NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 09 OTTOBRE 2024

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MERCOLEDÌ 9 OTTOBRE 2024

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Dalla sinistra in alto e in senso orario: il Baldacchino di San Pietro, per il quale il restauro è ormai terminato; l’abbazia di Aubazine, che verrà restaurata grazie al sostegno di Maison Chanel; il «torello di Veio», restituito tramite i Carabinieri del Nucleo Tpc al Museo Nazionale Romano; una veduta dell’Antica Spezieria, detta anche «Sala Rossa», dell’Ospedale Serristori di Figline Valdarno (Fi)

01

È ormai terminato il restauro del Baldacchino di San Pietro in Vaticano

Dopo nove mesi di lavori, il 7 ottobre è stato possibile a un gruppo di giornalisti e addetti ai lavori ammirare da vicino il Baldacchino di San Pietro nella Basilica omonima in Vaticano, grazie alla visita guidata sui ponteggi del restauro ormai completato del monumento in bronzo dorato opera di Gian Lorenzo Bernini. Il disvelamento, ha annunciato l’arciprete della Basilica Vaticana, il cardinale Mauro Gambetti, avverrà il prossimo 27 ottobre, in occasione della Messa conclusiva del Sinodo sulla sinodalità. Non c’è però solo il Baldacchino. Per la prima volta verrà infatti anche mostrata ai fedeli la Cattedra di San Pietro, un manufatto in legno con intarsi in avorio, estratto dalla gloria dell’Altare della Cattedra (che si trova alle spalle del Baldacchino nella zona absidale della Basilica). Attualmente la Cattedra è in fase di studio da parte degli specialisti, ma sarà esposta a partire dal 27 ottobre ai piedi dell’altare maggiore, almeno fino all’8 dicembre. Ne riferisce Mimmo Muolo in un articolo sul sito del quotidiano «Avvenire». 

02

I Talebani si impegnano a salvaguardare il sito archeologico Mes Aynak durante il cantiere minerario

Quest’estate circolava il timore che l’attività mineraria nel sito archeologico afghano di Mes Aynak stesse per iniziare, con rischio di distruzione (la città buddista si trova sopra un giacimento di 6-12 milioni di tonnellate di rame). A luglio invece, durante la cerimonia inaugurale presieduta da Hedayatullah Badri, ministro ad interim delle miniere e del petrolio del governo talebano, è stato presentato uno scenario che prospetta la sopravvivenza della città buddista risalente a 1.700 anni fa. «La nostra strategia a lungo termine su Mes Aynak prevede la piena protezione del sito, ha dichiarato Mawlawi Atiqullah Azizi, viceministro afghano della Cultura e dell’Informazione. L’estrazione sarà effettuata con tecniche sotterranee, che saranno mantenute fino alla fine del processo. Durante l’estrazione non saranno arrecati danni ai reperti».

03

A Roma la Crypta Balbi diventerà il Museo della Storia di Roma

Tra le linee programmatiche del suo dicastero annunciate alle Commissioni cultura congiunte di Camera e Senato, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha parlato della trasformazione della Crypta Balbi in «luogo centrale per l’identità della Capitale». «Racconteremo la storia di Roma e quindi d’Italia in quel luogo centrale. Stiamo pensando al racconto di un viaggio nei millenni dalla Roma antica, passando per il Medioevo, dalla Roma dei Papi, rinascimentale, fino alla Roma delle vittime del terrorismo». Il completo ripensamento della Crypta Balbi, che diverrà un vero e proprio isolato culturale, è iniziato da tempo con un finanziamento di 71 milioni di euro dal Programma nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr, e si concluderà a dicembre 2026. La Crypta, chiusa al pubblico per i lavori da gennaio 2023, alla riapertura avrà punti di ristoro, un centro studi, un archivio, una foresteria per studenti e artisti, oltre al rinnovato museo che era stato allestito nel 2000 da Daniele Manacorda.

