NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 12 NOVEMBRE 2024

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MARTEDÌ 12 NOVEMBRE 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: una delle miniature del codice acquistato dalla Biblioteca Nazionale Braidense; un particolare della «Minerva» di Arturo Martini dell’Università «La Sapienza», ora definitivamente ripulita; due funzionari del Nucleo Tpc dei Carabinieri con un’opera contraffatta di Banksy; e una veduta aerea di Spoleto, dove si tiene un convegno sui Longobardi

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Leonardo da Besozzo documentò Masolino da Panicale in un codice ora acquistato dalla Braidense

La Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, già ricca di un vasto patrimonio di codici miniati, ha effettuato un importante acquisto, finanziato dal Ministero della Cultura con 1 milione di euro. Si tratta di un manoscritto del XV secolo con 38 facciate miniate, la Cronaca Crespi illustrata da Leonardo da Besozzo. Un ciclo di uomini illustri in miniatura, firmato dal pittore Leonardo da Besozzo, che secondo l’ipotesi più accreditata rappresenta una copia diretta degli affreschi perduti, realizzati dopo il 1433 da Masolino da Panicale per il cardinale Giordano Orsini, nella Sala Theatri di Palazzo Orsini in Monte Giordano a Roma. Il codice è stato digitalizzato per renderlo fruibile al pubblico. In occasione della presentazione si tiene un pomeriggio di studio in Sala lettura della Biblioteca Braidense a partire dalle ore 15 di oggi 12 novembre.

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Il rischio di prestare. Causa Proprietari Corpus Nattini-Mar di Ravenna e Comune, secondo round: è rivincita

Nella causa che dal 2017 contrappone i proprietari dell’importante corpus «Imagini della Divina Commedia», composto da 100 fogli realizzati dal genovese Amos Nattini (1892-1985) e raffiguranti l’intero poema dantesco, e il Mar-Museo comunale d’arte di Ravenna, il secondo round presso la Corte d’Appello di Bologna va ai primi, dopo che il Tribunale di Ravenna nel 2021 aveva dato ragione al centro espositivo ravennate. I proprietari, residenti nel parmense, avevano infatti fatto causa a Comune e museo perché a loro dire le opere, commissionate all’artista nel 1921 dall’editore Rino Valdameri, erano state seriamente danneggiate durante l’esposizione del Mar «Divina Commedia. Le visioni di Doré, Scaramuzza, Nattini» (3 ottobre ’15-10 gennaio ’16). «La sentenza d’Appello, spiega l’avvocato Giulio Volpe, docente di Diritto dei beni culturali all’Alma Mater che con Alice Potitò ha rappresentato i proprietari dei Nattini, ribalta l’azzardata e inspiegabile sentenza di primo grado e riafferma un principio essenziale, su cui si fonda inequivocabilmente il rapporto tra collezionisti e musei. Le opere di Nattini erano state dilaniate dalla difettosa o mancata climatizzazione delle sale espositive e il museo (difeso dall’avvocato Andrea Facco, ndr) neppure ne informò tempestivamente l’assicurazione».

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Presentate le 176 gallerie di Arte Fiera 2025

Arte Fiera presenta le 176 gallerie dell’edizione 2025, sotto la guida del direttore artistico Simone Menegoi e del direttore operativo Enea Righi. Tra gli espositori di quest’anno figurano nuovi ritorni, come quelli di Gió Marconi, Magazzino, Raffaella Cortese e Tucci Russo, e presenze internazionali inedite come Herald St. Alla Main Section di Arte Fiera, suddivisa come sempre fra arte storicizzata e contemporaneo, si affiancano quattro sezioni curate e su invito: «Fotografia e immagini in movimento», a cura di Gian Gavino Pazzola, «Pittura XXI», a cura di Davide Ferri, «Multipli», a cura di Alberto Salvadori, e la novità del 2025, «Prospettiva», a cura di Michele D'Aurizio, dedicata a intercettare gli artisti emergenti, rappresentati da gallerie giovani o affermate. Accanto alle sezioni curate, ritorna «Percorso»: non una sezione vera e propria, ma un itinerario che collega stand della Main Section e delle sezioni curate secondo un criterio tematico, che nel 2025 tocca il contenuto delle opere, seguendo come filo conduttore l’idea di «Comunità». Alle gallerie si aggiungono 14 espositori della sezione dedicata all’editoria e 13 di quella dedicata alle istituzioni per un totale di 203 espositori.

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All’Università «La Sapienza» è stata ripulita dopo il restauro la «Minerva» di Arturo Martini

È rinata all’Università «La Sapienza» di Roma, dopo tre mesi di restauro, la statua in bronzo di Arturo Martini raffigurante la «Minerva». Alta sei metri, dal 1935 troneggia nella città universitaria, che con i suoi 120mila studenti è il più grande ateneo d’Europa. Il restauro vero e proprio è del 1996 (il primo dopo la sua collocazione sul piedistallo) ma da allora ad oggi la Minerva risultava sbiancata, deteriorata a causa, in parte, degli stessi elementi protettivi usati per proteggerla. Per il restauro quasi terminato, l’impalcatura verrà smontata il 18 novembre, è stata attivata una squadra sotto la direzione tecnico-scientifica di Eliana Billi dell’Università «La Sapienza». Nei mesi di lavoro la Minerva è stata sottoposta ad un lavaggio di acqua distillata e detergente, protetta da resina acrilica e cera in strati successivi. Il progetto di tutela e valorizzazione dell’intera area universitaria comprende anche il restauro dello scalone monumentale del Rettorato.

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Ken Griffin dona 10 milioni di dollari al Pérez Art Museum di Miami

Kenneth C. Griffin, il fondatore e amministratore delegato del fondo ad alto rischio Citadel che nel 2022 decise di trasferire la sua casa e la sede della società da Chicago a Miami, ha fatto un’elargizione a favore del Pérez Art Museum Miami (Pamm). Il 9 novembre, durante il gala annuale Art of the Party, il museo ha rivelato di aver ricevuto dal collezionista una donazione di 10 milioni di dollari, che servirà a sostenere la sua missione e ad infoltire la sua collezione. «Il Pérez Art Museum Miami è un polo artistico e culturale di livello mondiale che arricchisce la nostra città, ha dichiarato Griffin. Sono orgoglioso di sostenere questa istituzione insieme alla comunità di Miami». La serata ha inoltre raccolto 1,5 milioni di dollari a sostegno dei programmi educativi del museo.

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Alla Reggia di Caserta si rimuovono le trasformazioni novecentesche al Piano reale

Alla Reggia di Caserta è partita la rimozione del solaio della Sala della Gloria. La Reggia, con un lavoro complesso e delicato, restituisce dignità agli ambienti del Piano reale, trasformati nel corso del Novecento. Con l’avvio simbolico della pinza demolitrice ad opera del direttore del Museo Tiziana Maffei, ieri 11 novembre si è dato il via alla demolizione del piano intermedio creato, tra il 1930 e il 1940, per incrementare le superfici utili al piano secondo del Palazzo reale. All'epoca furono tagliate in due le spazialità degli ambienti di rappresentanza dell’Appartamento della regina, con la riduzione di altezza di quattro anticamere, della Sala del Trono e della Gran Galleria, da 16,5 metri a 8 metri. Nel 2022 un cedimento del controsoffitto nella Sala della Gloria costrinse a puntellare lo spazio e a procedere con la ricognizione delle aree soprastanti, scoprendo pericolosi avvallamenti nel solaio superiore. Con questi lavori la volta di questa Sala, finora occultata dall’ammezzato, tornerà visibile com’era nell’originario progetto di Luigi Vanvitelli.

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Nel sequestro di falsi a Pisa c’erano anche oltre 2mila Banksy contraffatti

Uno storico dell’arte italiano ha dichiarato di aver contribuito all’identificazione e alla verifica di oltre 2mila opere false di Banksy nell’ambito del maxisequestro di migliaia di false opere di artisti moderni e contemporanei, per un valore di centinaia di milioni di euro, in un’operazione svoltasi a Pisa la settimana scorsa. Stefano Antonelli, fondatore della Fondazione Centro Studi e Archivio Banksy, afferma che la maggior parte delle opere di Banksy confiscate erano timbrate «Dismaland», il parco a tema distopico aperto dallo street artist a Weston-super-Mare, nel Regno Unito, nel 2015.

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A Roma un convegno su papa Sisto V, «il Papa che ha rinnovato Roma»

Domani 13 novembre alle 15 a Roma, presso la Sala conferenze di Castel Sant’Angelo, si svolgerà il convegno dal titolo «Sisto V, il papa che ha rinnovato Roma. Dalla Renovatio Urbis a Roma Caput Mundi, passando per il metroborgo di Montalto delle Marche». L’evento, promosso dalla vicepresidenza della Commissione Cultura della Camera dei Deputati e patrocinato, tra gli altri, dal Ministero della Cultura, Regione Lazio, Regione Marche, è realizzato nell’ambito della mostra «Papi e Santi marchigiani a Castel Sant’Angelo». L’appuntamento rappresenta un’importante occasione, in prossimità del Giubileo 2025 e dei nuovi interventi infrastrutturali avviati, per riscoprire la figura di Felice Peretti e ripercorre la complessa trasformazione urbanistica della Città Eterna voluta dal papa marchigiano al tempo del Giubileo del 1600, consolidandola come modello di riferimento per le grandi capitali europee.

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A Spoleto si parte «sulle tracce dei Longobardi»

Il 13 e il 14 novembre il Teatro Caio Melisso di Spoleto ospita il convegno nazionale «Sulle tracce dei Longobardi», due giornate di confronto tra specialisti e presentazione anche al grande pubblico dello stato delle ricerche sulla cultura longobarda, di cui restano tracce da nord a sud nella nostra Penisola. Se la prima giornata sarà dedicata per lo più alla disamina di contesti funerari, insediamenti e architettura religiosa, la seconda sarà incentrata sui monumenti dei sette luoghi che compongono il sito seriale Unesco iscritto dal 2011 nella lista del patrimonio mondiale: Cividale del Friuli (Ud), Castelseprio-Torba (Va), Brescia, Campello sul Clitunno (Pg), Spoleto (Pg), Benevento, Monte Sant’Angelo (Fg). Previste inoltre brevi sessioni di approfondimento a fine giornata, attività gratuite incentrate sulla tessitura e degustazione di piatti tipici longobardi. Il convegno è organizzato dall’Associazione Italia Langobardorum con il contributo del MiC, il patrocinio di Archeologia Barbarica, Sami-Società degli Archeologi Medievisti Italiani e Cisam-Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo e il supporto di Archeologia Viva e TourismA-Salone Archeologia e Turismo Culturale. Informazioni ulteriori sul sito.

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Cinque finaliste per ArteVisione2024: Andrioletti, De Megni, Favaretto, Fioravanti e Lavosi

ArteVisione, progetto di Careof nato nel 2011 a sostegno del talento in ambito audiovisivo, per l’edizione di quest’anno, a seguito di una open call nazionale, ha individuato 5 finaliste: Simona Andrioletti (1990), Gaia De Megni (1993), Beatrice Favaretto (1992), Benedetta Fioravanti (1995) e Cristina Lavosi (1993). Le 5 artiste inizieranno un workshop intensivo con la visiting professor Saodat Ismailova (attualmente presente a Pirelli Hangar Bicocca con una personale) e altre docenti, che prevede sei giornate in presenza presso gli spazi di Careof, dal 18 al 23 novembre, e due mid-review online, con professioniste e professionisti del settore. Ci sarà anche un appuntamento aperto al pubblico con la screening night con Saodat Ismailova il 19 novembre ore 21 al Teatro Arlecchino, con un Q&A di Saodat e Roberta Tenconi di Pirelli Hangar Bicocca.

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Addii | Frank Auerbach

Nella sua casa di Londra ieri 11 novembre si è spento, all’età di 93 anni, l’artista tedesco (ma di famiglia ebraica e naturalizzato inglese) Frank Auerbach. Nato a Berlino nel 1931, quando aveva ancora sette anni, suo padre e sua madre organizzarono il suo trasferimento nel Regno Unito con l’aiuto della scrittrice Iris Origo. Essi invece morirono in un campo di concentramento nel 1942. A Londra studiò alla St. Martin’s School of Art e al Royal College of Art. La prima mostra personale di Auerbach si inaugurò nel 1956 presso la Beaux Arts Gallery di Londra. Nel 1978 tenne la sua prima retrospettiva alla Hayward Gallery, e nel 1986 vinse il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia. Amico e sodale di artisti come Lucian Freud e Francis Bacon, negli anni divenne celebre per i suoi ritratti, e per le scene di strada di Camden, il quartiere del Nord di Londra dove il pittore risiedeva. Nei mesi scorsi è stato protagonista di due importanti mostre a Londra («The Charcoal Heads», alla Courtauld Gallery) e a Venezia («Starting Again», a Palazzo da Mosto). «Frank Auerbach è stato uno dei più grandi pittori della nostra epoca», ha dichiarato al quotidiano londinese «The Guardian» Geoffrey Parton, direttore della galleria Frankie Rossi Art Projects che lo rappresentava. «Abbiamo perso un caro amico e un artista straordinario, ha aggiunto, ma ci conforta sapere che la sua voce risuonerà per le generazioni a venire».

Redazione, 12 novembre 2024 | © Riproduzione riservata