NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 14 AGOSTO 2024

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MERCOLEDÌ 14 AGOSTO 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: veduta aerea del sito di Barumini, minacciato da un progetto di erezione di pale eoliche (foto Direzione Regionale Musei della Sardegna); la facciata della villa che a Chatou ospiterà il Musée d’Art et de Culture Soufis Mto; la cerimonia di restituzione al Perù di 4 reperti precolombiani ad opera dei Carabinieri del Nucleo Tpc; un particolare del cassettonato delle volte degli androni del Palazzo Reale nella Reggia di Caserta dopo l’intervento di restauro

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Il sito nuragico di Barumini minacciato da un progetto di costruzione di pale eoliche

Nella provincia del Sud Sardegna sta destando molta preoccupazione il progetto di «costruzione ed esercizio di un impianto di produzione di energia da fonte eolica denominato “Luminu”, costituito da 17 aerogeneratori, ciascuno di potenza nominale pari a 6,6 megawatt, per una potenza complessiva di 112,2 megawatt, da realizzarsi nei comuni di Barumini, Escolca, Gergei, Las Plassas, Villanovafranca». Alle diciassette pale di «Luminu», che sorgerebbero proprio davanti al sito nuragico di Barumini, annoverato nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, vanno aggiunte altre nove pale, per altri 59,4 megawatt, del progetto denominato «Planu Serrantis», tra i comuni di Selegas, Gesico e Mandas, e altre sette dell’impianto a vento denominato «Su Murdegu», per una potenza di 42 MW, da installare nel territorio del comune di Villanovafranca. Questi impianti, oltre a Barumini, minaccerebbero anche l’oasi naturalistica dell’altopiano della Giara. Da dirimere c’è un contenzioso tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e quello della Cultura. Il primo ha detto sì ai progetti; il secondo un secco no, con un giudizio così severo che avrebbe dovuto indurre chiunque a una posizione di buon senso e di responsabilità. Ma il Governo, con il decreto legislativo sul Testo Unico delle Rinnovabili, ha ribadito che le energie rinnovabili hanno una prevalenza assoluta su paesaggio e beni culturali. Ne scrive Mauro Pili sul sito del quotidiano «L’Unione Sarda». 

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A Chatou presso Parigi il 28 settembre apre il Musée d’Art et de Culture Soufis Mto

Un museo dell’arte sufi dedicato alla cultura della mistica islamica aprirà sulle rive della Senna il 28 settembre a Chatou, nella periferia di Parigi, si chiamerà Musée d’Art et de Culture Soufis Mto e occuperà i tre piani di una villa ottocentesca. La collezione comprende reperti che vanno dal periodo persiano degli Achemenidi (550-330 a.C.) al XIX secolo fino all’arte sufi contemporanea. Molti degli oggetti esposti, sculture, installazioni site specific, tessuti, tappeti, mosaici, oggetti preziosi, calligrafie hanno sempre significati simbolici caratteristici della dottrina religiosa dell’Islam. Tra questi, una monumentale scultura di granito kashkul che rappresenta la vita ascetica dei sufi nella loro ricerca dell’illuminazione divina. La fondazione del Museo è stata promossa e sostenuta da un’organizzazione internazionale filantropica che conta 150 centri nel mondo, «Mto Shahmaghsoudi».

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Restituiti al Perù dai Carabinieri del Nucleo Tpc di Roma quattro reperti archeologici

Quattro beni archeologici di cultura preispanica appartenenti allo Stato del Perù sono stati riconsegnati dai Carabinieri del Nucleo Tpc di Roma all’Ambasciata del Perù in Italia. L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Tpc di Roma e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, ha consentito il recupero nell’abitazione di un collezionista romano dei beni archeologici grazie all’attività info-investigativa finalizzata a contrastare la commercializzazione di reperti archeologici importati illecitamente dai Paesi del Centro e Sud America. Con la collaborazione dei funzionari archeologi della Direzione Generale di Difesa del Patrimonio Culturale-Direzione di Recupero del Ministero della Cultura del Perù, si è accertato che i quattro reperti archeologici sequestrati erano indiscutibilmente autentici, collocabili al periodo «tardo intermedio» (200 a.C.-1476 d.C.) e provenienti dalle culture delle coste centrali e del Sud del Perù (Nazca, Chuquibamba e Chancay). 

