GIOVEDÌ 3 OTTOBRE 2024
NOTIZIE IN BREVE | 14 NOTIZIE
- 01 Assolti gli attivisti di Just Stop Oil che si incollarono al quadro di Turner
- 02 Scoperta in Perù una «sala del trono» di una sovrana
- 03 La galleria Perrotin apre la prima sede londinese nell’Hotel Claridge’s
- 04 Biaf premia i suoi espositori
- 05 Un nuovo allestimento permanente al Museo Egizio di Torino
- 06 Il Tevere «romano» diventa patrimonio Unesco
- 07 Il nuovo documentario di Niki de Saint Phalle racconta le sue lotte personali e i suoi trionfi estetici
- 08 Escono in libreria il «Metodo» di Marina Abramović e una sua completa biografia
- 09 Il Ministero della Cultura spagnolo premia la restauratrice Ana Laborde
- 10 Una «chiamata per idee» alle giovani generazioni sul patrimonio culturale italiano
- 11 Una nuova agenzia per artisti a Londra: Studio Expanded
- 12 Sequenziato il genoma di un bambino «pugliese» di 16-17mila anni fa
- 13 Due giorni per tuffarsi nella storia del Friuli-Venezia Giulia, grazie ai suoi castelli
- 14 A L’Aquila un convegno sullo scheletro fossile del mammut scoperto nel 1954
Assolti gli attivisti di Just Stop Oil che si incollarono al quadro di Turner
I due ambientalisti che si erano incollati a un dipinto di J.M.W. Turner alla Manchester Art Gallery nel luglio 2022 sono stati assolti, oggi 3 ottobre, dal tribunale di Manchester. Secondo un comunicato di Just Stop Oil, Paul Bell (24 anni), che sta studiando per un dottorato di ricerca sugli impatti climatici, e Edred Whittingham (27 anni), consulente energetico, sono comparsi davanti alla corte dei magistrati con l’accusa di danni penali inferiori a 5mila sterline. «Il giudice distrettuale ha ritenuto che l’azione fosse proporzionata alla crisi climatica, vi si legge. Al contrario, Phoebe Plummer e Anna Holland sono state condannate rispettivamente a 24 mesi e 20 mesi dal giudice Hehir presso la Southwark Crown Court la scorsa settimana per aver gettato lattine di zuppa sui “Girasoli” di Van Gogh nel 2022».
Scoperta in Perù una «sala del trono» di una sovrana
Gli scavi condotti in Perù nell’ambito del progetto sui «Pañamarca Archaeological Landscapes» sono stati premiati dalla scoperta di una «sala del trono» di una potente donna di alto rango, associata alla dea lunare della cultura Moche. Pañamarca è uno dei siti archeologici più meridionali dell’area della cultura Moche, civiltà che fiorì tra il 350 e l’850 d.C. nelle valli costiere del Perù settentrionale. È una zona celebre per le sue tombe colorate, per l’architettura e per le dettagliate rappresentazioni artistiche, oltre che per il ricco immaginario religioso. Uno degli aspetti più affascinanti di Pañamarca sono le pitture che raffigurano scene di sacerdoti e guerrieri in processione, battaglie tra esseri soprannaturali, attività cerimoniali e l’intrigante rappresentazione di un uomo con due facce. Ma, secondo i ricercatori, ciò che rende questo ritrovamento diverso da quelli finora effettuati a Pañamarca, e in realtà in tutto il Perù, è che questo «trono» era dedicato a una sovrana. Jessica Ortiz Zevallos, direttrice del progetto, ha battezzato la presunta sala del trono come Sala dell’Immaginario dei Moche, perché, circondata da pareti e pilastri, la stanza mostra quattro diverse scene in cui è raffigurata una donna di alto rango. I ricercatori ritengono che questa donna possa essere associata ai simboli della luna crescente, del mare e delle arti della filatura e della tessitura. «La scoperta è molto importante, ci ha dichiarato Antonio AImi, che per 19 anni ha insegnato Civiltà Precolombiana all’Università degli Studi di Milano, perché dimostra, come ho messo in evidenza da tempo, che nella Costa Nord del Perù (e Pañamarca è un sito di quest’area culturale) esisteva una assoluta parità di genere. In attesa di avere i dati sul corredo funerario di questa sovrana, posso dire che, da quanto è emerso in altre tombe, le regine di questa regione non erano importanti perché erano le mogli di un re, ma perché avevano posizioni di potere riservate solo a loro. In particolare, dai dati archeologici ed etnostorici, si potrebbe ipotizzare che alcune etnie della Costa Nord del Perù fossero le uniche al mondo ad essere carattierizzate dal matriarcato, che, come è noto, non si è mai visto in nessuna cultura del mondo».
La galleria Perrotin apre la prima sede londinese nell’Hotel Claridge’s
Emmanuel Perrotin inaugurerà all’inizio del 2025 una nuova sede della propria galleria a Londra, all’interno dell’hotel a cinque stelle Claridge’s di Mayfair. Lo spazio, una superficie di 350 metri quadrati, sarà situato in Brook Mews, nell’attuale Claridge’s Art Space, che al momento ospita un programma di mostre a rotazione, e accanto al Claridge’s Art Space café. «È importante avere una galleria nella capitale britannica, afferma Perrotin. Abbiamo un rapporto di lunga data con la scena artistica e i collezionisti del Regno Unito. Aspettavo l’opportunità di aprire la galleria nelle giuste condizioni». Nell’annuncio del 30 settembre si legge che Perrotin stava «cercando un direttore con un minimo di dieci anni di esperienza in una galleria londinese per radunare il team in fase di completamento».
Biaf premia i suoi espositori
Il 2 ottobre sono stati consegnati da Fabrizio Moretti e Bruno Botticelli, rispettivamente Segretario Generale della Biaf e Presidente degli Antiquari d’Italia, i premi che la rassegna antiquaria fiorentina riserva ai suoi espositori. Le opere giudicate di maggiore bellezza dal comitato di vetting, quindi dai 55 esperti dei vari settori, sono: «Giocatore di carte», olio su tela di Giacomo Ceruti che ha fatto aggiudicare il Premio per il dipinto alla galleria di Matteo Salamon; «Sansone distrugge il Tempio dei Filistei», terracotta di uno scultore attivo a Roma nel 1681 (forse Francesco Maria Noccheri) che ha fatto ottenere il Premio per la scultura alla galleria Alessandra Di Castro e, infine, una coppia di vasi di marmo di fine XVIII secolo che ha valso l’ assegnazione del Premio per l’oggetto di arte decorativa di nuovo alla galleria Alessandra Di Castro che quindi “porta a casa” ben due importanti riconoscimenti. Da segnalare inoltre il Premio «Lorenzo d’Oro» a Liliana Cavani, nota sceneggiatrice e regista italiana originaria di Carpi «per aver illustrato nel mondo, con le sue opere cinematografiche e teatrali, il patrimonio culturale italiano». La giuria del premio era composta da Giovanni Pratesi, Luca Verdone, anche curatore del premio, Fabrizio Guidi Bruscoli, Claudio Strinati e Enrico Frascione. Sempre nell’ambito della Biennale, oggi 3 ottobre alle ore 12, è stato consegnato il Premio «Margutta 54», dedicato ai giornalisti under 40 che raccontano l’arte e promosso dalla Galleria Antonacci Lapiccirella fine Art, allo storico dell’arte e giornalista Jacopo Suggi.
Un nuovo allestimento permanente al Museo Egizio di Torino
Il Museo Egizio di Torino ha in serbo nuovi manufatti e reperti che saranno visibili al pubblico dal 6 ottobre grazie a un inedito allestimento permanente. «Materia. Forma del tempo», percorso curato da 8 egittologi e curatori del Museo (Enrico Ferraris, Federica Facchetti, Federica Ugliano, Divina Centore, Johannes Auenmüller, Alessandro Girardi, Tommaso Montonati e Cinzia Soddu) si estenderà su 1000 metri quadrati di nuovi spazi, integrandosi all’esposizione esistente del museo e restituendo una narrazione innovativa con speciale focus sui materiali. Attraverso l’archeometria, ovvero l’insieme di analisi scientifiche applicate ai reperti, e grazie a un dialogo interdisciplinare con le scienze naturali e quelle della conservazione, l’esposizione offrirà reperti dall’epoca predinastica (4000-3100 a.C. ca.) all’epoca bizantina (565-642 d.C.) su tre sale divise per classi di materiali: la prima dedicata ai legni e ai pigmenti, la seconda alla ceramica e la terza alla pietra.
Il Tevere «romano» diventa patrimonio Unesco
Il Tevere, il tratto che passa per il centro storico di Roma, diventerà patrimonio Unesco. Lo ha annunciato in Campidoglio Sabrina Alfonsi, assessora all’Ambiente, durante la presentazione della sesta edizione del «Tevere Day», la festa sul fiume in programma dal 7 al 13 ottobre, con 140 eventi e 200 associazioni coinvolte nella manifestazione su 84 km di sponde. Sarà visitabile anche il sito archeologico dell’ospedale Fatebenefratelli all’isola Tiberina. Il Tevere-Unesco già rientra nel nuovo Piano di gestione 2024-2030, approvato in giunta in Campidoglio lo scorso luglio, in cui il tratto di Tevere tra ponte Cavour e ponte Sublicio è stato inserito e approvato come elemento costitutivo della città «per la salvaguardia delle sponde, la protezione delle vedute e del paesaggio urbano e naturale». La notizia sarà approfondita nel corso del convegno «Tevere patrimonio del mondo», che si terrà l’8 ottobre alle ore 17 all’Ara Pacis. Dopo l’inserimento di via Appia Antica lo scorso luglio, nel Lazio i siti Unesco sono quattro: centro storico di Roma e tratto del Tevere, Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli.
Il nuovo documentario di Niki de Saint Phalle racconta le sue lotte personali e i suoi trionfi estetici
Un nuovo documentario sull’artista franco-americana Niki de Saint Phalle (1930-2002) è stato presentato il 27 settembre al Vancouver International Film Festival. Il film, «Viva Niki», è una celebrazione della vita e dell’opera di De Saint Phalle, diretto da Michiko Matsumoto. Si concentra sul suo monumentale «Giardino dei Tarocchi» (1978-98) in Toscana, sulla «Fontana di Stravinskij» (1983) a Parigi e sulle numerose iterazioni della serie di sculture femminili di grandi dimensioni «Nanas». L’opera di De Saint Phalle è ampiamente conosciuta e celebrata, ma le rivelazioni più avvincenti del film riguardano la sua vita personale, in particolare i suoi problemi di salute mentale derivanti da abusi infantili, e la sua celebrità internazionale.
Escono in libreria il «Metodo» di Marina Abramović e una sua completa biografia
Dal 4 ottobre arriva in libreria Marina Abramović. Il metodo, edito da 24 Ore Cultura, originale cofanetto di 30 schede didattiche ideate personalmente della celebre performance artist per condividere il «Metodo»: una serie di esercizi pratici che lei stessa ha adottato negli anni per prepararsi alle sue leggendarie esibizioni in giro per il mondo. Da svolgere da soli o in compagnia, gli esercizi, frutto dell’esperienza dell’artista, già diffusi in tutto il mondo e supportati da diverse celebrità del mondo della musica e dello spettacolo, nascono come strumento per aiutarci a migliorare resistenza, concentrazione, percezione, autocontrollo, forza di volontà e capacità di sfidare i propri limiti fisici e mentali. Oltre alle carte, il cofanetto contiene anche un libretto scritto in collaborazione con la scrittrice Katya Tylevich. Per approfondire la vita e la carriera dell’artista, dal 4 ottobre arriva in libreria anche Marina Abramović. Una biografia visiva, edita da 24 Ore Cultura, un’opera monografica completa sulla vita e sulle opere della celebre performance artist.
Il Ministero della Cultura spagnolo premia la restauratrice Ana Laborde
Ana Laborde (San Sebastián, 1958) è stata insignita del Premio Nacional de Restauración y Conservación de Bienes Culturales 2024 per «il suo eccezionale contributo alla conservazione e al restauro del patrimonio culturale, i suoi approcci innovativi al trattamento dei materiali lapidei, il suo impegno nella collaborazione istituzionale attraverso il lavoro con organizzazioni nazionali e internazionali e la diffusione delle conoscenze attraverso numerose pubblicazioni specializzate e attività di formazione». Assegnato dal Ministero della Cultura iberico, il riconoscimento ha una dotazione di 30mila euro. Laborde è stata a capo della direzione tecnica dell’intervento sul Pórtico de la Gloria nella Cattedrale di Santiago de Compostela e più di recente ha fornito consulenza tecnica sul restauro della Puerta de Alcalá a Madrid.
Una «chiamata per idee» alle giovani generazioni sul patrimonio culturale italiano
Che cos’è il patrimonio culturale italiano per i nuovi abitanti? I cambiamenti culturali rappresentano solo rischi per i monumenti, o un’opportunità per fare nuova cultura? Con domande come queste rivolte alle nuove generazioni, da Venezia parte un percorso per cambiare prospettiva sui beni culturali. Il progetto «Crest-Cultural Resources for Sustainable Tourism» invita under 35 da tutta Italia a dire la loro. L’Università Ca’ Foscari Venezia, capofila, ha lanciato una «call for ideas» («chiamata per idee») rivolta a giovani menti innovative, che entro il 14 novembre potranno contribuire scrivendo o registrando un video con il loro messaggio. L’obiettivo è raccogliere e sviluppare nuove idee sul futuro della gestione e partecipazione dei beni culturali. La raccolta di idee avvia un percorso di ampio coinvolgimento in preparazione di «NextGen Heritage-La natura trasformativa dei beni culturali partecipati», in programma dal 29 gennaio al 1 febbraio 2025 a Venezia. I partecipanti avranno l’opportunità di presentare le proprie proposte e raccomandazioni politiche durante i tavoli di lavoro «Think it Big», che si svolgeranno in sessioni plenarie e itineranti nei luoghi iconici di Venezia.
Una nuova agenzia per artisti a Londra: Studio Expanded
Ha aperto a Londra l’agenzia Studio Expanded, che annuncia una sua mostra inaugurale: «Poetry is Speechless Before You» di Himali Singh Soin, vincitrice del Frieze Artist Award 2019 e dell’India Foundation for the Arts 2018, in programma dal 3 al 13 ottobre a Londra al civico 10 di Greatorex Street, uno spazio studio gestito da artisti nel quartiere di Whitechapel. Fondata da Valeria Szabó Facchin, ex direttrice della Fondazione Nicoletta Fiorucci, Studio Expanded è un’agenzia per artisti che si propone di operare come nuovo modello nell’ecosistema del mercato dell’arte, gestendo le carriere di artisti internazionali attraverso collaborazioni tra artisti e partner culturali. Studio Expanded promuove autori in un ampio spettro di discipline, da nomi affermati a talenti emergenti. L’agenzia mette in contatto gli artisti con istituzioni, gallerie, collezionisti, investitori e marchi.
Sequenziato il genoma di un bambino «pugliese» di 16-17mila anni fa
È stato ritrovato nella Grotta delle Mura, vicino a Monopoli (Ba), da archeologi dell’Università di Bologna e Siena, guidati da Mauro Calattini, lo scheletro di un bambino vissuto solo 16 mesi fra i 17.394-16.084 anni fa. Lo studio del suo Dna è ora pubblicato sulla rivista «Nature Communications». Il bambino aveva capelli neri e ricci, occhi chiari e pelle scura, circostanza molto comune fra le popolazioni dell’Europa occidentale durante il Paleolitico. Lo scheletro è tra i meglio conservati del Paese tra quelli datati al Paleolitico Superiore. Il campione scelto per l’analisi proviene dalla «rocca petrosa», ossia una parte dell’osso temporale del cranio piuttosto spessa. Il sequenziamento del suo genoma ha permesso di ricostruire l’aspetto del bambino e si è scoperto che soffriva di cardiomiopatia ipertrofica, malattia cardiaca congenita, probabile causa della morte prematura. Inoltre i suoi genitori erano parenti: probabili cugini di primo grado; nel Paleolitico Superiore l’endogamia, l’abitudine a riprodursi con membri dello stesso gruppo di cacciatori-raccoglitori, era piuttosto comune. [Tina Lepri]
Due giorni per tuffarsi nella storia del Friuli-Venezia Giulia, grazie ai suoi castelli
Il 5 e 6 ottobre torna in Friuli-Venezia Giulia Castelli Aperti Fvg, evento concepito per scoprire la regione attraverso manieri, dimore e parchi privati e pubblici che normalmente sono chiusi ai visitatori. Sono 21 i castelli che apriranno le porte per l’edizione d’autunno, in tutte le province regionali grazie al lavoro del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli-Venezia Giulia. Sedici i manieri in provincia di Udine: Rocca Bernarda (Premariacco), Castello di Strassoldo di Sotto (Strassoldo), Castello di Strassoldo di Sopra (Strassoldo), Castello di Ahrensperg (Pulfero), Castello di Flambruzzo (Rivignano Teor), Castello di Colloredo di Monte Albano (ala ovest), Torre del Gruagno (Moruzzo), Castello di San Pietro di Ragogna, Palazzo Steffaneo Roncato (Crauglio di S. Vito al Torre), Castello Savorgnan di Brazzà (Brazzacco), Castello di Tricesimo, Castello di Susans (Majano), Castello di Villalta (Fagagna), Palazzo Romano (Manzano), Casaforte di Bergum, Casaforte La Brunelde (Fagagna). Tre in provincia di Pordenone: Castello di Spilimbergo, Palazzo Panigai Ovio (Pravisdomini), Castello di Cordovado. Uno in provincia di Gorizia, la Fortezza Rocca di Monfalcone e uno in provincia di Trieste, il Castello di Muggia.
A L’Aquila un convegno sullo scheletro fossile del mammut scoperto nel 1954
Scoperto a marzo del 1954 nella cava d’argilla della Fornace Santarelli presso Scoppito (Aq), esposto al pubblico dal 1960 nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco, l’imponente fossile di Mammut meridionale, nel 70mo anniversario dal suo rinvenimento, è per la prima volta al centro di un convegno di studi. Sabato 5 ottobre, al Castello cinquecentesco dell’Aquila, dalle 9.30 interverranno specialisti di geologia, paleontologia, paleobotanica e paleopatologia per fare il punto sulle conoscenze del territorio aquilano nel Quaternario e illustrare i risultati acquisiti durante e dopo l’ultimo restauro. Non mancheranno curiosità sull’esemplare nello specifico e sul suo ambiente di vita. Nel corso della giornata sarà ricordata la paleontologa Angiola Maria Maccagno (a cui si deve la direzione dello scavo e del primo restauro), autrice del primo approfondito studio sul Mammut, all’epoca denominato Elephas meridionalis.