NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 16 MAGGIO 2024

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GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: una sala delle gallerie giapponesi riallestite al Museum of Fine Arts di Boston (© Museum of Fine Arts, Boston); Hoor Al Qasimi (foto Daniel Boud); un particolare del ritratto di re Carlo d’Inghilterra (cortesia Jonathan Yeo); una veduta d’interno di Palazzo Spinola a Genova, aperto nei «Rolli Days»

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Impressionisti e moderni, Sotheby’s New York: 235 milioni di $

L’asta serale di Sotheby’s di arte moderna ha registrato il 15 maggio un totale di 198,1 milioni di dollari di aggiudicazione (235,1 milioni di dollari diritti compresi). Il risultato si colloca a metà strada tra la stima minima e la massima (rispettivamente 180,2 milioni e 250,7 milioni di dollari). Solo due dei 50 lotti offerti sono rimasti invenduti, per una notevole percentuale di venduto (96%). Un altro paio di lotti era stato precedentemente ritirato: la loro assenza ha fatto mancare dai 3,5 ai 5,5 milioni di dollari al risultato potenziale. Trentadue dei 48 lotti venduti (circa i due terzi del volume) erano coperti da garanzie finanziarie di Sotheby’s, di terzi o di una combinazione dei due. Top lot della serata è stato «Meules à Giverny» (1893) di Claude Monet, dipinto con al centro un covone di grano  che sembra quasi galleggiare in un campo inondato dal sole e delimitato da un boschetto. L’opera ha fatto registrare il prezzo più alto dopo una prolungata battaglia di offerte terminata a 30 milioni di dollari (34,8 milioni con le commissioni): l’acquirente era collegato al telefono con Jen Hua, il vicepresidente di Sotheby’s Asia. L’attesissimo «Les Distractions de Dagobert» (1945) di Leonora Carrington ha fissato il nuovo record d’artista per la pittrice britannica passando di mano a 28,5 milioni di dollari con i diritti. Il bilancio finale di questa sera è stato inferiore a quello dell’asta Sotheby's dell’anno scorso, quando le offerte generarono 303,1 milioni di dollari diritti compresi per 40 lotti venduti.

02

Il moderno e contemporaneo da Phillips rimane sotto le stime

Durante l’Evening Sale newyorkese del 14 maggio Phillips ha venduto 72,3 milioni di dollari di opere d’arte moderna e contemporanea (86,2 milioni diritti compresi) . Il totale della vendita è stato inferiore alle stime della casa d’aste che prevedevano una cifra compresa tra i 75,9 e i 110,3 milioni di dollari. Questa forbice non comprendeva nemmeno le stime per due opere che sono state ritirate prima dell’inizio della vendita: «Sunset Sea» di Milton Avery, che aveva una stima di 1-1,5 milioni di dollari, e «Buste de femme au chapeau» di Pablo Picasso, che era il secondo lotto più caro dell’asta, con una stima di 12-18 milioni. A proposito di quest'ultimo, ha dichiarato Robert Manley, vicepresidente e condirettore mondiale del dipartimento di arte moderna e contemporanea di Phillips, «di comune accordo con il venditore abbiamo ritenuto che fosse meglio non metterlo in vendita. on siamo riusciti a trovare un riscontro d’interesse che ci facesse sentire a nostro agio nel proporla in asta. Penso che la venderemo dopo l’asta».

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Al Museum of Fine Arts di Boston hanno riaperto le gallerie giapponesi

La ristrutturazione del Museum of Fine Arts di Boston, inaugurata lo scorso fine settimana, si è tradotta in importanti adeguamenti climatici, tecnologici ed estetici per esporre e salvaguardare la più grande e diversificata collezione di arte giapponese al di fuori del Giappone. Il nuovo progetto ha tutelato l’architettura originale  del 1909 in stile Beaux Arts e ha mantenuto come nucleo centrale di questi spazi la Sala del Tempio Buddista Giapponese. L’accurato allestimento inoltre invita i visitatori a dare un’occhiata più da vicino alla maestria artistica e alle storie che si celano dietro le singole opere. «I nostri designer hanno elaborato un progetto meraviglioso, che introduce un’atmosfera contemporanea all’interno della struttura originale, spiega Anne Nishimura Morse, curatrice senior di arte giapponese nel museo americano. È una nuova interpretazione di una collezione acquisita nel XIX secolo». Il progetto di ristrutturazione segue il recupero conservativo, durato anni, di sette sculture lignee giapponesi raffiguranti il Buddha e integra le lezioni apprese dalla pandemia di Covid-19 su come condividere al meglio con il pubblico la collezione di 100mila oggetti, alcuni dei quali in origine occupavano l’intera ala ovest del Museum of Fine Arts.

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Nominata la direttrice artistica della Biennale di Sydney 2026: è Hoor Al Qasimi, figlia dell’emiro di Sharjah

La Biennale di Sydney ha annunciato che Hoor Al Qasimi, presidente e direttrice della Sharjah Art Foundation, sarà la direttrice artistica dell’edizione 2026 della mostra australiana. Al Qasimi è figlia dell'emiro di Sharjah, lo sceicco Sultan bin Muhammad Al Qasimi. È direttrice della Biennale di Sharjah dal 2002 ed è anche direttrice artistica della sesta Triennale di Aichi (2025) in Giappone. Presente nella città australiana per l’annuncio, Al Qasimi ha dichiarato alla nostra testata «sorella» internazionale «The Art Newspaper» di  frequentare la Biennale di Sydney da dieci anni. «È una delle biennali che cerco di non perdere, ha commentato. Sydney è così multiculturale che, in un certo senso, tutto il mondo è a Sydney».

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La shortlist per la quinta edizione del Mario Merz Prize

La Fondazione Merz ha annunciato i finalisti della quinta edizione del premio internazionale Mario Merz Prize, per il settore arte e musica. Sono Elena Bellantoni (Italia), Mohamed Bourouissa (Francia/Algeria), Anna Franceschini (Italia), Voluspa Jarpa (Cile) e Agnes Questionmark (Italia) gli artisti scelti dalla giuria, composta da Samuel Gross (special project manager Musée d’Art e d’Histoire, Ginevra), Claudia Gioia (curatrice indipendente) e Beatrice Merz (presidente della Fondazione Merz). Nella primavera-estate 2025 i cinque finalisti saranno protagonisti di una mostra collettiva nella sede della Fondazione Merz di Torino. In seguito, la giuria finale composta da Caroline Bourgeois (curatrice della Pinault Collection, Parigi), Manuel Borja-Villel (già direttore del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid), Massimiliano Gioni (direttore artistico del New Museum, New York-direttore artistico della Fondazione Trussardi, Milano) e Beatrice Merz, insieme al pubblico, sceglierà il vincitore di questa quinta edizione. Il vincitore avrà la possibilità di dare forma a un progetto espositivo personale commissionato dalla Fondazione Merz. 

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Il primo ritratto di Carlo d’Inghilterra da re

Il 14 maggio re Carlo d’Inghilterra ha svelato il suo primo ritratto ufficiale a un anno dall’incoronazione, avvenuta il 6 maggio 2023. Il ritratto, opera dell'artista londinese Jonathan Yeo, raffigura Carlo su uno sfondo dalle vivaci tonalità rosse, con indosso l‘uniforme delle Welsh Guards e una farfalla sula spalla. «Come la farfalla che ho dipinto sopra la sua spalla, questo ritratto si è evoluto di pari passo con la trasformazione del ruolo del soggetto nella nostra vita pubblica», ha dichiarato Yeo, 53 anni, che ha già ritratto il defunto padre di Carlo, Filippo di Edimburgo. Il ritratto svelato a Buckingham Palace era stato originariamente commissionato nel 2020 per celebrare i 50 anni di attività dell’allora Principe di Galles come membro della Drapers’ Company, un ente erogatore di sovvenzioni; questo «giubileo» sarebbe caduto due anni dopo, nel 2022. L’opera d’arte, che misura circa 2,6 metri per 2, sarà esposta nella Drapers' Hall nella City di Londra, il distretto finanziario della capitale, a partire da fine agosto.

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I dati di chiusura della decima edizione di Tefaf New York

La decima edizione di Tefaf New York (10-14 maggio), nella consueta sede di Park Avenue Armory, si è conclusa registrando una buona affluenza e alcune acquisizioni museali. Tra queste si segnalano un disegno di Pablo Picasso e un olio su carta di Philip Guston, ceduti dalla galleria londinese Waddington Custot, rispettivamente a 890mila dollari e 400mila dollari. Del maestro spagnolo altre vendite da Almine Rech, una carta (400-500mila dollari) e un dipinto (1,8-2 milioni di dollari) così come dalla newyorkese Kasmin «Femme et deux hommes sur la plage», carta del 1923 offerta a 175mila dollari. La fiera ha inoltre confermato un momento di particolare attenzione verso le artiste: Salon 94 ha infatti ceduto tre opere importanti della pittrice Rebecca Salsbury James, Gana Art diversi lavori su carta dell’artista giapponese Chiharu Shiota e Thaddaeus Ropac di Joan Snyder, pittrice newyorkese classe 1940, che ha guadagnato l’attenzione del pubblico nei primi anni '70 grazie ai suoi dipinti a tratti gestuali che si inseriscono in maniera originale nella storia della pittura astratta. Tra le opere antiche non sono passate inosservate le vendite di un’urna cineraria romana in marmo (quotata 64mila dollari) e una testa di Ercole romana in marmo (quotata 56mila dollari) dalla galleria londinese Charles Ede e la Testa di Apollo, un’opera romana del II secolo d.C. circa dalla parigina Galerie Chenel.

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All’Università di Chieti si apre il Fondo Francesca e Francesco Sabatini

Il 17 maggio dalle 10.15, nel Campus di Chieti, si inaugura il Fondo Francesca e Francesco Sabatini: 10mila antichi libri donati all’Università «Gabriele D’Annunzio» di Chieti dal presidente onorario dell’Accademia della Crusca, l’abruzzese Francesco Sabatini, linguista, filologo e lessicografo. Sabatini, 92 anni, ha già sistemato e catalogato i volumi nella sala della biblioteca universitaria «Ettore Paratore» dell’Università D’Annunzio nel Dipartimento di lettere, arti e scienze sociali, a disposizione di tutti gli studiosi. Nel corso della giornata di studi, Sabatini terrà una lectio magistralis sul tema «I libri e la vita».

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Una nuova guida per una sezione del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza

Domenica 19 maggio, alle ore 17, nell’ambito della rassegna «Buongiorno Ceramica», al Museo Internazionale delle Ceramiche (Mic) di Faenza verrà presentata al pubblico, insieme a Claudia Casali (direttrice Mic), Valentina Mazzotti (conservatrice Mic) e Daniela Lotta (docente di storia del design all’Isia, l’Istituto superiore per le industrie artistiche della città romagnola), la guida alla sezione «Ceramiche popolari, design e rivestimenti», pubblicata da Silvana Editoriale in italiano e inglese. La sezione, inaugurata tre anni fa, è divisa in tre capitoli principali: le ceramiche popolari del XVIII-XX secolo con oggetti utilizzati per il lavoro nei campi, per la cucina, la dispensa e la tavola; un’amplissima parte dedicata ai rivestimenti ceramici (il Mic conta infatti oltre 15mila esemplari di piastrelle industriali di particolare significato storico, produttivo, artistico, realizzate nel XX e XXI secolo) e infine la parte più corposa, dedicata al XX e XXI secolo, con autori chiave del design e del dialogo tra le arti, avvenuto proprio nella contemporaneità, come Ponti, Mendini, Mari e Sottsass.

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A Genova i Rolli Days aprono i palazzi patrimonio Unesco

Dal 17 al 19 maggio (i «Rolli Days») i palazzi nobiliari di Genova aprono al pubblico. Cinquanta siti, 10 edifici sacri, 11 ville, 2 archivi, 1 biblioteca storica, raccontati da 90 divulgatori scientifici, per scoprire come il gusto e la cultura dei nobili genovesi abbiano segnato Genova attraverso i secoli. Il tema del 2024 è «Genova giardino d’Europa». È un’occasione unica per ammirare nel cuore della Superba sontuose dimore nobiliari accanto ai «caruggi». Nel 1576 la Repubblica di Genova istituì l’elenco ufficiale dei palazzi di prestigio chiamato «Rolli degli alloggiamenti pubblici»; il sistema dei Rolli obbligava i proprietari ad ospitare a turno, con estrazione a sorte, diplomatici, dignitari e aristocratici in visita alla Repubblica. Così i Rolli diventarono un modello abitativo per la nobiltà di tutta Europa. A partire dal 2006, 42 di questi palazzi sono stati dichiarati patrimonio dell’Umanità Unesco. Online è disponibile l’elenco dei palazzi visitabili.

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La «Deposizione dalla Croce» di Luca Signorelli è stata digitalizzata ad altissima definizione

Oggi 16 maggio, alle ore 18, si tiene, nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale di Umbertide (Pg) la presentazione «Dal museo al gigapixel. La digitalizzazione della Deposizione di Luca Signorelli». Dal 1516  la «Deposizione dalla Croce» di Luca Signorelli è custodita nella chiesa-museo di Santa Croce a Umbertide, ora temporaneamente chiusa per lavori di ristrutturazione antisismica. L'amministrazione comunale ha scelto di mantenere accessibile il capolavoro grazie alla collaborazione con la società Haltadefinizione, che ha digitalizzato in gigapixel l’opera del maestro cortonese per consentire al pubblico di apprezzarla online. Intervengono alla presentazione Luca Carizia, sindaco di Umbertide; Annalisa Mierla, vicesindaco e assessore alle politiche culturali di Umbertide; Luca Ponzio, ceo di Haltadefinizione; Giuseppe Sterparelli, curatore della monografia Luca Signorelli in Altotevere. Modera Giovanna Monni, presidente del Consiglio comunale di Umbertide..

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Da oggi al cinema un film sulla storia d’amore tra Pierre Bonnard e la sua musa Marthe de Méligny

Dopo essere stato presentato in anteprima italiana a Roma come film di apertura della XIV edizione di Italia Rendez-Vous, il festival dedicato al cinema francese, «Ritratto di un amore» (titolo originale: «Bonnard, Pierre et Marthe»), una nuova commedia romantica diretta da Martin Provost, arriva nei cinema italiani da oggi 16 maggio distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection. Già presentato nella sezione Cannes Première 2023, il film racconta la relazione passionale e artistica tra il pittore Pierre Bonnard e la sua compagna ispiratrice, Marthe, interpretati dalla coppia di attori Vincent Macaigne e Cécile De France. A fine Ottocento, il pittore Pierre Bonnard, le Nabi très japonard, diventa uno dei postimpressionisti più affascinanti del periodo grazie agli intimi ritratti dell'enigmatica Marthe de Méligny, sua musa nonché futura sposa. Per conoscere Bonnard e diventare la sua modella ideale, Maria Boursin (questo il suo vero nome) si finge un'aristocratica italiana in rovina: è il 1893 e da allora entra con il suo corpo in quasi tutti i quadri di Pierre. Pierre Bonnard non sarebbe il grande pittore che tutto il mondo conosce senza l’enigmatica Marthe che occupa, lei sola, più di un terzo della sua opera.

Redazione, 16 maggio 2024 | © Riproduzione riservata