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Giorno per giorno GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 15 APRILE 2025

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MARTEDÌ 15 APRILE 2025

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: Notre-Dame durante il rogo di lunedì 15 aprile. © Foto di Thierry Mallet/AP; un’immagine della copia della tomba Campanari di Vulci ai Musei Vaticani; una veduta della Sagrada Familia, a Barcellona; uno dei dipinti di Evaristo Baschenis donati al Museo DIocesano di Bergamo

01

Non sono ancora terminate le indagini sull’incendio di Notre-Dame di sei anni fa

A sei anni dall’incendio che ha devastato la Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, le indagini non si sono ancora concluse. Nonostante la Procura di Parigi abbia già indicato che «nulla fa pensare a un atto deliberato», il che esclude un atto doloso così come il terrorismo, pare che dovremo aspettare ancora diversi mesi prima di giungere a conclusioni definitive. «È in corso una modellazione 3D della fiamma, filmata e fotografata, per determinare l’origine dell’incendio. Questa modellazione ci permetterà di confrontare le varie ipotesi avanzate sulle possibili cause del rogo», ha spiegato la Procura a dicembre. Ci vorranno però «ancora diversi mesi» per elaborare le perizie. L’inchiesta giudiziaria è stata aperta nei confronti di ignoti il 26 giugno 2019, per «danno involontario da incendio per violazione manifestamente intenzionale di un obbligo di diligenza o di sicurezza». Sono state quindi interrogate tutte le aziende presenti in cantiere il giorno del rogo, per capire se fosse stato lasciato un mozzicone di sigaretta o un «punto caldo» di saldatura da parte di un dipendente.

02

La copia della tomba Campanari di Vulci è tornata ai Musei Vaticani

È tornata in esposizione permanente al Museo Gregoriano Etrusco, nei Musei Vaticani, la copia della tomba etrusca Campanari di Vulci (IV-III secolo a.C.), scoperta nel 1833 da Secondiano Campanari a cui deve il nome. Della tomba decorata resta solo una copia pittorica al vero, raffigurante Ade e Persefone; del restante ciclo dipinto sono conservati solo disegni. L’originale della pittura tombale è andato completamente distrutto subito dopo la scoperta a causa di un mal riuscito tentativo di distacco dei dipinti parietali. L’opera esposta, limitata al dettaglio della parete di fondo, è di Carlo Ruspi (1786-1863), che volle documentare e preservare la straordinaria importanza di quella tomba perduta. Tra il 1825 e il 1845 Vincenzo Campanari e i suoi figli fecero numerose campagne di scavo nell’Etruria meridionale, riportando alla luce complessi archeologici eccezionali. La collezione vaticana espone anche le riproduzioni degli affreschi di sei necropoli della zona di Tarquinia, oltre a quella François di Vulci e altre, ancora intatte e visitabili.

03

Ora per la Chiesa cattolica Gaudí è venerabile

Ieri 14 aprile papa Francesco ha proclamato l’architetto catalano Antoni Gaudí (1852-1924), autore della Sagrada Familia di Barcellona, «venerabile servo di Dio». È il primo passo per il lungo processo di beatificazione e canonizzazione con cui la Chiesa cattolica istituisce i nuovi santi. Questo processo è cominciato negli anni Novanta e quello attuale è finora il passo più importante, riferisce il «Post». Il passaggio di ieri, tecnicamente, è avvenuto con un decreto del papa e idealmente è il primo di tre. Quelli successivi sono la beatificazione e infine la canonizzazione: per ognuno è necessario che venga riconosciuta l’intercessione del candidato beato-santo per almeno un miracolo. Nato e vissuto in Catalogna, Gaudí era profondamente religioso. Ha legato il suo nome non solo alla Sagrada Familia a cui si dedicò totalmente, ma anche ad altri celebri edifici barcellonesi.

04

Donati al Museo Diocesano di Bergamo nove dipinti di Baschenis e cinque opere di Manzù

A Bergamo, a sei mesi dalla riapertura del Museo Diocesano Adriano Bernareggi, prevista per il prossimo 27 settembre con un nuovo percorso museale, la collezione dell’ente si arricchisce per la donazione di opere di Evaristo Baschenis e di Giacomo Manzù. Guido Crippa, già vicepresidente agli albori della Fondazione Adriano Bernareggi, di cui ha sostenuto lungamente l’attività, e sua moglie Carmen Oberti, collezionisti d’arte bergamaschi, hanno donato nove dipinti di Evaristo Baschenis, tutte nature morte di cui una di strumenti musicali (1617-77), e quattro sculture di Giacomo Manzù, un pannello in bronzo in altorilievo raffigurante un vescovo con una madre e un bimbo, una formella bronzea con una civetta, una formella rotonda in argento del periodo giovanile dell’artista e un vaso in ceramica smaltata. Un crocefisso dello stesso Manzù è stato invece donato dagli eredi di monsignor Marco Farina. Le opere di Baschenis verranno accolte in una sala monografica all’interno del museo.

