NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 19 GIUGNO 2024

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MERCOLEDÌ 19 GIUGNO 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: tre pezzi di scacchi tra quelli scoperti in Baden-Württemberg; uno scorcio della catacomba paleocristiana di Villagrazia di Carini; alcuni dei figuranti di Ars Dimicandi, attivi nella ricostruzione della Gladiatura; una veduta del Castello Bufalini (foto Enrico Milanesi)

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Rinvenuti in Germania meridionale alcuni pezzi di scacchi medioevali

È stata riportata alla luce nel Baden-Württemberg, durante gli scavi nel sito di un castello abbandonato nel distretto di Reutlingen, una collezione di giochi medievali in corno intagliato comprendente la statuina ottimamente conservata di un cavallo degli scacchi con tracce di vernice rossa, quattro piccole pedine a forma di fiore e un dado a sei facce presumibilmente risalenti a circa mille anni fa. Reperti archeologici di pezzi di scacchi e di altri giochi da tavolo dei secoli XI-XII così ben conservati sono molto rari in Europa centrale, perciò un team internazionale di esperti dell’Università di Tubinga, dell’Ufficio statale per la conservazione dei monumenti (Landesamt für Denkmalpflege, Lad) del Consiglio regionale di Stoccarda e dell’Istituto Archeologico Tedesco (Deutsches Archäologisches Institut, Dai) sta ora esaminando questa nuova importante scoperta, sperando di ottenere nuove informazioni sul mondo del gioco presso la nobiltà medievale e sulle radici di quello degli scacchi in Europa. «Al microscopio si nota la tipica lucentezza dovuta alla presa e al movimento dei pezzi», ha spiegato Flavia Venditti dell’Università di Tubinga; gli occhi e la criniera del cavallo alto quattro centimetri sono scolpiti: un design piuttosto ricercato per il periodo a cui risale, riservato a giocatori di alto lignaggio. I reperti saranno presentati per la prima volta al pubblico in due mostre consecutive, la più importante delle quali a Stoccarda a partire del 13 settembre prossimo sarà intitolata «The Hidden Länd».

02

Dopo l’incontro con papa Francesco, il premier canadese Trudeau ribadisce la richiesta di restituzione dei manufatti indigeni dai Vaticani

Un messaggio postato sui social media dal primo ministro canadese Justin Trudeau, che esorta papa Francesco a mantenere le promesse di restituzione degli oggetti culturali delle comunità delle Prime Nazioni in Canada, ha riacceso il dibattito sui temi del rimpatrio. Dopo aver avuto un’udienza con il Papa durante la riunione del G7 in Italia il 14 giugno, Trudeau ha postato su Instagram, Facebook e X (ex Twitter), scrivendo: «Ho ringraziato Sua Santità per aver intrapreso l’opera di riconciliazione e ho sostenuto il prossimo passo: la restituzione dei manufatti culturali dal Vaticano alle popolazioni indigene in Canada». Secondo il «Globe and Mail», i post del primo ministro riprendono i risultati di un’inchiesta pubblicata dal giornale a marzo, secondo la quale, nonostante i precedenti impegni pubblici assunti dalla Chiesa cattolica in merito alla restituzione di manufatti culturali, i progressi sono stati minimi.

 

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A Zurigo accordo «equo e giusto» per il Monet di Carl Sachs: sarà venduto

La Zürcher Kunstgesellschaft che gestisce la Kunsthaus Zürich ha appena siglato un accordo «equo e giusto» con gli eredi dell’industriale tessile e collezionista ebreo Carl Sachs, concernente il quadro di Monet «L’Homme à l’ombrelle» (1865-67). Il museo fa sapere che si tratta di un «passo importante nell’applicazione della nuova strategia sulle restituzioni» che la Kunsthaus aveva adottato nel marzo 2023. La stipula prevede la vendita dell’opera: «Naturalmente ci dispiace che questo magnifico dipinto dopo la vendita dovrà probabilmente lasciare il nostro museo. Ma quest’accordo è una dimostrazione della serietà dei nostri intenti là dove vi siano sostanziali indizi di una situazione di costrizione determinata dalle persecuzioni naziste», ha detto Philipp Hildebrand, presidente della Zürcher Kunstgesellschaft. Carl e Margarete Sachs erano fuggiti dalla Germania nel 1939 e si erano stabiliti in Svizzera dove il dipinto era già dal 1931. Fino al 1943, per potersi mantenere Sachs fu costretto a vendere 13 opere dalla sua collezione. Fra queste il dipinto di Monet, proprio alla Kunsthaus Zürich.

04

Riaperta al pubblico in Sicilia la catacomba paleocristiana di Villagrazia di Carini

È visitabile fino a settembre la catacomba paleocristiana di Villagrazia di Carini (Pa) che, con i suoi 5mila mq di superficie scavata e le numerose pareti con affreschi tardoromani ed epigrafi greche e latine, è la più grande e antica della Sicilia occidentale. La monumentale catacomba fu scoperta dall’archeologo siciliano Antonino Salinas nel 1899, ma è stata scavata solo dopo il 2000. La visita alle gallerie e ai cubicoli ipogei del IV secolo, chiusi al pubblico per 15 anni, è guidata dagli archeologi della Cooperativa ArcheOfficina, gli stessi che da oltre dieci anni lavorano allo scavo del sito in collaborazione con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e la cattedra di Archeologia Cristiana dell’Università di Palermo. Ad oggi solo una sezione della catacomba è stata portata alla luce, buona parte è ancora sommersa dal fango. La parte visitabile è costituita da un dedalo di gallerie ricche di loculi e arcosoli ben conservati, dove sono concentrati affreschi con soggetti vetero e neotestamentari.

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Il documentario «Salvator Mundi. The Lost Leonardo» diventerà una serie televisiva con Julianne Moore

L’attrice premio Oscar Julianne Moore interpreterà la restauratrice d’arte Dianne Modestini in una trasposizione televisiva del documentario del 2021 «The Lost Leonardo», come riporta il sito «Deadline». Il documentario segue la storia tormentata della riscoperta del «Salvator Mundi», un dipinto attribuito a Leonardo da Vinci e successivamente venduto per 450 milioni di dollari da Christie’s a New York nel 2017, diventando così l’opera d’arte più costosa al mondo. Il dipinto è stato acquistato dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, anche se la sua identità è stata rivelata al pubblico solo attraverso successive notizie di stampa. Il «Salvator Mundi» non è stato più visto in pubblico dopo la vendita del 2017, nonostante la casa d’aste avesse dichiarato che sarebbe stato esposto al Louvre Abu Dhabi. L’imminente serie tv sarà prodotta da Studiocanal, The Picture Company, Entertainment 360 e Zaftig Films, con la coppia John Requa e Glenn Ficarra alla regia.

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Il progetto per far conoscere l’arte della Gladiatura parte dal Colosseo

Il Parco archeologico del Colosseo, Ars Dimicandi e il Gruppo Storico Romano hanno annunciato la stipula di un accordo di collaborazione scientifica per la conoscenza e la promozione della Gladiatura nel mondo antico. Il progetto, che nasce dalla volontà del Parco archeologico del Colosseo di sviluppare il tema della disciplina della Gladiatura con l’ausilio di rigorose basi scientifiche, si avvarrà a questo scopo delle tecniche dell’archeologia sperimentale. Il protocollo ha un orizzonte temporale di almeno 3 anni e prevede la realizzazione di eventi itineranti che si sposteranno nelle diverse arene degli anfiteatri romani in Italia e all’estero, con l'obiettivo di rappresentare un appuntamento fisso con cadenza annuale per scoprire e conoscere le tecniche di combattimento dei gladiatori. Gli eventi saranno ricompresi all’interno di un Festival costituito da mostre, convegni, spettacoli teatralizzati e altre attività. Ogni partecipante avrà l’opportunità di immergersi nella vita e nella cultura dell’antica Roma. L’accordo sarà sottoscritto e presentato nella sala stampa della Camera dei Deputati il 20 giugno alle 14.30, alla presenza del presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati Federico Mollicone, primo firmatario della legge sulla rievocazione storica in via di approvazione definitiva, della direttrice generale del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, del presidente di Ars Dimicandi Dario Battaglia e del presidente del Gruppo Storico Romano Sergio Iacomoni, insieme con Federica Rinaldi, funzionario archeologo responsabile del Colosseo. 

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Nel Castello Bufalini c’è l’impronta della cerchia dei Sangallo

San Giustino (Pg), nell’Alta valle del Tevere, ha uno scrigno di forte fascino che ha mantenuto la sua integrità storica e finora meno conosciuto di quanto meriti: il Castello Bufalini. La direttrice scientifica del monumento Veruska Picchiarelli, della Direzione regionale musei nazionali dell’Umbria, guidata da Costantino D’Orazio, ha avviato un vasto e convincente progetto di riallestimento e rilancio con restauri che terminerà nel 2026 e ha un finanziamento di cinque milioni attraverso il Piano strategico Grandi progetti beni culturali del Ministero della Cultura. Ricerche condotte dal Dipartimento di architettura di Firenze «rendono plausibile» (e possiamo dire che confermano) l’attribuzione contenuta in una postilla in un documento nell’archivio di famiglia conservato nel castello: chi avrebbe trasformato il fortilizio militare in villa gentilizia dagli anni ’30 a metà del Cinquecento è l’architetto Nanni Unghero (1480 ca-1546), della cerchia di Antonio da Sangallo il giovane con il quale collaborò in architetture fiorentine come la Fortezza da Basso. Ne ha parlato la docente dell’ateneo Daniela Smalzi in una giornata di studi sul castello acquistato dallo Stato nel 1989 che ha torri, un bel loggiato, un labirinto a verde, un giardino, arredi storici e intriganti affreschi di Cristofano Gherardi, già collaboratore del Vasari.

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A Pesaro la performance di Abramović e Tin Drum prorogata fino al 23 giugno

«Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura», a seguito del grande successo riscontrato, ha disposto la proroga della prima italiana dell’opera immersiva di Marina Abramović e Tin Drum «The Life», seguita finora da più di 4mila persone, fino al 23 giugno. L’annuncio è stato dato nel corso dello speciale evento che ha visto la sera del 18 giugno la presenza eccezionale dell’artista sul palco del Teatro Rossini di Pesaro con Todd Eckert, regista della performance e fondatore di Tin Drum. Di fronte a un pubblico attento e appassionato, composto da giovani con ampia presenza femminile, Abramović ed Eckert hanno esplorato la genesi e lo sviluppo di «The Life» attraverso una serie di temi come il ruolo dell’arte, la tecnologia che può essere fantastica (Abramović è affascinata dall’esplorazione dello spazio cosmico) e terribile, il futuro della performance e l’esigenza di preservarla per sempre attraverso un medium come la Mixed Reality e la formazione continua delle giovani generazioni attraverso i laboratori del Marina Abramović Institute. «The Life» è aperto al pubblico tutti i giorni fino a domenica 23 giugno, dalle ore 10 alle ore 23, negli spazi del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro. L’ingresso è disponibile anche su prenotazione attraverso il sito.

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L’Art Institute di Chicago restituirà alla Thailandia il manufatto di un tempio del XII secolo

L’Art Institute of Chicago (Aic) ha avviato la restituzione di un frammento di colonna rettangolare al Regno di Thailandia. L’oggetto, una colonna a pilastro o a cornice, risale al XII secolo e, nonostante la precedente attribuzione alla Cambogia, è stato identificato grazie a nuove ricerche come un’antica parte del tempio di Phanom Rung, nel nord-est della Thailandia. Nel 1988 l’Aic restituì un altro manufatto proveniente dallo stesso tempio: l’architrave di Vishnu, una trave di sostegno che copre porte o finestre. Dopo aver raccolto ulteriori informazioni sull’origine del pilastro, il governo thailandese ha contattato il museo per chiederne la restituzione. «Siamo grati per la nostra stretta collaborazione con il Dipartimento delle Belle Arti della Thailandia e siamo onorati di compiere questo passo in quella che spero sia una lunga e produttiva partnership, ha dichiarato in un comunicato James Rondeau, presidente e direttore dell’istituto. Siamo profondamente impegnati a promuovere una relazione continua e a continuare a imparare gli uni dagli altri».

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A Trieste per due giorni un cantiere archeologico è aperto alle visite

A Trieste, da ottobre 2023 sono iniziati i lavori di scavo e riqualificazione dell’area tra via di Crosada e via dei Capitelli, che prevedono il completamento delle indagini archeologiche stratigrafiche in un’area importante del centro storico del capoluogo giuliano. Notevoli le scoperte compiute. Lo annuncia la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Regione Friuli Venezia Giulia. Nelle giornate di giovedì 20 e venerdì 21 giugno, il cantiere sarà aperto a cittadini e turisti con visite guidate nel corso delle due giornate. Sarà così possibile osservare da vicino il lavoro degli archeologi, che condurranno i visitatori in un viaggio attraverso il tempo per riscoprire, laddove insistevano le case ottocentesche di Contrada Crosada, frammenti della Tergeste bizantina (VI e VII secolo d.C.) e romana (I – IV secolo d.C.). La visita agli scavi consentirà di vedere anche i resti di un’imponente costruzione che costituì negli anni centrali del IV secolo d.C. un «punto di svolta» nella storia architettonica della città e nel suo assetto topografico, ovvero le mura di fortificazione di età tardoantica. 

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Ad esporre da Zwirner a New York stavolta sono i dipendenti della galleria

Si apre il 20 giugno e rimarrà visitabile fino al 19 luglio nello spazio di David Zwirner nel quartiere di Chelsea a Lower Manhattan la mostra intitolata «After Hours: people who work here». Chi sono i più di 60 artisti che presentano le loro opere? Alcuni dei loro nomi suonano vagamente familiari ai collezionisti, ma non le loro opere. Chi espone?  Si tratta dei dipendenti delle Gallerie Zwirner sparse nel mondo, dai direttori vendite agli addetti stampa, dai magazzinieri ai centralinisti. Tutti coloro che oltre che lavorare per una delle più importanti gallerie si cimentano anche con la loro creatività da esprimersi rigorosamente «dopo l’orario di lavoro» («After Hours», come specifica il nome dell’esibizione) hanno la loro possibilità di vedere le loro opere esposte sulle stesse pareti che generalmente ospitano Robert Ryman, Luc Tuymans, Marlene Dumas o Joan Mitchell. È il terzo anno che David Zwirner offre questa possibilità ai propri dipendenti e l’operazione riprende una pratica già utilizzata da Christie’s e Sotheby’s. È una maniera di creare maggior spirito di corpo tra il personale ma anche un modo per avvicinare in maniera simpatica i collezionisti al personale della galleria. E poi per chiunque c'è la soddisfazione di acquistare un lavoro esposto in una megagalleria al modico prezzo di qualche centinaio di dollari.

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A Marsala la presentazione del restauro di un pavimento musivo nella Latomia dei Niccolini

«Studio, ricerca e conservazione: la Latomia dei Niccolini e il mosaico “restituito”. Una efficace collaborazione tra pubblico e privato». È il titolo dell’evento in programma il 21 giugno alle 17.30 nel Parco Archeologico di Lilibeo-Marsala (Tp), nella Sala conferenze «Maria Luisa Famà» del Museo Lilibeo. Sarà preliminarmente presentato il Prin (Progetto di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale) «Diapoh» («Integrated Approaches for the Cataloguing, Study and Dissemination of the Digital Iconographic Atlas of Privatly Owned Hypogea of Late Antique Italy»)-Dipartimento Culture e Società Unipa, grazie al quale sarà approfondito lo studio del contesto. Seguirà la descrizione dettagliata dell’intervento di restauro effettuato, grazie al sostegno dell’Associazione Amici del Parco archeologico di Marsala, sul pavimento musivo del cubicolo sud della Latomia dei Niccolini, che è stato finalmente recuperato grazie al 2×1000 loro concesso. Dopo il cedimento strutturale del piano pavimentale, infatti, il mosaico, preziosa testimonianza dell’arte funeraria paleocristiana, presentava una profonda frattura diagonale con conseguente perdita di molte tessere musive, che ne inficiava la lettura. Ulteriori indugi lo avrebbero definitivamente compromesso. I fondi ottenuti hanno consentito di realizzare le indagini archeologiche preliminari (curate da Alessandro Abrignani, Heracleia-Studio di Archeologia) e di approntare il cantiere di restauro (Angelina Castiglia, ProperArt Soc. Coop). 

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NOTIZIE DAL MIC | Il MiC partecipa alle fiere di arte contemporanea

Dopo la partecipazione alla III edizione di Arte in Nuvola, la fiera internazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma (24-26 novembre, 2023), ospitata nella Nuvola di Massimiliano Fuksas, il Ministero della Cultura si appresta a partecipare ad altre importanti manifestazioni fieristiche di arte contemporanea. Gli eventi in questione potrebbero essere oltre all’edizione 2024 della fiera romana anche Artissima, in scena dall’1 al 3 novembre 2024 all’Oval Lingotto di Torino e miart, la fiera di arte moderna e contemporanea che si terrà dal 4 al 6 aprile 2025 all’Allianz MiCo presso il Padiglione 3 di Milano. La volontà e i progetti sono già in cantiere, tuttavia per avere la conferma definitiva bisognerà attendere la nomina dei Capi dipartimenti attesa dal 18 maggio scorso, data di entrata in vigore del Regolamento che riorganizza in maniera sostanziale la struttura del dicastero di via del Collegio Romano.

Redazione, 19 giugno 2024 | © Riproduzione riservata