NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 11 MARZO 2025

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MARTEDÌ 11 MARZO 2025

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: un particolare della «Madonna con Bambino» di Antonio Solario; alcune delle vestigia del «mikveh» scoperto a Ostia Antica; Xue Tan, neonominata cocuratrice della Biennale di Shanghai; «Cicero», di William Kentridge, opera acquistata da (e ora esposta al) Riso di Palermo

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Il Solario rubato al Museo di Belluno e confinato nelle cantine di un castello del Norfolk

In un castello del Norfolk, in Inghilterra, si trova una «Madonna con Bambino» di Antonio Solario, rubata dal Museo di Belluno nel 1973. A quanto pare l’opera è custodita nelle cantine della dimora, perché non piace alla sua proprietaria. La traccia del dipinto è presente nei database delle opere trafugate «più ricercate»: Polizia e Carabinieri italiani, fino all’Interpol, stanno tentando di rimettere le mani sul dipinto da ormai cinquant’anni, ma pur conoscendone esattamente l’ubicazione, finora non c’è stato nulla da fare: Barbara de Dozsa, ex moglie del defunto barone de Dozsa e proprietaria dell’opera, non ha infatti alcuna intenzione di restituirla. Di certo non gratuitamente. E il prezzo lo ha già reso chiaro: l’intero valore del dipinto, che si aggira intorno ai 100mila euro. «Il mio ex marito lo acquistò in buona fede nel 1973», è la sua difesa. Da diversi anni l’avvocato specializzato in arte Christopher Marinello, fondatore della società Art Recovery International, attiva nel rintracciare opere d’arte perdute, si sta impegnando per riportare in Italia il Solario. Marinello sostiene di aver provato più volte a persuadere la donna a restituire il dipinto: «È la cosa giusta da fare», conclude.

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Ostia Antica plurale e multireligiosa: scoperto un bagno rituale ebraico, un «mikveh»

Un «mikveh», bagno rituale ebraico di epoca romana, è stato scoperto durante gli scavi condotti nel Parco Archeologico di Ostia antica. «È una scoperta importante, unica in Europa: un segnale dell’identità plurale e multireligiosa di una straordinaria Roma in miniatura che è Ostia», afferma il ministro della Cultura Alessandro Giuli. Il mikveh, che per gli ebrei rappresenta un importante rituale di purificazione, è emerso negli scavi di agosto 2024 nell’ambito del progetto «Ops-Ostia Post Scriptum». Gli scavi si concentrano nel settore compreso tra l’edificio dei Grandi Horrea, il santuario dei Quattro Tempietti, Il Mitreo delle Sette Sfere, la Domus di Apuleio e il Piazzale delle Corporazioni che non è mai stato indagato. Durante lo scavo del pozzo, fino a una profondità di 1,5 metri, è stata trovata anche una lucerna decorata con l’immagine di una menorah (il candelabro a sette bracci), una Iulav (il ramo di palma) e un bicchiere in vetro, integro, tutto databile tra il V e VI secolo d.C. I resti della sinagoga di Ostia antica, risalente al I secolo d.C., rinvenuta nel 1961, testimoniano la presenza ebraica ininterrotta sul territorio da oltre due millenni.  

03

Xue Tan nominata cocuratrice della Biennale di Shanghai

Xue Tan, capocuratrice e responsabile del programma e delle mostre della Haus der Kunst di Monaco di Baviera da giugno 2024, è stata nominata cocuratrice della 15ma edizione della Biennale di Shanghai come parte del team creativo. Xue Tan sarà tra i curatori della mostra insieme alla curatrice capo Kitty Scott e alla cocuratrice Daisy Desrosiers. «Sono onorata di questo incarico, ha dichiarato Xue Tan, un’opportunità per far progredire i dialoghi in corso con artisti e istituzioni in tutta la regione e a livello internazionale. Questo impegno arricchisce la mia ricerca e mi tiene in sintonia con le dinamiche in evoluzione delle pratiche artistiche. Spero di portare scambi significativi e nuove possibilità di collaborazione tra il nostro lavoro alla Haus der Kunst e l’Asia».

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Le città futuristiche concepite in Arabia per Mbs rimarranno un sogno

Il futuristico progetto «The Line» («La Linea»), presentato nel 2021 dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, prevedeva una città che si sarebbe dovuta sviluppare per 170 chilometri fra la costa e il deserto, larga 200 metri e alta oltre 500 (più dell’Empire State Building, storico grattacielo di New York). Era a sua volta parte di un progetto ancora più ampio, Neom, che comprendeva una stazione sciistica, un’isola resort e altre città e località di turismo. Quattro anni dopo, l’intero progetto sembra essere stato ridimensionato: già alla presentazione era sembrato irrealizzabile, ma in questi anni si è dovuto anche confrontare con costi e tempi di costruzione ampiamente sottostimati e ricavi potenziali gonfiati per far tornare i conti. Pare anche che, a quanto consta al «Wall Street Journal», che ha pubblicato un’inchiesta su questo argomento, per non scontentare Mohammed bin Salman, chi si è occupato del progetto ha nascosto reali difficoltà e costi, approvando e avviando piani irrealizzabili o non sostenibili economicamente.