05

Partono gli scavi archeologici a Cort’e Lucetta, nel Sud Sardegna

In Sardegna, dopo quasi tre anni di attesa e numerosi rinvii, il 16 aprile partono ufficialmente gli scavi archeologici a Cort‘e Lucetta, il sito di epoca romana nelle campagne di Esterzili, nella provincia del Sud Sardegna. Un luogo di grande importanza storica, dove venne ritrovata la celebre Tavola di Bronzo di Esterzili, un documento epigrafico risalente al 69 d.C., oggi custodito nel Museo Archeologico di Sassari. Ad annunciare l’avvio dei lavori è stato il sindaco Renato Melis, che ha confermato lo stanziamento di 50mila euro per la campagna di scavi. «L’obiettivo è valorizzare ulteriormente questo sito straordinario», ha dichiarato Melis, «mettere in luce nuove strutture e restituire al sito l’importanza che merita, visto che proprio qui fu ritrovata la tavola di bronzo, una delle iscrizioni romane più significativa».

06

Riapre l’Anfiteatro romano di Ancona

Oggi riapre l’Anfiteatro romano di Ancona, per la prima di una serie di visite guidate che si terranno i rimanenti martedì di aprile (22 e 29) e tutti quelli di maggio (6, 13, 20 e 27). Il punto di ritrovo sarà la biglietteria del Museo Archeologico Nazionale (ore 10), da dove si raggiungerà il vicino anfiteatro. Mentre i tecnici sono all’opera per migliorare la fruibilità dell’anfiteatro e per permettere la piena visibilità del valore di questo importante monumento, la Direzione regionale Musei nazionali si è impegnata per predisporre un programma di aperture al pubblico. Il personale della Direzione regionale Musei nazionali accompagnerà i visitatori alla scoperta della lunga storia dell’area dell’Anfiteatro romano.

07

I 30 anni dell’Abbonamento Musei festeggiato con più di 500 musei aderenti

Dal 1995, Abbonamento Musei ha trasformato il modo di fruire della cultura in Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta, diventando un modello di promozione del patrimonio culturale a livello europeo. Questo periodo ha visto l’Associazione crescere da realtà locale a sistema integrato capace di connettere persone, istituzioni e territori, con una rete che oggi ha raggiunto il traguardo di 500 realtà museali partecipanti al circuito. Nata si iniziativa degli Assessorati alla Cultura del Comune di Torino, della Provincia di Torino e della Regione Piemonte, per gestire e valorizzare eventi culturali con la denominazione «Torino Città Capitale Europea», l’Associazione ha progressivamente ridefinito la propria missione, diventando un hub di innovazione per l’accessibilità culturale. I numeri raccontano una storia di crescita e partecipazione: in 30 anni, Abbonamento Musei ha registrato 2.268.519 tessere vendute e un totale di 14.623.759 visite nei musei.

08

Il bilancio 2024 della Fondazione Crc (Cassa di Risparmio di Cuneo)

Totale degli investimenti a valore di mercato a 2,2 miliardi di euro, patrimonio netto a oltre 1,4 miliardi di euro, avanzo d’esercizio 2024 pari a 84,5 milioni di euro, da cui 56,6 milioni di euro destinati all’attività progettuale ed erogativa 2025 e 10 milioni di euro per il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni: questi i dati salienti del Bilancio 2024 della Fondazione Crc che il Consiglio Generale dell’ente, presieduto da Mauro Gola, ha approvato all’unanimità. I fondi a disposizione per attività progettuali ed erogative saranno così suddivisi: 53 milioni di euro a disposizione del territorio provinciale; 2,5 milioni destinati al Fondo Unico per il Volontariato (Fun, Fondo Unico Nazionale); 1,1 milioni di euro per Fondazione con il Sud e Fondo nazionale Acri. I ricavi superano quota 123 milioni: i dividendi pagati dalla conferitaria Intesa Sanpaolo ammontano a 64 milioni di euro. Il Consiglio Generale ha approvato il Rapporto Annuale 2024, il documento che sostituisce il Bilancio di Missione e descrive l’attività progettuale realizzata nel corso dell’anno. Dal documento emergono alcuni dati particolarmente significati: 36,2 milioni di euro erogati; 37,1 milioni di euro deliberati sul territorio; 16 progetti, 16 bandi tematici e 3 bandi di ascolto e attivazione del territorio promossi.

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Quattro conferenze e visite guidate organizzate dalla Fondazione Federico Zeri

La Fondazione Federico Zeri e l’Associazione Amici di Federico Zeri, in collaborazione con l’Associazione Ville Storiche bolognesi, propongono al pubblico un ciclo di quattro conferenze e visite guidate gratuite dedicato a castelli e ville presenti a Bologna e nel territorio. Le conferenze sono concepite in un’ottica multidisciplinare attraverso percorsi tematici che valorizzano i legami tra pittura, scultura, arti decorative, architettura. Sono strutturate come lezioni frontali e si svolgono nella sede della Fondazione. Ciascuna lezione è preparatoria alla visita guidata. Un’opportunità unica per scoprire alcune delle ville più significative dal punto di vista storico e artistico. Gli incontri sono tenuti da storici dell’arte dell’Università di Bologna. Si parte il 29 aprile tra le 17.30 e le 18.30, con la lezione «“Utilità e consolatione il gentiluomo caverà dalle case di villa”. Funzioni e valori della campagna dal Cinque all’Ottocento», tenuta da Luca Annibali. La lezione è preparatoria alla visita al Castello di Bentivoglio e al Palazzo Rosso, che si terrà il 9 maggio alle ore 15. L’elenco completo delle lezioni e delle visite sul sito della Fondazione.

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Addii • Carla Enrica Spantigati

Nella notte tra il 13 e il 14 aprile si è spenta all’età di 76 anni Carla Enrica Spantigati, dopo un’intera vita dedicata all’arte e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Dal 1995 al 2010 ha diretto gli uffici della Soprintendenza ai beni artistici del Piemonte (dov'era entrata nel 1976), in un periodo cruciale di grandi trasformazioni per Torino e per l’intera regione. Tra i suoi meriti più significativi si ricorda l’avvio del trasferimento della Galleria Sabauda dalla sede storica di Palazzo dell’Accademia delle Scienze a quella attuale, così come il contributo al recupero della Reggia di Venaria, con il più grande cantiere di restauro d’Europa. Nel 1982 firmò il primo riallestimento della sezione di pittura fiamminga e olandese della Galleria Sabauda e, nel 1997, inaugurò la mostra «Jan van Eyck. Opere a confronto», poi accolta anche dalla National Gallery di Londra e dal Museum of Art di Filadelfia. Sotto la sua direzione si ricordano ancora la conclusione dei restauri dell’atrio di Palazzo Carignano nel 2000 e l’apertura al pubblico di Villa della Regina nel 2006.

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Addii • Michèle Chomette

Il 23 marzo è scomparsa a Parigi la gallerista Michèle Chomette. In un’epoca in cui la fotografia contava meno di una decina di gallerie importanti a Parigi e una manciata di fiere internazionali, il primo aprile 1985 Chomette apriva il suo spazio non lontano dal Centre Pompidou. Qui la fotografia era mostrata in tutti i suoi linguaggi e usi: quelli dell’800, in particolare Paul-Émile Miot, Félix Thiollier o François Auguste Ravier; dell’inizio del ’900 con Albert Rudomine o José Maria Sert; quelli delle avanguardie tra cui Willy Zielke, Piet Zwart, Pierre Jahan o Dora Maar. Esponeva soprattutto autori contemporanei tra i più creativi dell’epoca: da Lewis Baltz a Yves Trémorin, passando per Arnaud Claass, Felten-Massinger, Alain Fleischer, Paolo Gioli, Werner Hannappel, Guillaume Lemarchal, François Méchain, Bernard Plossu, Jean Rault, Éric Rondepierre o Jacqueline Salmon. Chomette definiva il suo approccio alla fotografia come una «missione di esploratore, minatore di fondo e cercatore d’oro», soprattutto dovuto alla ricerca, con monografie perfettamente documentate, e alla curatela di mostre: le sue mostre collettive, accompagnate da un testo scritto in terza persona che lei perfezionava fino a tarda notte, sono rimaste leggendarie. Il 3 maggio 2017 un ictus l’aveva costretta a interrompere le sue attività; il 21 giugno 2019, la collezione della galleria è stata dispersa da Drouot.

Redazione, 15 aprile 2025 | © Riproduzione riservata