NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 08 AGOSTO 2024

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GIOVEDÌ 8 AGOSTO 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: la nuova opera di Banksy, a Brick Lane, Londra est; Marcela Guerrero e Drew Sawyer, curatori della Biennale del Whitney 2026 (foto: Bryan Derballa); la nuova opera di Yayoi Kusama all’ingresso della stazione della metropolitana londinese di Liverpool Street (foto: Transport for London); la sede di Monte dei Paschi a Colle di Val d’Elsa, progettata da Giovanni Michelucci

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Prosegue il «safari» di Banksy. È la volta di tre scimmie che volteggiano su un ponte a Brick Lane, Londra est

Tre nuove opere in tre giorni. Banksy, lo street artist più famoso del mondo, è tornato con una serie di stencil in giro per Londra, tutti con animali come protagonisti. Il 5 agosto ha realizzato il profilo di quello che sembra uno stambecco. Il giorno successivo è stata la volta di due elefanti che tendono l’uno la proboscide all’altro. Infine, ieri 7 agosto ha condiviso sui suoi canali ufficiali la riproduzione di tre scimmie che si spostano appese alle proprie zampe o alla coda, volteggiando su un ponte a Brick Lane, nell’East End londinese, il quartiere in cui l’artista iniziò la propria attività negli anni Duemila. Ci si attende, a questo punto, un’altra opera nei prossimi giorni… 

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Nominati i curatori della Biennale del Whitney 2026: sono Marcela Guerrero e Drew Sawyer

Alla vigilia della chiusura della Biennale del Whitney 2024 (termina l’11 agosto), sono stati nominati i curatori della prossima edizione, quella del 2026. Sono Marcela Guerrero e Drew Sawyer. «Mentre la Biennale 2024 volge al termine, siamo lieti di passare il testimone a un altro magnifico team di curatori del Whitney per l’edizione 2026, ha dichiarato il direttore del Whitney Museum Scott Rothkopf in un comunicato. La Biennale, che è una vetrina dei talenti artistici attuali, è anche una piattaforma per curatori visionari come Marcela e Drew». Guerrero è entrata al Whitney nel 2017 come assistente curatore, dopo un periodo trascorso all’Hammer Museum dell’Ucla (University of California, Los Angeles). È stata responsabile organizzativa di «No existe un mundo poshuracán: Puerto Rican Art in the Wake of Hurricane Maria», una mostra del 2022 acclamata dalla critica: è stata la più importante indagine museale sull’arte portoricana degli ultimi 50 anni. Quando David Breslin si è trasferito al Metropolitan Museum of Art alla fine del 2022, il Whitney ha promosso Guerrero a curatore senior, la prima persona latinoamericana a ricoprire tale ruolo. Sawyer, curatore della fotografia del Whitney, è arrivato al museo lo scorso maggio dal Brooklyn Museum.

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La maggior opera di arte pubblica di Yayoi Kusama si può ammirare nella zona nord-orientale di Londra

Una nuova scultura di Yayoi Kusama, installata presso la stazione di Liverpool Street, nella zona nord-orientale di Londra (si intitola «Infinite Accumulation»), viene considerata la maggior opera d’arte pubblica permanente dell’artista giapponese. Questo lavoro, esposto davanti all’ingresso della stazione della metropolitana (linea Elizabeth), è stato commissionato come parte del programma di arte pubblica della Crossrail Art Foundation per questa stessa linea. La mastodontica opera, lunga 100 metri, è stata cofinanziata da British Land e dalla City of London Corporation e «mostra l’uso, caratteristico di Kusama, di pois ripetitivi e massicci, utilizzati per la prima volta dall’artista negli anni ’60», si legge in un comunicato del progetto. L’artista, per parte sua, afferma in una sua comunicazione che «Londra è un’enorme metropoli con persone provenienti da ogni parte del mondo in continuo movimento. Le sfere simboleggiano personalità uniche, mentre le linee curvilinee di supporto ci permettono di immaginare una struttura sociale di base». 

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Istituito dal Cdm il Comitato nazionale per celebrare i 2.500 anni di Napoli

Con il decreto di legge Omnibus approvato il 7 agosto è stato istituito dal Consiglio dei Ministri il Comitato nazionale «Neapolis 2.500». Il Comitato dovrà celebrare la storia, la cultura e l’arte della città di Napoli e il suo contributo allo sviluppo del patrimonio storico e artistico del nostro Paese, nonché alla formazione dell’identità italiana, nella ricorrenza del venticinquesimo centenario della fondazione dell’antica Neapolis da parte dei Cumani, avvenuta, secondo la tradizione, il 21 dicembre dell’anno 475 a.C. Il Comitato è nominato con decreto del ministro della Cultura, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge. 

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La ristrutturazione del Blanton Museum di Austin tiene conto dell’Università che lo ospita

Ad Austin, in Texas, la ristrutturazione del Blanton Museum of Art, recentemente completata e costata 35 milioni di dollari, è incentrata su uno spazio esterno ripensato, che funge sia da porta d’ingresso che da luogo di ritrovo. Con tre grandi installazioni site specific e sotto la guida dello studio di architettura Snøhetta, il progetto di riqualificazione tiene conto dell’esistenza di un museo all’interno dell’Università del Texas di Austin (Ut), cosa che un tempo, quando i suoi maestosi ma sobri edifici in stile «Spanish Revival» si fondevano con il campus, era facile trascurare. Craig Edward Dykers, cofondatore di Snøhetta, ha studiato in quest’Università e ha fatto tesoro di questa esperienza. «Volevamo dare all’ente accademico una forte presenza per il futuro, ma sapevamo anche che l’estetica del campus era in qualche modo conservatrice e incentrata sul passato», racconta. «Grazie alla nostra conoscenza del campus, siamo stati in grado di creare una narrazione assolutamente contemporanea con forme e strutture innovative, pur incorporando elementi iconici del passato, come gli archi degli edifici vicini». La direttrice del Blanton, Simone Wicha, dice di esser stata interessata a fare del museo una comunità e uno spazio culturale sin da quando ha assunto questo ruolo nel 2011. «La maggior parte dei musei ha tradizionalmente questi grandi atri svettanti, afferma. Queste strutture ombreggianti svolgono un ruolo pratico molto importante, ma danno anche la sensazione di essere entrati nel nostro atrio». 

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Dal 9 agosto a Roma nuovo biglietto integrato per le Domus di Palazzo Valentini e il «Viaggio nei Fori»

Grazie all’accordo tra la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Città Metropolitana di Roma Capitale e le società di servizi Zètema Progetto Cultura S.r.l. e Civita Mostre e Musei S.p.a, dal prossimo 9 agosto e fino al 22 settembre i fine settimana estivi si arricchiscono di una nuova offerta culturale. Nelle serate di venerdì, sabato e domenica, è possibile accedere, con biglietto unico integrato, al percorso di visita delle Domus Romane di Palazzo Valentini e allo spettacolo itinerante multimediale «Viaggio nei Fori-Foro di Cesare». Il biglietto, valido per la stessa serata, comprende sia la visita alle Domus (durata circa 1 ora) sia lo spettacolo multimediale (durata circa 50 minuti). I nuovi biglietti integrati sono acquistabili online, entro le ore 24 del giorno precedente a quello di visita, nel sito di «Viaggio nei Fori» e in quello di Palazzo Valentini. 

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A Colle di Val d’Elsa la prima edizione di «2050 Archifest-Abitare il mondo altrimenti»

Promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Mic, a Colle di Val D’Elsa (Si), dal 24 settembre al 4 ottobre nasce la prima edizione di «2050 Archifest-Abitare il mondo altrimenti». Un festival dell’architettura progettato insieme con altre sei città, Bari, Cagliari, Favara (Ag), Ivrea (To), Reggio Emilia, Roma, per confrontarsi sul ruolo dell’architettura del futuro tra rigenerazione urbana, valorizzazione delle piccole città, sostenibilità, transizione energetica e parità di genere. Archifest è inserito nel programma degli eventi del Festival dell’Asvis (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile). L’iniziativa si svolgerà nella piazza coperta della sede della Banca Monte dei Paschi, opera dell’architetto Giovanni Michelucci, e in altri luoghi iconici della città che diventeranno teatro di incontri, laboratori, visite guidate e performance per promuovere la cultura intorno al patrimonio architettonico di una città che si propone da tempo come polo del contemporaneo della Valdelsa. Conosciuta come la «Città di Cristallo» per la sua importante tradizione nella lavorazione artistica e industriale del prezioso materiale, di cui è arrivata a detenere il 95% della produzione italiana e il 14% di quella mondiale, a Colle di Val d’Elsa hanno lavorato designer come Sottsass, Magistretti, Mendini e Joe Colombo.

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Restaurata a Ruvo di Puglia la statua lignea di San Rocco, opera di Nicola Antonio Brudaglio

A Ruvo di Puglia (Ba), dopo un accurato intervento di restauro, la statua lignea policroma raffigurante San Rocco (attribuita allo scultore Nicola Antonio Brudaglio, 1703-88), di proprietà dell’omonima confraternita, sarà restituita alla comunità dei fedeli e alla città per la ricorrenza del 16 agosto. Lo comunica, in una nota, la stessa confraternita. I lavori, autorizzati dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Molfetta-Ruvo di Puglia-Giovinazzo-Terlizzi, sotto la sorveglianza della funzionaria restauratrice Simona Cicala della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città Metropolitana di Bari, sono partiti nella seconda metà di aprile e sono ormai terminati. 

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Tutti i numeri dell’Aquileia Film Festival

5mila spettatori in piazza e 20mila in diretta streaming. Sono questi i numeri che sintetizzano il successo della 15ma edizione dell’Aquileia Film Festival, la rassegna di cinema, arte e archeologia che ha animato Aquileia per una settimana, dal 30 luglio al 6 agosto. Tutti esauriti, spesso già in fase di prenotazione, ogni sera i 900 posti a sedere in piazza per un totale di 5mila persone in presenza (una serata è stata trasmessa solo in streaming per pioggia) e sfiorati i 20mila utenti unici collegati in diretta streaming dall’Italia e dall’estero (Francia, Croazia, Germania, Svizzera, Gran Bretagna in testa ma anche Stati Uniti, Canada, Australia). Il 20% del pubblico in piazza appartiene alla fascia d’età 35-54, il 57% è over 55. La prossima edizione si terrà dal 29 luglio al 5 agosto 2025. 

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Il nuovo presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara è Guido Ottolenghi

Guido Ottolenghi è il nuovo presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara e succede a Dario Disegni, che ha ricoperto l’incarico negli ultimi otto anni. Il decreto di nomina del ministro Gennaro Sangiuliano ha confermato Daniele Ravenna quale rappresentante del ministero della Cultura nel CdA della Fondazione Meis e accoglie le designazioni degli altri enti partecipanti: Stefano Versari per la Regione Emilia-Romagna, Marco Gulinelli per il Comune di Ferrara e Gloria Arbib per l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Nato a Bologna nel 1966, Ottolenghi è presidente del Museo ebraico di Bologna e ha ricoperto l’incarico di presidente della Comunità ebraica locale dal 2005 al 2013.

Redazione, 08 agosto 2024 | © Riproduzione riservata