NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 15 GENNAIO 2025

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MERCOLEDÌ 15 GENNAIO 2025

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: il Macaal, Museo d’Arte Africana Contemporanea Al Maaden di Marrakesh (© Omar Tajmouati); la coppia di tavole di Giovanni di Paolo recentemente restaurate; alcune delle monete romane auree scoperte in Lussemburgo; la Stadio Flaminio di Roma

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Riapre il Macaal, il Museo d’Arte Africana Contemporanea di Marrakesh

Dopo mesi di chiusura per ristrutturazione, il Macaal, Museo d’Arte Africana Contemporanea Al Maaden di Marrakesh, in Marocco, riapre l’1 febbraio e riorganizza la sua programmazione. Fondato nel 2016, il Macaal nasce dalla collezione familiare avviata da Mohamed Alami Nafakh-Lazraq, capo del gruppo Alliances Développement Immobilier. Si deve al figlio Othman Lazraq, architetto e direttore  della Fondazione Alliances, che sostiene iniziative sanitarie e sociali oltre a vari progetti culturali, l’idea di svelare la collezione di famiglia aprendo il museo negli ex locali di un ufficio vendite del gruppo: un esperimento senza precedenti in Marocco. Composta da più di 2.500 opere di 300 artisti, la collezione dagli anni 2000 si è estesa ai Paesi del continente africano. Lo spazio espositivo di 2mila mq ospita attualmente più di 150 opere, scelte dai curatori Morad Montazami e Madeleine de Colnet di Zamân Books & Curating nell’ambito della mostra «7 contours, 1 collection». Tra queste, le opere di Chéri Samba, Malick Sidibé, Billie Zangewa, Hassan Hajjaj e Joël Andrianomearisoa. Al piano superiore, un nuovo spazio chiamato Artist Room presenterà una proposta originale ogni tre mesi. Apre la stagione Sara Ouhaddou con la mostra «Display» (fino al 2 febbraio) curata da Meriem Berrada in collaborazione con Alya Sebti e l’Ifa Gallery di Berlino. La navata centrale dell’edificio e le scale che collegano i due piani del museo ogni anno saranno dedicate a nuove installazioni, attualmente di Salima Naji e dell’artista franco-tunisina Aïcha Snoussi.

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A Los Angeles il fuoco ha distrutto anche capolavori architettonici e storici

A Los Angeles, a più di una settimana dallo scoppio dei roghi, il mondo della cultura comincia il bilancio dei danni. La Villa Getty, clonata dalla Villa dei Papiri di Ercolano, è chiusa a tempo indeterminato a causa delle fiamme che ne assediano i tesori. Sono andate in fumo alcune «reliquie» della vecchia California. Il ranch anni Venti che il cowboy e comico di Hollywood Will Rogers aveva acquistato nelle colline di Pacific Palisades per ospitare celebrità dell’epoca, come Walt Disney, Clark Gable e Charles Lindbergh, è stato raso al suolo, così come, ad Altadena, il rogo Eaton ha distrutto la residenza in stile mediterraneo dello scrittore Zane Grey, autore ai primi del Novecento di celebri romanzi del vecchio West, e la casa fine Ottocento di Andrew McNally, il magnate statunitense delle carte stradali. O ancora, alcune ville milionarie, come la Keeler House di inizi anni ’90 firmata da Ray Kappe, il fondatore dell’istituto di architettura Sci-Arc. Ne riferisce un articolo pubblicato sul sito dell’Agenzia Ansa.

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Restaurate due tavole di Giovanni di Paolo: tornano al Museo dell’Opera di Siena

Dopo un meticoloso restauro, due tavole del senese Giovanni di Paolo (1403 ca-1482), provenienti dall’Oratorio dei Santi Giovannino e Gennaro (una «Vergine Maria» e un «San Giovanni Evangelista») tornano al Museo dell’Opera del Duomo di Siena. L’intervento è stato finanziato dal Rotary Siena Est. L’intervento è stato condotto da Cecilia Caporali, restauratrice dell’Opera della Metropolitana di Siena, insieme con Daniele Butti, tecnico del restauro, Ciro Castelli, restauratore, Ilaria Muzii, ricercatrice, Enrico De Benedetti, capo area tecnica.

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Distrutto da un incendio il tetto di un maniero bretone a Mellac, nel Finistère

Nella mattina del 12 gennaio, un incendio è divampato nel tetto del Manoir de Kernault, a Mellac, in Bretagna. Il sito, classificato come monumento storico, era sottoposto a lavori di restauro dei suoi due edifici principali già dall’autunno del 2020. Secondo il quotidiano locale «Le Télégramme» non è rimasto nulla del tetto, che era stato appena ristrutturato: solo alcune parti della copertura sono sopravvissute alla distruzione. Al momento non si conoscono ancora le cause dell’evento, che ha richiesto l’intervento di 77 vigili del fuoco. Il maniero, costruito nel XV secolo e che si estende su 32 ettari, è uno dei cinque siti classificati come «patrimonio culturale» del dipartimento del Finistère. Prima di essere chiuso per i danni causati dalla tempesta Ciaràn dell’autunno 2023, il suo parco accoglieva circa 100mila visitatori all’anno.

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In Lussemburgo è stato rinvenuto un tesoretto di 141 monete d’oro romane

In  Lussemburgo una squadra di archeologi ha portato alla luce un tesoretto di 141 «solidi», monete d’oro romane della fine del IV secolo d.C. .Il ritrovamento è avvenuto nel villaggio di Holzthum, nel nord del Granducato, dopo diversi anni di scavi condotti dall’Inra (Institut National de Recherches Archéologiques) lussemburghese. Le monete, del valore di circa 310mila euro, sono state rinvenute ai piedi di una torre fortificata tardo-romana utilizzata per l’osservazione militare.I  solidi furono coniati tra il 364 e il 408 d.C. e recano i ritratti di nove imperatori. Tra essi vi sono alcuni rari esemplari coniati sotto l’imperatore Eugenio, che regnò per soli due anni (392-394 d.C.). 

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La galleria Oana Ivan apre nel Triangolo d’Oro di Parigi

Oana Ivan ha scelto di aprire la galleria che porta il suo nome in una delle vie più prestigiose di Parigi. Situato al 93 di rue du Faubourg Saint-Honoré, nell’VIII Arrondissement, lo spazio, che s'inaugura il 17 gennaio, è a pochi metri dalla galleria Nathalie Obadia, dalla galleria Jacques Bailly e dalla nuova sede di Sotheby’s, e quasi di fronte all’agenzia immobiliare di lusso Sotheby’s Propriétés Parisiennes. L’imprenditrice di origine rumena, che da dieci anni dirige la rivista «Frame Book Magazine», intende utilizzarlo anche per incontri con gli artisti, dibattiti e altri eventi. La prima mostra è dedicata a una leggenda della fotografia di moda: Peter Knapp. Intitolata «Countdown, 2024-1960», esplorerà sei decenni di lavoro creativo, presentando una trentina delle più celebri fotografie d’epoca scattate da Knapp e nuove opere su tela risalenti al 2024. Dopo questo evento inaugurale (che chiuderà il 17 aprile), la galleria proporrà quattro mostre all’anno, non solo di fotografia.

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Una lettera della Fondazione Nervi sugli interventi allo Stadio Flaminio di Roma

La Fondazione Nervi scende in campo, insieme con le associazioni di architettura e paesaggio come Carte in Regola, Salviamo il paesaggio e Docomomo, contro i progetti di recupero dello Stadio Flaminio a Roma,  opera di Pierluigi Nervi. Gli interventi di recupero dello Stadio «dovranno rispettare la struttura, l’impianto originario del 1959, nonché le finiture: fattori identitari e non modificabili in una strategia di valorizzazione dell’impianto», si legge nella lettera della Fondazione e delle associazioni indirizzata ai ministri di Cultura, Sport e Trasporti, Alessandro Giuli, Andrea Abodi e Matteo Salvini. Nel documento vengono citati i «paletti invalicabili» individuati nel Piano di conservazione dello stadio elaborato dalla Getty Foundation e ritenuto dalla Soprintendenza «indispensabile in vista degli auspicabili interventi di restauro dell’impianto sportivo». Occorre, afferma la Fondazione Nervi, procedere con un bando che contenga le direttive chiare da far rispettare ai proponenti degli eventuali progetti.

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I vincitori della Open Call di Fotografia Europea

Michele Borzoni e Rocco Rorandelli (Italia 1979 e 1973) con il progetto «Silent Spring», composto da fotografie documentarie che ritraggono giovani attivisti ambientali in tutta Europa, e Matylda Niżegorodcew (Polonia 2001) con il progetto «Octopus’s Diary», un’opera ibrida che combina il bianco e nero, il documentario soggettivo con elementi di performance, per esplorare i temi dell’identità, della connessione e della vulnerabilità, sono i vincitori dell’Open Call di Fotografia Europea 2025, che si terrà dal 24 aprile all’8 giugno a Reggio Emilia. I progetti sono stati scelti, tra oltre duecento ricevuti, dalla giuria composta da Luce Lebart, Walter Guadagnini e Tim Clark, direttori artistici del festival.

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A Villa Medici un incontro su Gastone Novelli nel centenario della sua nascita

Nel centenario della nascita di Gastone Novelli (Vienna, primo agosto 1925-Milano, 22 dicembre 1968), il 16 gennaio alle ore 18, a Roma, nel Grand Salon di Villa Medici, l’Archivio Gastone Novelli, in collaborazione con Villa Medici, celebrerà l’artista con un incontro («Reinventare il linguaggio. Gastone Novelli e la scrittura francese d’avanguardia») con interventi di Mireille Caille-Gruber, Andrea Cortellessa, Davide Crosara e Marco Rinaldi. Sarà un dialogo sull’opera di Novelli e sui suoi legami con la scrittura sperimentale francese, da Georges Bataille a Samuel Beckett, con collaborazioni che hanno ridefinito il rapporto tra immagine e parola.

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Il 17 gennaio l’annuncio del vincitore del MaXXI Bulgari Prize 2024

Il 17 gennaio alle 11 verrà annunciato il vincitore del MaXXI Bulgari Prize 2024. La quarta edizione del premio a sostegno dei giovani artisti vede finalisti quest’anno Riccardo Benassi, Monia Ben Hamouda e Binta Diaw, le cui opere sono attualmente allestite nella Sala Gian Ferrari del museo romano. L’opera vincitrice entrerà a far parte della collezione permanente del MaXXI. Contestualmente all’annuncio del vincitore, verrà presentata l’opera «And we thought» di Roberto Fassone, che ha ottenuto la menzione speciale per il miglior progetto digitale. Inoltre, sarà presentata la nuova Bulgari American Academy in Rome fellowship, in collaborazione con il MaXXI e con il Whitney Museum of American Art di New York. Saranno presenti, tra gli altri, Aliza S. Wong, direttrice dell’American Academy in Rome, e i membri della giuria Andrea Lissoni, direttore artistico della Haus der Kunst di Monaco, Diana Campbell, direttrice artistica della Samdani Art Foundation (Dhaka, Bangladesh), Francesco Stocchi, direttore artistico del MaXXI, Nicolas Bourriaud, direttore artistico della Biennale di Gwangju, Ute Meta Bauer, direttrice artistica della Contemporary Art Biennale 2024 di Diriyah (Arabia Saudita).

Redazione, 15 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata