MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2024
NOTIZIE IN BREVE | 12 NOTIZIE
- 01 A Venezia è tornata accessibile al pubblico la Basilica della Salute, dopo tre anni di restauro
- 02 Il Ministero della Cultura ha nominato alcuni direttori temporanei dei musei
- 03 Ieri mattina Uffizi chiusi per sciopero
- 04 Il British Museum continua a ricevere denaro da un’azienda di tabacco
- 05 Le ultime su Donatello: ritrovata la metà mancante di una sua opera
- 06 Le ultime su Donatello: due fondazioni americane finanzieranno il restauro della statua del Gattamelata
- 07 La Frick Collection riaprirà ad aprile con una mostra su Vermeer
- 08 In Gran Bretagna nasce una nuova fondazione per l’arte contemporanea: è la Goodwood Art Foundation
- 09 «Il Quarto Stato» di Pellizza da Volpedo non va in Cina
- 10 Il Boetti di Bolaffi passa di mano a 800mila euro
- 11 Wael Shawky nominato direttore artistico di un hub creativo dei Musei del Qatar
- 12 Addii • Angelo Trimarco
A Venezia è tornata accessibile al pubblico la Basilica della Salute, dopo tre anni di restauro
A Venezia il 4 novembre è tornata accessibile, dopo un lungo restauro architettonico, la Basilica della Salute, e con essa la Biblioteca monumentale del Seminario patriarcale. Alla sera la chiesa restaurata è stata svelata con un gioco di luci, che hanno fatto risaltare l'opera di Baldassarre Longhena. I lavori di restauro di Basilica e Biblioteca sono durati 3 anni, per un costo di 3 milioni e mezzo di euro. Le varie fasi dell’articolato intervento compiuto grazie alla sinergia tra Seminario, Ministero della Cultura e Comune di Venezia, sono state illustrate in una conferenza stampa: «Due grandi doni che oggi tornano alla città, ha commentato l’assessore al Turismo, Simone Venturini. Qui ci sono l’identità e la ricchezza del nostro Paese e di Venezia. Vedere la Basilica nel suo antico splendore è un ritorno alle origini della nostra città». Nel suo intervento, il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha ricordato che «ci sono delle materie comuni tra Stato e Chiesa, una è l'arte. In tutta Europa ben l’80% del patrimonio artistico-culturale è stato creato dalle religioni e tutti noi siamo allora portatori di una storia che abbiamo ricevuto e che dobbiamo a nostra volta consegnare».
Il Ministero della Cultura ha nominato alcuni direttori temporanei dei musei
Il Ministero della Cultura ha comunicato ieri che la Direzione generale Musei ha provveduto a incaricare i delegati che, nelle more della pubblicazione e dell’espletamento della procedura di selezione dei nuovi direttori titolari, saranno preposti alla direzione dei seguenti istituti museali. Al Palazzo Reale di Napoli, l’architetta Paola Ricciardi, dirigente MiC; ai Musei Nazionali di Matera, Direzione regionale dei Musei nazionali Basilicata, Filippo Demma, direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari; ai Musei nazionali di Bologna, Direzione regionale Musei nazionali Emilia-Romagna, Costantino D’Orazio, direttore dei Musei Nazionali di Perugia, Direzione regionale Musei nazionali Umbria. I direttori delegati, comunica la Direzione generale Musei, si occuperanno non solo di garantire la continuità amministrativa e la gestione ordinaria, ma anche di assicurare l’efficace realizzazione dei progetti in essere o in programmazione, con particolare riferimento a quelli relativi al Pnrr.
Ieri mattina Uffizi chiusi per sciopero
A Firenze ieri 5 novembre le Gallerie degli Uffizi sono rimaste chiuse per tutta la mattina a causa dello sciopero, indetto dalle organizzazioni sindacali Filcams, Cgil e Uil Tucs, del personale non ministeriale addetto a biglietterie, controllo accessi e servizi aggiuntivi. Il museo fiorentino ha poi riaperto alle ore 13.30. «Nel cambio di concessione servono garanzie per la piena continuità lavorativa, retributiva e contrattuale per tutti gli addetti, hanno dichiarato i rappresentanti del sindacato, rivolgendo un appello alle istituzioni. Basta scaricabarile, senza risposte le mobilitazioni continueranno. Più in generale, c’è un modello di turismo da cambiare e auspichiamo che il tema venga discusso nel prossimo G7 in città». Per motivi analoghi (mancanza di garanzie su lavoro e occupazione nel cambio di concessione) i lavoratori e le lavoratrici di Opera avevano già scioperato a luglio 2023.
Il British Museum continua a ricevere denaro da un’azienda di tabacco
Il British Museum ha acquistato 2.420 opere d’arte giapponesi con il finanziamento di un’azienda produttrice di tabacco, la Japan Tobacco International, cui fanno capo, tra gli altri, i marchi Benson & Hedges, Winston, Camel e Silk Cut. Nonostante la recente controversia Sackler, che ha visto quasi tutte le organizzazioni artistiche interrompere i legami con la famiglia titolare della Purdue Pharma, produttrice dell’OxyContin (un oppioide, usato come antidolorifico, che negli Stati Uniti ha provocato migliaia di decessi per overdose, Ndr), alcuni musei continuano ad accettare fondi dell’industria del tabacco. Tra i primi musei britannici a rompere con i membri della famiglia Sackler è stata la National Portrait Gallery, nel 2019. La galleria era allora guidata da Nicholas Cullinan, che da giugno è direttore del British Museum. Sarà interessante vedere come gestirà ora la sponsorizzazione del tabacco.
Le ultime su Donatello: ritrovata la metà mancante di una sua opera
Mario Scansani, ricercatore all’Università di Trento, dove lavora alla mappatura di terrecotte del Quattro e Cinquecento nell’ambito del progetto «Crete» finanziato dal Pnrr, ha trovato in una collezione privata la metà mancante di un’opera di Donatello raffigurante il Funerale della Vergine. L’altra parte del rilievo in terracotta è sparito da anni. Tutto inizia nel 1916 quando, durante i lavori di ristrutturazione della Chiesa di Santo Stefano a Trento, fu rinvenuta la metà di un rilievo di Donatello che venne donata al Museo di Palazzo Schifanoia a Ferrara, da dove poi scomparve. La datazione dell’opera di Donatello è del 1450, ed esiste la documentazione della presenza in quell’anno dell'artista a Ferrara. Il ritrovamento è oggetto di un articolo pubblicato da «The Burlington Magazine».
Le ultime su Donatello: due fondazioni americane finanzieranno il restauro della statua del Gattamelata
A Padova la statua del Gattamelata, opera di Donatello, è pronta a rinascere grazie all’intervento di due fondazioni americane che hanno deciso di finanziarne il restauro. Eseguita da Donatello nel XV secolo, l’opera raffigura il condottiero Erasmo da Narni, noto come Gattamelata, a cavallo. Come tutte le opere d’arte esposte agli elementi, anche questa scultura ha subito l’inesorabile azione del tempo, che ne ha compromesso la struttura e la bellezza originaria. Lunedì 11 novembre una delegazione pontificia presenterà a Roma i benefattori che hanno reso possibile questo ambizioso progetto di restauro. Le due fondazioni americane, il cui nome sarà svelato durante l’evento, hanno deciso di investire nella conservazione di questo patrimonio culturale, dimostrando come l’arte possa unire continenti e culture diverse. Il cantiere per il restauro dovrebbe aprire i battenti all’inizio del nuovo anno, segnando l'inizio di un processo che restituirà al Gattamelata il suo antico splendore.
La Frick Collection riaprirà ad aprile con una mostra su Vermeer
L’anno scorso la Frick Collection di New York aveva prestato al Rijksmuseum di Amsterdam tre dipinti di Johannes Vermeer per l’importante mostra sul pittore olandese che con circa 650mila visitatori è divenuta l’esposizione di maggior successo del museo. Ora il Rijksmuseum ricambia il favore e presta uno dei suoi Vermeer alla Frick per una mostra che celebra la riapertura dell’istituzione newyorkese dopo anni di lavoro. «Lettere d’amore di Vermeer» (18 giugno 2025-8 settembre 2025) sarà costituita da una monografica di tre opere per inaugurare le nuove gallerie del museo newyorkese. Oltre al Vermeer del museo olandese ci sarà una scena d’interni con una donna che suona il liuto, la sua cameriera e una lettera. La mostra includerà l’opera «Una signora e la sua cameriera» (1666-67 circa) della Frick e, in prestito dalla National Gallery of Ireland, «Una signora che scrive una lettera, con la sua cameriera» (1670 ca).
In Gran Bretagna nasce una nuova fondazione per l’arte contemporanea: è la Goodwood Art Foundation
Il Duca di Richmond e Gordon ha annunciato oggi 6 novembre la creazione della Goodwood Art Foundation, che aprirà a maggio 2025 e sarà attiva nella promozione dell’arte contemporanea, presentando opere di artisti di fama internazionale nella cornice della tenuta di Goodwood, nel Sussex. La Goodwood Art Foundation, senza scopo di lucro, si concentrerà su tre settori particolari: l’arte, l’ambiente e l’educazione. Ogni stagione, da maggio a ottobre, avrà una mostra principale di un artista di livello mondiale. La mostra inaugurale sarà dedicata a Rachel Whiteread, una delle scultrici più stimate della sua generazione e la prima donna a vincere il Turner Prize. Oltre alle sue sculture, che verranno esposte all’aperto, la Pavilion Gallery ospiterà le fotografie dell’artista, una tipologia ancora poco conosciuta e raramente esposta del suo lavoro.
«Il Quarto Stato» di Pellizza da Volpedo non va in Cina
«Il Quarto Stato» (1901) di Giuseppe Pellizza da Volpedo non va in Cina con il presidente Sergio Mattarella, che dal 6 al 12 novembre visita la Repubblica Popolare Cinese. La Soprintendenza milanese ha respinto la richiesta del Ministero degli Esteri, motivando il divieto con le particolari condizioni di fragilità del dipinto e i rischi connessi al trasporto. L’opera resta dunque alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, dove si trova dal 2022 dopo l’esposizione, fino al 1980, a Palazzo Marino, sede del Comune e dopo l’unico altro viaggio recente, a Firenze, in occasione del Primo Maggio. L’enorme tela, alta tre metri e larga cinque, avrebbe dovuto viaggiare a Pechino per essere esposta in piazza Tienanmen durante l’incontro tra il presidente della Repubblica e il leader cinese Xi Jinping. Raffigurante braccianti che marciano in segno di protesta «Il Quarto Stato», ignorato per anni da galleristi e curatori di museo e divenuto oggi una delle opere più note e citate del Novecento, fu acquistato dal Comune di Milano nel 1920, grazie a una raccolta di fondi pubblici.
Il Boetti di Bolaffi passa di mano a 800mila euro
Atmosfera elettrica ieri sera, 5 novembre, in Sala Bolaffi a Torino, durante la serrata battaglia per conquistare l’arazzo di Alighiero Boetti «Senza titolo (Segno e disegno)», del 1978, top lot dell’asta di arte moderna e contemporanea. L’opera, che era stimata intorno ai 350mila euro, è stata aggiudicata a 800mila (diritti inclusi), dopo un duello a distanza all’ultimo rilancio tra tre collezionisti (uno dei quali italiano) collegati al telefono. «Posizionandosi tra i top lot più importanti venduti negli ultimi anni da Aste Bolaffi, l’arazzo di Boetti conferma la nostra capacità di individuare opere d’arte di altissimo livello e renderle visibili ai compratori più raffinati ed esigenti a livello internazionale. Questo eccezionale risultato consolida la crescita della casa d’aste nel mercato dell'arte moderna e contemporanea, che rimane un asset class molto vitale in Europa e nel mondo», commenta Filippo Bolaffi, amministratore delegato di Aste Bolaffi.
Wael Shawky nominato direttore artistico di un hub creativo dei Musei del Qatar
L’artista egiziano Wael Shawky (1971) è stato nominato direttore artistico dell’hub creativo Fire Station: Artist in Residence dei Musei del Qatar. Shawky coordinerà il programma dell’istituzione, che finora ha promosso il lavoro di quasi cento artisti emergenti del Qatar e della regione. La sceicca Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani, presidente dei Musei del Qatar, ha dichiarato: «Wael Shawky è internazionalmente ammirato come uno degli artisti più interessanti del momento, oltre che uno studioso e un educatore con un profondo impegno nel coltivare le giovani generazioni. Nella nuova veste di direttore artistico, Shawky farà leva sul successo di Fire Station: Artist in Residence e aiuterà a portare l’istituzione a uno step successivo, contribuendo in modo decisivo al lavoro dei Musei del Qatar nel promuovere il talento e sviluppare le industrie creative qui e in tutta la nostra regione».
Addii • Angelo Trimarco
Ieri 5 novembre è morto, all’età di 83 anni, il critico d’arte Angelo Trimarco. Studioso rigoroso, riferimento e maestro per tante generazioni, è stato autore di studi fondamentali in cui ha saputo intercettare le questioni più urgenti dell’arte, in dialogo con la filosofia e la psicanalisi. Nato a Catanzaro nel 1941 e laureatosi nel 1966 in estetica all’Università di Napoli Federico II, ha affiancato Filiberto Menna all’Università di Salerno, dove ha insegnato Storia della Critica d’arte (1971-2011) e dove ha ricoperto l’incarico di preside della Facoltà di Lettere e Filosofia (1993-2002). Commissario alla Quadriennale di Roma (1986) e alla Biennale di Venezia (1993), presidente della Fondazione Filiberto Menna di Salerno (2006-16), ha insegnato negli anni ’90 Storia dell’Arte contemporanea all’Università Suor Orsola Benincasa. Storico collaboratore de «Il Mattino», ha contribuito su quelle pagine e nei diversi volumi a sua firma al dibattito critico italiano, esplorando la complessità del concetto di postmodernità, il rapporto tra arte e abitare, la funzione della teoria e della critica dell’arte in Italia. La sua università lo ricorda come «creatore di una scuola critica in cui si riconoscono oggi docenti, ricercatori, curatori e critici d’arte attivi nelle istituzioni italiane e internazionali. Il suo insegnamento continuerà a rappresentare un prezioso esempio di libertà e di rigore intellettuale, oltre che di eleganza e generosità umana».