GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2024
NOTIZIE IN BREVE | 12 NOTIZIE
- 01 Apertura parziale per il Grand Egyptian Museum, ma la galleria di Tutankhamon rimane chiusa
- 02 Nove teatri cinema romani storici vanno all’asta
- 03 Un nuovo allestimento nel Museo di Antichità di Torino
- 04 L’arte uzbeka già in mostra a Venezia e Firenze diventa il più importante museo di arte del ’900 di tutto il Centro Asia
- 05 La terza edizione della Giornata delle Ville Venete
- 06 Parte da New York il progetto di ricerca di Eva Marisaldi sulla città etrusca di Kainua
- 07 «Tu sì ’na cosa grande» di Gaetano Pesce a Napoli: un’installazione che diverte e fa discutere
- 08 Restaurato lo «Stendardo dei Disciplini» di Moretto
- 09 L’arte restaurata dei depositi esce e va in hotel, per poi tornare nei musei
- 10 Francesco Gamurrini (1835-1923). L’Archeologo e la sua eredità a cento anni dalla morte.
- 11 In Campania una settimana di aperture di mostre, musei, eventi in spazi pubblici e privati
- 12 Addii | Paul Lowe
Apertura parziale per il Grand Egyptian Museum, ma la galleria di Tutankhamon rimane chiusa
Il Grand Egyptian Museum ha fatto un passo avanti verso la tanto attesa apertura con 12 gallerie disponibili per la visita. Il museo del Cairo, adiacente alle piramidi di Giza, sarà il più grande museo archeologico del mondo, con 500mila metri quadrati dedicati ai tesori delle piramidi e di altri periodi della lunga storia dell’Egitto. Le sale espositive presentano manufatti egiziani dall’epoca preistorica, risalente al 700mila a.C., fino all’epoca romana del IV secolo d.C. Statue, sarcofagi e stele daranno una visione della vita dell’antica élite egiziana e di come si preparavano per il futuro. L’apertura soft consentirà all’istituzione di mappare il flusso dei visitatori e di comprendere meglio gli eventuali miglioramenti da apportare. La galleria più importante del museo rimane però chiusa: dedicata a Tutankhamon esporrà i reperti trovati nella tomba del re bambino e farà parte dell’apertura ufficiale del museo, la cui data non è ancora stata fissata.
Nove teatri cinema romani storici vanno all’asta
Vanno all’asta a Roma l’ottocentesco Teatro Adriano (monumento storico trasformato in cinema), il Teatro Royal di inizio Novecento e altre sette sale storiche. La prima offerta di 32 milioni è arrivata da un fondo internazionale con sede ad Amsterdam. Il 15 novembre, comunque, si conoscerà il nome del vincitore dell’asta (tecnicamente «procedura competitiva»), per i teatri-cinema Ambassade, Empire, Reale, Roma, Excelsior, Virgilio, Atlantic. Complessivamente si tratta di una superficie di oltre 18mila metri quadrati di edifici, alcuni dei quali degradati all’interno, che alimenteranno il mercato immobiliare già investito da forti speculazioni anche in vista del Giubileo. Nessuna voce si è finora levata dal Campidoglio su questa vicenda, anche solo per anticipare eventuali mosse future per vincoli di destinazione d’uso in una città dove troppi palazzi storici si trasformano di colpo in supermarket. L’iniziativa potrebbe però riservare sorprese: alla base d’asta iniziale potrebbero rispondere altri soggetti imprenditoriali che dovrebbero rilanciare di almeno mezzo milione a offerta secondo l’interesse. Sono possibili visite accompagnate agli immobili fino a sette giorni prima del momento finale previsto per la consegna delle buste, il 14 novembre ore 12, contrattando con notevole anticipo la società Abilio Spa.
Un nuovo allestimento nel Museo di Antichità di Torino
Da oggi 17 ottobre il Museo di Antichità di Torino presenta il nuovo allestimento «Anatomia di un inizio. Alle radici dell’Archeologia Scientifica in Piemonte», progettato dall’architetto Carlotta Matta dei Musei Reali e a cura dell’archeologa Elisa Panero, che arricchisce il percorso espositivo della sezione «Archeologia a Torino». Grazie a un accordo triennale con il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Ateneo torinese (Maet) e con il sostegno di Reale Mutua, vi sono messe a confronto due sepolture, testimonianze di due contesti culturali e geografici molto diversi tra loro: una tomba neolitica scoperta a Montjovet, in Valle d’Aosta, e la mummia di un giovane uomo rannicchiato, rinvenuta nei pressi di Luxor, in Egitto. La tomba neolitica di Montjovet fu scoperta nel 1909 in una piccola necropoli a inumazione, scavata dall’egittologo Ernesto Schiaparelli (1856-1928), direttore dell’allora Regio Museo di Antichità Greche, Romane ed Egizie (l’attuale Museo di Antichità dei Musei Reali di Torino) e Soprintendente alle Antichità del Piemonte, Istituto di tutela che all’epoca comprendeva anche la Valle d’Aosta e la Liguria. La tomba fu compiutamente allestita nel museo proprio cent’anni fa, il 17 ottobre 1924. La mummia di un giovane uomo rannicchiato, invece, fu rinvenuta nel 1920 dalla Missione Archeologica Italiana diretta da Ernesto Schiaparelli, coadiuvato dall’antropologo Giovanni Marro (1875-1952), nel sito di Gebelein, a circa 30 chilometri a sud dell’odierna città di Luxor, sulla riva ovest del Nilo; databile alla IV dinastia, tra il 2578 e il 2477 a.C., confluì all’Istituto e Museo di Antropologia, oggi Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino.
L’arte uzbeka già in mostra a Venezia e Firenze diventa il più importante museo di arte del ’900 di tutto il Centro Asia
Dopo le due mostre aperte in Italia in primavera, a Palazzo Pitti a Firenze e a Ca’ Foscari Esposizioni, a Venezia, «Uzbekistan: L'Avanguardia nel Deserto» riapre a Nukus nel Museo Statale delle Arti del Karakalpakstan, intitolato all'archeologo e collezionista Igor V. Savickij, grazie alla rielaborazione del progetto espositivo realizzata dal team «cafoscarino». Il nuovo allestimento, frutto della fusione delle due mostre, diventa in questa nuova veste il più importante museo sull’arte del Novecento di tutto il Centro Asia. La qualità delle opere presenti, le suggestioni visive nel loro accostamento, gli ampi apparati didattici, l’aggiornato uso delle moderne tecnologie multimediali, ne fanno un progetto di grande valore culturale, fissando uno standard avanzato, che segna un passo avanti rispetto alle precedenti modalità di esposizione. A Nukus, le opere della Collezione Savickij vengono messe per la prima volta in dialogo con quelle dell’altra grande collezione di Avanguardia russa dell’Uzbekistan, custodita al Museo Statale delle Arti di Tashkent. Questa sinergia non solo spalanca una nuova prospettiva sulla fruizione delle opere, ma segna anche un importante passo verso l’internazionalizzazione del museo di Nukus, che accoglie ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo.
La terza edizione della Giornata delle Ville Venete
Si svolgerà sabato 19 e domenica 20 ottobre la terza edizione della Giornata delle Ville Venete. Saranno più di 100 le ville, tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, aperte, alcune straordinariamente, al pubblico. Centosettanta le esperienze offerte per raccontare la «Civiltà di villa» con visite, degustazioni, laboratori, reading, performance, convegni e incontri esclusivi. Il tutto anticipato dal convegno di domani 18 ottobre dal titolo «Ecosistema Ville Venete: nuove sinergie per le sfide di domani» che si terrà a Padova in Villa Selvatico (Battaglia Terme, Pd) dalle 10 alle 13. Relatori saranno Margherita Azzi Visentini, storica ed esperta di Ville Venete e dei loro giardini, Edoardo Demo, professore associato di Storia Economica al Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Verona e attuale presidente del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Luca Piana, giornalista, editore e vicedirettore del gruppo editoriale Nord Est Multimedia. A seguire, il presidente della Veneto Film Commission Luigi Bacialli commenterà il docufilm «Il tempo delle Ville Venete: real life stories», presentato all’81ma Mostra del Cinema di Venezia. Al convegno prenderanno parte anche due proprietari di ville, Marco Miola (Villa Selvatico) e Alessandra De Nicola (La Gualda). Info e prenotazioni sul sito.
Parte da New York il progetto di ricerca di Eva Marisaldi sulla città etrusca di Kainua
Sarà New York la prima tappa del progetto «Under the same sky» dell’artista Eva Marisaldi, a cura di Leonardo Regano, che vede unite, sotto il segno dell’arte contemporanea, due istituzioni museali: il Museo Nazionale Etrusco «Pompeo Aria» di Marzabotto (Bo) e il Metropolitan Museum of Art (Met) di New York. Il progetto è promosso dalla Direzione Regionale Musei Nazionali Emilia-Romagna, grazie al sostegno del Pac-Piano dell’Arte Contemporanea 2022-23, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il 25 ottobre, nell’Etruscan Wing del museo americano, si svolgerà un laboratorio speciale, ideato da Eva Marisaldi e Patrizia Cirino dell’Ufficio Mediazione ed Educazione della Direzione Regionale Musei Nazionali Emilia-Romagna con Enrico Serotti e Denise Tamborrino, direttrice del Museo Etrusco di Marzabotto in coprogettazione con il Greek and Roman Art Department del Met. Il laboratorio sintetizzerà, attraverso un’azione performativa che coinvolgerà un gruppo di 15 persone, gli esiti della ricerca di Eva Marisaldi sulla città etrusca di Kainua, commissionata dalla direzione del Museo Etrusco di Marzabotto, che ha portato anche alla creazione di una serie di opere inedite che saranno presentate nel parco archeologico emiliano a partire dal prossimo anno.
«Tu sì ’na cosa grande» di Gaetano Pesce a Napoli: un’installazione che diverte e fa discutere
A Napoli dal 10 ottobre (e fino al 19 dicembre) in piazza Municipio, i napoletani e i turisti si imbattono nell’installazione di arte pubblica «Tu si ’na cosa grande», concepita per la città dall’artista Gaetano Pesce, scomparso lo scorso 3 aprile, per il programma «Napoli contemporanea», voluto dal sindaco, Gaetano Manfredi, e curato da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco per l’arte contemporanea e l’attività museale. L’installazione, che nel suo insieme simboleggia l’affetto che Gaetano Pesce provava per Napoli, è un Pulcinella stilizzato che ha la forma di un fallo eretto, e ha suscitato in città e nel nostro Paese molte reazioni, tra scandalo, irritazione, divertimento e ironia.
Pubblichiamo qui sotto alcuni link ad articoli che si sono occupati di questa vicenda.
L’opera che fa discutere inaugurata in piazza a Napoli, di Sarah Ricca («Ansa»)
Quel monumento che divide Napoli, di Alberto Mattioli («La Stampa»)
Capocotta, di Mattia Feltri («Buongiorno», su «La Stampa»)
Il Pulcinella di Gaetano Pesce a Napoli è costato 200mila euro, a cura di Pierluigi Frattasi (fanpage.it)
I figli di Gaetano Pesce: «Con il suo Pulcinella papà non voleva essere osé né offendere Napoli», di Mirella Armiero («Corriere della Sera»)
Pulcinella piazza Municipio, «condom gigante» sotto l'opera di Gaetano Pesce a Napoli: la provocazione, di Antonio Cangiano («Il Mattino»)
“Tu si ‘na cosa grande”, l’opera di Gaetano Pesce ora è anche un gelato: l’omaggio di una gelateria all’installazione dedicata a Pulcinella, («Il Fatto quotidiano»)
Restaurato lo «Stendardo dei Disciplini» di Moretto
Si è concluso il restauro dello «Stendardo dei Disciplini» di Moretto, che verrà ora esposto nella mostra «Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552», al Museo di Santa Giulia a Brescia. L’opera, abitualmente conservata nel Tempio canoviano di Possagno (Tv), appartenne a Antonio Canova, che aveva deciso di destinarla al grandioso tempio che voleva edificare nel suo paese natale. I due «disciplini» raffigurati ai piedi della Vergine (ha spiegato Roberta D’Adda, conservatrice delle collezioni storico-artistiche dei Civici Musei e curatrice dell’esposizione) non sono altro che due devoti appartenenti alla confraternita della Madonna del Carmine, che nell’antica chiesa nel cuore della città aveva un proprio altare, e in un edificio lì accanto la propria sede. Dove con tutta probabilità era custodito lo Stendardo da portare in processione.
L’arte restaurata dei depositi esce e va in hotel, per poi tornare nei musei
A Roma l’arte esce dai depositi dei musei. Il primo caso è quello della Dea Roma o Virtus, statua marmorea del II secolo d.C. che lascia, dopo il restauro, il sotterraneo di un museo: è esposta nella hall di un noto albergo dove rimarrà per un anno, per poi tornare al Museo Nazionale Romano a cui appartiene e dove troverà una nuova collocazione nelle sale riallestite. È la prima delle iniziative previste dal progetto «Arte fuori dal Museo», promosso dal protocollo d’intesa siglato dalla Direzione generale Musei del Mic con l’associazione non profit Loveltaly, che si avvale della rete di alberghi aderenti nella regione Lazio al sistema Federalberghi. L’obiettivo è far conoscere ed esporre opere archeologiche e storico artistiche abbandonate nei depositi e da tempo bisognose di restauri, esponendole negli hotel.
Francesco Gamurrini (1835-1923). L’Archeologo e la sua eredità a cento anni dalla morte.
A Milano la Fondazione Luigi Rovati dedica due giornate (21 e 22 ottobre) all’archeologo aretino Gian Francesco Gamurrini (1835-1923), a ricordo del suo impegno nella difesa del patrimonio culturale italiano in epoca risorgimentale. Lo studioso, discendente da una nobile famiglia di Arezzo e bibliotecario appassionato, era consapevole della necessità di una coscienza che contrastasse la dispersione del patrimonio archeologico e si adoperò a favore della nascita di musei archeologici locali intessendo relazioni con le più importanti istituzioni scientifiche del tempo. Organizzato in collaborazione con l’Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze di Arezzo con il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, il convegno conclude le iniziative volte a celebrare i cento anni dalla sua morte e fa seguito alle giornate di studio organizzate proprio ad Arezzo nel dicembre 2023.
In Campania una settimana di aperture di mostre, musei, eventi in spazi pubblici e privati
Si svolgerà dal 21 al 27 ottobre «Art Days-Napoli Campania», programma di mostre, eventi e aperture straordinarie di musei e spazi pubblici e privati in Campania. Con la direzione artistica di Valeria Bevilacqua, Martina Campese, Raffaella Ferraro e Letizia Mari, la IV edizione, realizzata da Attiva Cultural Projects con il patrocinio della Regione Campania, Comune di Napoli, Accademia di Belle Arti di Napoli, Fondazione Italia Patria della Bellezza e con il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, prevede Progetti speciali, Public program e Premi. Molte le istituzioni coinvolte, tra cui il Museo di Capodimonte, la Fondazione Morra, la Fondazione Morra Greco, Gallerie d’Italia Napoli, l’Università Federico II, e spazi, come l’ex Ospedale militare, sede degli eventi inaugurali del 19 e 20 ottobre. Tra le numerose iniziative: il 23 ottobre la presentazione del murale di Francisco Bosoletti a Maddaloni e il 24 ottobre a Casa Morra una conversazione tra Lia Rumma e Peppe Morra con Andrea Viliani in occasione della Giornata di studi sugli Archivi d’arte contemporanea.
Addii | Paul Lowe
È stato trovato morto il 12 ottobre sulle montagne di San Gabriel, in California, all’età di 60 anni, Paul Lowe, il reporter di guerra che ha immortalato l’assedio di Sarajevo durante la guerra di Bosnia, prima di diventare docente e educatore presso la University of the Arts di Londra. Il fotografo aveva una profonda ferita al collo, secondo quanto riportato dal medico legale di Los Angeles. Il figlio 19enne di Lowe è stato arrestato con l'accusa di omicidio e dovrà comparire davanti al tribunale di West Covina. Nel corso dell’ultimo decennio, Lowe è stato responsabile del programma di master in fotogiornalismo e fotografia documentaria presso il London College of Communication, parte della University of the Arts London. Attivo tra Sarajevo e Londra, è stato il pioniere di una forma educativa online che ha permesso a persone di ogni Nazione e ceto sociale di imparare la fotografia. «La cosa che mi ha sorpreso più di lui è che non era uno di quei maschilisti che si preoccupano solo di fare reportage in prima linea, ha ricordato Anita Chaudhuri, editorialista del quotidiano “The Guardian“ che si è laureata al corso di Lowe nel 2022. Sono rimasta sorpresa dalla sua passione nel superare i confini della fotografia documentaria: era favorevole sia ai progetti artistici e sperimentali che a quelli che riguardavano i conflitti o il realismo sociale».