NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 13 DICEMBRE 2024

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VENERDÌ 13 DICEMBRE 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: particolare di «Embrace» (2024), un’opera di Yasmeen Al Daya presente alla Biennale di Gaza (cortesia dell’artista); particolare di «La tradotta dei prigionieri» (1646 ca), di Jan Both, una delle opere svincolate per la vendita dal Museum of Fine Arts di Boston (© Christie’s); un cumulo quadrangolare di blocchi litici che giacciono sul fondo sabbioso assieme ad alcuni monumenti funerari, circa un chilometro e mezzo a sud-est della bocca lagunare di Grado; la facciata dell’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata

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La Biennale di Gaza dà sostegno e sollievo agli artisti palestinesi

La Biennale di Gaza, annunciata il 20 novembre con il patrocinio dell’Al Risan Art Museum, mira a raccogliere 90mila dollari attraverso partnership istituzionali e donazioni. «La Biennale ha un significato straordinario, in quanto serve agli artisti palestinesi come piattaforma per esprimere le loro lotte e le loro speranze attraverso l’arte», ha dichiarato l’artista siriano Motaz Naim (Damasco, 1973). Secondo gli organizzatori, si tratta di un appello urgente per gli operatori artistici di tutto il mondo a essere solidali con la causa palestinese. «L’arte è diventata un mezzo per documentare la sofferenza e la resilienza, affidandosi a materiali semplici che riflettono la realtà, aggiunge l’artista Ali Tayeh (Gaza, 1993), come tessuti riutilizzati o resti di oggetti di uso quotidiano». «Per gli artisti palestinesi come me, gli fa eco Maysa Yousef, 40 anni, la creatività è sia un atto di resistenza, sia un mezzo di sopravvivenza».

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Turchia: un sarcofago vicino alla Chiesa di San Nicola a Demre

Nel corso di scavi portati avanti nell’ambito del progetto «Eredità per il futuro» del Ministero della Cultura e del Turismo turco e che interessa la Chiesa di San Nicola nella località di Demre, in provincia di Antalya, durante lavori all’interno della struttura che confina con il cortile sul lato sud della chiesa è stato portato alla luce un sarcofago. L’opera, realizzata in pietra locale, fa parte di un gruppo di sarcofagi non decorati; la porzione che giace ancora sottoterra è lunga circa 2 metri, con un’altezza stimata di circa 1,5-2 metri. Prima di imbattersi nel sarcofago, gli scopritori hanno rinvenuto numerosi frammenti di lampade a olio in terracotta e ossa di animali. La responsabile degli scavi, la professoressa associata Ebru Fatma Fındık, della Facoltà di Storia dell’Arte dell’Università Mustafa Kemal di Hatay, ha dichiarato: «Riteniamo di aver trovato per la prima volta un sarcofago in situ. Il fatto che sia stato portato alla luce molto vicino alla chiesa che si pensa contenga la tomba di san Nicola ci entusiasma molto». San Nicola era il vescovo di Myra, l’odierna Demre.

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«Deaccessioning»: la pittura antica dell’Mfa di Boston potrebbe fruttare 3,8 milioni di $ all’asta

Il Museum of Fine Arts (Mfa) di Boston ha consegnato a Christie’s New York 17 dipinti antichi olandesi e fiamminghi per proporli all’asta di gennaio e raccogliere fondi per future acquisizioni. Secondo le stime della casa d’aste, le opere potrebbero essere vendute complessivamente a un prezzo tra i 2,5 e 3,8 milioni di dollari. Diversi anni fa, il team curatoriale dell’Mfa ha iniziato a rivedere la collezione del museo, un processo che ha rivelato alcune opere simili (e persino doppie) degli stessi artisti, come racconta Frederick Ilchman, presidente della sezione di arte europea. «Dato che questi dipinti avevano meno probabilità di essere esposti, abbiamo ritenuto che potessero essere svincolati per la vendita a beneficio del museo», ha aggiunto, specificando che il ricavato della vendita sarà destinato ad ampliare la collezione olandese e fiamminga, come previsto dalle linee guida per il «deaccessioning» (cioè lo svincolo per la vendita) stabilite dall’Associazione dei Direttori dei Musei d’Arte. 

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Indagini sott’acqua per Aquileia sommersa

Si chiama Aquileia Waterscape ed è la mappatura provvisoria dei siti archeologici sottomarini indagati dal 2019 ad oggi sui fondali della laguna di Grado (Ud) dall’Università degli Studi di Udine (Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale). In epoca romana le acque di Grado facevano parte della periferia di Aquileia e ospitavano un porto diffuso dove avveniva il passaggio dei carichi dalle navi più grandi a quelle a fondo piatto, che potevano più facilmente raggiungere il porto urbano di Aquileia o percorrere le vie d’acqua interne. Sono sette i siti archeologici individuati, misurati, fotografati e «disegnati» con l’uso integrato di tecnologie aereosubacquee, che saranno oggetto di ulteriori indagini. Tra i siti di maggior interesse ci sono le cosiddette «Piere di San Gottardo», cui si aggiungono due relitti di epoca romana scoperti nel 2022. L’obiettivo del progetto è la ricostruzione di questo paesaggio d’acque, la cui conoscenza è fondamentale per lo studio delle dinamiche di interazione tra il mare e la metropoli aquileiese. Le attività a mare sono state condotte da ricercatori e studenti dell’Ateneo udinese con il supporto di una ditta privata e con la partecipazione del tecnico subacqueo della Soprintendenza e dei Carabinieri.

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Il design brilla da Phillips a New York: in due aste incassati 8,7 milioni di dollari

Nelle due aste tenute da Phillips a New York l’11 dicembre, una generalista («Design Sale», incasso 5.478.371 $) e una monografica di opere della ceramista austriaca di nascita, ma britannica di elezione Lucie Rie («Moved by Beauty: Works by Lucie Rie», incasso 3.237.865 $) si sono registrate diverse quotazioni record. La dispersione di una collezione asiatica di opere della Rie ha venduto il 100% dei lotti (è stata una cosiddetta «white glove sale») con una tazza prodotta nel 1978 ca dalla celebre vasaia che è salita da una stima di 60-80mila dollari a un prezzo finale di 422.910. Un esemplare della stessa tipologia, questo realizzato intorno al 1980, stesse stime di partenza, ha toccato i 317.500 dollari. Nella vendita generalista una coppia di poltrone modello «Orso polare» di Jean Royère, partite da una quotazione di 600-800mila dollari, sono salite fino a 1.875.000, segnando il record d’asta per il modello; dello stesso autore il tavolo da caffè «Tour Eiffel», 1947 ca, valutato 70-90mila dollari, ha raggiunto i 355.600 dollari.

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Ha riaperto al pubblico un gioiello romanico nel cuore del Chianti Classico: la Pieve di Spaltenna

Situata all’interno della proprietà di Castello di Meleto, incastonata tra i vigneti che rivestono le colline del Chianti Classico,  la Pieve di Spaltenna a Gaiole in Chianti (Si) ha riaperto le porte al pubblico dopo un importante lavoro di restauro. La chiesa romanica, risalente alla fine del X secolo e dedicata a Santa Maria, è stata interessata dal rifacimento della copertura lignea, che l’ha resa nuovamente agibile e fruibile da fedeli e visitatori. I lavori, eseguiti nel rispetto delle caratteristiche originali, sono stati promossi dall’azienda Castello di Meleto e finanziati attraverso fondi del Pnrr, permettendo di consolidare la struttura e risolvere le problematiche che ne minacciavano l’integrità e che portarono in passato alla chiusura.

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Francesco Spano al vertice di Federculture

Francesco Spano, già segretario del MaXXI e capo di gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli, è stato nominato direttore di Federculture. La decisione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Direttivo e dalla Giunta Esecutiva della federazione, a conclusione di un processo di selezione avviato il 28 ottobre scorso. Con l’assunzione dell’incarico dal primo gennaio 2025, Spano raccoglie il testimone da Umberto Croppi, che ha diretto la federazione negli ultimi cinque anni, guidandola attraverso una fase complessa per il settore culturale, segnata anche dalla crisi pandemica. Nel suo discorso di accettazione, Spano ha dichiarato: «Federculture rappresenta la pluralità degli attori culturali italiani e delle professionalità nei diversi contesti territoriali e gestionali. È una sfida stimolante, che parte dal lavoro serio di chi mi ha preceduto. Insieme alla squadra nazionale di professionisti, continueremo a promuovere il valore della cultura come leva di crescita sociale ed economica».

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La Capitale italiana del libro 2025 è Subiaco

Subiaco (Rm) sarà la Capitale italiana del libro 2025, a cui andrà il premio di 500mila euro da investire in iniziative per lo sviluppo della lettura. Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso della cerimonia di conferimento del titolo presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma. Subiaco prende il posto di Taurianova (Rc). «La cultura come inesauribile motore di sviluppo dei nostri territori. Riconoscimenti prestigiosi e ambiti come quello conferito oggi a Subiaco danno infatti un ulteriore impulso alla crescita in chiave culturale delle comunità, promuovendone e valorizzandone a livello nazionale e non solo il patrimonio. Congratulazioni alla Capitale italiana del Libro 2025 e complimenti alle città finaliste per i progetti di candidatura, tutti di alto valore», ha commentato a proposito il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni.

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A Torino riapre al pubblico il Centro Storico Fiat sotto la gestione Mauto

Il Centro Storico Fiat riapre al pubblico con la gestione del Museo Nazionale dell’Automobile. Situato in via Gabriele Chiabrera 20, sede delle prime officine Fiat, il Centro Storico Fiat custodisce una vasta collezione di automobili iconiche, cimeli storici, modellini, manifesti pubblicitari, opere d’arte, bozzetti, trattori, biciclette e aeroplani. Un luogo che racconta oltre un secolo di storia industriale, culturale e sociale di Torino. L’obiettivo della riapertura è restituire alla collettività un patrimonio capace di narrare le radici e l’evoluzione dell’automobilismo e della città stessa. La riapertura dà il via a un programma di eventi e attività che comprende mostre temporanee, laboratori per famiglie, visite guidate e iniziative per valorizzare la ricerca e il patrimonio. Il Centro Storico Fiat è aperto dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18:00). Il 24 dicembre sarà aperto dalle 10 alle 14 (ultimo ingresso alle 13); il 25 dicembre dalle 14 alle 19 (ultimo ingresso alle 18); il 31 dicembre dalle 10 alle 14 (ultimo ingresso alle 13); il primo gennaio dalle 14 alle 19 (ultimo ingresso alle 18).

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Mille anni fa fu eretta l’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata

Con la presentazione, da parte della direttrice dell’Abbazia greca di San Nilo a Grottaferrata (Rm), Maria Sole Cardulli, della medaglia del millenario dell’Abbazia eretta il 17 dicembre 1024 sui ruderi della villa romana di Cicerone, iniziano i festeggiamenti, con gli «incontri di bizantinistica» sul piano artistico, storico, filologico e liturgico delle Università Pontificie e di Atenei nazionali e internazionali. Per celebrare il millenario, è in corso anche un’esposizione, aperta fino al 26 gennaio, di rari tesori d’arte dell’ultimo monastero di rito greco in Italia dipendente dal Vaticano. A San Nilo da sempre vivono e operano monaci basiliani, cattolici di rito greco che guideranno i visitatori alla conoscenza del Codex Purpureus Rossanensis insieme a una selezione dei manoscritti greci medievali di Grottaferrata, preziose rarità finora destinate agli studiosi del gruppo di monaci guidati da San Nilo di Rossano (Calabria bizantina) che si spostò nell’Italia Centrale, sui Colli Tuscolani, fondando la millenaria Basilica di San Nilo.

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Sulla data dell’ultimo giorno di Pompei forse aveva ragione Plinio il Giovane

Uno studio pubblicato sull’E-Journal degli Scavi di Pompei non esclude la data del 24 agosto del 79 d.C., come tramandato da Plinio il Giovane, da molti messa in discussione. L’indagine si concentra sulla data dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che distrusse le città di Pompei ed Ercolano. «Forse abbiamo sottovalutato la tradizione letteraria, che in realtà non è così confusionaria come spesso si è creduto, mentre potremmo aver sopravvalutato la stabilità del clima e dei cicli agricoli. In realtà il clima è cambiato anche nel passato, seppure con ritmi più lenti, e Pompei offre un’occasione per studiare un ecosistema condizionato dalla presenza umana già duemila anni fa. La biodiversità e la varietà di pratiche, coltivazioni e tradizioni locali va ben oltre il quadro, necessariamente schematico, che offrono gli autori antichi che si sono occupati di agricoltura. Comunque il nostro non vuole essere un punto finale, ma un contributo per continuare la discussione e aprire nuove prospettive», dichiara a proposito il direttore del Parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, tra gli autori dello studio.

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Prima edizione di «Napoli Gallery Weekend» con 16 gallerie aderenti

Dal 13 al 15 dicembre si svolgerà la prima edizione di «Napoli Gallery Weekend», che prevede l’apertura durante il fine settimana, da venerdì a domenica, delle gallerie che hanno aderito all’iniziativa: Acappella, Alfonso Artiaco, Andrea Ingenito Contemporary Art, Andrea Nuovo Home Gallery, Annarumma, Capnapoliest, Galleria Fonti, Gallerie Riunite, Galleria Solito, Galleria Tiziana Di Caro, Lia Rumma, Shazar Gallery, Spot Home Gallery, Studio Trisorio, Thomas Dane Gallery, Umberto Di Marino. Se già con «Contemporaneamente» nel 2020 promossero congiuntamente alcune attività su tutto il territorio campano, quattro anni dopo con «Napoli Gallery Weekend» le gallerie intendono ulteriormente mettere a sistema una rete collaborativa, che ribadisce il ruolo primario che esse hanno storicamente svolto e ancora svolgono nel sistema dell’arte a Napoli. Una rete, tra l’altro, già annunciata lo scorso luglio con la diffusione di una mappa che individua la loro dislocazione sul territorio e alcune informazioni sintetiche (orari, indirizzo, sito web). Ora l’iniziativa ha una pagina Instagram.

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Una dimora avita romana è divenuta sede di un’eccellenza della pizza

A Roma il palazzo voluto a inizi Cinquecento dal cardinale Wolsey, che non lo abitò mai, passò di mano in mano, diventò Aldobrandini e solo nel Settecento Rondanini, come ora è conosciuto, che lo rifecero in stile barocco affidandolo agli architetti Valvassori e Dori (1764). Oggi ospita nei locali al piano terra Vico, un’eccellenza della pizza, dove si possono ammirare, restaurati sotto la guida della Soprintendenza, la volta a grottesche con al centro lo stemma dei Tudor e la boiserie laccata e dipinta in stile «carretto siciliano», realizzata nel 1908 dagli Stabilimenti Ducrot per la famiglia palermitana dei Florio su idea e disegno di Ernesto Basile. Liberty anche il grande lampadario di 160 cm di diametro della prima sala, e ancora piatti, quadri e sculture alle pareti, come il monocromo di Paolo Di Capua e un piccolo bassorilievo in terracotta della Partenope. La ristrutturazione e l’interior design sono firmati dallo Studio Rpm Proget.

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Una Notre-Dame tutta in cioccolato

In occasione della riapertura della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, il 7 e 8 dicembre, il cioccolatiere francese Valrhona ha presentato una replica della cattedrale interamente realizzata in cioccolato. Una creazione dall’incredibile cura per i dettagli nonostante le imponenti dimensioni: 2,2 metri di lunghezza, 1,5 metri di larghezza e 1,4 metri di altezza. Il progetto è stato realizzato da Baptiste Moreau, docente presso L’École Valrhona, insieme al suo team. In circa 3mila ore di lavoro, gli artisti hanno riprodotto fedelmente i dettagli gotici di Notre-Dame, dai gargoyle al grande rosone, grazie alla collaborazione con l’architetto Philippe Velu di Tandem e con Hydroprocess, ditta specializzata nel taglio di precisione con il getto d’acqua. La scultura, divisa in tre sezioni e componibile per facilitarne il trasporto, sarà esposta fino al 15 gennaio 2025 al Terminal 1 dell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi. Successivamente partirà per un tour mondiale.

Redazione, 13 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata