LUNEDÌ 7 OTTOBRE 2024
NOTIZIE IN BREVE | 14 NOTIZIE
- 01 La mostra di una sopravvissuta al 7 ottobre presso il Tel Aviv Museum of Art
- 02 È stato inaugurato a Giugliano (Na) il Parco archeologico di Liternum
- 03 Grazie a sponsor privati il Comune di Pienza ha acquistato una delle cuspidi di un polittico di Pietro Lorenzetti
- 04 Pavanelli di M5S sul Museo del Duomo di Orvieto: «Inaccettabile indeterminatezza»
- 05 L’Opera Primaziale Pisana ora formerà i restauratori per le fabbricerie
- 06 I numeri della Biennale di Firenze che si è chiusa ieri 6 ottobre
- 07 Un restauro da 3,9 milioni di dollari prende il via a Brooklyn per preservare i resti di una comunità nera
- 08 Riallestita la Biblioteca Busmanti a Palazzo Bentivoglio a Bologna
- 09 La chiusura della residenza In-Ruins in Basilicata
- 10 Un incontro dell’Associazione Residenze Reali Europee alla Reggia di Caserta
- 11 Il nuovo presidente nazionale di Italia Nostra è Edoardo Croci
- 12 Chiusa la mostra su Barocci, il Palazzo Ducale di Urbino aprirà a breve l’Appartamento degli ospiti
- 13 I numeri di #domenicalmuseo di ieri 6 ottobre
- 14 A Palermo visita speciale del salone Lo Bue-Lemos progettato da Ernesto Basile
La mostra di una sopravvissuta al 7 ottobre presso il Tel Aviv Museum of Art
Passarono due mesi dall’attacco di Hamas al Kibbutz Kfar Aza il 7 ottobre 2023 prima che l’artista Tal Mazliach potesse trovarsi nuovamente di fronte a una tela bianca, e quando avvenne, riuscì solo a dire: «Ma ne sono uscita viva». La frase campeggia sullo sfondo di un dipinto ironicamente intitolato «Decorazioni di guerra 1» (2023), ripetendosi come un’affermazione ambivalente. Non dice: «Sono grata di esserne uscita viva», come evidenzia Amit Shemma, assistente del curatore capo del Tel Aviv Museum of Art e curatore della mostra «Tal Mazliach: decorazioni di guerra» (fino all’11 gennaio 2025). «Ha quasi un doppio significato: ok, ne sono uscita viva, ma che cosa faccio ora della mia vita, dopo questa intensa esperienza?». «Questo è il nostro messaggio, dice Tania Coen-Uzzielli, art director del Tel Aviv Museum of Art, a proposito dell’approccio del museo. Qui mostriamo un tipo di dolore, il dolore di Tal Mazliach, che è un dolore personale che presumo sia sentito ovunque».
È stato inaugurato a Giugliano (Na) il Parco archeologico di Liternum
Un’area di 85mila metri quadrati è stata restituita alla collettività dopo una lunga attività di riqualificazione, durata oltre dieci anni. È stato inaugurato a Giugliano (Na) il Parco archeologico di Liternum, l’antica colonia romana sulle rive del lago Patria, dove morì nel 183 a.C., dopo l’esilio volontario, Publio Cornelio Scipione, il valoroso generale che sconfisse Annibale a Zama. Per ricostituire il Parco, salvare resti di colonne e recuperare reperti incastrati tra i rovi, il Comune di Giugliano ha speso 2 milioni di euro. Nel Foro, ritrovato nel 1932-37, sono allineati i tre principali monumenti della città: il Capitolium, la Basilica e il Teatro, oltre a resti di domus di età imperiale. Non ancora recuperato il lago Patria, bacino di origine vulcanica alimentato da sorgenti di acqua dolce, nonostante costituisca una delle zone umide più importanti della Campania.
