da parte di un team multidisciplinare composto da paleontologi, restauratori, archeologi e geologi. Ogni membro del team ha contribuito con le proprie competenze specifiche, lavorando con l'unico obiettivo di valorizzare il reperto. 

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19 volte ArtVerona

ArtVerona ha annunciato gli espositori della 19ma edizione, diretta per il quinto anno consecutivo da Stefano Raimondi, con la vicedirezione di Elena Forin, in programma dall’11 al 13 ottobre 2024 nei padiglioni 11 e 12 di Veronafiere. Ad oggi le gallerie espositrici sono 122, suddivise in tre sezioni, a cui si aggiungono gli spazi no profit e le realtà editoriali allestite in uno spazio rinnovato. La «Main Section» vede la partecipazione di 100 gallerie d’arte moderna e contemporanea, con proposte che spaziano dagli artisti storicizzati ai mid-career ai giovani. «Innova», curata da Hannah Eckstein, coinvolge 14 gallerie sperimentali e di ricerca che presentano una monografia oppure una mostra fino a un massimo di tre artisti. «Curated by», a cura di Giacinto di Pietrantonio, riunisce una selezione di 8 giovani gallerie invitate a lavorare in sinergia con un critico indipendente chiamato a realizzare il progetto dello stand in chiave curatoriale. 

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Accordo tra la Fieg e la Siae

È stato siglato il 30 luglio presso la Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) l’accordo con cui la Federazione ha affidato alla Siae (Società Italiana Autori ed Editori) il mandato per negoziare con le piattaforme digitali l’equo compenso da queste dovuto per l’utilizzo on line degli articoli di giornale. Per favorire l’esercizio, da parte delle imprese editrici, del diritto connesso introdotto dalla c.d. direttiva «Copyright», la Fieg ha affidato alla Siae le attività di negoziazione e di incasso. Un Comitato di coordinamento, composto da rappresentanti di Fieg e Siae, definirà le strategie per conseguire l’equo compenso di cui al nuovo art. 43 bis della Legge sul diritto d’autore, nonché i contenuti degli accordi da stipulare e le iniziative giudiziarie a tutela delle ragioni delle imprese editrici. 

Redazione, 01 agosto 2024 | © Riproduzione riservata