MERCOLEDÌ 11 DICEMBRE 2024
NOTIZIE IN BREVE | 12 NOTIZIE
- 01 Il progetto della nuova ala del Met per l’arte moderna e contemporanea da 550 mln di $
- 02 Rinvenuto nel quartiere dell’Acropoli di Atene un antico torso in marmo
- 03 Il Regno Unito stringe un accordo culturale con l’Arabia Saudita
- 04 Uno specchio etrusco, sequestrato nel 2021 dalla Guardia di Finanza, faceva parte della collezione Torlonia
- 05 Rinvenuti un relitto e sei ancore antichi nelle acque di Ispica
- 06 La Teiger Foundation dona 1 milione di dollari al MoMA PS1
- 07 Indagini e rilievi per restaurare e valorizzare le catacombe di San Callisto
- 08 A Milano la Villa Reale di Via Palestro passa di proprietà dal Demanio al Comune
- 09 A Venezia il vetro dei gradini del «ponte di Calatrava» sarà sostituito dalla pietra
- 10 400mila euro dal Pnrr per la rimozione delle barriere fisiche nel Parco archeologico di Segesta
- 11 Incontro a tre (Cunéaz, Alfano Miglietti, Gambari) sulla poetica dei sogni
- 12 Addii • Anna Valeria Borsari
Il progetto della nuova ala del Met per l’arte moderna e contemporanea da 550 mln di $
Il Metropolitan Museum of Art di New York ha pubblicato i primi rendering della sua rinnovata sezione di arte moderna e contemporanea, un progetto da 550 milioni di dollari affidato a Frida Escobedo, che si estenderà su una superficie di circa 126mila metri quadrati. La costruzione dell’ala «Oscar L. Tang e H.M. Agnes Hsu-Tang» (in onore della coppia che ha donato 125 milioni di dollari al progetto) dovrebbe iniziare nel 2026 e concludersi nel 2030. «Il progetto straordinariamente ispirato, profondamente riflessivo e dinamico di Frida Escobedo per l’ala Tang ne consolida la posizione come uno degli architetti più importanti di oggi», ha dichiarato Max Hollein, direttore e amministratore delegato del Met, aggiungendo che il suo «design elegante e contemporaneo riflette non solo una comprensione della storia dell’architettura, della materialità e dell’espressione artistica, ma anche un profondo apprezzamento per la missione, la collezione e i visitatori del Met».
Rinvenuto nel quartiere dell’Acropoli di Atene un antico torso in marmo
Nel corso di lavori per l’installazione di una rete di distribuzione di gas naturale, ad Atene, nel quartiere dell’Acropoli, è stato rinvenuto un torso maschile acefalo in marmo bianco, che si trovava «all’interno di una struttura costruita in mattoni rettangolari», facente parte di «ville costruite da ricchi borghesi dell’epoca», hanno dichiarato gli archeologi che sono intervenuti per i rilievi di prammatica. Si tratta di «una statua di uomo nudo senza testa del tipo dell’Hermes Ludovisi, datata all’epoca imperiale, tra il I e il V secolo d.C.», recita un comunicato ministeriale. Sono stati trovati anche altri reperti, non ancora identificati, che sarebbero databili alla stessa epoca della scultura.
Il Regno Unito stringe un accordo culturale con l’Arabia Saudita
Il Dipartimento per la cultura, i media e lo sport (Dcms) del Regno Unito ha annunciato il 9 dicembre che esperti britannici di conservazione e patrimonio contribuiranno a preservare i monumenti culturali in Arabia Saudita nell’ambito di una nuova partnership bilaterale. L’iniziativa giunge in concomitanza con la visita del primo ministro britannico Keir Starmer negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita, viaggio ufficiale di Stato volto a promuovere gli investimenti in Gran Bretagna. «Il programma di cooperazione vedrà esperti del patrimonio del Regno Unito e dell’Arabia Saudita condividere le loro conoscenze e competenze per sostenere la conservazione dei punti di riferimento culturali nel Regno dell’Arabia Saudita», ha confermato un comunicato. Nell’ambito dell’accordo, il Regno Unito intende lanciare anche AlUla, a nord-ovest del Paese, con l’aiuto delle istituzioni britanniche per aiutare la città «a diventare un polo culturale e turistico di livello mondiale».
