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MARTEDÌ 18 MARZO 2025
Giorno per giorno | 10 NOTIZIE
- 01 Finanziamenti della Regione Campania per ville, palazzi storici e tesori d’arte confiscati alla camorra
- 02 Il principe africano di Klimt in vendita al Tefaf a 15 milioni di euro
- 03 Venezia riapre i cortili dei procuratori di San Marco e inaugura un nuovo percorso al Museo Archeologico Nazionale
- 04 Scoperta una nuova grotta neolitica nel complesso delle Tane del Diavolo, a Parrano
- 05 L’attenzione della Regione Friuli-Venezia Giulia per il proprio patrimonio culturale
- 06 Presentata a Roma la «Carta archeologica della provincia di Macerata»
- 07 Le proporzioni matematiche del pozzo di San Patrizio a Orvieto
- 08 Si mette in sicurezza il sito di Santa Restituta nel comune di Lacco Ameno
- 09 Ha riaperto al pubblico la Biblioteca storica del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
- 10 L’Assemblea Annuale dei Soci Icom Italia 2025
Finanziamenti della Regione Campania per ville, palazzi storici e tesori d’arte confiscati alla camorra
La Regione Campania ha pubblicato l’avviso, con Decreto n. 07 (7-3-2025) della Uod 06 «Sicurezza e Legalità», per la concessione di contributi a supporto delle migliaia di beni confiscati alla camorra, la metà dei quali riguarda famose ville storiche e residenze d’arte come un castello mediceo a Ottaviano (Na) o Villa D’Ayala-Valva (Sa) spogliata dai camorristi del suo patrimonio; 500 pezzi tra argenteria, mobili antichi, quadri di El Greco, Ribera, Salvator Rosa. Potranno presentare istanza di partecipazione i soggetti e gli enti intenzionati «alla valorizzazione delle attività di riutilizzo sociale dei beni confiscati con opere che incidano sul tessuto culturale, sociale ed economico della comunità in termini di partecipazione attiva, promozione alla legalità, conoscenza e diffusione del ripristino dei beni affidati». Le risorse finanziarie disponibili per l’iniziativa sono pari a 300mila euro e «per ogni proposta progettuale l’importo max ammissibile è di 25mila euro». Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre le ore 23.59 del 5 maggio a beniconfiscati@pec.regione.campania.it. Per informazioni è possibile inviare quesiti fino al 16 aprile allo stesso indirizzo.
Il principe africano di Klimt in vendita al Tefaf a 15 milioni di euro
Un ritratto di Gustav Klimt di un principe africano, andato perduto dopo la Seconda guerra mondiale, è in mostra al Tefaf di Maastricht con un prezzo di 15 milioni di euro. Quando nel 2021 un collezionista ha presentato il dipinto alla galleria Wienerroither & Kohlbacher di Vienna/New York l’opera necessitava di una pulitura e aveva una cornice poco attraente; un timbro ne indicava però la provenienza. La galleria ha chiamato Alfred Weidinger, autore del catalogo ragionato del 2007 di Klimt, che era alla ricerca del dipinto da un ventennio e lo ha identificato come il ritratto di un principe Osu della regione corrispondente all’attuale Ghana. Il dipinto era stato esposto per l’ultima volta a Vienna nel 1928, su prestito della proprietaria Ernestine Klein. Ebrea, fu costretta a fuggire da Vienna nel 1938, quando i nazisti invasero l’Austria, per rifugiarsi a Monaco. Al suo ritorno scoprì che le sue opere d’arte erano state rubate. Recentemente si è quindi giunti a un accordo di restituzione con gli eredi di Klein, che ora hanno messo in vendita l’opera. Alto poco più di 60 cm, il «Ritratto del principe William Nii Nortey Dowuona» (1897) fu realizzato dopo che Klimt e un amico artista, Franz Matsch, parteciparono a un evento popolare al Tiergarten am Schüttel, uno zoo che ospitava anche mostre etnografiche con la presenza di persone di colore.
Venezia riapre i cortili dei procuratori di San Marco e inaugura un nuovo percorso al Museo Archeologico Nazionale
Al civico 17 di Piazza San Marco si erge la monumentale statua di Agrippa, un simbolo di connessione tra la città lagunare e l’antica Roma. Questa statua, parte del lascito della famiglia Grimani nel 1596, non è solo un’importante opera d’arte, ma anche un ponte tra due mondi. I Grimani, con la loro donazione, aprirono le porte di uno dei primi musei pubblici al mondo. La riapertura del cortile di Vincenzo Scamozzi, unico nel suo genere, offre oggi una nuova prospettiva su questo patrimonio, integrando l’arte classica con installazioni contemporanee. La direttrice Marianna Bressan, originaria di Padova, guida con passione il nuovo corso del Museo Archeologico Nazionale di Venezia. Con l’apertura del nuovo ingresso indipendente il museo si propone di offrire un’esperienza immersiva e dinamica. Il percorso museale, pensato da Carlo Anti nel 1920, viene ripristinato per permettere ai visitatori di viaggiare attraverso la storia, dall’età classica fino ai giorni nostri. Parallelamente, la Soprintendenza sta lavorando a un ambizioso progetto di restauro che coinvolge i cortili delle Procuratie Nuove. Invitalia, l'agenzia nazionale per lo sviluppo, si occupa del bando per l’aggiudicazione dei lavori, con l'intento di completare il progetto entro la fine dell'estate.
Scoperta una nuova grotta neolitica nel complesso delle Tane del Diavolo, a Parrano
Parrano è un piccolo comune dell’Umbria, in provincia di Terni, nel suo territorio, in località Fosso del Bagno, era noto un complesso di cavità naturali denominato Tane del Diavolo. Esse, indagate a partire dagli anni Trenta del Novecento, hanno restituito testimonianze importanti del Paleolitico superiore e dell’Età del Bronzo. Di recente è stata scoperta una nuova grotta ribattezzata dei Conoidi, che si è iniziato a investigare in maniera scientifica sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria in collaborazione con diverse Università ed Enti di ricerca italiani. I primi risultati delle indagini sono stati comunicati, pochi giorni fa, da Federico Spiganti e Felice Larocca, protagonisti principali delle ricerche. Tra le novità, rispetto alle anticipazioni del maggio dello scorso anno, ci sono le dimensioni maggiori della grotta; la certezza di una frequentazione della cavità anche nell’età neolitica e, più precisamente, nella seconda metà del V millennio a.C.; l’utilizzo di essa per riti che vanno ancora compresi nelle loro caratteristiche, ma che prevedevano l’uso di alloro, rosmarino e origano, piante con qualità odorose e officinali. Una fase neolitica non era ancora nota nell’insieme del complesso.
L’attenzione della Regione Friuli-Venezia Giulia per il proprio patrimonio culturale
Il Friuli-Venezia Giulia si conferma tra le regioni italiane più attente alla valorizzazione del patrimonio culturale: è quanto emerge dall’indagine promossa dalla Direzione centrale Cultura e Sport, avviata nel novembre 2023, che ha analizzato lo stato dell’arte e i fabbisogni dei musei e dei luoghi della cultura sul territorio. A commentare i risultati è stato in Commissione regionale il vicegovernatore con delega alla Cultura, Mario Anzil, sottolineando con soddisfazione come il lavoro abbia certificato la leadership della regione a livello nazionale. Un risultato reso possibile grazie a ingenti investimenti: le risorse destinate al settore sono passate da 1,38 milioni di euro nel 2022 a oltre 11,5 milioni nel 2023, mentre nel 2024 sono stati superati i 7 milioni di euro. Per il 2025, ha annunciato Anzil, sono già stati stanziati 9,45 milioni, con la possibilità di ulteriori incrementi entro fine anno. «L’impegno della Regione, ha spiegato Anzil, è andato ben oltre il sostegno ai musei di interesse regionale ed ecomusei, estendendosi al restauro delle collezioni, alla catalogazione del patrimonio culturale, alle attività dei piccoli musei e all’acquisto di opere d’arte. Negli ultimi quattro anni, la quota più significativa degli investimenti, pari a 16,46 milioni di euro, è stata destinata a interventi strutturali».
Presentata a Roma la «Carta archeologica della provincia di Macerata»
A Roma, all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, è stato presentato il 17 marzo il volume Carta archeologica della provincia di Macerata, curato da Roberto Perna, Stefano Finocchi e Chiara Capponi per le edizioni Eum dell’Università di Macerata. Il libro è il risultato di un lungo percorso di ricerca avviato nel 1999 dalla Regione e dall’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici, che ha permesso di schedare e georeferenziare circa un terzo dei siti archeologici della Regione. La sua conclusione per la provincia di Macerata è stata resa possibile grazie al contributo dell’Università, della Provincia e dell’Associazione Museale della Provincia. Grazie a questo lavoro, è stata completata la catalogazione informatizzata e georeferenziata di circa 1.700 siti archeologici del territorio maceratese.
Le proporzioni matematiche del pozzo di San Patrizio a Orvieto
A Orvieto (Tr) il pozzo di San Patrizio è un’importante opera di ingegneria rinascimentale, progettata dall’architetto Antonio da Sangallo il Giovane nel 1527 su commissione di papa Clemente VII. La sua principale funzione era quella di garantire l’approvvigionamento idrico della città in caso di assedio. Ma a una considerazione più attenta della sua struttura, si scopre come nasconda riferimenti matematici e simbolici che lo rendono un vero e proprio enigma architettonico. Il pozzo è profondo circa 53 metri e ha un diametro di 13. La sua particolarità principale è la presenza di una doppia scala elicoidale indipendente, progettata per consentire agli animali da soma di trasportare l’acqua senza ostacolarsi a vicenda: una rampa serviva per la discesa e l’altra per la risalita. Questo sistema, oltre ad essere funzionale, ha suscitato interesse per le sue implicazioni matematiche. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che la doppia elica del pozzo possa essere ispirata alla sequenza di Fibonacci, una successione numerica in cui ogni numero è la somma dei due precedenti (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13 ecc.). La disposizione delle scale e la loro curvatura potrebbero seguire proporzioni riconducibili a questa sequenza, così come avviene in molte strutture naturali, dalla disposizione dei petali dei fiori alla spirale delle conchiglie.
Si mette in sicurezza il sito di Santa Restituta nel comune di Lacco Ameno
Sono stati avviati dall’Agenzia del Demanio lavori di messa in sicurezza dell’ipogeo e dei reperti archeologici di Santa Restituta, nel comune di Lacco Ameno (Na), sull’isola di Ischia. Le vestigia del complesso archeologico si estendono su una superficie di 3mila metri quadrati e comprendono vari edifici: l’imponente Basilica, la Torre e l’area archeologica sottostante. Durante i lavori, le opere d’arte sono depositate nel museo di Villa Arbusto. Il progetto di riqualificazione, per un importo di 11,2 milioni di euro, è stato finanziato nell’ambito degli interventi del Piano di Ricostruzione del Comune di Lacco Ameno, ed altri limitrofi, interessati dal sisma del 2017 e dalle frane del 2022. La prima fase dei lavori è la messa in sicurezza dell’area archeologica: riparazione e puntellatura dei solai, delle numerose travi e dei reperti inamovibili. Nelle fasi successive, prove geologiche, geotecniche, geofisiche propedeutiche all’audit sismico. Verrà poi indetto un concorso di progettazione per selezionare la proposta migliore per la riqualificazione del complesso.
Ha riaperto al pubblico la Biblioteca storica del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Una riapertura attesa da molti studiosi, ricercatori e appassionati di storia, arte e archeologia che potranno apprezzarla come luogo di studio per la ricerca etruscologica e non solo. Ad attenderli un patrimonio bibliografico di oltre 20mila volumi fra monografie, periodici ed estratti fra i quali alcune vere e proprie rarità bibliografiche, che si è costituito a partire dal 1891 ed è cresciuto progressivamente con il lavoro della Soprintendenza per l’Etruria meridionale e con importanti donazioni provenienti dalle biblioteche degli ispettori Raniero Mengarelli e Maria Santangelo e del soprintendente Mario Moretti. Nata come biblioteca di istituto con lo scopo di fornire supporto scientifico e materiali di studio per il lavoro degli archeologi impegnati nella tutela del patrimonio, è diventata nel tempo un punto di riferimento per studiosi e ricercatori esterni grazie alla sua primaria specializzazione nell’archeologia e nella storia dell’arte del mondo etrusco-italico. Oggi riapre, grazie al costante lavoro di sistemazione, inventariazione e catalogazione dei volumi, coordinato dal funzionario archeologo Antonietta Simonelli, proponendosi di diventare un laboratorio per nuove idee e ricerche. «Siamo davvero orgogliosi di aver restituito al mondo della ricerca un patrimonio librario straordinario che da oggi torna a essere fruibile dopo un decennio di chiusura al pubblico», ha dichiarato la direttrice del museo, Luana Toniolo.
L’Assemblea Annuale dei Soci Icom Italia 2025
Il tema della valutazione degli impatti sociali derivanti dalle attività museali, aspetto cruciale per lo sviluppo futuro dei Musei, è al centro dell’Assemblea Annuale dei Soci Icom Italia 2025 in programma al Museo di Santa Giulia a Brescia da venerdì 4 a domenica 6 aprile, evento organizzato da Icom Italia in collaborazione con Fondazione Brescia Musei e Intesa Sanpaolo, con il supporto di Fondazione Asm e Fondazione Cab. D’altronde, la nuova definizione di Museo, approvata a Praga nell’agosto del 2022, indica nella partecipazione sociale uno tra gli obiettivi primari per la creazione di ecosistemi inclusivi, un elemento fondamentale per promuovere, in un contesto contemporaneo sempre più globale e interconnesso, una visione del patrimonio dei musei aperta, diversa e multiculturale, in sintonia con le sensibilità contemporanee e con la costruzione di società che favoriscano l’innovazione. L’Assemblea Annuale dei Soci Icom Italia intende dunque avviare un dibattito e una riflessione sul modo migliore di rendicontare e comunicare le iniziative museali, adottando criteri il più possibile omogenei, in modo da generare valore concreto per le istituzioni culturali e stimolare futuri sviluppi positivi.