NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 15 NOVEMBRE 2024

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VENERDÌ 15 NOVEMBRE 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: tra i pezzi forti della Collezione Percival David, donata al British Museum, c'è questa «Chicken cup» Doucai, dinastia Ming, regno di Chenghua, 1465-87 (© The Trustees of the British Museum); «Ritratto di Maffeo Barberini», di Caravaggio, «ospite» per tre mesi di Palazzo Barberini; «Sole d’autunno» di Giovanni Segantini; e il Fondaco (o Fontego) dei Tedeschi a Venezia, affacciato sul Canal Grande

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Donata al British Museum la collezione Percival David di ceramiche cinesi valutata 1 miliardo di sterline

Il British Museum ha incrementato il suo patrimonio di arte cinese grazie a una collezione privata di oggetti in ceramica databili dal III al XX secolo, donata dai trustee della Sir Percival David Foundation. Il museo londinese l’ha definita la donazione di maggior valore nella sua storia: 1.700 pezzi stimati circa 1 miliardo di sterline. Percival David (1892-1964), nato a Mumbai, è stato uno dei più grandi collezionisti occidentali di ceramiche cinesi, opere che aveva accumulato durante i suoi viaggi in Giappone, Hong Kong e Cina. La collezione David, che era in prestito al British Museum dal 2009, è esposta nella Sala 95, appositamente progettata. Tra i pezzi più importanti figurano una «Chicken cup» Doucai, dinastia Ming, regno di Chenghua (1465-87) e un piatto in grès Jun a forma di fiore a otto petali con lati arrotondati, dinastia Song settentrionale (XI-XII secolo). Nel 2021 un poggiapennelli Yixing del XVII-XVIII secolo della Collezione Percival David è stato venduto da Sotheby’s a Londra per 741mila sterline (diritti inclusi; stima 10mila-15mila sterline). Pezzi della collezione saranno prestati anche al Museo di Shanghai in Cina e al Metropolitan Museum of Art di New York.

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Le discussioni sull’accordo Parco del Colosseo-Airbnb

«Colosseo Luna Park e danni al patrimonio Unesco»: scoppia la polemica delle associazioni ambientaliste sull’accordo tra il Parco Archeologico e Airbnb (piattaforma per affitti brevi), che consente a sedici turisti di combattere come gladiatori all’interno del Colosseo con tanto di armatura e simulazione di varie fasi degli scontri nell’arena. Un accordo sottoscritto tra il Parco, ente autonomo, e Airbnb, da 1,5 milioni di dollari da investire nella piattaforma speciale. Il Campidoglio chiede lo stop allo spettacolo con un comunicato dell’Assessore comunale alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, che invita Airbnb a «rinunciare all’iniziativa che banalizzerebbe l’Anfiteatro Flavio», iniziativa comunque già promossa sul sito internazionale di affitti brevi. La risposta del Parco Archeologico del Colosseo non si è fatta attendere: «Gli eventi di rievocazione previsti per il 7 e 8 maggio si svolgeranno al di fuori degli orari di apertura al pubblico, senza alcuna interferenza con le usuali visite al sito, garantendo la fruizione completa del monumento». Inoltre, «le rievocazioni storiche sono state organizzate in collaborazione con le Associazioni Ars Dimicandi e il Gruppo Storico Romano, con le quali il Parco ha siglato un protocollo d’intesa e di collaborazione scientifica, finalizzato alla volontà di rovesciare decenni di stereotipi sul mondo dei gladiatori». È d’accordo il presidente della commissione Cultura alla Camera, Federico Mollicone: «La rievocazione storica è politica attiva di valorizzazione di istituti museali e parchi archeologici: evocare i giochi gladiatori è archeologia sperimentale».

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Gli addetti al restauro di Versailles chiedono un risarcimento per avvelenamento da piombo

Il Castello di Versailles in Francia è ora al centro di un processo per presunto avvelenamento da piombo durante il restauro (durato due anni e concluso nel 2009) di un monumento storico. Si tratta del teatro in legno della Reggia, realizzato dall’architetto di Luigi XV Ange-Jacques Gabriel e inaugurato nel 1770. Alcuni operai coinvolti sostengono di essere stati intossicati dalla polvere mentre stavano pulendo le sculture e le decorazioni. Dopo 15 anni di battaglie legali, il caso sembrava finalmente in procinto di essere risolto quando, il 30 settembre, il tribunale penale di Versailles ha tenuto un’udienza preliminare sulla questione. Tuttavia, il processo è stato rinviato a febbraio su richiesta dell’architetto capo del castello, Frédéric Didier, che aveva ricevuto la convocazione con tre giorni di ritardo. Jean-Jacques Neuer, uno degli avvocati dei querelanti, si è detto «indignato» per questo rimando.

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Arazzi di Barceló e Armitage per Notre-Dame

Mentre proseguono i lavori di ristrutturazione di Notre-Dame de Paris, il Mobilier national, in collaborazione con l’arcidiocesi di Parigi, il rettore-arciprete della cattedrale e l’associazione Revoir Notre-Dame de Paris, ha commissionato a due artisti contemporanei, lo spagnolo Miquel Barceló (Maiorca 1957) e il britannico-keniota Michael Armitage (Nairobi 1984), nuovi arazzi per adornare le cappelle dell’edificio. La tessitura dei sette arazzi, che sarà realizzata dalle manifatture di Gobelins e Beauvais, oltre che da un laboratorio privato di Aubusson, dovrebbe iniziare nel 2025. Nel frattempo, quando, il prossimo 8 dicembre, le cappelle di Notre-Dame riapriranno, saranno adornate con arazzi di grandi pittori del Novecento.

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Un Caravaggio mai esposto prima per tre mesi a Palazzo Barberini

Per tre mesi, dal 23 novembre al 23 febbraio, le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma ospitano nella Sala Paesaggi di Palazzo Barberini il «Ritratto di monsignor Maffeo Barberini», un dipinto di Caravaggio proveniente da una collezione privata e mai mostrato al pubblico. L’opera, presentata per la prima volta da Roberto Longhi nell’articolo «Il vero "Maffeo Barberini" del Caravaggio», pubblicato nel 1963 sulla rivista «Paragone», è stata indicata dallo studioso come un elemento fondamentale per comprendere la ritrattistica del pittore lombardo. Secondo Longhi, il dipinto, riapparso a Roma senza documentazione, era stato conservato per secoli nella collezione della famiglia Barberini prima di finire in una raccolta privata, probabilmente durante la dispersione del patrimonio negli anni Trenta. L’attribuzione proposta da Longhi è ancora oggi unanimemente condivisa dai principali studiosi di Caravaggio e della pittura del Seicento. Questo prestito rappresenta un’occasione unica per il pubblico e per gli esperti del settore di ammirare un’opera mai esposta prima, che continua a far parte della collezione privata a cui appartiene da decenni. L’allestimento è a cura di Thomas Clement Salomon e Paola Nicita.

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Il Segantini acquistato dalla Galleria Civica di Arco in un nuovo allestimento

In occasione della recente acquisizione dell’opera «Sole d’autunno», la Galleria Civica Giovanni Segantini di Arco intende presentare al pubblico il capolavoro segantiniano nella cornice di un nuovo allestimento che ne valorizzi la centralità nel percorso della ricerca pittorica del pittore arcense. Non più esposta dal 1954, anno della rassegna «Pittori lombardi del Secondo Ottocento» (Como, Villa Olmo), l’opera riemerge finalmente agli occhi del pubblico. La musealizzazione di «Sole d’autunno» da parte del Comune di Arco per una cifra di 3 milioni di euro costituisce uno dei più grandi acquisti pubblici mai avvenuti di un’opera del nostro Ottocento e in particolare la maggiore acquisizione segantiniana a partire dal 1927 (l’opera è stata acquistata presso la galleria Bottegantica di Milano). La straordinarietà di quest’acquisizione risiede anche nella storia collezionistica del dipinto, passato dalla collezione di Alberto Grubicy (1887) a quella della famiglia Dall’Acqua (1894), transitando poi nella collezione Rossello (ante 1926), una delle più consistenti di tutto il Novecento italiano. L'apertura al pubblico è prevista da oggi 15 novembre alle ore 11.30. L’opera sarà visibile per il pubblico in generale fino al 26 gennaio; dal 28 gennaio e fino al 31 marzo, il percorso sarà disponibile su prenotazione per le scuole e i gruppi organizzati, con visite guidate, anche in tedesco e inglese.

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Il Premio Scripta per la giovane critica d’arte a Carlos Salazar Wagner

È Carlos Salazar Wagner, dottorando in storia dell’arte all’Università degli Studi di Firenze, il vincitore della terza edizione del Premio Scripta per la giovane critica d’arte. Il premio è stato assegnato dalla giuria formata da Paolo Gori (editore Gli Ori), Stefano Pezzato (curatore, responsabile dell’area artistica e conservatore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato), Roberto Pinto (storico dell’arte, curatore e docente di Storia dell’arte contemporanea-Università degli Studi di Bologna), Adriana Polveroni (giornalista e critica d’arte) e Pietro Gaglianò (curatore indipendente e direttore di «Scripta. L’arte a parole»). Lo studioso ha presentato un progetto dedicato alla decolonizzazione della memoria. A partire dall’opera dell’artista colombiano Iván Argote la ricerca proposta prende in esame diverse pratiche artistiche esplorando le interpretazioni della costruzione dei monumenti e della memoria storica, anche in connessione a movimenti globali come «Black Lives Matter» e «Decolonize This Place». Il progetto è in linea con gli interessi di studio di Salazar Wagner che includono la storia delle mostre, le dinamiche di produzione e circolazione dell’arte contemporanea, con particolare attenzione alle pratiche «decoloniali» e ai circuiti alternativi. Il vincitore ha ricevuto una borsa di studio di 2mila euro e la pubblicazione di un saggio nella collana «I Limoni», edita da Gli Ori e diretta da Pietro Gaglianò.

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L’accordo tra il Kunstmuseum di Basilea e gli eredi di un collezionista ebreo per un dipinto di Pissarro

Il Kunstmuseum di Basilea ha raggiunto un accordo con gli eredi di Richard Semmel per un dipinto di Camille Pissarro, che il collezionista ebreo fu costretto a vendere nel 1933 dopo essere fuggito dalla Germania nazista. Il museo svizzero ha dichiarato di aver accettato di pagare una somma «vicina al valore di mercato» del dipinto. «La Maison Rondest, l’Hermitage, Pontoise» (1875) è stato donato da Klaus von Berlepsch, un collezionista locale, al Kunstmuseum poco prima della mostra sull’artista del 2021. All’epoca la sua provenienza non era chiara e il collezionista non era a conoscenza della storia del dipinto. Semmel «cercò di mantenere a galla la sua azienda tessile con i proventi delle vendite dei suoi quadri, ha dichiarato il museo. Per questo motivo, il Kunstmuseum e la sua commissione ritengono che la richiesta degli eredi sia giustificata». Olaf Ossmann, avvocato degli eredi, ha dichiarato: «Siamo d’accordo con la decisione, ma non con la motivazione».

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Sotheby’s paga oltre 6 milioni di dollari per risolvere un caso di evasione fiscale

Dopo quattro anni, Sotheby’s ha accettato di pagare 6,25 milioni di dollari allo Stato di New York per aver presumibilmente aiutato i collezionisti a evitare di pagare l’imposta cittadina sulle vendite. Il Procuratore Generale di New York Letitia James ha intentato per la prima volta la causa nel novembre 2020, sostenendo che la casa d’aste aveva «violato la legge e sottratto milioni ai contribuenti di New York solo per incrementare le proprie vendite». Secondo la dichiarazione rilasciata oggi dal procuratore, l’accordo richiederà anche a Sotheby’s di «attuare riforme significative per garantire che i suoi dipendenti non violino le leggi fiscali di New York», perché «a nessuno dovrebbe essere permesso di imbrogliare il sistema e di sfuggire al pagamento delle tasse dovute. Sotheby’s ha intenzionalmente infranto la legge per aiutare i suoi clienti a eludere milioni di dollari di tasse, e ora pagherà per questo».

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Nella Bergamasca due pale d’altare restaurate, una di Moroni, l’altra di Francesco Capella

A Bergamo, con il suo progetto denominato «Grandi restauri», la Fondazione Creberg si è impegnata a garantire il recupero di molte opere d’arte per offrirne la massima leggibilità al pubblico, nell’ottica di una logica divulgativa che comprende le aperture straordinarie di chiese e di luoghi storici, con percorsi mirati e visite guidate, nonché le consuete aperture del Palazzo Storico programmate lungo tutto il corso dell’anno. Ora è toccato alla pala della «Madonna con Bambino» di Giovan Battista Moroni e a quella della «Vergine Immacolata» di Francesco Capella: recentemente restaurate da Fondazione Creberg, dal 14 novembre al 4 dicembre sono esposte a palazzo Creberg, nel Loggiato, prima di essere ricondotte alla loro sede originaria, la Chiesa di San Pietro Apostolo a Tagliuno. I dipinti saranno visibili nei giorni feriali, dalle 9 alle 13. Dopo la ricollocazione nella Parrocchiale di Tagliuno, i dipinti saranno visibili negli orari di apertura della chiesa. La parrocchia darà il «benvenuto» alle opere domenica 8 dicembre, a conclusione della Messa delle 10.

