LUNEDÌ 29 LUGLIO 2024
NOTIZIE IN BREVE | 10 NOTIZIE
- 06 Il parco senegalese di Niokolo-Nioba dichiarato fuori pericolo dall’Unesco
- 07 Un’altra opera di Schiele restituita agli eredi di Fritz Grünbaum
- 08 Il bikini della principessa Leia di Star Wars venduto all’asta per 175mila dollari
- 09 In Italia nel Neolitico si usava già il «rosso cinabro»
- 10 Riaperta l’abbazia di San Biagio, a Piobbico di Sarnano
La via Appia nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco
Il Comitato Unesco del Patrimonio Mondiale, riunito a Nuova Delhi nella 46ma sessione, ha deliberato l’iscrizione della Via Appia, mille km da Roma a Brindisi, nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità che diventa così il 60mo sito italiano riconosciuto dall’Unesco. Si tratta della prima candidatura promossa direttamente dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha coordinato tutte le fasi del processo. Il risultato, scrive una nota del MiC, è frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto molteplici istituzioni: 4 regioni, Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, 13 città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università. L’Unesco ha accolto il valore universale di un’opera ingegneristica che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali sociali e culturali con il Mediterraneo e l’Oriente. L’Appia fu la prima delle grandi strade di Roma costruita con tecniche innovative e capolavori di ingegneria civile: il tracciato, iniziato nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma e Capua fu poi prolungato fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi. «A Roma sono stati stanziati un milione di euro per far rinascere la Regina Viarum, dal 29 luglio partirà la riqualificazione dei sampietrini»: la notizia, attesa da tempo, è stata annunciata il 27 luglio dall’assessora ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture del Comune Ornella Segnalini.
Il Met si è ampiamente ripreso dopo la pandemia
Il 24 luglio il Metropolitan Museum of Art di New York ha annunciato i dati di affluenza dei suoi visitatori: l’istituzione ha attirato più visitatori locali l’anno scorso rispetto al periodo precedente la pandemia. I numeri internazionali, invece, hanno raggiunto solo circa la metà delle cifre relative al periodo ante 2020, un inevitabile effetto collaterale sull’industria del turismo in generale. L’anno fiscale 2023-24, conclusosi il 30 giugno, ha visto 5,5 milioni di visitatori varcare le porte dell’istituzione newyorkese. Il nuovo centro per bambini del museo, nell’81ma Strada, ha attirato oltre 170mila persone dalla sua apertura a settembre e la mostra «The Harlem Renaissance and Transatlantic Modernism» ha staccato più di 430mila biglietti. «Siamo chiaramente tornati», ha dichiarato Max Hollein, direttore del museo, al quotidiano «The New York Times». «Abbiamo un’affluenza totale che è al livello che vorremmo sempre vedere».
A Capri un nuovo Museo archeologico
Con l’allestimento del percorso «L’Isola dei Cesari. Capri da Augusto a Tiberio», curato da Massimo Osanna (direttore generale Musei presso il Ministero della Cultura) e Carmela Capaldi (Università di Napoli Federico II), l’isola di Capri ha un nuovo Museo archeologico, ospitato all’interno del Quarto del Priore della Certosa di San Giacomo. Il museo racconta la storia dell’isola all’epoca degli imperatori Augusto e Tiberio, attraverso 120 oggetti e opere d’arte (sculture in marmo, affreschi, vasellame in ceramica e argento, elementi architettonici) rinvenuti sull’isola, ma conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e oggi riuniti nelle otto sale espositive della Certosa, e anche reperti della stessa epoca custoditi nei depositi del Parco archeologico dei Campi Flegrei, del Parco archeologico di Paestum e Velia, del Parco archeologico di Ostia Antica o recuperati da recenti sequestri condotti dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, come tre coppe in argento rientrate dagli Stati Uniti e un affresco proveniente dall’area vesuviana. All’inaugurazione del 26 luglio sono intervenuti, assieme ai curatori, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la delegata alla Direzione regionale Musei Campania Luana Toniolo, Rup (Responsabile unico del procedimento) dell’intervento.
La gara per il restauro dell’ex Convento di san Domenico a Venosa
È stata pubblicata da Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) una gara da oltre 3 milioni di euro per restaurare, preservare e valorizzare l’architettura dell’ex Convento di San Domenico a Venosa (Pz), edificio del XIV secolo. L’appalto prevede l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori sulla base della fattibilità tecnica ed economica. Le offerte vanno presentate entro il 12 settembre di quest’anno, ma è previsto un sopralluogo obbligatorio del sito nei giorni 6, 7 e 8 agosto da richiedere entro il 2 agosto attraverso la piattaforma Invitalia Gare Tematiche – InGaTe. Si prevede una destinazione museale di parte dell’antica struttura.
Nella lista Unesco entra anche un antico villaggio giordano
Situato in alto sulle pianure della Giordania settentrionale, l’antico villaggio di Umm al-Jimal racchiude quasi 2mila anni di storia. Era un importante centro per l’agricoltura e il commercio in epoca romana e ora è stato iscritto dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale, hanno annunciato il 28 luglio le autorità giordane. L’Unesco ha sottolineato che gli edifici più antichi scoperti a Umm al-Jimal risalgono al I secolo d.C., «quando la regione faceva parte del regno nabateo». Il ministro giordano del Turismo e delle Antichità, Makram al-Qaisi, ha dichiarato in una conferenza stampa che l’inserimento di Umm al-Jimal nella lista Unesco è «un grande successo» per il Paese, che spera di farne «un’attraente destinazione turistica».
Il parco senegalese di Niokolo-Nioba dichiarato fuori pericolo dall’Unesco
Il 24 luglio l’Unesco ha depennato il maggior parco naturale del Senegal, Niokolo-Koba, dalla lista del Patrimonio dell’Umanità in pericolo, a seguito degli «incoraggianti sforzi» delle autorità per conservare questa riserva mondiale della biosfera, che era da tempo in pericolo. Situato nella regione di Tambacounda (sud-est) e con una superficie di 913mila ettari, Niokolo-Koba era stato dichiarato sito a rischio nel 2007 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco). Il parco ospita foreste, savane e fauna selvatica, tra cui l’antilope derbiana (la più grande delle antilopi), scimpanzé, leoni, leopardi, elefanti e numerosi uccelli e rettili.
Un’altra opera di Schiele restituita agli eredi di Fritz Grünbaum
Il 26 luglio l’Ufficio del Procuratore Distrettuale di Manhattan ha ospitato quella che Matthew Bogdanos, capo dell’Unità Traffico di Antichità, ha definito una «celebrazione»: la restituzione di un disegno di Egon Schiele, trafugato dai nazisti, agli eredi di Fritz Grünbaum, cabarettista ebreo austriaco e collezionista d’arte morto a Dachau nel 1941. «Donna nuda seduta» (1918), realizzata meno di un anno prima della morte dell’artista, si pensa raffiguri sua moglie, Edith. La famiglia Papanek, ebrei austriaci fuggiti dai nazisti nel 1938, acquistarono l’opera decenni dopo senza conoscerne la storia. In seguito a recenti sospetti sulla provenienza di quest’ultima, hanno quindi cercato gli eredi di Grünbaum per «fare la cosa giusta» e restituire loro il disegno. Alla cerimonia erano presenti i membri di entrambe le famiglie, «profondamente colpite dall'Olocausto», come ha detto il procuratore distrettuale Alvin L. Bragg.
Il bikini della principessa Leia di Star Wars venduto all’asta per 175mila dollari
Uno dei cimeli più celebri della saga di «Star Wars», il bikini indossato dalla principessa Leia (l’attrice Carrie Fisher), realizzato in gomma e metallo dorato, è stato venduto all’asta dalla società specializzata Heritage Auctions per 175mila dollari il 26 luglio. Indossato nel film «Il ritorno dello Jedi», nell’episodio in cui Leila viene ridotta in schiavitù da Jabba The Hutt, l’abito consiste in un top bikini, anelli ai fianchi e bracciali. Nel 2015 era già passato all’asta: in quella circostanza aveva cambiato proprietà per 96mila dollari. Carrie Fisher aveva dichiarato a suo tempo di aver pensato che George Lucas stesse «scherzando», quando il regista le mostrò il bikini.
In Italia nel Neolitico si usava già il «rosso cinabro»
All’inizio del VI millennio a.C. le popolazioni neolitiche della nostra Penisola avevano già a disposizione tecniche per estrarre, lavorare e utilizzare il cinabro (un minerale dall’aspetto rossiccio costituito da solfuro di mercurio e per questo appartenente alla classe dei solfuri). Sulle rive del lago di Bracciano (Rm), nel sito archeologico cosiddetto della Marmotta, una squadra italo-spagnola di archeologi (l’Università di Pisa, la sede pisana Iccom del Cnr e il Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Csic) di Barcellona), ha infatti ritrovato la presenza di cinabro in vari manufatti, in modalità che suggeriscono l’utilizzo di questo materiale (che tra l’altro è tossico e richiede quindi una gestione e un trattamento particolari) come pigmento, associato a pratiche rituali e cerimoniali.
Riaperta l’abbazia di San Biagio, a Piobbico di Sarnano
L’abbazia di Piobbico di Sarnano, in provincia di Macerata, è tornata all’antico splendore dopo la ristrutturazione post sisma: è stata riaperta al pubblico il 27 luglio. La struttura venne fondata nel 1030, grazie a una donazione del feudatario conte Mainardo e a tre chierici, di nome Giovanni, Lupo e Romano. L’edificio, costruito in stile romanico in pietra arenaria, venne consacrato nel 1059 e gestito dai frati Benedettini. I primi due secoli dell’abbazia furono prosperi: controllava numerosi territori e strutture a Sarnano, San Ginesio (chiesa di San Gregorio Magno), Mogliano, Loro Piceno e Corridonia. ma cadde poi in declino fino all'abbandono verso la metà del XIII secolo. L’abbazia è decorata con numerosi affreschi, posti sul fondo piatto dell’abside e lungo la parete destra, risalenti alla prima metà del XV secolo e attribuiti a Giovanni di Corraduccio (per i riquadri presbiteriali) e Matteo da Gualdo (per gli affreschi della navata).