NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 11 OTTOBRE 2024

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VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: i manifestanti pro Gaza mentre affiggono una fotografia di guerra sulla «Maternité» di Picasso alla National Gallery di Londra; particolare di «Lucania ’61», di Carlo Levi, esposto a Palazzo Lanfranchi a Matera che riapre; Chiara Parisi, ricinfermata alla guida del Centre Pompidou-Metz (© Photo Républicain Lorrain_Karim Siari); una veduta del King Abdulaziz Center for World Culture (Ithra) di Dhahran, progettato dallo studio Snøhetta (foto: Snøhetta)

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Manifestanti pro Gaza alla National Gallery di Londra hanno coperto un Picasso con una fotografia

Due manifestanti contro la guerra di Gaza sono stati arrestati per aver coperto un dipinto di Pablo Picasso esposto alla National Gallery di Londra con la fotografia di una madre e di un bambino gazesi. Il fatto è avvenuto il 9 ottobre, quando due sostenitori del gruppo Youth Demand sono entrati nella sala 43 del museo londinese e hanno affisso l’immagine sopra il dipinto «La Maternité» (1901) dell’artista spagnolo. Scotland Yard ha dichiarato che «la polizia è stata chiamata alla National Gallery, a Westminster, in seguito a una segnalazione secondo la quale attivisti di Youth Demand stavano cercando di danneggiare un dipinto. Gli agenti hanno arrestato due persone per sospetto danneggiamento, entrambe in custodia. Non sono però stati segnalati danni. La sala della galleria rimane chiusa mentre le indagini sono in corso». In un filmato diffuso dal sito di «The London Standard» un membro del gruppo, che chiede che il Regno Unito attui un embargo sulle armi dirette a Israele, compare trattenuto da un dipendente della galleria. Un altro attivista è stato ripreso mentre si sedeva sotto il dipinto, dopo aver versato della vernice rossa sul pavimento. La National Gallery ha poi confermato che l’opera non è stata danneggiata. 

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L’esercito russo distrugge antichi tumuli ucraini

Secondo un nuovo rapporto dell’Osservatorio dei conflitti, che studia la distruzione del patrimonio culturale ucraino da parte della Russia analizzando immagini satellitari ad alta risoluzione, le forze russe hanno profanato diversi antichi tumuli ucraini a Zaporizhzhia, regione nel sud-est dell’Ucraina occupata dai russi. Il rapporto, pubblicato lo scorso 4 settembre, descrive in dettaglio l’impatto delle azioni militari russe sui tumuli, noti come kurgan, presenti a decine nel distretto di Vasylivka. «I danni includono la costruzione di infrastrutture militari nei siti archeologici e la creazione di un grande geoglifo a forma di fallo in un campo adiacente», si legge nel rapporto. L’uso militare dei siti e i rischi per il patrimonio culturale «sono una potenziale violazione del diritto internazionale umanitario consuetudinario e delle Convenzioni dell'Aia e di Ginevra». Quando, il 24 febbraio 2022, il presidente Vladimir Putin ha lanciato l’invasione su larga scala dell’Ucraina parti della regione di Zaporizhzhia sono state  rapidamente occupate. Il rapporto, che cita i dati della società di intelligence open-source Janes e dell’Istituto per lo studio della guerra, identifica il 429mo reggimento di fucilieri a motore come controllante l’area dei tumuli. .

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Riapre a Matera Palazzo Lanfranchi

Dopo un intervento di restauro e valorizzazione degli spazi espositivi, riapre le porte a Matera il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, ospitato nel seicentesco Palazzo Lanfranchi. L’inaugurazione è prevista per il 15 ottobre. I lavori di restauro hanno coinvolto in questi ultimi anni sia le superfici architettoniche esterne, su cui ora risaltano i dettagli originali prima nascosti, sia gli interni dell’edificio con le opere valorizzate nell’allestimento e accessibili alla visione, come la collezione permanente dotata di innovative tecnologie multimediali. Nuove sale aperte al piano terra sono dedicate alle opere di due maestri del Novecento: Carlo Levi (1902-75), a cura di Daniela Fonti, e Luigi Guerricchio (1932-66), a cura di Maria Adelaide Cuozzo. È stato complesso il restauro del grande telero di Levi, uno dei capolavori del museo, dal titolo «Lucania ’61», opera che testimonia l’amore dell’artista torinese per il territorio lucano.