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Chiude a Venezia il Fondaco dei Tedeschi, in gioco 226 posti di lavoro

A Venezia è stata decisa la chiusura del Fondaco dei Tedeschi, centro commerciale del lusso vicino a Rialto. Lo ha comunicato Simone Venturini, assessore allo Sviluppo economico del Comune di Venezia: «Abbiamo appreso oggi, con grande disappunto e preoccupazione, della decisione di Dfs Group di cessare tutte le sue attività commerciali in Italia. Ciò comporta la chiusura dell'attività che Dfs ha all'interno del Fontego dei Tedeschi. Una scelta che avrà un impatto drammatico per 226 persone, oltre all’indotto, del nostro territorio e per le loro famiglie». Venturini, di concerto con il sindaco Brugnaro, ha convocato «urgentemente» le organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione e verificare le prossime iniziative, «mettendo al centro la salvaguardia del percorso professionale dei dipendenti in questo momento difficile. Ci confronteremo immediatamente con la Regione Veneto, spiega, e con le altre istituzioni interessate dalla vertenza».

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Il bando della scuola di curatori Campo25

Fare il curatore di mostre d’arte è una professione tanto affascinante quanto impegnativa. I progetti espositivi richiedono infatti sempre di più competenze su vari fronti: dalla capacità di indagare approfonditamente le ricerche artistiche a quella di ideare display espositivi adeguati sino anche alla destrezza nell’intercettare fondi e progettare varie attività di approfondimento. Per chi vuole intraprendere questa strada non resta che rivolgersi a istituzioni che offrono una specifica formazione. Fino al 23 novembre è possibile partecipare al bando di Campo25, la 14ma edizione di un corso di studi e pratiche curatoriali tra i più noti a livello internazionale. Promosso dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, è stato istituito nel 2012 dal confronto con la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea Crt, e unisce la formula del corso specialistico a quella della residenza in viaggio. Durante il corso, a cinque settimane di studio in aula seguono cinque di viaggio che ricalcano la dinamicità del mestiere del curatore, per sua natura sempre aperto a carpire nuovi spunti e intessere relazioni. La parte formativa, dedicata alla Metodologia della curatela, è affiancata dai moduli Storia dell’arte contemporanea, Storia delle mostre e delle pratiche curatoriali e dal seminario Scrivere sull’arte. Sono quattro (Giorgina Bertolino, Michele Bertolino, Bernardo Follini, Vittoria Martini) i docenti-tutor del corso, mentre diverse sono le realtà del sistema artistico italiano coinvolte in visite specifiche per gli studenti a cui si assomma una meta europea ospite di un evento artistico internazionale. A partire da questa edizione di Campo25, il corso si arricchisce della partnership con gli Amici del Madre che offre borse di studio riservate a due candidati residenti o domiciliati nelle regioni di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. Per tutte le informazioni si consiglia di visitare il sito.

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Un appetibile «coniglio» di Chia in asta da Sotheby’s

La casa d’aste Sotheby’s ha diffuso gli highlight dell’asta di arte moderna e contemporanea che si terrà a Milano il prossimo 27 novembre. Accanto a Manzoni, Burri, Fontana e Morandi viene offerta una bellissima opera di Sandro Chia di grandi dimensioni (183x202 cm), pastello, tempera e olio su carta, del 1981, uno degli anni migliori della Transavanguardia, intitolato «Rabbit for breakfast». Si tratta di una versione leggermente più piccola e su carta di uno dei più famosi quadri di Sandro Chia, «Rabbit for dinner», anch’esso del 1981, 205x339 cm, attualmente nella collezione dello Stedelijk di Amsterdam. Quello che colpisce della proposta di Sotheby’s è la bassa stima data all’opera: 30-50mila euro. Sarebbe bello che un museo italiano prendesse la palla al balzo e lo acquistasse.

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Ripubblicato «Il mio segreto», libro-confessione di Niki de Saint Phalle

È stato ripubblicato in Italia da 24 Ore Cultura ed è da oggi in libreria Il mio segreto, l’introvabile volume scritto dall'artista Niki de Saint Phalle (1930-2002) per rivelare e affrontare un passato traumatico rimasto sepolto per decenni. Vittima di un incesto subito in giovanissima età da parte del padre, l’artista francese trascorse gran parte della sua vita a lottare in segreto con le conseguenze di quest’atto tremendo. Il libro prese forma solo svariati decenni dopo l’aggressione, quando Niki aveva ormai 64 anni. «Ho scritto questo libro innanzitutto per me stessa, dichiarò, nel tentativo di liberarmi finalmente dalla tragedia che ha avuto un ruolo così determinante nella mia vita. Come sopravvissuta alla morte, avevo bisogno di lasciar parlare finalmente la bambina che è in me. Il mio testo è il grido disperato della bambina». 

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Lapo Sergi (Apice) nominato presidente di Icefat, associazione internazionale di trasportatori di opere d’arte

Lapo Sergi, socio fondatore e amministratore di Apice, azienda attiva nella logistica delle opere d’arte, è stato nominato chairman (presidente) di Icefat-International Convention of Exhibition and Fine Art Transporters, l’associazione internazionale dei trasportatori di opere d’arte, con sede a Ginevra. Attiva dal 1977, Icefat riunisce 79 aziende in 37 Paesi, promuovendo standard di qualità certificati da Ernst & Young (EY) e un impegno costante verso l’eccellenza, che spaziano dalle politiche Esg (Environmental, Social, Governance) per la minimizzazione dell’impatto ambientale al marketing degli associati. In quasi cinquant’anni di storia dell’associazione, Sergi è il primo italiano a ricoprire questa carica. Apice, con sedi a Milano, Venezia, Firenze e Roma, da oltre trent’anni è partner di fiducia da molti musei, gallerie, case d’asta e collezionisti nazionali e internazionali.

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Il programma «Linee di Energia» quest’anno riflette sulla videoarte come strumento creativo

Il 19 novembre il Centro Conservazione e Restauro «La Venaria Reale», Intesa Sanpaolo e l’Associazione Igiic (Italian Group International Institute for Conservation) presentano la nuova edizione di «Linee di Energia», il programma dedicato alle riflessioni sulla conservazione dell’arte contemporanea, quest’anno con un focus sulla videoarte. Il programma è presieduto da Giorgio Bonsanti (già presidente della Commissione Interministeriale Mic-Miur per l’insegnamento del Restauro) e curato da Sara Abram (segretaria generale del Centro Conservazione e Restauro «La Venaria Reale»), Walter Guadagnini (direttore Camera-Centro Italiano per la Fotografia di Torino) e Francesco Tedeschi (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano). L’edizione 2024 di «Linee di Energia» è dedicata alla riflessione sulla videoarte come strumento creativo, in relazione alla sua storia, alla sua documentazione museale e collezionistica, nonché alle modalità per preservarla nel tempo: dalle origini negli anni Sessanta con le prime elaborazioni video a scopo creativo, documentario e critico, allo sviluppo di tecniche che hanno dato origine a un genere artistico. L’incontro si terrà in streaming e in presenza a Torino presso le Gallerie d’Italia, dalle ore 10 alle 13.30.

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Al Museo Nazionale Etrusco un dialogo, aperto al pubblico, tra Stoichiță, Carbone e Cortellessa

A Roma il 20 novembre, a partire dalle ore 17.30, l’Accademia di Romania e il Museo Nazionale Etrusco Villa Giulia invitano a un dialogo tra lo storico dell’arte e saggista Victor Ieronim Stoichiță, la giornalista e scrittrice Maria Teresa Carbone e il critico e storico letterario Andrea Cortellessa. L'evento si svolge presso il Museo Nazionale Etrusco di Roma, Piazzale di Villa Giulia, 9, ed è organizzato in collaborazione con Bordeaux Edizioni. Il dibattito ha come punto di partenza il lungo racconto memoriale di Stoichiță Ritorno a Bucarest. Una storia, edito da Bordeaux Edizioni, con traduzione dal francese a firma di Benedetta Sforza.

Redazione, 15 novembre 2024 | © Riproduzione riservata