NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 17 LUGLIO 2024

Image
Image

MERCOLEDÌ 17 LUGLIO 2024

Image

Dall’alto a sinistra, in senso orario: parte dell’iscrizione sulla tomba «a schola» riemersa a Pompei; particolare della «Duchessa d’Alba», 1797, di Francisco de Goya y Lucientes (foto cortesia dell’Hispanic Society di New York); il «Giudizio Universale» di Buffalmacco nel Cimitero Monumentale di Pisa; Georgina Hilton nell'asta serale di arte del XXI secolo tenuta da Christie’s il 14 maggio scorso (foto cortesia di Christie’s Images Ltd)

01

Aste: -22% per Christie’s nelle vendite del primo semestre rispetto a un anno fa. 2,1 miliardi di dollari il fatturato

L'ultima prova che il mercato dell'arte è sì in calo, ma non è ancora finito, è arrivata ieri, 16 luglio, quando Christie's ha annunciato i risultati del primo semestre del 2024. In questo periodo, la casa d'aste ha registrato un fatturato totale di 2,1 miliardi di dollari in tutto il mondo, circa 600 milioni di dollari in meno (-22%) rispetto a quanto realizzato nei primi sei mesi del 2023. Il calo è ancora più marcato se confrontato con lo stesso periodo del 2022, quando la concorrenza per le collezioni di Anne Bass, Thomas e Doris Ammann e Hubert de Givenchy aveva spinto Christie's a raggiungere la cifra di 4,1 miliardi di dollari di ricavi dalle vendite all'asta, quasi il doppio dei risultati equivalenti di quest'anno. Tuttavia, diversi altri parametri hanno dimostrato che Christie's ha mantenuto una sorprendente stabilità di fronte alle recenti turbolenze. La sua percentuale di venduto dell'87% è stata pari a quelle del 2023 e del 2022. L'indice del prezzo di aggiudicazione rispetto alla stima minima è stato del 111% fino a giugno, il che significa che le offerte vincenti per tutti i lotti venduti hanno superato le loro aspettative minime di circa l'11%. La cifra equivalente per il primo semestre del 2023 è stata del 107%, con un miglioramento del 4% rispetto all'anno precedente. (Christie's non ha reso pubblico l'indice del prezzo di aggiudicazione rispetto alla stima bassa nel 2022; essendo una società privata, ha il diritto di scegliere quali risultati operativi divulgare). «Nonostante il calo delle vendite totali, la parola chiave che caratterizza i risultati di Christie's nella prima metà dell'anno è resilienza, è il commento di Guillaume Cerutti, amministratore delegato della casa d'aste. In un contesto macroeconomico difficile, abbiamo mantenuto o migliorato tutti gli altri parametri chiave con cui misuriamo la nostra performance».

 

02

A Pompei riemerge il monumento funebre di Numerio Agrestino, prefetto nella penisola iberica sotto Augusto

A Pompei (Na), nel corso di lavori di risanamento degli ambienti sotterranei dell’edificio di San Paolino, futura sede della biblioteca del Parco Archeologico, è stata scoperta una tomba «a schola», ovvero una panchina emiciclica in tufo decorata alle estremità con zampe di leone, recante sullo schienale un’iscrizione che getta luce su un personaggio già noto da un’epigrafe rinvenuta presso la necropoli di Porta Nocera che lo ricorda insieme alla moglie Veia Barchilla. Si tratta di un monumento funerario in onore di Numerio Agrestino, «prefetto degli Autrygoni», popolazione che abitava nel nord della penisola iberica all’epoca dell’occupazione da parte dell’imperatore Augusto tra il 29 e il 19 a.C., giunto a Pompei dopo aver concluso la sua brillante carriera militare. Allo studio e interpretazione dell’iscrizione hanno contribuito i professori Maria Chiara Scappaticcio dell’Università Federico II di Napoli e Alberto Dalla Rosa dell’Université Bordeaux Montaigne. A seguito della scoperta, i responsabili del Parco hanno deciso di ampliare lo scavo e di musealizzare, nei pressi della nuova biblioteca, il monumento funerario risalente al principato di Augusto (27 a.C.-14 d.C.).

03

La Hispanic Society di New York apre un Centro di ricerca su Goya

In vista del 200mo anniversario della morte di Francisco de Goya y Lucientes, che cadrà nel 2028, e per condividere e diffondere le conoscenze specialistiche sull’opera dell’artista spagnolo, in particolare nelle collezioni dei musei newyorkesi, l’Hispanic Society Museum & Library di New York ha annunciato il lancio questo mese di un Centro di ricerca su Goya nella sua sede di Manhattan. Il centro di ricerca sarà guidato dal direttore dell’istituzione, Guillaume Kientz, studioso di Goya già curatore per nove anni dell'arte spagnola e latino-americana al Louvre di Parigi. Con un budget annuale di 200mila dollari, il Centro di Ricerca Goya è sponsorizzato dal Jasmine Charity Trust in memoria di Regina Jaglom Wachter, con il sostegno di GRoW @ Annenberg e della Fundación María Cristina Peterson Masaveu. Kientz ha riunito un comitato di esperti composto, tra gli altri, dal curatore della Hispanic Society Patrick Lenaghan, la conservatrice Dorothy Mahon e il curatore David Pullins del Met, Xavier F. Salomon, vicedirettore e curatore capo del Frick, John Marciari, responsabile delle stampe e dei disegni della Morgan Library & Museum, la curatrice senior Lisa Small del Brooklyn Museum e le studiose indipendenti Janis Tomlinson e Susan Grace Galassi. La prima riunione del comitato è prevista per il 22 luglio. Il centro di ricerca si concentrerà innanzitutto sulle opere di Goya presenti nelle collezioni dei musei di New York, tra cui il patrimonio della Hispanic Society, composto da quattro dipinti, 13 disegni e circa 800 stampe, e le oltre 500 opere del Metropolitan Museum of Art, oltre a collezioni più piccole ma fondamentali di dipinti e ritratti presso la Frick Collection e il Brooklyn Museum. Il centro di ricerca intende costruire un «museo virtuale» di queste opere, condurre ricerche sulla provenienza e analisi tecniche e produrre risorse per favorire la conoscenza dell’artista. Tra i primi progetti ci sarà un simposio sulla storia del collezionismo americano delle opere di Goya in autunno o in inverno, e un anno di mostre dedicate nel 2028

04

Il MoCA di Los Angeles annuncia un nuovo premio da 100mila dollari per l'ambiente e le arti

Il Museum of Contemporary Art (MoCA) di Los Angeles ha annunciato ieri la nascita dell'Eric and Wendy Schmidt Environment and Art Prize, un premio che sostiene e celebra gli artisti le cui pratiche affrontano l'intersezione tra clima, conservazione e sostenibilità. Finanziato dalla coppia di filantropi che gestisce la Schmidt Family Foundation, il premio sarà assegnato dal MoCA a un artista ogni due anni, dal 2024 al 2030, per un totale di tre premi in sei anni. Il premio assegna un onorario di 100mila dollari, nonché risorse e sostegno istituzionale per completare un nuovo progetto che sarà commissionato e presentato dal MoCA. Nel corso di ogni biennio, i vincitori del premio collaboreranno con le comunità di Los Angeles e non solo.Nei prossimi mesi un comitato di 15-20 rappresentanti di diversi settori, dall'arte all'architettura, dalla conservazione all'ecologia, dal design all'organizzazione comunitaria, nominerà artisti di svariate discipline da prendere in considerazione per il premio inaugurale. Gli artisti nominati avranno quattro settimane di tempo per creare e presentare le loro proposte. Il vincitore sarà annunciato quest'autunno e il primo progetto dell'artista commissionato dal MoCA sarà presentato nella primavera del 2026.

 

05

Firenze, 20 nuove sale per il Museo della Moda a Palazzo Pitti

Dopo oltre quattro anni di stop per i lavori e per il nuovo allestimento, il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti a Firenze ha aperto ieri le nuove sale, mostrate dal direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde. Nelle venti stanze sono raccontati due secoli fondamentali per lo sviluppo della moda e della sartoria, il Settecento e l'Ottocento: dalle silhouette in stile impero, agli abiti da sposa ottocenteschi (tra cui un modello con strascico di Charles Frederick Worth). Nel nuovo allestimento gli abiti d’epoca sono esposti in dialogo con dipinti degli Uffizi, scelti per fare da controcanto alle creazioni di moda. Si va dai grandi ritrattisti del Settecento e del primo Ottocento come Carle Vanloo, Laurent Pecheux e Jean-Sébastien Rouillard, all'Ottocento maturo di Tito Conti e Vittorio Corcos fino al Novecento di Alberto Burri. 

06

Si restaura il Polittico della Resurrezione di Niccolò di Segna di Sansepolcro

Il Polittico della Resurrezione di Niccolò di Segna, dipinto dall’artista senese nel 1350 e collocato dietro l’altare principale del Duomo di Sansepolcro (Ar), è stato temporaneamente rimosso dalla sua sede e trasferito presso il laboratorio R.I.C.E.R:C.A. di Arezzo, dove verrà sottoposto a indagini diagnostiche preliminari al restauro. Questo sarà a cura della Diocesi, sotto la supervisione della  Soprintendenza. La fase diagnostica avrà la durata di un paio di anni, cui seguirà, eventualmente, quella della ripulitura e dei ritocchi. «Per ciò che riguarda la prima fase, spiega il parroco della cattedrale, monsignor Giancarlo Rapaccini, con la copertura economica siamo a posto: un mecenate americano ha donato 50mila dollari, poi vi è stato un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e altre 13 mila euro sono state elargite da una persona di Sansepolcro. Vedremo se sarà possibile reperire i fondi per completare il tutto». Il Polittico, di proprietà del Comune, è uno dei grandi simboli artistici della città, al quale si è quasi certamente ispirato cento anni dopo Piero della Francesca nella celeberrima Resurrezione. Non solo: «Si tratta di una delle poche pale rimaste intatte che ancora possiamo trovare qui a Sansepolcro, ha sottolineato monsignor Rapaccini, perché il polittico degli Agostiniani di Piero della Francesca, a suo tempo venduto, ha di fatto sparsi i suoi pezzi in diversi angoli del mondo e anche la bella ricostruzione che è stata fatta di recente nella mostra di Milano al Museo Poldi Pezzoli non era comunque intera. Stesso discorso per il polittico del Sassetta, che si trovava nella chiesa di San Francesco». L‘opera sarà temporaneamente sostituita da una copia in materiale plastico delle stesse dimensioni; i costi sono stati coperti da due realtà locali, l’azienda Savas e l’associazione «Le Centopelli».

07

Uruk e il suo clone berlinese

È possibile clonare digitalmente uno dei siti archeologici più importanti del mondo ricostruendo l’immagine precisa di una città come fosse lo scenario di un celebre videogioco? L’archeologo tedesco Max Haibt ha recentemente reso noti gli ultimi avanzamenti compiuti dalla sua équipe presso il Deutsches Archäologisches Institut (DAI)  di Berlino capace di creare, servendosi delle più avanzate tecnologie Nanite e Streaming Virtual Texture utilizzate nel mondo dei giochi per computer, il gemello digitale di Uruk, l’antica metropoli sumero-babilonese in Iraq. Il suo clone è stato ottenuto utilizzando i più moderni modelli di droni UAV per la registrazione tridimensionale di 40 kmq di sito e la creazione di un modello 3D hi-res disponibile in tempo reale. L’alta risoluzione e l’accuratezza spaziale consentono di determinare con precisione i punti per l’estrazione a distanza di carotaggi stratigrafici e/o pianificare la conservazione e la gestione del sito, oltre a costituire una base per la contestualizzazione di informazioni raccolte in un secolo di ricerca archeologica. Quest’estate il DAI offre «visite guidate» del modello in previsione di un’apertura totale al pubblico per esplorazioni indipendenti online. 

08

20 le città aspirano al titolo di Capitale italiana del Libro 2025

Il Ministero della Cultura ha comunicato l’elenco delle città che si candidano a essere Capitale Italiana del Libro 2025, raccogliendo il testimone da Taurianova (Reggio Calabria), l’attuale capitale. Alla chiusura del bando, l’8 luglio, i Comuni che avevano  inviato le domande corredate da dossier completi alla Direzione generale Biblioteche e Diritto d’autore del Ministero erano: Benevento, Butera (Cl), Casalnuovo di Napoli (Na), Castel Bolognese (Ra), Chioggia (Ve), Cuneo, Gallipoli (Le), Grottaferrata (Rm), Ischia (Na), Latina, Macchiagodena (Is), Mantova, Mercogliano (Av), Mistretta (Me), Palombara Sabina (Rm), Sant’Andrea di Conza (Av), Sorrento (Na), Subiaco (Rm), Terni e Velletri (Rm). Una giuria composta da 5 esperti indipendenti nel settore della cultura e dell’editoria sottoporrà entro il prossimo 30 novembre al ministro della Cultura il progetto della città proposta per diventare la Capitale italiana del libro 2025, alla quale il MiC assegnerà un contributo di 500mila euro.

09

Il Centre Pompidou firma un accordo di partenariato con il Brasile per un museo a Foz do Iguaçu

Un nuovo accordo di partenariato tra il Centre Pompidou e lo Stato brasiliano del Paranà sarà firmato nei prossimi giorni, quando il presidente dell’istituzione parigina Laurent Le Bon si recherà in Brasile. L'obiettivo è quello di sostenere lo Stato nella prefigurazione e nella progettazione del Museo Internazionale d'Arte di Foz do Iguaçù, città ai confini tra Brasile, Paraguay e Argentina, punto di partenza per le visite alle celebri cascate. L'accordo segue la firma di un memorandum d'intesa nel 2022. Secondo il Centre Pompidou, il futuro museo d'arte moderna e contemporanea «sarà ospitato in un contesto architettonico sostenibile e integrato nell'ambiente circostante». Offrirà «un programma multidisciplinare, accogliendo artisti brasiliani, latino-americani e internazionali, e svilupperà un importante programma di residenze artistiche e di ricerca». Il Centre Pompidou darà un contributo importante allo sviluppo del futuro museo. Avrà il compito di mobilitare il suo know-how e di «contribuire con le sue competenze scientifiche e tecniche allo sviluppo della programmazione culturale e alla costruzione e gestione di una collezione; allo sviluppo di una strategia per il pubblico e di una politica di educazione artistica e culturale; alla progettazione architettonica; allo sviluppo e alla gestione di un sito culturale». Foz do Iguaçú è uno degli ultimi progetti intrapresi dall'istituzione parigina all'estero, un programma iniziato nel 2015 con il Centre Pompidou Malaga in Spagna e recentemente rinnovato per altri 10 anni, seguito dal Centre Pompidou x West Bund Museum a Shanghai, in Cina, dal Kanal- Centre Pompidou a Bruxelles e dalla missione di consulenza in Arabia Saudita per il nuovo Museo d’arte contemporanea di AlUla. Nel frattempo, il progetto di un Centre Pompidou a Jersey City, un sobborgo di New York, negli Stati Uniti, inizialmente previsto per il 2027, è stato «sospeso fino a nuovo avviso» all'inizio di luglio. 

 

10

Accordo tra la Scuola Normale Superiore e l’Opera della Primaziale di Pisa per valorizzare e restaurare il patrimonio artistico

La Scuola Normale Superiore e l’Opera della Primaziale Pisana hanno firmato a Pisa un accordo quinquennale per la valorizzazione e il restauro di specifici beni culturali e monumentali. Lo hanno siglato il presidente della Primaziale Andrea Maestrelli e il direttore della Normale Luigi Ambrosio. L’elenco delle opere da sostenere e valorizzare, di proprietà o in gestione ai due enti, inizia da piazza dei Cavalieri con la Torre del Conte Ugolino all’interno del Palazzo dell’Orologio, sede della Biblioteca della Normale. In piazza Duomo, nel Camposanto Monumentale, necessitano di interventi gli affreschi del Giudizio Universale di Buffalmacco (1300),  in particolare il ritratto di Dante Alighieri tra le figure dipinte e l’iscrizione, scoperta nel 1838, che mostra il nome di Bonanno come autore della Torre Pendente. In piazza dei Miracoli, la Cattedrale, le vetrate medievali e il Pulpito di Giovanni Pisano (1302) in occasione dei 100 anni della ricomposizione dell’opera, smembrata alla fine del 1500 e riassemblata nel 1926.

11

Roma, concluso il restauro del «Sant’Onofrio» di Battistello Caracciolo e del «Tributo della moneta» di Luca Giordano

Grazie alla collaborazione tra le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e l’Associazione Civita si è concluso il restauro di due importanti dipinti della loro collezione che saranno esposti alla Galleria Corsini dal 18 luglio al 27 ottobre. Si tratta di «Sant’Onofrio» di Battistello Caracciolo (Napoli 1578-1635) e di «Il tributo della moneta» di Luca Giordano (Napoli,1634-1705). I due restauri sono stati realizzati nel Laboratorio delle Gallerie Nazionali e Arte Antica grazie ai proventi raccolti con la vendita del Vino Civitas che anche in questa occasione ha rinnovato l’impegno dell’Associazione Civita, in partnership con la Tenuta Caparzo di Montalcino, nel sostenere il restauro di opere significative del museo. L’accordo, sottoscritto fin dal 2019, è in corso fino al 2025. In questo modo sono stati già restaurati «La Madonna del latte» di Esteban Murillo e sono stati avviati i restauri sulla «Lucrezia» di scuola del Guercino che terminerà nel 2025.

12

A Trento riapre l’area archeologica di Palazzo Lodron

Nel centro storico di Trento è stata riaperta al pubblico l’area archeologica di Palazzo Lodron che insiste proprio nella piazza omonima e che abbraccia un arco cronologico ampio, dalla fine del I secolo a.C. al VI-VII secolo d.C. Le ricerche sono iniziate nel 2000 in occasione del restauro dello storico palazzo e hanno portato alla scoperta di un quartiere dell’antica Tridentum, fondata dai Romani nella seconda metà del I secolo a.C. Gli scavi hanno restituito porzioni della prima cinta di mura dell’età di Augusto (è visibile un tratto di 9 metri) e di quella successiva del III secolo d.C., un tratto di strada lastricata, vestigia di abitazioni e parte di una bottega per la vendita del vino (caupona) con grandi fosse circolari per tini o botti. L’accesso al sito è gratuito ma le visite sono consentite solo nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì (10-12; 14.30-16.30).

13

Il Museo Bailo di Treviso dedica un percorso alle opere donate agli istituti civici

Il Museo Luigi Bailo, ubicato in un antico convento di origine medievale rifondato nel XVI sec. dai Padri Gesuati di S. Girolamo e passato nel 1681 ai Carmelitani Scalzi, è la più antica tra le attuali sedi museali civiche di Treviso. Da oggi i suoi spazi si arricchiscono di un nuovo percorso espositivo intitolato «Donazioni e Donatori». In sette nuove sale sono infatti allestite più di 100 nuove opere, frutto di generosi lasciti ai musei civici. Tra i lavori esposti si possono ammirare le donazioni di Sante Giacomelli, che comprendono celebri esempi di romanticismo storico, ritratti di donatori (omaggio a chi ha accresciuto generosamente il patrimonio civico), autoritratti di alcuni artisti protagonisti al Bailo, una selezione di ceramiche trevigiane di primo Novecento, «Ceramiche E. Lazzar» di ascendenza Liberty, e un nucleo di sculture giovanili di Arturo Martini. Inoltre, è presente una raccolta di sculture del Novecento con autori rappresentativi del «gigantismo dell’arte» (quello di Martini, Carrà, Campigli), ora testimoniato anche con le opere di Achille Funi, fino ai grandi bozzetti per il Monumento ai Caduti di Treviso. «La tradizione di destinare alle raccolte civiche i tesori artistici di famiglia è antica quanto il nostro Museo la cui data di nascita coincide proprio con la donazione della raccolta di Margherita Grimaldi Prati nel 1851. Sul suo esempio molti altri donatori hanno consentito che le collezioni pubbliche incrementassero fino alla consistenza attuale: una tradizione che non si è mai interrotta», ha ricordato il direttore dei Musei Civici, Fabrizio Malachin.

Redazione, 17 luglio 2024 | © Riproduzione riservata