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Chiara Parisi riconfermata direttrice del Centre Pompidou-Metz

Su proposta di Laurent Le Bon, presidente del CdA del Centre Pompidou-Metz, il 10 ottobre Chiara Parisi è stata riconfermata all’unanimità per tre anni alla guida dell’istituzione di cui è direttrice da dicembre 2019. «Questo è un luogo magico, al crocevia tra geografia, persone, arti, modernità e presente. C'è così tanto da inventare qui, con le nostre équipe, il nostro pubblico e gli artisti che stanno facendo strada. Sono felicissima di continuare questa magnifica avventura collettiva» ha dichiarato Parisi dopo aver appreso della riconferma. La storica dell’arte romana ha realizzato un programma multidisciplinare impegnativo e grazie a mostre ed esposizioni che hanno riscosso notevole successo di pubblico (Arcimboldo, Lacan e Suzanne Valadon, tra le altre) entro la fine di quest’anno il Centre Pompidou-Metz supererà i 5 milioni di visitatori. Il 2025 sarà caratterizzato dalle celebrazioni per i 15 anni del museo, fratello minore della grande istituzione parigina. Tra le mostre già annunciate: «Après la fin. Cartes pour un autre avenir» (25 gennaio-1 settembre 2025) a cura di Manuel Borja-Villel e «Dimanche. Maurizio Cattelan et la collection du Centre Pompidou» (8 maggio 2025-2 febbraio 2027), a cura di Maurizio Cattelan, Philippe-Alain Michaud e Chiara Parisi con Sophie Bernal, Elia Biezunski, Anne Horvath, Marta Papini, Laureen Picaut e Zoe Stillpass.

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Il sogno di Christian Greco: un secondo Museo Egizio a Torino

Sul quotidiano «La Stampa» Francesco Rigatelli racconta che ieri 10 ottobre a Torino, nel corso dell’assemblea nazionale dei Musei d’Impresa (il capoluogo piemontese è Capitale della Cultura d’Impresa 2024), tenutasi al Museo Lavazza, il direttore del Museo Egizio, Christian Greco, ospite dell’evento, raccontando i lavori in corso per il centenario, ha rivelato un suo sogno. «La nostra struttura è troppo piccola, ha detto. Ho dovuto introdurre il numero chiuso per garantire una bella esperienza ai visitatori. L’Egizio fa un milione di visitatori all’anno, ma potrebbe arrivare al doppio e anche oltre. Come il Louvre e il Victoria & Albert anche noi dobbiamo pensare a un secondo edificio. E io l’ho già trovato ed è il Palazzo del Lavoro di Pier Luigi Nervi, da dedicare a studi e mostre contemporanee». Greco ha anche riflettuto sul museo come «spazio sicuro di dialogo ed eventualmente di disaccordo, perché l’Egizio a un torinese dà orgoglio, ma magari a un egiziano provoca rabbia a causa dell’imperialismo». Greco ha infine svelato un risvolto inatteso. «I lavori del bicentenario sono stati resi possibili da Ministero, Regione, Intesa Sanpaolo, Fondazione Crt, Lavazza, Reale Mutua e Gallerie d’Italia, ma mancavano comunque dieci milioni per cui stavo per rinunciare. Non credo nell’astrologia, però sono un ariete e allora come un qualsiasi privato ho fatto un mutuo a dieci anni con il museo e il 20 novembre ci sarà l’inaugurazione con il presidente Mattarella». 

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Donate alla Biblioteca Planettiana di Jesi lastre fotografiche di Corrado Corradi

Gli eredi di Corrado Corradi (1894-1963), pittore e artista originario di Cupramontana (An), hanno donato alla Biblioteca Planettiana di Jesi un ricco fondo di lastre fotografiche che documentano luoghi e stili di vita delle Marche e in Italia, negli anni a cavallo delle due guerre mondiali. Si tratta di 777 lastre di vetro con immagini stereoscopiche, raffiguranti in larga parte vedute di Jesi e le sue ville, della Gola della Rossa e di Frasassi, e varie scene di caccia e pesca, ed inoltre altre 134 lastre di vari soggetti e dimensioni. Tra le immagini, anche alcune di Cettigne in Montenegro nel 1941, dove l’artista si trovava durante la Seconda guerra mondiale in quanto appartenente al 93mo Reggimento di fanteria «Messina». Ne riferisce in un articolo online l’agenzia Ansa. 

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Il Leica Oskar Barnack Award è stato assegnato a Davide Monteleone

Davide Monteleone è il vincitore del Leica Oskar Barnack Award (Loba), arrivato alla 44ma edizione: il fotografo italiano è stato premiato per la serie «Critical Minerals-Geography of Energy», nell’ambito della Celebration of Photography a Wetzlar, in Germania, nel quartier generale di Leica a Leitz-Park, luogo esclusivo per gli appassionati Leica e gli amanti della fotografia. Selezionato tra oltre 250 proposte individuate da una commissione di 80 esperti provenienti da oltre 50 Paesi, «Critical Minerals-Geography of Energy» è un progetto a lungo termine in cui Monteleone (Potenza, 1974) mette in discussione l’attuale orientamento del settore energetico verso le fonti rinnovabili ed evidenzia i complicati effetti geopolitici, sociali ed ecologici, utilizzando gli esempi dell’estrazione di rame, litio e cobalto in Cile, Repubblica Democratica del Congo e Indonesia. 

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Un caffè con Simone, Shirin, Monica e Binta per i diritti umani

Nasce dal sodalizio tra illycaffè e Associazione Genesi la nuova illy Art Collection, presentata in anteprima a Frieze London il 9 ottobre. A firmare l’edizione limitata di tazzine da caffè dell’azienda triestina sono quattro artiste internazionali, coinvolte nel Progetto Genesi. Arte e diritti umani curato da Ilaria Bernardi: la siriana Simone Fattal, l’iraniana Shirin Neshat, l’italiana, di base a Berlino, Monica Bonvicini e l’italosenegalese Binta Diaw, attiva a Milano. Usando la tazzina come una tela bianca, le quattro artiste riflettono sulla condizione femminile nel mondo. Bonvicini si serve del motivo delle catene e dei nodi (erano rossi in Hanging Heavy del 2001, qui sono neri) per rappresentare le relazioni e i ricordi ed esprimere un senso di comunità e connessione; Diaw lavora sull’identità, mettendo in scena sé stessa, donna nera in un contesto occidentale; Fattai, nata in Siria e cresciuta in Libano, utilizza linee e segni colorati che esprimono il valore e la fragilità della vita; la rappresentazione del corpo e la scrittura sulla pelle sono i mezzi con cui Neshat sintetizza la complessità della condizione sociale della donna nella cultura islamica. 

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A Dhahran con «Tanween 2024» si parla di creatività e design

Il King Abdulaziz Center for World Culture (Ithra) di Dhahran, in Arabia Saudita, annuncia il ritorno di «Tanween 2024», la principale manifestazione sul design e sulla creatività del Paese, che si terrà dal 31 ottobre al 6 novembre presso l’Ithra Theater. Con il tema «Fail Forward» («fallire in avanti»), la settima edizione di Tanween si spingerà oltre i confini del design, celebrando le mentalità innovative e la perseveranza di designer e artisti che hanno affrontato sfide inaspettate nel loro processo creativo. Tra gli ospiti dell’evento l’artista Ross Lovegrove, che terrà una conferenza, il designer e autore di arte pubblica Sebastian Errazuriz e la curatrice della Dubai Design Week Rana Salam, che terranno masterclass e laboratori. L’edizione 2024 dell’evento presenterà anche la mostra «Behind the Curtains: Scenes of Craft», nata dalla collaborazione creativa tra Ithra e la piattaforma italiana di design Isola.

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Il programma Carte Blanche 2024 di Maison Ruinart, con Marcus Coates e Henrique Oliveira

In occasione di Frieze London la Maison Ruinart presenta il programma Carte Blanche 2024 «Conversations with Nature» e le opere degli artisti Marcus Coates e Henrique Oliveira. Attraverso una varietà di mezzi espressivi come pittura, fotografia, scultura e installazioni sonore, il britannico Coates esplora le relazioni simboliche e immaginarie tra l'uomo e la natura. Le sue opere, che includono video, testi e performance, mirano a creare connessioni empatiche tra individui e altre specie. Oliveira, nato in Brasile ma residente a Londra dove ha aperto il suo studio nel 2020, è noto per progetti in situ realizzati in tutto il mondo. Le sue opere spaziano da dipinti caratterizzati da una vivace proliferazione di colori organici a sculture che rappresentano radici emergenti in ambienti urbani. Utilizzando tavole di compensato riciclato intarsiate, chiamate «tapumes», le sue sculture evocano le recinzioni tipiche di San Paolo, simbolo del continuo ciclo di distruzione e ricostruzione della città. Alcune delle loro opere, insieme a quelle degli altri artisti Carte Blanche, si trovano anche all'interno del nuovo Giardino degli Artisti al 4 di rue des Crayères. Questo storico indirizzo di Ruinart a Reims in Champagne ha riaperto nei giorni scorsi, rivelando la profonda metamorfosi della Maison. 

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Un’asta benefica di filatelia (25 lotti) tra Milano e Firenze

Lunedì 14 ottobre, alle ore 18, la casa d’aste milanese Art-Rite, in collaborazione con la «collega» fiorentina Auction Gallery, ospiterà un’asta benefica di filatelia a sostegno della Fondazione Tommasino Bacciotti per lo studio, la cura e l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili. L’asta si svolgerà in contemporanea a Milano e a Firenze: il pubblico potrà partecipare online, al telefono e tramite offerta scritta, registrandosi sui siti delle due società di vendita. I 25 lotti in asta fanno parte della collezione privata di Giorgio Cuneo, imprenditore originario dell’Isola d’Elba, proprietario di una delle più ampie e prestigiose raccolte filateliche, che si distingue grazie alla qualità, allo stato di conservazione e alla rarità dei pezzi in essa contenuti. Tra i francobolli in asta, si notano due esemplari del 1 crazia colore carminio chiaro su grigio, posti su una lettera con testo vergato annullati con raro doppio cerchio rosso di Pisa diretta a Prato del 1855, la bustina affrancata con 2 crazie verde azzurro su grigio con il raro annullamento doppio cerchio grande di San Piero a Sieve del 1857 o ancora un muto a rombi di Montevarchi con cerchio grande a lato dell’affrancatura di 10 cent, color bruno posto su una lettera del 1860 diretta a Firenze in periodo di Governo Provvisorio. 

Redazione, 11 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata