NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 05 AGOSTO 2024

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LUNEDÌ 5 AGOSTO 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: la testa di Zeus in marmo rinvenuta ad Afrodisia; un particolare della decorazione della Sala delle Asse nel Castello Sforzesco a Milano; «Il pensatore» (1904), di Auguste Rodin. Parigi, Musée Rodin; l’esterno del nuovo Gilder Center dell'American Museum of Natural History di New York al tramonto. Foto: Iwan Baan

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Una testa di Zeus in marmo emerge nell’antica città di Afrodisia, in Turchia

«Tornata alla luce del sole dopo secoli, la testa di marmo mostra lo splendore di Zeus, il dio più potente e importante della mitologia greca», ha dichiarato negli scorsi giorni il ministro turco della Cultura e del Turismo, Mehmet Nuri Ersoy. Vicino al tempio di Afrodite, nell’antica città di Afrodisia, gli archeologi hanno rinvenuto una testa di marmo che rappresenta Zeus. Le squadre di archeologi dell’Università di Istanbul e dell’Istituto Archeologico Tedesco descrivono una testa alta 66 centimetri, risalente al II o III secolo d.C. «Il magnifico lavoro di traforo sui capelli e sulla barba è opera di uno dei migliori laboratori di scultura di Afrodisias. La raffinata rappresentazione della potente immagine divina conferisce alla testa un effetto potente», aggiunge il ministro turco.

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Approvato il progetto di restauro della Sala delle Asse al Castello Sforzesco di Milano

È stato approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento che dovrà recuperare e salvaguardare i dipinti murari nella Sala delle Asse al Castello Sforzesco a Milano, tradizionalmente attribuiti a Leonardo. Il progetto, redatto da Michele Palazzo per la Soprintendenza in collaborazione con gli uffici dell’Edilizia Culturale e della Direzione Cultura, è stato messo a punto dopo anni di ricerche e sondaggi sulle decorazioni quattrocentesche della sala, compromesse da precedenti restauri e dall’aggressione del tempo. Costo dell’impresa: 1 milione e 625mila euro, finanziato da risorse dell’amministrazione e in parte dalla Fondazione Cariplo. Per il cantiere si prevede una durata di oltre un anno, con avvio all’inizio del 2025, dopo la fase di progettazione esecutiva e l’aggiudicazione della gara.

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A Shanghai apre il prossimo mese il Centre d’Art Rodin

Il Musée Rodin di Parigi sta collaborando con un nuovo museo che aprirà il mese prossimo a Shanghai: il Centre d’Art Rodin. Secondo il «South China Morning Post», la nuova istituzione sarà finanziata privatamente da un consiglio di amministrazione guidato da Wu Jing, un collezionista privato franco-cinese che nel 2017 ha aperto il Museo d’arte europea di Hangzhou, nella Cina orientale. Il museo di Shanghai avrà sede nel padiglione francese costruito per l’Expo 2010, situato nella Pudong New Area, che in precedenza ospitava il museo d’arte M21 di proprietà della banca Minsheng. «Non si tratta di una filiale e il centro privato che lo gestirà non dipende dal museo di Parigi», ha dichiarato al quotidiano francese «Le Monde» Amélie Simier, direttore del Musée Rodin. Simier ha firmato un accordo con Wu Jing nell’aprile del 2023. La mostra inaugurale comprenderà 40 opere, alcune delle quali saranno bronzi «ordinati da Wu Jing al Musée Rodin», che sono costati circa 20 milioni di euro (la collezionista possiede opere come «La Petite Suzanne»). Wu Jing ha confermato che sta allestendo una collezione di Rodin. 

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I crescenti costi nelle costruzioni inducono i musei internazionali a un ridimensionamento dei loro progetti di ampliamento

Mentre continua il boom della costruzione di musei a livello mondiale, secondo l’ottava edizione del «Cultural Infrastructure Index» di Aea Consulting (azienda globale che definisce gli standard di strategia e pianificazione per le industrie culturali e creative), un numero crescente di questi progetti si è concentrato sul riuso adattativo e sulla ristrutturazione. Inoltre, le loro dimensioni complessive sono diminuite in media di un terzo, suggerendo che le condizioni economiche incerte, l’aumento dei costi di costruzione e i cambiamenti nei comportamenti dei visitatori stanno modificando la forma dei musei e degli spazi culturali. «Questo corrisponde a ciò che vediamo in modo più concreto, dal punto di vista della consulenza e della pianificazione», afferma Daniel Payne, direttore generale di Aea. «Le organizzazioni ora sono interessate ad aggiunte o ristrutturazioni un po’ più piccole e incrementali, che possono essere più rispondenti alle esigenze della comunità e orientate a ciò che il pubblico desidera».