04

Mentre la guerra infuria in Libano, le gallerie di Beirut trovano rifugio a Frieze

Per due gallerie libanesi Frieze London è una piattaforma importante mentre i propri spazi a Beirut rimangono chiusi a causa del conflitto tra Israele e Hezbollah. Andrée Sfeir-Semler, fondatrice della Sfeir-Semler Gallery, racconta: «Ci sono bombardamenti ogni notte, è davvero terrificante. Non è mai stato così grave. In Libano la gente non è libera di guardare l’arte». L’équipe della galleria si è rifugiata sulle montagne vicino alla città, aggiunge, e sta utilizzando la sede di Amburgo come deposito, perché «a Beirut le opere non sono al sicuro. Tuttavia, continua, non ci piace piangere, ma combattere. E io dico sempre che i nostri artisti sono luci nel buio». Per Joumana Asseily, fondatrice della galleria d’arte contemporanea Marfa’ con sede nel quartiere portuale di Beirut, «Frieze è una fiera importante. Ci dà accesso a una vasta gamma di collezionisti e direttori di musei. È anche una piattaforma essenziale per lanciare e presentare i lavori dei nostri artisti. La situazione in Libano è molto incerta, spaventosa. Stiamo prendendo decisioni giorno per giorno».

05

Dopo un secolo il «torello di Veio» è tornato «a casa», al Museo Nazionale Romano

Il «torello di Veio» torna al Museo Nazionale Romano dopo oltre 100 anni grazie ai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese. È il felice epilogo di una vicenda che ha avuto inizio in piena pandemia, quando i Musei Civici di Monza avevano ricevuto in forma anonima una statuetta votiva in terracotta riproducente un toro, accompagnata da una lettera dattiloscritta con oggetto «il ritorno a casa di 47220 dopo 80 anni e più». Il numero era quello riportato nella parte inferiore del manufatto, mentre nel testo che lo accompagnava erano narrate le rocambolesche vicende successorie del reperto, fino a quando era giunto nelle mani dell’attuale detentore. Questi, evidentemente con qualche senso di colpa, spiegava la motivazione che lo aveva spinto alla restituzione, auspicando che «prima di intraprendere il suo ultimo viaggio» avrebbe voluto ammirare la scultura esposta in museo. Si trattava di una statuetta votiva originariamente proveniente dall’antica città etrusca di Veio, sottratta negli anni ’20 del secolo scorso dal Museo Nazionale Romano, dopo un prestito concesso dall’istituzione romana agli studenti dell’Istituto Superiore delle Industrie Artistiche (Isia) che all’epoca aveva sede nella Villa Reale di Monza. Ora il «torello» è stato restituito al Museo Nazionale Romano.

06

Nelle acque di Grado scoperti un’ara funeraria romana e relitti navali

Un team dell’Unità di archeologia subacquea dell’Università di Udine, dopo aver effettuato una serie di  indagini su sette siti archeologici nelle acque di Grado, ha annunciato, tra l’altro, la scoperta di un’ara funeraria di epoca romana, di alcuni relitti navali e di altre strutture sommerse di natura monumentale. L’obiettivo della ricerca, ha sottolineato l’ateneo, è quello di «ricostruire il paesaggio archeologico tra il mare di Grado e l’Aquileia romana, dato che l’area delle attuali acque che circondano l’isola è parte di quella che in epoca romana era la periferia di Aquileia». Tra i siti presi in esame figura quello delle Piere di San Gottardo, che si trova a meno di 2 chilometri di distanza dalla bocca lagunare di Grado. Qui, tra il 1933 ed il 1985, vennero recuperati diversi monumenti funerari del II secolo d.C. e sempre qui è stata trovata l’ara funeraria che, insieme agli ultimi ritrovamenti, va ad arricchire il patrimonio archeologico dell’area. 

07

La Croazia restaurerà 52 cimiteri ebraici come «patrimonio della memoria»

Lo scorso mese il Governo croato ha annunciato l’intenzione di proteggere 52 cimiteri ebraici classificandoli come «patrimonio della memoria». Si tratta di un modo per preservarli, spiega la ministra croata della Cultura, Nina Obuljen Korzinek: «Poiché sono stati trascurati e abbandonati a causa della persecuzione degli ebrei durante l'Olocausto, ha dichiarato, abbiamo deciso di proteggerli tutti insieme come patrimonio della memoria». Altri quindici cimiteri ebraici sono già protetti come «siti culturali indipendenti», e così pure alcuni in cui sono presenti sezioni ebraiche, come Mirogoj. Secondo il piano delle autorità, preparato da anni con i rappresentanti della comunità ebraica, i cimiteri saranno oggetto di un’attenta manutenzione e di una graduale ricostruzione, e la loro presenza sarà indicata al pubblico, grazie ai finanziamenti del Governo e dei Comuni. Ne parla un articolo pubblicato sul sito del quotidiano francese «Le Figaro». 

08

La Maison Chanel in soccorso dell’abbazia di Aubazine, dove Coco trascorse parte della sua infanzia

Novecento anni dopo la costruzione dell’abbazia cistercense di Aubazine, nel dipartimento della Corrèze, nella Francia centrale, la maison d’alta moda Chanel ha deciso di finanziare i lavori per salvare l’edificio in cui Coco Chanel trascorse parte della sua infanzia, quando era un orfanotrofio. Il sito, risalente al XII secolo e classificato come «monumento storico», è in grave stato di degrado, ma il Patriarcato greco-cattolico, la comunità religiosa proprietaria dell’abbazia, non ha i mezzi per finanziarne il restauro. L’operazione di sponsorizzazione, fondamentale per salvare l'edificio, è stata affidata alla Fondation du Patrimoine. Per Cyril Lecointe, amministratore dell’abbazia, l’intervento di Chanel è un «dono del cielo», perché la situazione era diventata davvero urgente. Per lui era in gioco la sopravvivenza stessa dell’abbazia: «Un’intera sezione del tetto perde. Questa situazione sta avendo un impatto sulle stanze sottostanti e ora anche sul piano superiore». 

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Quattro giornate di visite gratuite al Santuario Siriaco del Gianicolo a Roma

Riapre le sue porte al pubblico il Santuario Siriaco del Gianicolo a Roma con quattro giornate di visite gratuite, tra ottobre e novembre. Situato nel Rione Trastevere alle falde di Villa Sciarra, secondo le fonti antiche il luogo del bosco e della fonte sacri alla ninfa Furrina, dove Caio Gracco si diede la morte nel 121 avanti Cristo, il santuario venne costruito nel IV secolo d.C. e sorge sui resti di edifici precedenti, del I-II secolo d.C. «È una riapertura molto attesa, spiega Daniela Porro, soprintendente Speciale di Roma, che dopo 5 anni permetterà al pubblico di accedere a quest’area archeologica, prima che diventi oggetto di importanti interventi Pnrr: verranno realizzati la messa in sicurezza e il restauro delle strutture e sarà possibile allestire uno spazio espositivo e un punto di accoglienza nella ex casa del custode». Scoperto nel 1906 contestualmente a iscrizioni legate al culto di divinità orientali, il Santuario è stato oggetto per oltre cento anni di indagini archeologiche e studi per capirne la funzione. Il complesso, inizialmente considerato un luogo di culti siriaci, dopo gli ultimi studi e scavi avvenuti a partire dal 2000 è oggi interpretato come dedicato a Osiride.

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Il 2024 Asla Professional Award a un progetto paesaggistico del Parco Archeologico di Pompei

Dopo aver ricevuto i riconoscimenti del Cityscape International Prize, con il primo premio della categoria degli interventi su parchi e giardini storici per il programma strategico di restauro, rigenerazione e cura del Paesaggio di Pompei, e la Menzione d’onore nella categoria Tourism Landscape, il progetto «Un anello verde per la città antica di Pompei» ha conseguito a Washington il 2024 Asla Professional Award, prestigioso riconoscimento di architettura del paesaggio attribuito per la prima volta a uno studio italiano. È lo Studio Bellesi Giuntoli, che ha seguito l’intervento sotto il coordinamento del Parco Archeologico di Pompei, diretto da Gabriel Zuchtriegel. Questo il giudizio espresso dalla giuria: «Un approccio sensibile e interessante atto a proteggere e regolare un sito del patrimonio culturale attraverso la progettazione del paesaggio». L’intervento, promosso dal MiC e dal Parco Archeologico di Pompei, è stato cofinanziato con 870mila euro da fondi Pnrr Ministero della Cultura, con un impegno complessivo di 8 milioni di euro, di cui 3,4 milioni destinati alla realizzazione del primo lotto in corso. Il progetto prevede la riqualificazione del percorso paesaggistico fuori le mura che, con 4 km di sviluppo lineare diviso in 11 zone, interessa anche le altre aree agricole e verdi che circondano gli scavi archeologici.