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Restaurati tutti gli androni del Palazzo Reale della Reggia di Caserta

Nella Reggia di Caserta è terminato il restauro di tutti gli androni del Palazzo Reale. Proprio in questi giorni, infatti, la ditta Fratelli Navarra ha portato a compimento gli interventi sull’ultimo androne, quello che collega il IV e il III cortile e sotto il quale si trova l’ingresso del Teatro di Corte. Nel corso degli ultimi due anni restauratori e operai specializzati hanno compiuto tutte le operazioni di conservazione, messa in sicurezza e restauro dei sei androni del Complesso vanvitelliano. La struttura tufacea delle volte a botte degli androni è stata oggetto di un importante consolidamento strutturale. Tutti i paramenti in pietra, laterizio e marmo sono stati sottoposti a disinfezione, pulitura e a consolidamento superficiale, dove necessario. I frammenti in pietra di Bellona e marmo fortemente lesionati o distaccati sono stati dapprima puntellati in maniera provvisoria e poi imperniati per evitarne la caduta. Tutte le lacune dei vari supporti sono state stuccate con malte compatibili chimicamente e cromaticamente. È stato restituito il colore originario ai finti laterizi mentre il cassettonato delle volte è stato tinteggiato con pittura a calce. Le grandi parti mancanti sono state ricostruite e infine tutti i paramenti sono stati ritoccati pittoricamente ed è stata stesa una protezione. 

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I 21 nomi selezionati per il Future Generation Art Prize 2024. Per l’Italia c’è Giulia Cenci

Il Future Generation Art Prize è un premio globale biennale di arte contemporanea per scoprire, riconoscere e sostenere a lungo termine artisti di 35 anni di età o più giovani. Istituito dalla Victor Pinchuk Foundation nel 2009, il premio ha sostenuto lo sviluppo artistico e la produzione di nuove opere di oltre 100 artisti in mostre presso il PinchukArtCentre di Kiev, in Ucraina, e in eventi collaterali ufficiali alla Biennale di Venezia nel 2011, 2013, 2017 e 2019. Per l’edizione 2024 del premio sono stati selezionati 21 artisti. Per l’Italia la scelta è caduta su Giulia Cenci. Ecco la lista completa dei nomi selezionati (tra parentesi l’età e il Paese di origine): Andrius Arutiunian (32, Lituania), Ashfika Rahman (35, Bangladesh), Bekhbaatar Enkhtur (29, Mongolia), Buhlebezwe Siwani (36, Sudafrica), Castiel Brasileiro (27, Brasile), Dana Kavelina (28, Ucraina), Dina Mimi (29, Palestina), Giulia Cenci (35, Italia), Hira Nabi (36, Pakistan), Ipeh Nur (30, Indonesia), Julian Abraham «Togar» (36, Indonesia), Marie-Claire Messouma Manlanbien (33, Francia), Nolan Dennis (35, Sudafrica), Salim Bayri (31, Marocco), Sandra Mujinga (34, Norvegia), Sinzo Aanza (33, Congo), Tara Abdullah Mohammed Sharif (27, Iraq), Veronika Hapchenko (28, Ucraina), Yasmine El Meleegy (32, Egitto), Zhang Xu Zhan (35, Taiwan), Ziyang Wu (33, Cina). 

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Nella Grand-Place di Bruxelles la 23ma edizione del Tapis de Fleurs

La Grand-Place di Bruxelles da giovedì 15 a domenica 18 agosto ospiterà la 23ma edizione del Tapis de Fleurs, installazione biennale che trasforma i 1.600 metri quadrati della celebre piazza, patrimonio Unesco, in un arazzo di fiori . Due le novità principali, pronte a segnare la storia della manifestazione, la cui prima edizione risale al 1971: l’introduzione delle dalie, che sostituiranno le begonie nell’80% dell’opera, per un totale di oltre 500mila fiori, e la scelta di un tema innovativo, progettato dalla street artist belga Océane Cornille, in arte Whoups, per rendere omaggio alla città di Bruxelles, capitale internazionale dell’Art Nouveau e patria del Surrealismo. Per godere di una vista privilegiata e completa dell’opera, per tutta la durata dell’evento si potrà salire sulla Torre e sul Balcone del Municipio. L’inaugurazione ufficiale è prevista per il 15 agosto alle 22, con uno spettacolo di suoni e luci. 

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Klaudio Rodriguez lascia il Bronx Museum di New York per andare a dirigere da ottobre il Museum of Fine Arts di St. Petersburg, in Florida

Klaudio Rodriguez, il direttore esecutivo del Bronx Museum che ha contribuito in modo determinante all’avvio del progetto di espansione e ristrutturazione da 33 milioni di dollari dell’istituzione (la cerimonia di inaugurazione si è svolta l’11 luglio) non ci sarà quando il progetto sarà completato nel 2026. Il12 agosto il museo ha annunciato che il suo direttore lascia per «tornare nel suo Stato natale, la Florida», e il 13 agosto il Museum of Fine Arts (Mfa) di St Petersburg, in Florida, ha annunciato che a partire da ottobre Rodriguez sarà il suo nuovo direttore esecutivo e amministratore delegato. «È stato un onore e un piacere lavorare con il personale e il consiglio di amministrazione del Bronx Museum negli ultimi sette anni, ha dichiarato Rodriguez in un comunicato. Lascio il museo in ottime mani e con una grande squadra». La vicedirettrice del museo, Shirley Solomon, e la responsabile dell’avanzamento, Yvonne Garcia, assumeranno la condirezione ad interim mentre verrà reclutato il prossimo direttore esecutivo.

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Il cantiere del Casva al Qt8 si avvia alla conclusione

È prossimo alla conclusione a Milano il cantiere del Casva (Centro Alti Studi per le Arti Visive) al Qt8. La Giunta di Palazzo Marino ha deliberato in una seduta l’assegnazione di un’ulteriore e conclusiva tranche di risorse, che porterà a completare le opere in corso entro la fine dell’anno. Il percorso di realizzazione del Casva ha preso il via nel 2017, a partire dal progetto ideato dal gruppo di lavoro del DAStU (Dipartimento di Architettura e Studi Urbani) del Politecnico, guidato dall’architetto Mariella Brenna, con l’obiettivo di rigenerare il vecchio mercato comunale coperto di via Isernia, un edificio vincolato dal Ministero della Cultura ai piedi del Monte Stella, trasformandolo in un centro di rilevanza europea per lo studio dell’architettura, dell’arte e del design del Novecento. Il progetto, ottimizzato dagli architetti Walter Patscheider e Corrado Serafini di «Architetti per Milano» e poi affidato a MM, è stato avviato nell’autunno del 2021. 

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Il Pac2024 finanzierà l’acquisto di un’opera di Luigi Mainolfi per il Mic di Faenza

Il progetto del Mic (Museo Internazionale delle Ceramiche) di Faenza è tra i 40 progetti selezionati nell’ambito dell’avviso pubblico Pac2024-Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura con un investimento complessivo di 3 milioni e mezzo di euro, per l’acquisizione, la produzione e la valorizzazione di opere dell’arte e della creatività contemporanee destinate al patrimonio pubblico italiano. Il Mic di Faenza si è aggiudicato il finanziamento per l’acquisizione di «Il piede», 1983, dello scultore Luigi Mainolfi, celebre per la sua ricerca poetica espressa attraverso il medium della terracotta. 

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Un viaggio nella più antica città del mondo: Çatalhöyük

A Pietrasanta questa sera, alle ore 21.30, quarto appuntamento del ciclo di incontri estivi «Pietrasanta Cult», nel Chiostro di Sant’Agostino. Stefano De Martino, docente ordinario di Ittitologia presso l’Università degli Studi di Torino, accompagnerà il pubblico in un viaggio dentro uno dei primi insediamenti umani, in Turchia, risalente a oltre 7mila anni prima della nascita di Cristo. «Un viaggio nello spazio e nel tempo, spiega il professor De Martino. Nello spazio, perché ci porta in un sito nel centro della Turchia; nel tempo, perché andiamo a visitare un insediamento di una delle più antiche città della storia del mondo». Il sito si chiama Çatalhöyük e, poiché è stato indagato a partire dagli anni Sessanta del Novecento, sono ormai noti moltissimi dati su di esso. «Pietrasanta Cult» è promosso e curato da Augusto Palermo, con il patrocinio del Comune di Pietrasanta e della sezione Versilia Storica dell’Istituto Storico Lucchese. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti, che non sono prenotabili, per cui si consiglia di recarsi sul posto in anticipo. 

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Addii • Elisabeth Leopold

La sera del 13 agosto Elisabeth Leopold è morta nella sua casa viennese all’età di 98 anni. Negli ambienti artistici della capitale era conosciuta quanto il marito, Rudolf Leopold. Entrambi avevano dedicato al collezionismo larga parte della loro vita e fin dalla creazione di un’apposita fondazione nel 1994 e l’apertura poi nel 2001 del Museo Leopold dentro il Museumsquartier, Elisabeth aveva giocato un ruolo importante, sia come curatrice che come membro della direzione fino al 2022. Nata a Vienna nel 1926, aveva studiato medicina nella stessa facoltà frequentata dal marito, di un anno più vecchio. Entrambi avevano poi esercitato la professione di oculista, condividendo la passione per l’arte modernista. Dal matrimonio nel 1953 finanziarono e attuarono assieme i continui acquisti di opere fra l’altro di opere di Egon Schiele, che hanno fatto del Leopold Museum l’istituzione con la maggiore collezione al mondo. Soprattutto dopo la morte di Rudolf, nel 2010, è stata il punto di riferimento della fondazione.

 

Redazione, 14 agosto 2024 | © Riproduzione riservata