VENERDÌ 3 GENNAIO 2025
NOTIZIE IN BREVE | 8 NOTIZIE
- 01 Da maggio torneremo nello Studiolo di Federico da Montefeltro nel Palazzo Ducale di Urbino
- 02 Le opere di Frida Kahlo e Matisse di pubblico dominio
- 03 I dipinti murali medievali nascosti nella Cattedarale di Angers svelati dopo più di 500 anni da immagini digitali
- 04 La prima #domenicalmuseo del 2025 e le aperture dell’Epifania
Da maggio torneremo nello Studiolo di Federico da Montefeltro nel Palazzo Ducale di Urbino
Nel Palazzo Ducale di Urbino, interessato da lavori di adeguamento impiantistico finanziati con fondi del Pnnr allocati dal Ministero della Cultura, oltre al riallestimento della collezione della Galleria Nazionale delle Marche, che vi è ospitata, si sta procedendo anche a una campagna di manutenzione straordinaria e di restauro delle opere d’arte. Gli interventi interessano anche gli arredi e gli apparati decorativi fissi, compresa la boiserie del celebre Studiolo (1476) di Federico da Montefeltro, incastonato tra la Sala delle Udienze e la Camera da letto del Duca, affacciata sul balcone aperto tra i famosi torricini. Approfittando dei lavori in corso, si è proceduto al completo smontaggio dei pannelli intarsiati che ricoprono le pareti del piccolo ed elegante ambiente, realizzato dai fratelli Giuliano e Benedetto da Maiano, con l’apporto di vari artisti «disegnatori» tra cui Botticelli e Francesco di Giorgio Martini. Terminato nel 1476, lo Studiolo, non è passato indenne attraverso i secoli. Per verificare lo stato di salute dei pannelli e sottoporli al trattamento di anossia, l’isolamento dei materiali in un ambiente privo di ossigeno per 30 giorni, permettendo così di eliminare tutti gli eventuali parassiti che potrebbero nascondersi nel legno e che, in futuro, potrebbero innescare processi di degrado e danneggiamento, all’inizio dello scorso novembre, lo Studiolo è stato nuovamente smontato, un pannello alla volta. I restauratori hanno condotto la delicata operazione sulla scorta delle indicazioni scritte lasciate da Pasquale Rotondi, storico direttore della galleria marchigiana, che durante la Seconda guerra mondiale diresse un intervento simile per proteggere la preziosa stanza dai bombardamenti. I pannelli sono stati trasportati in un deposito attrezzato nell’Appartamento dei Melaranci del Palazzo Ducale. All’interno di questo ambiente i manufatti sono stati sottoposti a degli interventi di manutenzione, comprensivi della spolveratura con aspiratori e panni morbidi, applicazione di antitarlo a pennello e tramite iniezione, piccoli interventi di stuccatura. Successivamente i pannelli sono stati avvolti in involucri realizzati con un film barriera plastico, all’interno dei quali l’atmosfera viene gradualmente modificata, sostituendo l’ossigeno con l’azoto, rendendo la vita inospitale a eventuali infestanti presenti. Il trattamento ha una durata variabile dai 30 ai 40 giorni e permette di eliminare ogni forma di parassita presente sui manufatti in maniera non tossica, e quindi sicura per l’operatore. In primavera, una volta terminati gli interventi edili e impiantistici, lo Studiolo sarà rimontato nella sua collocazione originaria e da fine maggio tornerà visibile al pubblico, valorizzato da un nuovo impianto di illuminazione.
Le opere di Frida Kahlo e Matisse di pubblico dominio
Dal 1° gennaio migliaia di diritti d’autore statunitensi su libri, film, canzoni e opere d’arte sono scaduti, consentendo alle opere creative di essere condivise nel pubblico dominio. Le leggi sul diritto d’autore variano a livello globale, ma negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia, le opere di un singolo sono generalmente protette dal diritto d'autore per tutta la vita dell’autore e per 70 anni dopo la sua morte. Secondo la rivista britannica «The Public Domain Review», le opere di Henri Matisse, Robert Capa, André Derain e Frida Kahlo, tutti scomparsi nel 1954, quest'anno diventano «libere di essere godute, condivise e riutilizzate per qualsiasi scopo», e ci si aspetta che diventeranno ancora più onnipresenti (si pensi a «La Danse», 1909-10, di Matisse). Dall’arte ai fumetti, anche i personaggi originali di Braccio di Ferro e Tintin diventano di dominio pubblico.
I dipinti murali medievali nascosti nella Cattedarale di Angers svelati dopo più di 500 anni da immagini digitali
Per la prima volta in più di 500 anni sono state svelate in tutto il loro splendore multicolore le pitture murali medievali della Cattedrale di San Maurilio ad Angers, nella Francia occidentale, considerate le più belle del loro genere sopravvissute dalla fine del Duecento e ancora celate alla vista dietro pannelli. Un team di storici dell'arte e conservatori con sede nel Regno Unito ha lavorato per un decennio alla creazione della prima immagine a colori dei dipinti della vita e dei miracoli di San Maurilio, vescovo di Angers del V secolo, le cui reliquie erano un tempo custodite nella cattedrale. L'immagine è stata creata «cucendo» digitalmente più di 8mila fotografie delle pareti curve, scattate nell’intercapedine dietro i rivestimenti, che non potevano essere smontati in quanto parte degli stalli del coro. Distorte dai problemi di accesso e dalla curvatura del muro, le fotografie scattate dall’équipe di ricercatori sono state ricomposte digitalmente in un insieme coerente da Chris Titmus dell'Hamilton Kerr Institute di Cambridge, un lavoro che ha richiesto anni. Il progetto, sostenuto da una sovvenzione del John Fell Fund, è pubblicato nell'attuale edizione del Bulletin of the Hamilton Kerr Institute (novembre 2024). Il team ha datato i dipinti intorno al 1270 e ritiene che possano essere stati commissionati da Isabella la Blanche, sorellastra dell'inglese Enrico III, o da suo figlio Maurice, che potrebbe essere stato in parte cresciuto alla corte di Enrico. Dopo un incendio avvenuto a metà del XV secolo, i dipinti furono scialbati, il che li protesse dai successivi attacchi degli iconoclasti. Nel 1786 vennero inscatolati, causando danni in alcuni punti, ma proteggendoli durante la Rivoluzione francese. Riscoperti per caso nel 1980 da un sacerdote che utilizzava lo spazio come magazzino e accuratamente restaurati da esperti francesi, sono rimasti nascosti e di essi si conservavano solo in immagini parziali in bianco e nero. Per la prima volta dopo mezzo millennio le nuove immagini mostrano i dipinti, realizzati ad olio, non ad affresco, nella loro interezza. Paul Binski, professore di Storia dell'arte medievale al Caius College di Cambridge, e Lucy Wrapson, conservatore senior dell'Hamilton Kerr Institute, notano delle somiglianze con le pitture murali ad olio della stessa data nell'Abbazia di Westminster a Londra, a dimostrazione della conoscenza comune di nuovi materiali tra gruppi di pittori, e forse anche delle stesse mani al lavoro. Emily Guerry, docente di Storia medievale al St Peter's College di Oxford, che ne ha analizzato il contesto storico e i possibili donatori, le ha descritte come «assolutamente sensazionali, ma cercare di fotografarli, trascorrendo giorni interi in uno spazio stretto tra polvere e piccioni morti, cercando di ottenere la luce e l'angolo di ripresa identici per ogni scatto, è stato un incubo».
La prima #domenicalmuseo del 2025 e le aperture dell’Epifania
Sarà un lungo fine settimana di accessi e aperture straordinarie nei luoghi della cultura italiani. Domenica 5 gennaio torna l'iniziativa del MiC #domenicalmuseo, con ingresso gratuito nei musei e nei parchi archeologici statali. Lunedì 6 gennaio, in occasione dell'Epifania, saranno aperti straordinariamente, con le consuete tariffe d'accesso, anche gran parte dei musei che solitamente in quel giorno osservano il riposo settimanale. L’elenco completo delle strutture aperte è consultabile online: https://cultura.gov.it/festività2024-2025.
Il festival di AlUla presenta una mostra «assaggio» di James Turrell e Manal AlDowayan
James Turrell, 81 anni, inaugurerà questo mese una nuova mostra nell'area di AlUla in Arabia Saudita, aprendo la strada a una commissione permanente site-specific nell’antica regione del nord-ovest del regno, descritta come un «museo vivente». La mostra di Turrell (16 gennaio-9 aprile) rientra nell'annuale AlUla Arts Festival, supervisionato dalla Royal Commission for AlUla, l'ente culturale del governo saudita guidato dal sovrano de facto, il principe ereditario Mohammed bin Salman. In mostra figurano rendering, progetti e una mappa delle costellazioni per l'imminente commissione site-specific dell'artista a Wadi AlFann, la Valle delle Arti, descritta come «una destinazione culturale globale di 65 chilometri quadrati per l'arte contemporanea terrestre, dove opere di artisti internazionali vengono installate in modo permanente nel paesaggio di AlUla». Turrell esporrà anche una proiezione Cross Corner, che comprende un cubo luminoso che fluttua nell'angolo di una stanza, e un'opera in vetro della Royal Commission for AlUla's contemporary art collection. Lo statunitense è uno dei primi cinque artisti a creare nuove commissioni site-specific su larga scala per Wadi AlFann, insieme a Manal AlDowayan, Agnes Denes, Michael Heizer e Ahmed Mater. Le prime cinque opere dovrebbero essere completate e inaugurate entro la fine del 2026. A supervisionare le commissioni è Iwona Blazwick, ex direttrice della Whitechapel Gallery di Londra, nel suo ruolo di curatrice principale della Royal Commission for AlUla.
A febbraio apre il Padiglione multifunzionale nel parco della Montagnola a Bologna
Volgono al termine i lavori della realizzazione del nuovo spazio multifunzionale all’interno del Parco storico della Montagnola a Bologna, la cui inaugurazione è prevista a febbraio. La struttura, ideata dall’architetto Mario Cucinella, è composta da tre edifici vetrati ad alta efficienza energetica, uniti fra loro da un porticato che si snoda fra gli alberi, non lontano dalla grande Fontana della Ninfa. Pronta la sala polivalente più grande che può ospitare fino a cento persone, uno spazio più piccolo per le attività laboratoriali e una caffetteria. La gestione sarà a cura della Fondazione innovazione urbana. Oltre all’opera, realizzata dal Comune con il contributo di fondi europei, proseguono i lavori nell’intero ambito urbano e in primavera verrà pubblicato il bando per la riqualificazione complessiva del parco.
Gabriele Finaldi nominato cavaliere
Il direttore della National Gallery di Londra, Gabriele Finaldi, è stato insignito del cavalierato nell'ambito della King's UK New Years Honours list 2025. Il neocavaliere si è detto «profondamente onorato da questa onorificenza e vorrei esprimere la mia gratitudine per il riconoscimento accordato a me e a tutto il personale della National Gallery per il suo impegno nel servizio pubblico, soprattutto nell’anno del Bicentenario della fondazione dell'istituzione». Nell’ambito del progetto per il bicentenario della National Gallery il prossimo maggio dovrebbe riaprire la Sainsbury Wing; in una recente intervista, Finaldi ha anche ventilato un riallestimento della collezione e la possibilità di un ulteriore ampliamento.
Addii | Marie-Claude Beaud
È scomparsa il 29 dicembre a Tolone, in Francia, la curatrice Marie-Claude Beaud. Aveva 78 anni. Roxana Azimi su «Le Monde», la ricorda come la prima curatrice ad aver fatto il salto nel settore privato, dirigendo la Fondation Cartier in un periodo in cui il mondo dell'arte era ostile al lusso. «Marie-Claude credeva che l’arte fosse essenziale per far sì che una città o un'azienda pensasse in modo diverso a sé stessa, riassume il suo vecchio amico Jean-Louis Froment, fondatore del Capc-museo d'arte contemporanea di Bordeaux. Non era una donna delle istituzioni, ma una persona che le ha profondamente cambiate». Il curatore Cristiano Raimondi, che Beaud aveva assunto nel 2009 per affiancarla al Nouveau Musée National de Monaco la ricorda come «un vulcano di idee e di generosità, a cui piaceva mandare in cortocircuito il sistema, tutti i sistemi».