Uno specchio etrusco, sequestrato nel 2021 dalla Guardia di Finanza, faceva parte della collezione Torlonia
La storia di uno specchio etrusco in bronzo, sequestrato nel 2021 dalla Guardia di Finanza insieme ad altri 7mila reperti di ignota provenienza e depositato dalla Procura della Repubblica di Velletri presso il Museo Archeologico del Territorio Toleriense a Colleferro (Rm), è stata ricostruita da Valentino Nizzo, etruscologo dell’Università «L’Orientale» di Napoli, che ha risposto all’appello lanciato nel novembre 2022 da Angelo Luttazzi, direttore del museo, insieme alla giornalista Annalisa Venditti, sui canali social della trasmissione televisiva «Chi l’ha visto». Nizzo ha identificato l’oggetto (ove è rappresentata la scena, tratta dall’Iliade, in cui Paride viene convinto dai familiari a sfidare Menelao, e datato tra III e II secolo a.C.), rinvenuto nel 1879 durante gli scavi condotti a Vulci dalla famiglia Torlonia, nella cui raccolta archeologica lo specchio sarebbe poi finito. Non si conoscono, invece, le vie per le quali esso sarebbe giunto nella collezione sequestrata.
Rinvenuti un relitto e sei ancore antichi nelle acque di Ispica
Un relitto databile tra il VI e il V secolo a.C., due ancore «bizantine» e quattro «litiche» sono state trovate a sei metri di profondità nelle acque di Ispica (Rg), al largo di Santa Maria del Focallo. È il bilancio della quinta campagna di archeologia subacquea in Sicilia condotta dall’Università di Udine, in collaborazione con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. La campagna rientra nel Kaukana Project, programma di ricerca e studio delle testimonianze storico archeologiche lungo il litorale tra Ispica, Kaukana e Kamarina, nato nel 2017 per iniziativa di Sebastiano Tusa, l'archeologo, soprintendente del Mare e assessore ai beni culturali della Sicilia, scomparso in un incidente aereo nel 2018. Il sito, sommerso da uno strato di sabbia e massi, ha portato alla parziale messa in luce del relitto arcaico sul quale è stato avviato lo studio tecnico-costruttivo per i rilievi diretti, riprese fotogrammetriche per il modello 3D e il prelievo di campioni per le analisi paleobotaniche. «Siamo di fronte a una rara testimonianza dei traffici e commerci di un’epoca molto antica, quando Greci e Punici si contendevano il controllo dei mari secoli prima che Roma si affacciasse sul Mediterraneo», spiega Massimo Capulli, coordinatore del progetto di archeologia subacquea e navale dell’Università di Udine.
La Teiger Foundation dona 1 milione di dollari al MoMA PS1
La Fondazione del defunto collezionista David Teiger (1929-2014) ha donato un milione di dollari al MoMA PS1, che verrà impiegata per sostenerne il programma di mostre, tra cui le personali di Julien Ceccaldi, Whitney Claflin e Sandra Poulson. La donazione segna i dieci anni dalla morte del fondatore e onora il suo ruolo formativo come primo amministratore che il Museum of Modern Art (MoMA) di Manhattan ha nominato per entrare nel consiglio di amministrazione del MoMA PS1, in previsione dell’affiliazione delle due istituzioni nel 2000. «Come membro del consiglio di amministrazione del MoMA PS1 e fiduciario onorario del Museum of Modern Art per oltre un decennio, la dedizione di David Teiger all’arte contemporanea e agli artisti ha reso possibili idee curatoriali ambiziose, ha dichiarato in un comunicato Glenn D. Lowry, direttore del MoMA. Amava dare ai curatori l’opportunità di sperimentare e rischiare. Sono felice che il suo entusiasmo e la sua generosità continuino a sostenere il programma del PS1 attraverso il Teiger Foundation Exhibition Fund».
Indagini e rilievi per restaurare e valorizzare le catacombe di San Callisto
Le catacombe di San Callisto, tra via Appia e Ardeatina, sono le più grandi della Capitale (visitabili su prenotazione) e furono il cimitero ufficiale della Chiesa di Roma nel III secolo: qui furono sepolti mezzo milione di cristiani, tra cui sedici pontefici. Ora si intende restaurare e valorizzare il sito. Il progetto dei lavori fa parte del piano d’interventi sulle catacombe denominato «Esquilino cristiano fuori le mura» ed è l’occasione per indagare sistematicamente il comprensorio che occupa un’area di 20 ettari, con una rete di gallerie, lunghe 20 km, su diversi piani che raggiungono una profondità di oltre 20 metri. Il progetto, che ha anche lo scopo di ricostruire il vasto paesaggio sopra e intorno alle catacombe, ha ricevuto un finanziamento Prin (Progetti di rilevante interesse nazionale) assegnato alle Università di Roma Tor Vergata e della Tuscia. Coinvolte anche le strutture specialistiche di Archeologia e Cartografia di Italferr (gruppo Ferrovie dello Stato), impegnate dal 2006 nel campo dell’archeologia preventiva. Nello specifico sono state eseguite riprese Lidar, termiche e multispettrali ad altissima risoluzione e indagini geofisiche estensive con metodo magnetometrico e georadar.
A Milano la Villa Reale di Via Palestro passa di proprietà dal Demanio al Comune
La Villa Reale e i giardini pubblici di via Palestro dal 9 dicembre appartengono al Comune di Milano. «Si è concluso l’iter del federalismo culturale grazie al quale l’agenzia del Demanio ha trasferito la proprietà all’Amministrazione comunale, che gestisce questi beni dello Stato dal 1920 e continuerà a sviluppare il percorso di valorizzazione intrapreso da oltre un secolo», ha annunciato il Demanio in una nota. La neoclassica Villa Reale ospita la Gam-Galleria municipale di arte moderna e il Pac-Padiglione d’Arte Contemporanea. Del complesso fanno parte anche una palazzina indipendente e l’ampio parco della Villa, il «Giardino della Villa Belgiojoso Bonaparte». «Il programma di valorizzazione, presentato dal Comune all’agenzia del Demanio e al Ministero della Cultura, assicura la continuità della fruizione degli spazi e la creazione di nuovi servizi culturali anche grazie al recupero della palazzina. La tutela e la conservazione dell’intero complesso, ha concluso il Demanio, sarà attuata grazie alla programmazione di interventi di cura e manutenzione».
A Venezia il vetro dei gradini del «ponte di Calatrava» sarà sostituito dalla pietra
Il Comune di Venezia ha affidato allo studio privato H&A Associati il progetto di fattibilità per sostituire i 284 gradini in vetro del ponte della Costituzione, progettato da Santiago Calatrava e inaugurato nel 2008. I gradini dovranno essere rifatti in pietra e la nuova passeggiata dovrà garantire una maggiore accessibilità anche alle persone con disabilità. Il ponte della Costituzione, meglio noto come il «ponte di Calatrava», è il più criticato di Venezia. È un arco liscio di acciaio e vetro che attraversa il Canal Grande vicino alla stazione dei treni Santa Lucia, e si collega con piazzale Roma, dove arrivano autobus, tram e macchine. Fu inaugurato nel 2008 dopo anni di ritardi e continui aumenti di costi. Ma, al di là delle spese e dei tempi, uno dei suoi grossi problemi è sempre stato il vetro, che ha reso necessari continui interventi per renderlo sicuro e utilizzabile. H&A Associati ha 90 giorni per redigere il progetto di fattibilità tecnico-economica, e poi altri 60 per quello esecutivo. I lavori potrebbero iniziare in primavera e durare dai quattro ai sei mesi. Il costo stimato dall’Amministrazione comunale di Venezia è di circa 1,4 milioni di euro. Su questo argomento ha pubblicato un articolo il giornale online IlPost.it.
400mila euro dal Pnrr per la rimozione delle barriere fisiche nel Parco archeologico di Segesta
L’ente gestore nell’ambito della misura 1.2 del Pnrr «Rimozione delle barriere fisiche e cognitive» (NextGeneration Eu) sta procedendo alla rimozione di queste barriere e all’adeguamento dei percorsi di visita del Parco archeologico di Segesta, insieme con l’ideazione di un’app dedicata ai non udenti e a soggetti con disabilità. «Gli investimenti del Pnrr, in Sicilia, ha dichiarato in proposito l’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, cominciano a dare i primi risultati concreti nei luoghi della cultura. Grazie al progetto messo in atto dal Parco, è stato possibile accrescerne l’accessibilità e la fruizione, senza trascurare l’innovazione».
Incontro a tre (Cunéaz, Alfano Miglietti, Gambari) sulla poetica dei sogni
Giovedì 12 dicembre alle ore 18.30 si svolgerà l’incontro «Mondi Sottili | Tra sogno e intelligenza artificiale» nella galleria Gagliardi e Domke. Per l’occasione, e in concomitanza con la sua mostra nello spazio torinese (fino al 24 gennaio), Giuliana Cunéaz dialogherà con Francesca Alfano Miglietti, nota anche con lo pseudonimo di FAM, critica e saggista, e con la curatrice e giornalista Olga Gambari. L’incontro prenderà le mosse dalla mostra in corso in galleria: Cunéaz ha concepito l’installazione, «La belle au bois dormant», «una macchina dei sogni che consente allo spettatore di sognare a occhi aperti attraverso un’esperienza immersiva individuale», frutto di una ricerca in cui l’artista intreccia la sua poetica con le tecnologie più sofisticate, così come le opere «Sogni» appese alle pareti tutt’attorno che creano un contesto affascinante e immersivo, sintesi di un processo articolato dove ciascun soggetto, una volta inquadrato da uno specifico Qr code, si trasforma sul proprio smartphone in un’animazione in realtà aumentata che incarna lo «Spirito Guida».
Addii • Anna Valeria Borsari
Nel mattino di sabato 7 dicembre si è spenta a Milano, all’età di 81 anni, Anna Valeria Borsari, artista e fotografa concettuale il cui originale itinerario artistico, avviato nella seconda metà degli anni Sessanta, ha attraversato cinque decenni di storia culturale italiana. Bolognese d’origine, a partire dal 1970 Borsari si è distinta per la sua prima ricerca fotografica di stampo analitico, che le ha portato l’attenzione della critica e la collaborazione con alcune delle principali gallerie italiane del tempo, dalla Galleria del Cavallino di Venezia, allo Studio G7 di Bologna, alla Galleria Schema di Firenze. Nel giro di un decennio il suo linguaggio maturò verso forme espressive radicalmente nuove e si aprì alla relazione con l’ambiente, inaugurando una pratica sperimentale in cui si annoverano azioni performative e installazioni sul territorio e in spazi pubblici. In anni recenti il Museo del Novecento di Milano le ha dedicato un’importante mostra monografica, «Anna Valeria Borsari. Da qualche punto incerto» (2021), che ha portato attenzione e riconoscimento al suo lungo e articolato percorso, e due tra le sue opere più significative, «Icaro» (1976) e «Autoritratto di una stanza» (1977), sono state donate al Museo. L’ultimo progetto di Anna Valeria Borsari risale all’aprile di questo anno: con l’installazione «April is the cruellest month», ideata per gli spazi della Biblioteca di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, ha continuato a esercitare il suo sguardo critico sul presente storico, offrendo alla comunità universitaria e al pubblico milanese una riflessione poetica sui drammatici effetti della guerra.