Grazie a sponsor privati il Comune di Pienza ha acquistato una delle cuspidi di un polittico di Pietro Lorenzetti
È stato presentato il 5 ottobre a Firenze, presso la Biennale Internazionale dell’Antiquariato, il progetto «Un Pietro Lorenzetti per Pienza. Il San Luca dal Polittico di Monticchiello», grazie al quale il Comune di Pienza ha potuto acquistare sul mercato antiquario una piccola tavola triangolare a fondo oro, raffigurante l’Evangelista Luca a mezzo busto, opera di Pietro Lorenzetti (Siena, documentato dal 1306 al 1345). Del dipinto, identificato come una delle cuspidi del polittico che il giovane Pietro Lorenzetti destinò, nel secondo decennio del Trecento, alla chiesa di San Leonardo a Monticchiello, frazione poco lontana da Pienza, si erano perse le tracce per novant’anni. Quasi un secolo fa il «San Luca» appartenne a Raimond van Marle (1887-1936), storico dell’arte olandese appassionato dei primitivi italiani che scelse di vivere a Perugia. A individuare sul mercato antiquario il «San Luca» di Pietro Lorenzetti e a segnalarlo al Comune di Pienza è stato Gabriele Fattorini, direttore del Museo Diocesano pientino e docente all’Università di Firenze. L’acquisto, effettuato tramite un bando di sponsorizzazione superiore ai 120mila euro, si è reso possibile grazie al fondamentale intervento di due sponsor privati, Distribuzione Italia e Fabbrica-Pienza, che hanno permesso al Comune di far tornare in patria un capolavoro della pittura senese del Trecento. Dell’originario polittico, un terzetto di Santi si trova nel Museo Horne di Firenze, e una Sant’Agata nel Musée de Tessé di Le Mans, in Francia. Si conosce pure un’altra cuspide, che appartenne al celebre storico dell’arte Bernard Berenson e che rimane ancora a Villa I Tatti, la sua residenza nei dintorni di Firenze, che oggi appartiene all’Università di Harvard.
Pavanelli di M5S sul Museo del Duomo di Orvieto: «Inaccettabile indeterminatezza»
Una coppia di angeli in marmo di Arnolfo di Cambio e bottega, una Maestà attribuita a Coppo di Marcovaldo, un Polittico e una Madonna con Bambino di Simone Martini figurano tra i tesori del Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto nella sede nei Palazzi papali accanto alla cattedrale. Dal primo settembre questi vasti spazi sono chiusi per lavori in vista del Giubileo. Il sito web dell’ente, che è autonomo, non indica un periodo di riapertura. La deputata del Movimento 5 Stelle Emma Pavanelli ha sollevato dure critiche in un’interrogazione parlamentare al ministro della Cultura Alessandro Giuli, riportandola in un post del 27 settembre su Facebook: «Il museo è chiuso per lavori di riqualificazione fino a data da destinarsi. Un’indeterminatezza che ritengo inaccettabile a poche settimane dell’inizio [un piccolo refuso per “dall, ndr] dell’Anno Santo. Una situazione ancora più grave che denota una gestione inadeguata del polo museale di Orvieto». Per la portavoce del M5S alla Camera «i progetti attinenti al rinnovamento delle strutture espositive e degli spazi in via di riallestimento sarebbero fermi dal 2004, mentre i progetti di adeguamento degli impianti (antincendio, elettrico, climatizzazione) avviati nel 2019 non sarebbero ancora stati conclusi». Nel suo sito l’Opera, presieduta dall’ingegner Andrea Taddei, riferisce di aver avviato «un piano di valorizzazione del circuito del Duomo» e di aver chiuso i Palazzi papali per realizzare «un nuovo percorso espositivo dedicato al Giubileo e predisporre alcuni interventi di manutenzione». «Non è rimasto molto tempo», scrive Pavanelli, chiedendo al ministro «se l’intero complesso ammodernato sarà interamente fruibile in tempo utile per il Giubileo del 2025».
L’Opera Primaziale Pisana ora formerà i restauratori per le fabbricerie
L’Opera Primaziale Pisana «sta sperimentando un progetto che, se funziona, metteremo a disposizione di tutti, trasferendo le nostre competenze: corsi professionalizzanti per giovani restauratori e conservatori dei beni culturali. Una sorta di “andare a bottega, a imparare il mestiere”. Perché ciò che manca per fare conservazione, e soprattutto conservazione programmata, non sono i fondi ma i restauratori. Noi vogliamo in questo modo creare nuove professionalità». È una dichiarazione del presidente dell’Associazione Fabbricerie Italiane (Afi), Andrea Maestrelli, in veste di presidente dell'Opera primaziale, a Venezia, dove a Palazzo Ducale si è riunita l’associazione. L’obiettivo è mettere a fattor comune il know-how della Primaziale per sostenere le fabbricerie più piccole e considerando, spiega Maestrelli, che le migliori professionalità del restauro «oggi arrivano dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze o dall’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro di Roma. Scopo di questi corsi è quindi quello di aumentare ulteriormente le opportunità di formazione di maestranze qualificate da impiegare nelle fabbricerie».
I numeri della Biennale di Firenze che si è chiusa ieri 6 ottobre
Si è conclusa ieri la 33ma edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, tenutasi a Palazzo Corsini dal 28 settembre al 6 ottobre. L’evento ha registrato un’affluenza di oltre 28mila visitatori, superando le aspettative e consolidando Biaf come uno dei più importanti appuntamenti internazionali per gli appassionati. I visitatori dall’estero sono aumentati del 15% rispetto all’edizione precedente del ’22. In particolare, sono stati numerosi i collezionisti provenienti da Gran Bretagna, Svizzera, Francia e Stati Uniti e le delegazioni di importanti musei internazionali, tra cui il Getty Museum di Malibu e Santa Monica, le Gallerie degli Uffizi, il Real Museo di Capodimonte di Napoli, Gallerie Nazionali di Arte Antica di Palazzo Barberini, National Gallery di Londra, le Gallerie Estensi di Modena e il Museo Diocesano di Siena. Questa edizione ha visto aumentare anche le visite guidate per i gruppi a cui hanno aderito scuole e università specializzate, Rotary Club e Fondazioni.
Un restauro da 3,9 milioni di dollari prende il via a Brooklyn per preservare i resti di una comunità nera
Il 3 ottobre è stato dato il via a un progetto di restauro di 3,9 milioni di dollari per le tre case storiche del Weeksville Heritage Center di Brooklyn, aperto come museo nel 2005. Le strutture sono gli ultimi resti fisici di una delle più grandi comunità nere fondata prima della guerra civile americana. «Queste case risalgono alla metà del XIX secolo, tra il 1840 e il 1880, quindi anche se è fantastico che siano ancora in piedi, e credo che questo dimostri gli standard di costruzione di quel periodo, hanno decisamente bisogno di lavori», ha dichiarato Raymond Codrington, presidente e amministratore delegato del Weeksville Heritage Center. Il progetto si concentra sulle case di Hunterfly Road ed è gestito dal Dipartimento di progettazione e costruzione della città di New York per conto del Dipartimento degli affari culturali della città. I lavori comprenderanno la ristrutturazione degli esterni (facciate, tetti, portici, finestre e porte) e altri miglioramenti per la manutenzione delle case.
Riallestita la Biblioteca Busmanti a Palazzo Bentivoglio a Bologna
Dal 15 ottobre (con preview il 12, in occasione della Giornata del Contemporaneo) a Palazzo Bentivoglio viene riallestita la biblioteca di Eugenio Busmanti, bolognese, storico dell’arte ed esteta, autore di numerosi volumi in particolare sul Settecento, il Neoclassicismo, la decorazione d’interni, tra cui «Il fascino delle case all’antica» (Allemandi, 2006). Palazzo Bentivoglio, infatti, ha acquisito il fondo composto da 6mila volumi e gli arredi dell’abitazione di Bologna di Busmanti, in via Marsala, costituendo così la «bEB-Palazzo Bentivoglio. Biblioteca Eugenio Busmanti» con libri tutti catalogati che sono ora disponibili per la consultazione su richiesta (prenotazioni a beb@palazzobentivoglio.org). La ricostruzione della biblioteca avviene di concerto con quella della parte contemporanea della raccolta artistica dello studioso, composta da lavori di Sophie Ko, Nicola Melinelli, Elmgreen & Dragset e Andreas Angelidakis. Nel 2019, inoltre, due tele di Andrea Donducci detto il Mastelletta andarono eredità alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. [Stefano Luppi]
La chiusura della residenza In-Ruins in Basilicata
Si concluderà il 13 ottobre la V edizione della residenza «In-ruins», curata dal 2018 da Associazione Archeofuturo (composta da Maria Luigia Gioffrè, Nicola Guastamacchia, Nicola Nitido) e dedicata a esplorare le potenzialità dell’incontro tra arte contemporanea e archeologia attraverso il transitorio insediamento di artisti e ricercatori nei pressi di siti monumentali del Meridione. La residenza, durata oltre un mese, è stata ospitata dai Musei Nazionali di Matera, dalla Direzione Regionale Musei Nazionali della Basilicata e dal Parco Archeologico di Metaponto (Mt), in collaborazione con Fondazione Elpis e sotto il patrocinio di Fondazione Matera-Basilicata 2019 e della città di Montescaglioso (Mt). Un primo momento di restituzione si terrà tra il 10 e il 12 ottobre nell’Abbazia di San Michele Arcangelo a Montescaglioso; in mostra la produzione degli artisti selezionati Nabil Aniss, Danila Gambettola, Iasonas Kampanis, Savannah Sather Marquardt, Sahil Naik, Fanny Souade Sow.
Un incontro dell’Associazione Residenze Reali Europee alla Reggia di Caserta
La Reggia di Caserta ospita oggi 7 e domani 8 ottobre il «Technical Meeting European Royal Residences» dell’Arre (Associazione Residenze Reali Europee). Il MiC è protagonista dell’incontro tecnico internazionale tra addetti ai lavori e direttori delle residenze reali europee che conta 30 membri e rappresenta più di 90 palazzi reali in Europa, tra i quali la Reggia di Caserta di Vanvitelli, voluta da Carlo di Borbone nel 1752. Il tema delle due giornate sarà «Partenariati pubblico-privati per lo sviluppo produttivo di residenze reali e parchi». La Reggia di Caserta accoglierà tra gli altri partecipanti Elena Alliaudi, coordinatrice generale del network delle European Royal Residences, Marta Boguta e Beata Kanska del Royal Lazienki Museum di Varsavia, Andreina Contessa del Castello di Miramare, Liv Oustrup dell’Agenzia per la Cultura e i Palazzi danesi, Chiara Teolato, direttrice della Reggia di Venaria. L’obiettivo di Arre è il confronto e la ricerca di nuove pratiche e innovativi metodi di gestione adatti alle nuove sfide non solo artistiche e culturali delle Residenze reali nei partenariati pubblico-privati, non sempre aggiornati sulle necessità del turismo contemporaneo.
Il nuovo presidente nazionale di Italia Nostra è Edoardo Croci
Edoardo Croci, professore di economia ambientale all’Università Bocconi, è stato eletto presidente nazionale di Italia Nostra. Croci, già vicepresidente nella precedente consigliatura, ricopre anche la carica di presidente della Sezione di Milano. Insieme a lui, in occasione dell’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale dell’associazione, sono stati nominati i nuovi organi direttivi nazionali con tre vicepresidenti (Maria Francesca Arena, Luigi Colombo e Maurizio Sebastiani) e cinque membri di giunta (Adriana Chirco, Carlo De Giacomo, Maria Rosaria Iacono, Vitantonio Iacoviello e Angelo Malatacca). «In prossimità della celebrazione dei 70 anni di Italia Nostra, dichiara Edoardo Croci, oggi il suo ruolo di tutela e valorizzazione del patrimonio storico-culturale, del paesaggio e dell’ambiente è quanto mai attuale. Attraverso le 200 sezioni e quasi 10mila soci sul territorio italiano, l’associazione svolge un’attività continua di presidio e proposta per preservare l’identità culturale e la qualità ambientale del territorio, anche attraverso interventi esemplari di gestione di beni pubblici e partecipazione dei cittadini».
Chiusa la mostra su Barocci, il Palazzo Ducale di Urbino aprirà a breve l’Appartamento degli ospiti
Si è chiusa ieri 6 ottobre, con un massiccio afflusso di pubblico durante il fine settimana, la mostra «Federico Barocci Urbino. L’emozione della pittura moderna», aperta al pubblico lo scorso 20 giugno a Palazzo Ducale di Urbino, sede della Galleria Nazionale delle Marche. Con oltre 80mila visitatori in 16 settimane d’apertura, la mostra è stata un grande successo, ma nel museo marchigiano fervono i preparativi per i prossimi impegni e il responsabile del museo anticipa alcuni temi. «Sarà un autunno caldo, dice Luigi Gallo, direttore della Galleria Nazionale delle Marche, perché a poche ore dalla chiusura della grande mostra dedicata a Barocci possiamo già annunciare l’apertura ormai prossima dell’Appartamento degli ospiti, dove si sono ultimati gli interventi di rifunzionalizzazione e rinnovo dei locali (che hanno riguardato l’intero Piano nobile di Palazzo Ducale), eseguiti grazie ai fondi del Pnrr. Proprio in questi spazi tornerà a farsi ammirare La “Madonna di Senigallia” di Piero della Francesca, insieme ai capolavori di Alvise Vivarini e di Giovanni Bellini. Intanto proseguono i lavori nell’Appartamento del Duca, dove il 4 novembre prossimo chiuderà il famoso Studiolo per riaprire a metà aprile 2025».
I numeri di #domenicalmuseo di ieri 6 ottobre
Il Ministero della Cultura ha comunicato i numeri degli ingressi per la giornata di ieri 6 ottobre, per la #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali. Riportiamo i dati dei primi venti siti. • Parco archeologico di Pompei - Area archeologica di Pompei 36.480; • Parco archeologico del Colosseo - Colosseo. Anfiteatro Flavio 21.423; • Parco archeologico del Colosseo - Foro Romano e Palatino 14.098; • Reggia di Caserta 13.774; • Gallerie degli Uffizi - Gli Uffizi 11.004; • Pantheon - Basilica di Santa Maria ad Martyres 10.076; • Parco archeologico di Paestum e Velia-Museo e area archeologica di Paestum 9.011; • Palazzo Reale di Napoli 8.176; • Gallerie degli Uffizi - Palazzo Pitti 7.667; • Terme di Caracalla 7.457; • Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento a Napoli 7.146; • Villae-Villa d’Este 6.868; • Musei Reali di Torino 6.538; • Galleria dell’Accademia di Firenze 6.317; • Museo Archeologico Nazionale di Napoli 6.000; • Castel Sant’Angelo 5.152; • Parco archeologico di Ercolano 4.699; • Villae-Villa Adriana 3.916; • Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma 3.865; • Museo storico del Castello di Miramare 3.843.
A Palermo visita speciale del salone Lo Bue-Lemos progettato da Ernesto Basile
Mercoledì 9 ottobre a Palermo sarà eccezionalmente aperto al pubblico il Salone Lo Bue-Lemos di Palazzo Rutelli in via Quintino Sella 77, sede degli uffici di Credem, gruppo bancario nazionale che in Sicilia ha 49 filiali. L’iniziativa fa parte della seconda edizione di «È Cultura» dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa (Acri), manifestazione diffusa in tutta Italia. Il salone, che prende il nome dai committenti, è situato al primo piano del palazzo e si contraddistingue per l’ampio apparato decorativo Art Nouveau progettato dall’esponente più noto del Liberty palermitano, Ernesto Basile. L’ambiente venne realizzato nel 1903, quando l’architetto siciliano aveva già pienamente aderito al nuovo stile internazionale. Le eleganti decorazioni floreali del soffitto si devono al pittore Salvatore Gregorietti, mentre la Ditta Vittorio Ducrot realizzò gli arredi fissi e mobili della sala. Basile, noto per il completamento del Teatro Massimo di Palermo, era uno dei più affermati architetti del tempo, avendo già ottenuto l’incarico dell’ampliamento della Camera dei Deputati di Montecitorio. La visita sarà consentita a gruppi di 20 persone e sarà guidata da Danilo Maniscalco, autore del volume Ernesto Basile. Atlante delle opere palermitane (1878-1932), pubblicato nel 2022 dall’editore 40due edizioni e sponsorizzato da Credem. È necessario prenotare la visita al numero 091 60 90 737.