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Scoperte nel sud-est della Norvegia 39 tombe di bambini databili tra l’800 e il 200 a.C.

Gli archeologi del Museo di Storia Culturale di Oslo hanno effettuato una scoperta avvolta nel mistero. Non lontano da Fredrikstad, nel sud-est della Norvegia, hanno portato alla luce 39 tombe di bambini, datate tra l’800 e il 200 a.C. Questo lungo periodo e gli apparenti rituali della necropoli di Frederikstad (ciottoli raccolti in uno schema circolare su cocci di ceramica e ossa parzialmente bruciate) stanno incuriosendo i ricercatori norvegesi. Il loro primo comunicato stampa solleva una serie di domande: «L’area delle tombe dei bambini è unica nel contesto norvegese e solleva molti interrogativi: perché i bambini venivano sepolti in un luogo separato? Perché qui? Come si è mantenuta questa tradizione per diverse centinaia di anni?». Il direttore delle ricerche del museo di Oslo, Guro Fossum, ha già avanzato una serie di ipotesi alla rivista specializzata Science Norway: «Le pietre assemblate in modo concentrico sulle tombe erano visibili a tutti, il che significa che le persone dell'epoca conoscevano questa necropoli. Inoltre, la presenza di focolari e forni di cottura intorno al sito suggerisce che vi si praticavano riti funerari. Infine, gli ornamenti o i segni funerari sulle tombe erano realizzati con cura. Ogni pietra, ad esempio, proveniva da un luogo diverso ed era posta in un ordine preciso sulla tomba di ogni bambino».

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Il manager sportivo ucraino che apre a New York una galleria di arte contemporanea ucraina

Sebbene Artem Yalanskiy sia esperto di management sportivo e arti marziali miste, l’anno scorso ha aperto nel quartiere Tribeca di New York una galleria per promuovere l’arte contemporanea ucraina. Mriya, uno spazio di 5mila metri quadrati in Reade Street, è stata inaugurata con un investimento di 600mila dollari da parte di Yalanskiy e di amici che la pensano come lui e che hanno radici a Zaporizhzhia, una località ucraina attualmente sotto assedio russo. Yalanskiy la definisce la prima galleria d’arte ucraina a New York. Il nome di Mriya, «sogno» o «ispirazione» in ucraino, allude simbolicamente a un aereo cargo strategico che è stato al centro di una battaglia sull’aeroporto Hostomel di Kiev poco dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022.

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Scoperta a San Gimignano una cantina di 1.800 anni fa

Una vera e propria cantina per la produzione e la conservazione del vino di oltre 1.800 anni fa: è l’eccezionale rinvenimento della 17ma campagna di scavi presso la villa romana di Aiano, risalente a un periodo compreso tra il IV e il VII secolo d.C. nel territorio di San Gimignano (Si), zona celebre tuttora anche per la sua Vernaccia. La ricerca archeologica ha inoltre confermato quanto già ipotizzato sulla grande estensione della villa, circa 10mila metri quadri di cui riportati alla luce solo la metà, indagata dal 2005 dall’Université Catholique di Lovanio (Belgio) in collaborazione con l’amministrazione comunale di San Gimignano, sotto la direzione scientifica di Marco Cavalieri, ordinario di Archeologia romana e Antichità italiche presso l’ateneo belga. 

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Un restauro mal realizzato a Soria, in Spagna

L’eremo di El Mirón a Soria (nella comunità autonoma di Castiglia e León, in Spagna), storicamente bianco, è ora rosso e bianco all’interno. Il restauro effettuato nelle ultime settimane in uno degli spazi religiosi più importanti della città, di origine barocca ed eretto nel 1725, ne ha cambiato totalmente l’aspetto. Anche gli elementi decorativi, come i cherubini, sono stati oggetto di un intervento aggressivo. Vedendo il risultato dei lavori, numerosi specialisti di settore si sono indignati per quello che hanno definito un «attacco» al patrimonio. Il vescovado di Osma-Soria, promotore dei lavori, ha ammesso il cattivo risultato e ha annunciato che la chiesa rimarrà chiusa fino a quando la questione non sarà risolta. L’associazione Soria Patrimonio ha pubblicato sui social le immagini delle modifiche alle finiture e ha dichiarato che l’intervento «non può essere definito restauro».

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Anche l’Università di Udine nel team di ricerca sul relitto della penisola di Sipar, in Croazia

Il relitto della penisola di Sipar, al largo di Umago in Croazia, dovrebbe risalire al XII secolo. La parte di scafo conservata e documentata misura circa 6 metri per 2 ed è costituita da elementi del fondo e di una delle due fiancate dell’imbarcazione, mentre non è registrata la presenza di un carico, probabilmente perché già recuperato in passato, vista la profondità di soli due metri del fondale. Sono questi i primi risultati della prima campagna di archeologia subacquea conclusa ai primi di luglio, coordinata dal Museo Civico di Umago nell’ambito del programma per la protezione del patrimonio culturale umaghese, finanziato dal Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica di Croazia e dalla Città di Umago e a cui sono stati chiamati a far parte anche gli archeologi dell’Università di Udine. Il Museo Civico di Umago ha coinvolto un team internazionale di esperti archeologi subacquei e navali. La ricerca, che si è concentrata lungo il versante meridionale della penisola di Sipar, dove giace il relitto, è stata condotta dalla professoressa Tea Katunarić Kirjakov dell’Università di Spalato, in collaborazione con il professor Massimo Capulli del dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell’Università di Udine e Dušanka Romanović, curatrice senior del Dipartimento di Archeologia Subacquea del Museo Archeologico di Zara. 

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Sono 23 le città italiane ad aver inviato la candidatura per il titolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea

Il Ministero della Cultura comunica che sono 23 le città italiane ad aver inviato la candidatura per concorrere al titolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea edizione 2026, istituito per la prima volta quest’anno. Il bando si è chiuso il 30 giugno scorso, data in cui i Comuni hanno inviato le domande corredate da dossier alla Direzione generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Di seguito le 23 candidature: Aielli (Aq), Bolsena (Vt), Carrara, Cassano allo Ionio (Cs), Catanzaro, Fabriano (An), Gallarate (Va), Gibellina (Tp), Lignano Sabbiadoro (Ud), Mantova, Moliterno (Pz), Nichelino (To), Palazzolo Acreide (Sr), Palmi (Rc), Peccioli (Pi), Pescara, Quarto (Na), Quattordio (Al), Reggio Calabria, Rionero in Vulture (Pz), Todi (Pg), Venezia, Vigevano (Pv). Ad individuare la Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026 sarà una giuria composta da 5 esperti indipendenti, di comprovata fama nel settore della cultura e delle arti visive contemporanee. Entro il 15 settembre 2024, la Giuria esaminerà i progetti pervenuti, per poi selezionare tra questi un massimo di 5 città finaliste, che saranno invitate ad audizioni pubbliche. Entro il 30 ottobre 2024, la giuria proporrà al Ministro della Cultura la candidatura ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026, che godrà di un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle attività progettate nel dossier.  

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Un libro sul restauro delle statue neoclassiche della Villa Comunale di Napoli

Presentato a Napoli il volume I mecenati per l’arte, il cinema, lo sport per le 8 statue neoclassiche della Villa Comunale di Napoli, un’opera che racconta del restauro, non ancora concluso, delle statue che da un secolo e mezzo accolgono i visitatori presso uno dei luoghi più rappresentativi della città. «Siamo orgogliosi, dichiara il manager Francesco Marrone, socio di Gsn, di poter partecipare a questo importante progetto realizzato attraverso l’ArtBonus, raccontato nel volume che ne spiega l’importanza e come si sia realizzato l’intervento presso la Villa Comunale. Si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato che, grazie allo strumento dell’ArtBonus, contribuisce a stimolare l’economia locale, creando valore aggiunto per la città. Gli investimenti nel settore culturale generano occupazione e attraggono turismo, con ricadute positive su vari settori economici». 

Redazione, 05 agosto 2024 | © Riproduzione riservata