NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 31 DICEMBRE 2024

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MARTEDÌ 31 DICEMBRE 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: un’immagine di restauratori all’opera per restaurare il rosone del braccio settentrionale del transetto di Notre-Dame, 2021, © Yves Gallet, 2021; una veduta del Badisches Landesmuseum di Karlsruhe (foto tratta da Wikipedia; © AnRo0002 • CC0); uno scorcio dell’Antico Spedale di Sant’Antonio a Lastra a Signa (foto tratta da Wikipedia; © Vignaccia76 • CC BY SA 3.0); uno degli affreschi della chiesa di San Pasquale Baylón a Trieste

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Le nuove vetrate di Notre-Dame dividono. Su fronti opposti Stéphane Bern e la ministra Rachida Dati

«L’ammirevole sforzo collettivo che ha portato alla rinascita di Notre-Dame non dovrebbe essere inficiato da antiche dispute tra il “vecchio” e il “nuovo”», ha dichiarato il ministro della Cultura Rachida Dati in un messaggio pubblicato sui social network ieri 30 dicembre. Da un anno a questa parte, il progetto di creare nuove vetrate nel monumento divide. Le critiche si sono moltiplicate da quando è stato annunciato che l’artista incaricata di creare sei grandi vetrate nelle cappelle sud della cattedrale di Notre-Dame a Parigi sarebbe stata la francese Claire Tabouret. «Associare Viollet Le Duc, che era un modernista, a Claire Tabouret, così come Garnier e Chagall sono stati associati ieri all'Opéra, è un modo per elevare la nozione di patrimonio al livello più alto», continua. Questo messaggio di sostegno al progetto di Emmanuel Macron arriva due giorni dopo le dichiarazioni di Stéphane Bern in un’intervista a Ouest France. Il presentatore televisivo e divulgatore, un sostenitore del patrimonio, l’altro giorno aveva condannato la sostituzione di «vetrate classificate come monumenti storici». «Perché lo Stato infrange le regole che impone agli altri? Solo perché il Presidente vuole farlo? La Commissione nazionale per il patrimonio e l’architettura ha votato all’unanimità contro. Opporsi, con l’appoggio del Ministro della Cultura, significa che ci saranno ricorsi».

02

Cinzia Pasquali ha restaurato la «Madonna con il Bambino» di Andrea Solario del Louvre

Al Louvre sono tornate splendenti dopo il restauro le cromie originali dell’opera «Madonna con il Bambino» di Andrea Solario (1470-1524), considerato un capolavoro dell’artista leonardesco, esposto al Louvre dal 1798. L’intervento è stato eseguito dalla restauratrice italiana Cinzia Pasquali, che ha rimosso le patine «gialle» sulla superficie del dipinto, che si presentava in uno stato simile a quello della Gioconda di Leonardo. Il modello è la Madonna Litta esposta all’Ermitage di San Pietroburgo, quadro attribuito a Leonardo da Vinci, dipinto invece da un suo allievo, forse Marco d’Oggiono. Mentre la maggior parte dei critici ascriveva questa «Madonna con il Bambino» agli anni compresi tra il 1507 e il 1510, nel periodo «francese» di Solario, il fatto che fosse stato realizzato su una tavola di pioppo ha fatto ritenere ad altri che l’esecuzione fosse avvenuta a Milano, opinione corroborata anche dalla circostanza che la firma «Andreas de Solario fa» non accenna all’origine milanese dell’artista, indicazione che in genere si trova in opere destinate fuori dal capoluogo lombardo.

03

Accordo tra MiC e Comunità ebraiche italiane per gli scavi di contesti funerari ebraici

Il 19 dicembre scorso a Roma, nella Sala Molajoli del Complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande del Ministero della Cultura, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del MiC e l’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) per disciplinare le attività di scavo, conservazione e restauro dei contesti funerari ebraici. Il Codice dei beni culturali e del paesaggio riserva al Ministero della Cultura la ricerca archeologica e la possibilità di richiedere saggi preventivi in vista della realizzazione di lavori pubblici. Tuttavia, per le catacombe ebraiche esiste una specifica disposizione normativa che prevede la partecipazione delle Comunità ebraiche alla loro gestione. Più in generale, lo Stato, l’Ucei e le comunità ebraiche collaborano alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale dell’ebraismo italiano. In particolare, riporta un comunicato stampa del MiC, «l’accordo prevede che, in caso di interventi di archeologia preventiva in siti con possibile presenza di cimiteri ebraici, siano preliminarmente effettuate tutte le possibili ricerche storiche, archivistiche e archeologiche non invasive. Nel caso di individuazione di sepolture ebraiche durante uno scavo, sarà tempestivamente costituito un tavolo tecnico multidisciplinare composto da rappresentanti del Ministero, dell’Unione e degli eventuali enti di ricerca coinvolti, per stabilire le modalità operative più opportune e gli interventi ammissibili e non ammissibili per il singolo contesto. Quando verranno ritrovati resti antropologici riferibili a sepolture ebraiche, la loro custodia sarà affidata in via definitiva all’Ucei per tutelarne l’integrità e garantirne il trattamento e la sepoltura in conformità alle prescrizioni rituali ebraiche. I dati scientifici derivanti dallo studio di quanto rinvenuto saranno considerati di proprietà congiunta dello Stato e delle Comunità ebraiche».

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Per la ristrutturazione del Badisches Landesmuseum di Karlsruhe è previsto un trasloco che desta preoccupazione per i tagli alla cultura

Con l’inizio dei lavori di ristrutturazione previsto per settembre 2025, il Badisches Landesmuseum di Karlsruhe si trasferirà nella vicina Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden, destando allarme nell’attuale panorama di tagli al bilancio statale per l’arte e la cultura. Il museo sta chiudendo i battenti per la ristrutturazione del palazzo storico che lo ospita; il restauro dovrebbe durare cinque anni. Nell’ambito del trasferimento nello spazio di Baden-Baden sulla Lichtentaler Allee, il direttore del Museo statale di Baden Eckart Köhne supervisionerà entrambe le istituzioni a partire dal maggio 2025 fino al 2030. Gli uffici amministrativi del museo rimarranno invece a Karlsruhe. Nella sua collezione permanente l’istituzione conserva oggetti e antichità che coprono oltre 50mila anni di storia culturale, artistica e oggetti della tradizione regionale.

05

Partiti i restauri per l’Antico Spedale di Sant’Antonio di Lastra a Signa, un «palinsesto d’arte»

Come riporta un articolo pubblicato sul sito del quotidiano toscano «La Nazione», a firma di Lisa Ciardi, sono iniziati, a Lastra a Signa, i lavori di restauro dell’Antico Spedale di Sant’Antonio. Nei mesi scorsi si erano svolti alcuni interventi per testare la sicurezza dell’immobile anche dal punto di vista sismico. All’interno della struttura erano stati effettuati alcuni sopralluoghi dalla ditta aggiudicataria dei lavori, la Cobar Spa, e dai restauratori che avranno il compito di riportare alla luce le testimonianze artistiche e pittoriche presenti nelle sale, soprattutto del primo piano. Qui sono stati già individuati affreschi e disegni murari risalenti a varie epoche storiche, dal Quattrocento all’Ottocento, che verranno restaurati e conservati all’interno delle stanze, seguendo le indicazioni e sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. A questo scopo l’amministrazione ha investito 6,6 milioni di euro, di cui 3,88 finanziati dall’Unione Europea attraverso risorse del Pnrr e il resto dalle casse comunali. Con la ristrutturazione, nell’edificio nasceranno locali per co-working, convegni, esposizioni e promozione turistica.

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Si restaura la facciata di Santa Maria della Pieve di Arezzo

«Vogliamo partire con l’inizio dell’anno nuovo», ha annunciato il vescovo di Arezzo Andrea Migliavacca riferendosi al restauro della facciata di Santa Maria della Pieve. Si tratta qui della chiusura dell’iter sul progetto che prelude all’apertura del cantiere, dopo il disco verde ottenuto dalla Soprintendenza. Il sigillo del soprintendente Gabriele Nannetti apre la via per salvare la Pieve nella sua parte più delicata e preziosa. Che «è come una persona anziana con una serie di patologie da non trascurare»: lo aveva affermato lo stesso Nannetti quando in estate scattò l’allarme sulla parte della chiesa-museo. Al suo capezzale è corso l’aretino Patrizio Bertelli che ha donato, a titolo personale, un milione di euro. Bertelli è stato uno dei ragazzi di piazza Grande. Il cortile di casa era proprio quel mattonato in pendenza dove si corre la Giostra del Saracino, cuore di Arezzo e della sua identità. E lì a due passi, la Pieve. Ne scrive sulla «Cronaca di Arezzo» del sito del quotidiano toscano «La Nazione» Lucia Bigozzi.

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Terminati i restauri nella chiesa di San Pasquale Baylón a Trieste

Sono terminati a Trieste i restauri, realizzati dalla Soprintendenza del Friuli-Venezia Giulia, di affreschi, decorazioni e quadri della chiesa di San Pasquale Baylón del 1863 in stile neoromanico con pianta a croce greca, edificio progettato dall’architetto Josef Andreas Kranner. Al finanziamento dei lavori nella chiesa (che si trova all’interno del parco di Villa Revoltella), hanno contribuito il Ministero della Cultura con 150mila euro e il Comune di Trieste. I restauri si sono concentrati soprattutto sugli affreschi del pittore di Osoppo Domenico Fabris (1814-1901) che raffigura diversi episodi della vita di san Pasquale Baylón e sulle superfici decorate danneggiate dai tanti restauri iniziati nel 1898. Sono state tolte le patine gialle sulle decorazioni degli affreschi più compromessi: quelli del pittore praghese Joseph Matyás Trenkwald e del decoratore ticinese Abbondio Isella. Il restauro ha riguardato l’intero apparato decorativo, dal vestibolo all’abside, tutti i basamenti in alabastro e la sostituzione di alcune sezioni metalliche dei portali lignei.

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Con fondi Pnrr a Schio si restaura Palazzo Fogazzaro

A Schio (Vi), nei giorni prima di Natale, è avvenuta la consegna dei lavori alla ditta So.Ge.Di.Co per l’inizio degli interventi di restauro, miglioramento accessibilità e digitalizzazione di Palazzo Fogazzaro, progetto finanziato con fondi Pnrr. Edificato nel 1810 su progetto di Carlo Barrera, che riprende in modo evidente lo stile di Andrea Palladio, venne restaurato in diverse occasioni, ma è dal 2002 che ospita la Collezione civica d’Arte. A partire dalla prima decade di gennaio 2025 verranno riqualificati i due ingressi, eliminando le barriere architettoniche e rendendoli più riconoscibili e aperti. Verrà adeguata l’accessibilità interna dell’edificio, offrendo sistemi e aiuti per una visita in piena autonomia. Il museo sarà parzialmente aperto anche durante i lavori di riqualificazione, con opere della Collezione civica e con varie attività. La conclusione dei lavori è prevista entro il 30 giugno 2026.

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Andrea Petrella ha terminato l’incarico di capo Ufficio Stampa del MiC

Ieri 30 dicembre il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha ringraziato Andrea Petrella, capo Ufficio Stampa e Comunicazione del Ministero, che termina l’incarico oggi 31 dicembre, «esprimendogli apprezzamento per il lavoro svolto al dicastero, ben coordinato con tutte le complesse strutture, e in particolare per la gestione della comunicazione del G7 Cultura di Napoli. Il Ministro ha augurato al giornalista Petrella i migliori successi professionali», come riportato in un comunicato stampa del Ministero. In un post su LinkedIn, Andrea Petrella ha ringraziato «il ministro Alessandro Giuli per la fiducia accordata nella gestione della comunicazione del vertice G7 Cultura a Napoli» e «i sottosegretari Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi, i capi dipartimento, i direttori generali, i dirigenti e i funzionari “promozione e comunicazione” delle numerose articolazioni del Ministero per la proficua collaborazione e interazione quotidiana».

Redazione, 31 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata