MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2024
NOTIZIE IN BREVE | 12 NOTIZIE
- 01 Scoperta in Messico una grande città Maya: è stata «battezzata» Valeriana
- 02 La Galleria Tretjakov accusata di aver commesso un errore imperdonabile nella ristrutturazione del dipartimento di arte contemporanea
- 03 La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico compie 26 anni
- 04 Al Prado due dipinti «boccacceschi» di Johannes Hispanus
- 05 La New York Historical Society cambia nome e rivela i piani per una nuova ala da 175 milioni di dollari
- 06 Il Politecnico di Torino guida un progetto di restauro ad Addis Abeba
- 07 L’arte contemporanea si produce anche nei reparti di terapia intensiva
- 08 Tutti i restauri di giardini e parchi storici grazie al Pnrr
- 09 Tutte le novità del Palazzo Ducale di Urbino
- 10 I vincitori del 12mo Premio europeo per lo spazio pubblico urbano
- 11 Un simposio di archeologia lungo due giorni ad AlUla
- 12 A Roma un ciclo di conferenze nel Parco del Colosseo per i 30 anni dalla morte di Richard Krautheimer
Scoperta in Messico una grande città Maya: è stata «battezzata» Valeriana
Un gruppo di archeologi ha scoperto in Messico i resti di una grande città Maya nascosta per secoli dalla fitta vegetazione nella penisola dello Yucatán, localizzata a distanza da impulsi laser che hanno «perforato» le barriere vegetali. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista «Antiquity», la città, che i ricercatori hanno chiamato Valeriana dal nome di una laguna vicina, era ricca di piramidi, campi sportivi, anfiteatri; risale a un periodo tra il 250-900 d.C. e conteneva quasi 7mila edifici di varie dimensioni. Secondo le stime del gruppo di ricercatori l’area della città Maya copriva un’area grande come la città di Edimburgo con un centro secondo, per densità di edifici, solo al sito archeologico di Calakmul (Patrimonio Unesco) a 100 km di distanza. Per scoprire Valeriana è stata usata proprio la tecnologia di telerilevamento, il Lidar, che permette di individuare da un aereo strutture solide nascoste dalla impenetrabile vegetazione tropicale: nell’ultimo decennio questa tecnica ha permesso notevoli scoperte sulle antiche città Maya.
La Galleria Tretjakov accusata di aver commesso un errore imperdonabile nella ristrutturazione del dipartimento di arte contemporanea
Più di 200 curatori e storici dell’arte russi, sia in patria che in esilio, hanno scritto una lettera aperta in cui affermano che la Galleria Tretjakov di Mosca ha «liquidato» il suo dipartimento di arte contemporanea per farlo confluire in uno più ampio di arte d’avanguardia e socialista realista sovietica della seconda metà del XX e XXI secolo. Nella lettera, coordinata da Andrei Erofeev, direttore il dipartimento di tendenze moderne dal 2002 al 2008, questo gesto è descritto come un «errore grossolano e imperdonabile» e la ristrutturazione è paragonata allo smembramento delle collezioni contemporanee della Galleria avvenuto all’inizio dell’era sovietica. Negli anni Trenta, con la cultura sovietica sotto la morsa di Stalin, le opere d’avanguardia degli anni Dieci e Venti furono eliminate dalle esposizioni del museo, e molte di esse, secondo la lettera, andarono perdute nel processo.
La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico compie 26 anni
A Paestum (Sa) dal 31 ottobre al 4 novembre l’ex Tabacchificio Cafasso, oggi Next, torna a essere luogo di incontro per archeologi e operatori culturali e turistici nella Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, giunta alla 26ma edizione grazie al suo fondatore Ugo Picarelli che nel 1998 individuò nell’antico sito magnogreco di Poseidonia il trampolino di lancio per promuovere il territorio, la Campania tutta e le regioni del Sud Italia, sul doppio binario dell’archeologia e del turismo. Negli anni la manifestazione si è via via consolidata: oltre a MiC (con uno stand di 350 mq), Regioni e Province, sono presenti l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri ed enti (anche stranieri) per la difesa del patrimonio culturale, e testate giornalistiche impegnate nel riconoscimento di premi e menzioni. Prendono parte alla manifestazione, che coinvolgerà anche la Basilica e il Museo Archeologico, associazioni di categoria, gruppi archeologici, aziende e consorzi turistici, il Vaticano con la Commissione Pontificia di Archeologia Sacra e i Paesi di Cipro, Libia, Tunisia, Siria e Cina. Nel fitto calendario sono previsti incontri con direttori di museo come Ahmed Farouk Ghoneim (Museo Nazionale della Civiltà Egizia del Cairo), Christian Greco (Museo Egizio di Torino) e Nikolaos Chr. Stampolidis (Museo dell’Acropoli di Atene), laboratori sperimentali, presentazioni di libri, lo spazio «ArcheoLavoro» riservato a scuole e università, oltre alla mostra «ArcheoVirtual» e all’International Archaeological Discovery Award «Khaled al-Asaad» che premia la scoperta dell’anno. La Borsa è promossa da Regione Campania, Città di Capaccio Paestum, Parchi Archeologici di Paestum e Velia con la Camera di Commercio e la Provincia di Salerno, il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
Al Prado due dipinti «boccacceschi» di Johannes Hispanus
Il Museo Nacional del Prado di Madrid ha ricevuto in deposito due tele eseguite da Johannes Hispanus alla fine del Quattrocento dedicate alla storia di Cimone ed Efigenia, una delle novelle del Decameron di Boccaccio (la prima della quinta giornata, dedicata agli amori felici). Dell’interessante, ma ancora misterioso, pittore spagnolo, attivo in Italia settentrionale e centrale tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, l’opera più famosa è una «Deposizione nel Sepolcro» autografa in Collezione Saibene a Milano. I dipinti ora visibili al Prado appartengono al primo periodo fiorentino dell’artista, strettamente legato alla bottega del Perugino. Date in deposito al museo dal Centro de Estudios Europa Hispánica, le tele son allestite nella sala 56B del Palacio Villanova, accanto a un altro dipinto ispirato al Decameron: «La storia di Nastagio degli Onesti» (1483 ca), di Sandro Botticelli.
La New York Historical Society cambia nome e rivela i piani per una nuova ala da 175 milioni di dollari
La New York Historical Society si è finalmente liberata di quel fastidioso trattino nel suo nome (tra New e York), e si chiama ora New York Historical (Nyh). La nuova ala da 175 milioni di dollari del museo dedicata alla democrazia americana, sarà inaugurata nel 2026, in tempo per il 250mo anniversario della fondazione degli Stati Uniti. L’ala aggiungerà nuove aule, gallerie, uno studio di conservazione, un magazzino per la biblioteca, un cortile e una terrazza sul tetto con vista su Central Park. Il finanziere Oscar Tang e la moglie, l’archeologa e storica dell’arte Agnes Hsu-Tang, hanno donato 20 milioni di dollari per il progetto di espansione di 6.500 metri quadrati, che prenderà il nome di Tang Wing for American Democracy. L’ala Tang del Nyh, progettata da Robert A.M. Stern Architects, ospiterà l’Academy for American Democracy, un programma educativo per gli studenti delle scuole locali, nonché l’American Lgbtq+ Museum e il programma di master in studi museali del Nyh, fondato nel 2019 con la School of Professional Studies della City University di New York.
Il Politecnico di Torino guida un progetto di restauro ad Addis Abeba
Il Politecnico di Torino sarà capofila dell’iniziativa approvata con delibera del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale-Maeci dal Comitato Congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo riunitosi a Roma il 30 scorso. L’ateneo torinese guiderà, per i prossimi 36 mesi, un intervento di restauro e miglioramento del patrimonio culturale e storico dell’Università di Addis Abeba, in Etiopia. Con un finanziamento complessivo di 4 milioni di euro, il Dipartimento di Architettura e Design-Dad coordinerà, in collaborazione con l’Università di Addis Abeba, il progetto di recupero del Palazzo Genete Leul (edificio che ospita oggi il Museo Etnografico, curato dall’Institute of Ethiopian Studies) attuando iniziative di formazione «on the job» nell’ambito del restauro architettonico e dell’allestimento museale. Le ricercatrici e i ricercatori del Politecnico di Torino saranno inoltre coinvolti nel progetto di recupero di una sala appartenente all’Asfad (Allè School of Fine Arts and Design), istituto che offre corsi di laurea magistrale in cinematografia.
L’arte contemporanea si produce anche nei reparti di terapia intensiva
Tra oggi 30 e domani 31 ottobre David Reimondo, artista genovese di stanza a Milano, si trova a Torino, al reparto di terapia intensiva neonatale per realizzare un’opera appositamente pensata per l’Ospedale Sant’Anna del capoluogo piemontese. Durante l’Art week, in cui aprono numerose iniziative, tra fiere e mostre disseminate in città, il progetto di solidarietà promosso dall’artista e dalla sua galleria, Mazzoleni, un’iniziativa che guarda a chi dalle sale d’ospedale non può muoversi, è come una boccata d’aria fresca. In questi due giorni è possibile seguire l’artista mentre nel nosocomio realizza «Nascita». «La creazione dell’opera è stata pensata a beneficio di tutti coloro che in futuro varcheranno la soglia del reparto: medici, personale infermieristico ma soprattutto per i genitori, che trascorreranno gran parte dei primi giorni della loro vita accanto ai loro piccoli prematuri», dichiarano dalla Fondazione Crescere Insieme Ets., con cui la galleria d’arte ha più volte collaborato in passato (lo scorso anno, con la somma stanziata per gli omaggi natalizi, Mazzoleni ha finanziato l’acquisto dell’Icon, un cardiometro all’avanguardia per il monitoraggio continuo del cuore e della circolazione dei neonati). Davide e Luigi Mazzoleni aggiungono: «È oramai risaputo che l’arte sia un potente strumento di ausilio alla guarigione, e che le opere d’arte siano presenti in molti luoghi di cura, a Torino e non solo. Poter contribuire al benessere delle famiglie del Reparto di Neonatologia dell’ospedale Sant’Anna di Torino è per noi e per tutto lo staff della galleria Mazzoleni Torino e Mazzoleni London, motivo di particolare orgoglio, siamo felici di poter contribuire, grazie all’opera di David Reimondo, alla serenità dei pazienti e dei loro cari».
Tutti i restauri di giardini e parchi storici grazie al Pnrr
Dopo due anni di progetti e cantieri, si stanno susseguendo in tutta Italia le riaperture di parchi e giardini storici riqualificati e valorizzati dal primo sistematico intervento reso possibile dal Pnrr-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Ministero della Cultura, Unione Europea NextGenerationEU. Sono già stati realizzati cinque progetti di eccellenza curati da Aiapp-Associazione italiana di Architettura del Paesaggio. Sono i restauri dei giardini dell’orto Botanico di Parma (Paola Cavallini), di Villa Monasterio di Varenna (Valerio Cozzi), di Villa Corsi Salviati a Sesto Fiorentino (Gianfranco Franchi e Giorgio Galletti), del Castello di Belgioioso, Pavia (Giusi Rabotti e Nunzio Dego) e di Villa del Colle del Cardinale di Perugia (Maria Cristina Tullio). Proprio in uno dei più stupefacenti gioielli architettonici e paesaggistici del Paese, Villa Barbaro di Maser (Tv) di Andrea Palladio (1550) affrescata da Paolo Veronese, l’Aiapp promuove e organizza l’8 novembre «Paesaggio Italia-I Giardini Storici», con decine di professionisti e studiosi per presentare e valorizzare i progetti firmati dai suoi associati in un confronto con studiosi e tecnici di respiro internazionale.
Tutte le novità del Palazzo Ducale di Urbino
Si concentrano in questo periodo nel Palazzo Ducale di Urbino molti e vari eventi, dalla conclusione della grande mostra dedicata a Federico Barocci (lo scorso 6 ottobre) alla riapertura dell’Appartamento degli Ospiti (dopodomani), alla chiusura dello Studiolo, nell’Appartamento del Duca, prevista per domenica prossima. Tutto in meno di un mese. Alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino i lavori procedono senza sosta e con la massima organizzazione per non privare il pubblico del piacere della visita a uno degli edifici simbolo del rinascimento italiano. Nel pieno rispetto del cronoprogramma già individuato, comunque, il prossimo 4 novembre, al termine del «ponte di Ognissanti», chiuderà lo Studiolo al Piano Nobile di Palazzo Ducale, la cui riapertura è prevista a primavera inoltrata del 2025.
I vincitori del 12mo Premio europeo per lo spazio pubblico urbano
La giuria internazionale ha assegnato l’edizione 2024 dello European Prize for Urban Public Space (il Premio europeo per lo spazio pubblico urbano, che ha cadenza biennale) al Parco del Tumulo della Rivolta di Varsavia, realizzato dagli studi topoScape e Archigrest. In particolare, la giuria ha apprezzato il fatto che il progetto sia stato in grado di abbracciare la memoria di questo luogo attraverso la sua materialità. Le macerie della Seconda guerra mondiale che hanno modellato il tumulo sono state trasformate in cemento per creare le nuove strutture del parco. Nella categoria Fronti marini, il Premio europeo per lo spazio pubblico urbano è stato assegnato al progetto Beach improvement and redevelopment of the harbour edge in Porto do Son (comune della provincia di A Coruña) degli studi Creus e Carrasco e Rvr Arquitectos. La giuria ritiene che questo progetto corregga il precedente scarso rapporto tra il porto e le attività civiche della città di Porto do Son, oltre a migliorare il contatto diretto tra città e mare. Il Premio europeo per lo spazio pubblico urbano è un'iniziativa del Centro di cultura contemporanea di Barcellona (Cccb). In questa dodicesima edizione del Premio, sono stati presentati 297 progetti da 35 Paesi europei. Lo scorso giugno, la giuria internazionale ha scelto dieci opere finaliste, cinque per ogni categoria.
Un simposio di archeologia lungo due giorni ad AlUla
Iniziano oggi i lavori dell’AlUla World Archaeology Symposium (Awas 2024, 30-31 ottobre) dal titolo «Moving forward: past, present and future in the archaeology and heritage of mobile communities», dedicato al tema delle «comunità mobili». Fin dalla preistoria gli esseri umani si sono spostati per cercare nuove opportunità, migliorare le proprie condizioni di vita, esplorare nuovi territori per rispondere a sfide ambientali, disastri naturali, conflitti e instabilità sociopolitica. In un mondo in cui spostarsi è diventato più semplice per molti, ma non per tutti, e che ha vissuto le conseguenze di una brusca interruzione della mobilità durante la pandemia, Awas 2024 vuole mettere in discussione le concezioni tradizionali sulla mobilità, sia passata che presente, riunendo esperti e professionisti da ogni parte del mondo per confrontarsi su tematiche che spaziano dal commercio, dagli scambi agli effetti del cambiamento climatico e dei conflitti sulle «mobile communities». Il congresso si tiene nella struttura polifunzionale di Maraya, il più grande edificio a specchi del mondo (9.740 pannelli di vetro), situata ad AlUla nel nord ovest dell’Arabia Saudita.
A Roma un ciclo di conferenze nel Parco del Colosseo per i 30 anni dalla morte di Richard Krautheimer
In occasione dell’apertura delle celebrazioni del Giubileo e a 30 anni dalla morte di Richard Krautheimer, storico dell’arte e storico dell’architettura, il Parco archeologico del Colosseo propone un ciclo di conferenze in Curia Iulia a partire dal volume Tre capitali cristiane. Topografia e politica (1983), pietra miliare degli studi di archeologia e topografia cristiana e tardoantica. Il ciclo di conferenze si aprirà domani 31 ottobre alle 16.30 con un intervento di monsignor Andrea Lonardo, direttore del Servizio per la Cultura e l’Università della Diocesi di Roma, che offrirà un’ampia introduzione sulla figura di Costantino tra novità religiose, topografia e politica e il rapporto fra il potere temporale e quello religioso. Ciascun appuntamento approfondirà la trasformazione di una delle tre capitali dell’Impero (Roma, Costantinopoli e Milano) all’indomani dell’Editto di Milano, sulla spinta dell’impulso rinnovatore di Costantino, che determinò profonde e susseguenti trasformazioni urbanistiche e topografiche. Sarà inoltre l’occasione, a trent’anni di distanza, per portare alla conoscenza del grande pubblico nuove scoperte e acquisizioni archeologiche.