MARTEDÌ 7 GENNAIO 2025
NOTIZIE IN BREVE | 9 NOTIZIE
- 06 Compra un mobile in uno spaccio francese a prezzo stracciato: è un tavolo del Mobilier National
- 07 Una raccolta fondi per i restauri dell’Hôtel-Dieu Saint-Jacques di Tolosa
- 08 I restauratori hanno scoperto affreschi settecenteschi in una chiesa di Boston
- 09 Il ripristino della fontana monumentale di piazza Marconi a Castelnuovo Berardenga
Un enorme mosaico antico scoperto a Salkaya, in Turchia…
Un agricoltore che stava piantando un frutteto nella Turchia orientale ha portato alla luce un antico mosaico di grandi dimensioni, in gran parte intatto, che raffigura una caccia e che gli archeologi ritengono essere il più grande esempio di questo tipo scoperto in Turchia. Nascosto per secoli sotto un sottile strato di terriccio, il mosaico potrebbe essere stato posato già alla fine del III secolo d.C. in un insediamento finora sconosciuto vicino all’attuale villaggio di Salkaya, nella provincia di Elazığ, a circa 500 km a est della capitale Ankara. Il mosaico di Salkaya «è il primo del suo genere a essere sopravvissuto fino ad oggi nel suo insieme e nella sua rappresentazione di animali, che un tempo si trovavano tutti qui. Forse esistono mosaici più grandi in altre parti della Turchia, ma sono costituiti da motivi geometrici o da soggetti mitologici», afferma Emre Çayır, archeologo capo dello scavo, che è coordinato dal Museo statale di archeologia ed etnografia di Elazığ.
… e a Eraclea al Latmo
Sempre in Turchia, nelle terme romane di Eraclea al Latmo, nella provincia di Mugla (l’antico golfo di Mileto sull’Egeo), durante gli scavi diretti da Zeliha Gider Buyukozer dell’Università di Selcuk, responsabile dei lavori nell’ambito del progetto «Patrimonio per il futuro» del Ministero della Cultura e Turismo turco, sono stati scoperti mosaici con figure di fenicotteri e coccodrilli. Un altro grande mosaico sta riemergendo nel tepidarium: in una scena unica, i fenicotteri serrano nel becco le anguille di pietra rossa. Le terme di Eraclea al Latmo sono le strutture di epoca romana meglio conservate nel sito, un mix unico di influenze greche, romane e anatoliche. Gli archeologi lavoravano da mesi intorno alla struttura di un edificio da poco riemerso, usato per secoli come fienile, quando tra altri monumenti romani ancora visibili tra le antiche mura cittadine sono apparsi i mosaici.
Il bando per il raddoppio del Museo del Novecento a Milano
Il Museo del Novecento, affacciato su piazza Duomo a Milano, si prepara a raddoppiare. Il Comune ha pubblicato il bando per la realizzazione dei lavori che permetteranno di collegare con una passerella trasparente lunga 50 metri e sospesa a oltre 19 metri i due edifici gemelli dell’Arengario, quello dove attualmente ha sede il museo e il cosiddetto Arengario 2, che a sua volta verrà completamente riadattato come prevede il progetto vincitore del concorso internazionale «Novecentopiùcento», di cui è capogruppo l’architetto Sonia Calzoni. La base d’asta è di oltre 16 milioni e mezzo (per l’esattezza 16.594.757,59 con oneri per la sicurezza non comprimibili per 569.166,60 euro). Le offerte dovranno arrivare entro il 3 febbraio e l’apertura avverrà il 4 in base all’offerta economica più vantaggiosa e ai criteri inseriti nell’atto di gara. Ne dà notizia l’Ansa.
La missione italo-egiziana Eimawa ad Assuan è tra le «Top 10 Discoveries 2024»
È giunto un riconoscimento all’Italia per gli scavi ad Assuan in Egitto della missione italo-egiziana Eimawa (acronimo per Egyptian Italian Mission at West Aswan), guidata, per l’Italia, dall’Università Statale di Milano con il team guidato da Patrizia Piacentini, docente di Egittologia presso l'ateneo milanese. L’équipe, stimata per le attività di ricognizione, monitoraggio, scavo, studio e tutela della necropoli, è composta da docenti ed esperti di più discipline: egittologia, archeologia, antropologia e chimica. La missione è tra le «Top 10 Discoveries 2024» segnalate dall’«Archaeology Magazine», pubblicazione fondata 75 anni fa dall’Archaeological Institute of America, che dedica il numero di gennaio-febbraio 2025 alle 10 principali scoperte dell’anno passato. Così, insieme a Pompei, Petén in Guatemala, Victoria in Australia, Tuva in Siberia, l’Isola King William in Canada, nella top 10 c’è anche Assuan. Con la prima ricognizione effettuata con una stazione totale e immagini satellitari, il team italo-egiziano è riuscito a mappare finora circa 400 tombe e scavare in modo approfondito altre sette con ritrovamenti di numerose mummie e reperti di straordinaria rilevanza; indizi di un utilizzo del sito dall’inizio dell’Età tolemaica (III secolo a.C.) fino all’Età romana (I-II secolo d.C.).
Il Museo del clima di New York avrà una sede permanente
Dopo un decennio di attività come istituzione itinerante dedicata all’educazione e all’attivismo sul clima, il Climate Museum, il Museo del clima, di New York ha trovato una sede a lungo termine in un nuovo spazio a Hudson Yards. Ubicato al 418 della 11th Avenue, il nuovo museo dovrebbe aprire nel 2027, nell’ambito di un progetto a uso misto (comprendente anche un hotel, un centro benessere e oltre 1.300 unità abitative) del costo di 1,35 miliardi di dollari realizzato con il Moinian Group e Boston Properties e progettato dallo studio di architettura FXCollaborative. Il Climate Museum, che si svilupperà su oltre 2mila mq distribuiti su tre piani, offrirà spazi per esposizioni, eventi e uffici, oltre a una piccola caffetteria e al bookshop. «Molte persone vorrebbero partecipare all’azione civica sul clima, ma non sanno che cosa fare, ha spiegato a «The Art Newspaper» Miranda Massie, fondatrice del Climate Museum. Le arti hanno la capacità unica di aiutare le persone a riconoscere il proprio potere, lo vediamo tutte le volte che allestiamo una mostra. Uno spazio permanente significa più potere per più persone». Dalla sua fondazione nel 2015, il Climate Museum ha presentato 13 mostre, tra cui la recente «The End of Fossil Fuel» (2023-24) dedicata all'impatto dei combustibili fossili e allestita in uno spazio pop-up di Soho, sede temporanea del museo dal 2022 al 2024. In attesa del completamento dei lavori di costruzione, il museo sta cercando uno spazio temporaneo da affittare per due o tre anni.
Compra un mobile in uno spaccio francese a prezzo stracciato: è un tavolo del Mobilier National
La scorsa estate il collezionista e mercante di antichità Jean-François Marchais ha fatto un vero affare. Come riporta il quotidiano locale «La Nouvelle République», mentre era a caccia di occasioni nel negozio Emmaüs di Châtellerault, in Francia (Nuova Aquitania), Marchais ha notato un tavolo e, grazie alle sue capacità di negoziazione, lo ha acquistato per la modica cifra di 30 euro, cinque meno del prezzo di vendita iniziale. Da intenditore, Marchais non ha potuto fare a meno di analizzare il tavolo, che poi ha descritto come «alto su un piedistallo, stile Luigi XVI, ovale». «È stato quando sono tornato a casa e l’ho girato per vedere come era costruito che ho visto molte iscrizioni, con una calligrafia che ha catturato la mia attenzione», dice il collezionista. Sotto il piano del tavolo ha scoperto numerose sigle e simboli, alcuni dei quali graffiati, e in particolare «un’iscrizione “ML” corrispondente all’amministrazione dei piaceri del Re, un marchio “GM” che significa che apparteneva al Garde-Meuble della Corona, racconta Marchais. Ho potuto constatare che si trattava di un mobile del Mobilier National». Davvero sorprendente per un mobile trovato da Emmaüs, catena di negozi di seconda mano solidali. La storia è stata ripresa in un articolo sul sito di «Le Figaro».
Una raccolta fondi per i restauri dell’Hôtel-Dieu Saint-Jacques di Tolosa
Più che un semplice edificio, l'Hôtel-Dieu Saint-Jacques di Tolosa, un edificio del XII secolo, è un vero e proprio emblema della medicina ospedaliera della città rosa. Per fermare le ingiurie del tempo, nel 2023 sono stati intrapresi i lavori di ristrutturazione di tutte le facciate del monumento. Per completare il restauro, il Chu (Centre Hospitalier Universitaire) di Tolosa, con il sostegno della Fondation du Patrimoine, il 5 dicembre ha lanciato una campagna di raccolta fondi: «Partecipando a questo progetto, contribuirete a preservare la muratura e i rivestimenti, a sostituire gli infissi, a ripristinare la ferramenta d’epoca e a ripristinare l’intonaco originale», si legge sul sito web della Fondation du Patrimoine.
I restauratori hanno scoperto affreschi settecenteschi in una chiesa di Boston
La Old North Church di Boston, un luogo iconico della storia americana, sta svelando una parte straordinaria del suo patrimonio coloniale: dipinti murali raffiguranti angeli, ritrovati sotto strati di vernice bianca da un team guidato dal restauratore Gianfranco Pocobene. Le figure, dipinte originariamente nel 1730 da John Gibbs, ornavano le pareti e gli archi della navata della chiesa. In occasione di una ristrutturazione nel 1912 questi dipinti furono coperti con sette strati di vernice bianca, trasformando l’estetica vibrante dell’edificio in un’atmosfera spoglia e minimalista. Pocobene e il suo team hanno dovuto affrontare una sfida difficile: rimuovere gli spessi strati di vernice senza danneggiare le opere sottostanti, utilizzando gel solventi per ammorbidire la vernice e strumenti delicati come spatole di plastica e tamponi di cotone. «È stata una rivelazione, ha detto Pocobene durante una conferenza online organizzata da Old North Illuminated, l’ente non profit che si occupa della conservazione della chiesa. Sono tra le più affascinanti opere d’arte coloniale che ho incontrato nei miei 40 anni di attività di restauratore».
Il ripristino della fontana monumentale di piazza Marconi a Castelnuovo Berardenga
L’Autorità idrica toscana erogherà 40mila euro per restaurare la fontana monumentale di piazza Marconi a Castelnuovo Berardenga (Si). «Grazie a questo finanziamento, ha dichiarato il sindaco Fabrizio Nepi, potremo rimettere a nuovo un monumento dal grande valore architettonico e strettamente legato alla storia e allo sviluppo del nostro paese». L’intervento ha un valore complessivo di 50mila euro e tempistiche di realizzazione che potranno essere definite una volta ottenuta l’autorizzazione da parte della Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto. I lavori, seguiti da un restauratore, consisteranno nella ripulitura completa della fontana dalle alghe e dalle incrostazioni calcaree e muffe nere, nell’adeguamento del sistema di alimentazione e nel consolidamento delle parti della ringhiera orizzontale in ferro.