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Il Riso di Palermo ha acquistato un arazzo di Kentridge

Il Riso, Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, che dal 2005 ha sede nel settecentesco Palazzo Belmonte, presenta ed espone uan recente acquisizione:  l’opera di William Kentridge «Cicero», del 2014. Si tratta di un arazzo che fa parte della serie di lavori creati dall’artista sudafricano per il suo monumentale «Triumphs and Laments», un’opera site specific del 2016 sul Lungotevere romano, lunga 500 metri e popolata di 80 figure alte 10 metri. L’acquisizione è frutto del progetto curato da Rosaria Raffaele Addamo con cui il Museo Riso ha vinto il bando pubblico del Pac-Piano per l’Arte Contemporanea 2023-24. Nel museo procedono intanto  i lavori delle nuove sale, finanziati nel 2023 con sei milioni dal Ministero della Cultura, destinate a ospitare le opere di Nitsch, Beecroft, Galindo, Frisch e Palazzolo. 

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Antonio Gnoli ha intervistato Vittorio Sgarbi, anche in ospedale. «Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto»

Antonio Gnoli ha intervistato per «Robinson», l’inserto culturale di «la Repubblica»,  Vittorio Sgarbi. Il giornalista lo descrive «invecchiato, certamente, con voce grave, lenta e impersonale», nei loro incontri, con anche qualche visita in ospedale durante il ricovero per una forte depressione. L’arte al centro ma sullo sfondo una carriera politica (deputato, sottosegretario, sindaco), un passato e presente da conferenziere e un curriculum lunghissimo da polemista sul piccolo schermo. Proprio in tv Sgarbi ha svelato la sua parte provocatoria e perfino sgradevole: «Non c’è dubbio. Non era una recita a teatro ma la rappresentazione del mio temperamento. Questo è stato il senso della televisione per me. Oggi la vedrei come una parte di me distante, come un calore di fiamma lontano. Oggi guardo le cose senza il desiderio di essere coinvolto. Senza rappresentare una parte», spiega il critico d’arte. In qualche modo prigioniero della sua immagine, oggi diversa anche solo dal punto di vista fisico: «Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto. Riesco a tratti ancora a lavorare. Ho sempre dormito poco. Ora passo molto tempo a letto».

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Charles Ray Accademico d’onore di Urbino riceve il Sigillo delle Arti 2025

L’artista americano Charles Ray (Chicago, 1953) sarà insignito del titolo di Accademico d’onore dall’Accademia di Belle Arti di Urbino e riceverà il Sigillo delle Arti 2025. Il Sigillo è un titolo onorifico creato dall’Accademia di Belle Arti e dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e viene conferito a personalità internazionali delle arti e della cultura. In precedenza è stato assegnato a Werner Herzog (2021), Emilio Ambasz (2022), Emilio Isgrò (2023) e a Marco Bellocchio (2024). La cerimonia di conferimento si terrà il 18 marzo, dalle ore 10.30, nell’Aula Magna Ora d’Aria dell’Accademia, alla presenza della presidente Maria Rosaria Valazzi, del magnifico rettore dell’Università degli Studi di Urbino Giorgio Calcagnini, del direttore dell’Accademia di Belle Arti Luca Cesari, della docente di Storia e Fenomenologia delle arti contemporanee Antonella Micaletti. A seguire, Alessandro Allemandi e Charles Ray converseranno sul tema «Sculptures are events in space made out of space».

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Un progetto per la valorizzazione del quartiere veneziano di San Francesco della Vigna

A Venezia verrà presentato alla cittadinanza il 14 marzo un nuovo progetto che mira a valorizzare il patrimonio storico, artistico e sociale di uno dei quartieri più significativi di Venezia: San Francesco della Vigna, nel Sestiere di Castello. L’appuntamento è alle 17 in Salizada San Francesco per una visita guidata che condurrà alla Chiesa di San Francesco, alla Cappella Grimani (famiglia storicamente legata all’edificio religioso) per concludersi nel vicino convento, dove verrà presentato il programma d’iniziative che partirà proprio questa primavera. Tre le macroaree d’intervento: la raccolta di contenuti audio e video che raccontino la vita e la storia del quartiere attraverso le voci di chi lo abita (destinati a confluire in tour interattivi), un laboratorio di scrittura creativa al Museo di Palazzo Grimani e un Laboratorio Teatrale (con performance finale aperta al pubblico) guidato dal Collettivo Teatro di Cittadinanza. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra Museo di Palazzo Grimani, Associazione San Francesco della Vigna, Convento di San Francesco della Vigna, con il sostegno di Fondazione di Venezia. «Questo progetto esprime appieno il ruolo sociale del museo pubblico, afferma Marianna Bressan, direttrice dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna. In questa occasione, infatti, il Museo di Palazzo Grimani e i partner, tutti (ente finanziatore incluso) profondamente radicati nel contesto cittadino, dialogano con la comunità, ne stimolano interessi e memorie, invitano a co-creare cultura, ritrovando senso di appartenenza attraverso le proprie radici».

Redazione, 11 marzo 2025 | © Riproduzione riservata