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Il 13 ottobre è la Terza Giornata Nazionale degli Ospedali Storici Italiani

Gli ospedali si svelano al pubblico sotto una veste meno conosciuta: come luogo d’arte, di storia e di cultura. Accade domenica 13 ottobre per la Terza Giornata Nazionale degli Ospedali Storici Italiani, organizzata da Acosi-Associazione Culturale Ospedali Storici Italiani, insieme alle varie realtà che, come la Fondazione Santa Maria Nuova, valorizzano il patrimonio storico artistico delle strutture sanitarie, organizzando visite guidate gratuite. In Toscana, per esempio, a Firenze apriranno le porte il percorso museale dell’Ospedale di Santa Maria Nuova, il parco dell’ex Ospedale psichiatrico di San Salvi e la Biblioteca Chiarugi, a Figline Valdarno (Fi) la Spezieria dell’Ospedale Serristori, a Prato l’ex Ospedale «Misericordia e Dolce», a Pistoia l’Ospedale del Ceppo. «Gli ospedali non sono solo luogo di cura e assistenza, ma anche testimonianze della storia dei nostri territori», afferma Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova. «È per questo che siamo impegnati nel far conoscere e valorizzare il patrimonio artistico e culturale che conservano». 

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A Licodia Eubea la 14ma edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico

Il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico, sostenuto da Sicilia Film Commission e MiC-Direzione generale Cinema e audiovisivo, sarà inaugurato oggi 9 ottobre alle 17 al Teatro della Legalità di Licodia Eubea (Ct) dai direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, con la presenza, tra gli altri, di Donatella Irene Aprile, soprintendente dei Beni culturali di Catania. Si procederà con la proiezione di «Naachtun. Le Royaume Maya révélé» (Francia, 2024) del regista francese Jean-Baptiste Erreca, specializzato nella produzione di documentari dedicati all’archeologia e all’etologia, e con quella di «Calattubo. Memorie da salvare» (Italia, 2024) dell’antropologo e documentarista palermitano Lorenzo Mercurio, che racconta l’area archeologica di Alcamo (Tp). 

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Allo Stedelijk Museum di Amsterdam il premio al Museo d’arte europeo

Il 5 ottobre lo Stedelijk Museum di Amsterdam ha ricevuto a Cipro l’Art Museum Award europeo, premio promosso dalla European Museum Academy (Ema).  Il riconoscimento viene assegnato a progetti «che collocano l’arte in nuovi contesti per evidenziare le sfide sociali attuali. I valori celebrati dal premio, come l’uguaglianza di genere, la costruzione di comunità e l’equità sociale, si allineano perfettamente con la missione dello Stedelijk, che è quella di creare un luogo in cui tutti si sentano benvenuti e ascoltati, ha dichiarato la giuria. Lo Stedelijk Museum è stato premiato «per aver intrapreso una nuova direzione che mira a rendere l’arte accessibile a pubblici diversi e a fornire una piattaforma per la diversità, l’inclusione e l’impegno sociale». « Lo Stedelijk è un luogo in cui l'arte non viene solo mostrata, ma anche interrogata, ha dichiarato il direttore Rein Wolfs. Vogliamo costruire ponti e stimolare conversazioni che sono essenziali per una società equa e inclusiva». Gli altri finalisti (nessun italiano) in corsa per il premio europeo erano il Koninklijk Museum voor Schone Kunsten Antwerpen (Kmska) di Anversa, in Belgio, la Hugh Lane Gallery di Dublino, Irlanda, lo Stedelijk Museum Schiedam nei Paesi Bassi, il Muzeul Național de Artă al României di Timisoara, Romania, e il Sainsbury Centre for Visual Arts di Norwich, Regno Unito.

Redazione, 09 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata