MARTEDÌ 20 AGOSTO 2024
NOTIZIE IN BREVE | 13 NOTIZIE
- 01 Il Palazzo Ducale di Mantova ritrova la sua «Zoiolera»
- 02 Lee Bul per la facciata del Metropolitan Museum, grazie a un gigante coreano della ristorazione
- 03 In Danimarca uno studente di archeologia con il metal detector trova sette braccialetti vichinghi
- 04 I 60 artisti finalisti del Premio Mestre di Pittura 2024
- 05 A settembre a Trieste apre il Museo della Letteratura
- 06 Il restauro della Cappella del Simonino a Trento ad opera del Fai
- 07 La riapertura a Todi della Torre dei Priori, un edificio trecentesco che ospiterà un museo di arte contemporanea
- 08 Per un mese il design italiano protagonista a New York da Bloomingdale’s
- 09 I beneficiari dei contributi per il bando «Fondo Nazionale per la Rievocazione Storica»
- 10 La collezionista d’arte contemporanea Beatrice Bulgari punta su film, video, performance e installazioni. Un’intervista di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
- 11 Una campagna di indagini dell’Università Ca’ Foscari su antichi relitti nel mare tra l’Elba e Pianosa
- 12 Continuano le aperture straordinarie del Museo dell’Opificio delle Pietre Dure a Firenze
- 13 Due documentari Nexo Studios al cinema: la National Gallery di Londra e Pissarro padre dell’Impressionismo
Il Palazzo Ducale di Mantova ritrova la sua «Zoiolera»
Il Palazzo Ducale di Mantova ha acquisito dalla Diocesi la Zoiolera, uno spazio storicamente parte del complesso palatino destinato a custodire gioielli e preziosi. L’edificio disegnato dall’architetto Bernardino Facciotto, addossato alla Galleria delle Mostre e rivolto verso il campanile della Basilica di Santa Barbara, fu voluto nel 1590 ca dal duca Vincenzo I Gonzaga: esternamente è un sobrio parallelepipedo, al suo interno mostra invece un’articolazione spaziale e architettonica complessa, con nicchie su una base ottagonale, cui si aggiunsero due ali laterali, contenenti ciascuna un vano di pianta ottagonale. È evidente il parallelo con la Tribuna degli Uffizi in anni in cui le due corti, i Gonzaga di Mantova e i Medici di Firenze, imparentati grazie al matrimonio di Vincenzo con Eleonora de’ Medici, gareggiavano in fasto e sperimentazioni. Con i Patti Lateranensi, se non prima, la Zoiolera e tutto il patrimonio della basilica palatina furono assegnati alla Santa Sede e quindi al vescovo diocesano, destinando l’edificio a casa del custode di Santa Barbara (1939). Tamponato il varco d’accesso dalla Galleria delle Mostre, gli interni del piano nobile della Zoiolera furono trasformati per le nuove funzioni abitative. La Diocesi di Mantova nel 2022 ha manifestato disponibilità alla cessione a Palazzo Ducale del piano superiore della Zoiolera, al fine di restituire l’importante spazio alla fruizione pubblica, una volta realizzati i necessari interventi di restauro e di rifunzionalizzazione. La procedura ha coinvolto la Soprintendenza di Mantova, il Segretariato Regionale della Lombardia, l’Agenzia del Demanio e la Direzione Generale Musei.
Lee Bul per la facciata del Metropolitan Museum, grazie a un gigante coreano della ristorazione
Il Metropolitan Museum of Art ospiterà nelle nicchie della facciata della Fifth Avenue una nuova serie di sculture dell’artista sudcoreano Lee Bul (nato nel 1964 a Yeongju, residente a Seul), che sarà presentata al pubblico il 12 settembre. Commissionata dal museo newyorkese, «The Genesis Facade Commission: Lee Bul, Long Tail Halo» costituisce il primo grande progetto di Lee negli Stati Uniti degli ultimi 20 anni. La mostra è presentata dal gigante della ristorazione coreano Genesis. Questa installazione è la prima nell’ambito di una nuova partnership pluriennale con Genesis per la presentazione della commissione annuale di arte contemporanea, che è stata recentemente rinominata The Genesis Facade Commission. Ogni anno il Met invita gli artisti a creare nuove opere d’arte, stabilendo un dialogo tra la pratica dell'artista, la collezione del Met, il museo fisico e il pubblico del Met. Si tratta della quinta di una serie di commissioni contemporanee per la facciata del Met, che in precedenza ha visto la partecipazione di Wangechi Mutu (2019), Carol Bove (2021), Hew Locke (2022) e Nairy Baghramian (2023).
In Danimarca uno studente di archeologia con il metal detector trova sette braccialetti vichinghi
Sette braccialetti d’argento di epoca vichinga sono stati scoperti qualche mese fa nella Danimarca occidentale: lo ha annunciato il 19 agosto il Moesgaard Museum di Aarhus, dove sono esposti. «È la prima volta che troviamo un tesoro di questo tipo così vicino ad Aarhus: è una cosa eccezionale e molto interessante», ha dichiarato agli organi di stampa Kasper Andersen, storico del Moesgaard Museum. Risalenti al IX secolo, i gioielli venivano utilizzati per scopi cerimoniali ma anche come moneta, in quanto ogni pezzo veniva realizzato secondo uno standard di peso fisso. «Grazie a questa scoperta comprendiamo meglio che i Vichinghi di questa parte della Scandinavia operavano in un mondo globale, dall’Asia occidentale all’Atlantico settentrionale», ha detto lo storico. È stato uno studente di archeologia armato di metal detector a fare la scoperta in primavera. Gustav Bruunsgaard, 22 anni, ha trovato per la prima volta un braccialetto in un sito a nord di Aarhus, la seconda città del Paese, prima di tornare pochi giorni dopo per scoprire altri sei braccialetti. Di questa scoperta dà notizia sul proprio sito il quotidiano francese «Le Figaro».
I 60 artisti finalisti del Premio Mestre di Pittura 2024
La Giuria Tecnica del Premio Mestre di Pittura ha concluso la prima fase di selezione per l’edizione 2024, individuando le 60 opere finaliste tra le oltre 650 candidate. Queste opere saranno esposte al Centro Culturale Candiani di Mestre (Ve) dal 14 settembre al 20 ottobre, con una mostra a ingresso libero, aperta al pubblico tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 16 alle 20. Le opere finaliste saranno inoltre incluse nel catalogo ufficiale del Premio, disponibile durante l’esposizione. Ecco i nomi dei 60 artisti finalisti di questa edizione: Nina Albiniova, Giuseppe Amorim Esposito, Claudia Aschieri, Ilir Avrami, Angela Bacchin, Paolo Battistella, Fulvio Borellini, Rafaele Bovo, Silvia Brigenti, Giulia Buzzolo, Luisella Caffieri, Gianpaolo Callegaro, Beatrice Calzavara, Eugenio Cazzuoli, Emanuela Ceccon, Paola Chiaraluce, Raimondo Colantonio, Davide Cupola, Francesco De Bon, Giovannino Di Rosa, Daniela Aurora Echevarria, Lisa Eleuteri Serpieri, Francesca Filicaia, Gustavo Florioli, Maria Letizia Ghezzo, Valentina Grilli, Massimiliano Longo, Flora Maffezzoli, Elda Magri, Giulia Malatesta, Mirko Mantovan, Anna Marega, Maura Mattiolo, Andrea Mazzoli, Ilija Mihaljevic’, Grazia Mori, Nikko Mundacruz, Ivone Ortolan, Carmen Panciroli, Davide Pegoraro, Lorenzo Piazza, Anna Pluda, Giovanni Raimondi, William Rizzardi, Silvia Rosa, Elisa Rossoni, Giuseppe Sciortino, Federico Severino, Francesca Siniscalchi, Silvia Stocchetto, Giuliana Susterini, Mirto Testolin, Gaetano Tommasi, Daniela Toniolo, Giordano Tricarico, Elisabetta Vazzoler, Aurora Villa, Paola Volpato, Jacopo Zambello e Giuseppe Zoppi.
A settembre a Trieste apre il Museo della Letteratura
Dal 13 settembre sarà visitabile ogni giorno, dalle 10 alle 17 e la domenica dalle 10 alle 13 (con un’anteprima stampa il 12 settembre alle ore 11, chiusura settimanale il martedì) il Museo Lets- Letteratura Trieste, con sede nello storico Palazzo Biserini nel cuore di Trieste (piazza Hortis, 4). Nel museo triestino tre spazi sono dedicati ai numi tutelari del modernismo letterario fiorito nella Trieste del Novecento: Italo Svevo, James Joyce e Umberto Saba. Ma Lets sarà anche la casa della grande letteratura che ha Trieste come luogo privilegiato: da Claudio Magris a Boris Pahor, da Susanna Tamaro a Mauro Covacich, a Scipio Slataper, a Giani Stuparich, Anita Pittoni, Virgilio Giotti, Srečko Kosovel, Giorgio Voghera, Carolus Cergoly, Fulvio Tomizza, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Giorgio Pressburger, Paolo Rumiz, Pino Roveredo e tanti altri che, attraverso la loro opera, hanno ricomposto le diverse anime culturali e linguistiche di Trieste.
Il restauro della Cappella del Simonino a Trento ad opera del Fai
Il Fai-Fondo per l’Ambiente Italiano ha inaugurato già da qualche settimana a Trento l’Aula del Simonino, finora nota come Cappella del Simonino, situata all’interno di Palazzo Bortolazzi Larcher Fogazzaro, nel centro storico della città. Marina Larcher Fogazzaro ha lasciato per testamento questo luogo al Fai nel 2018, perché fosse restaurato e valorizzato, e la Fondazione ha onorato questo gesto aprendo al pubblico, in maniera regolare (dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 18), un nuovo bene culturale, che si aggiunge ai 55 già visitabili tra i 72 posseduti e gestiti in tutta Italia dalla Fondazione. Grazie al lascito, e con ulteriori contributi, il Fai ha eseguito i lavori di restauro: dapprima sulla facciata del Palazzo, scoprendone le finestre quattrocentesche e restituendo colore e leggibilità alle figure e alle iscrizioni dipinte nel Settecento; poi anche all’interno, dove si conservano ben più ampi coevi affreschi, e nello spazio absidale, tra due piccole stanze con funzione di sacrestia, dov’è l’originario altare, con decorazioni architettoniche e scultoree in marmi policromi di stile barocco. L’interno è stato anche riallestito per realizzare un progetto di valorizzazione culturale inedito e originale, che consiste in un «racconto sonoro» dedicato alla vicenda del piccolo Simone da Trento.
La riapertura a Todi della Torre dei Priori, un edificio trecentesco che ospiterà un museo di arte contemporanea
Il 26 luglio scorso è tornata accessibile al pubblico a Todi (Pg) la Torre del Palazzo dei Priori, edificio trecentesco che sorge nella medievale piazza del Popolo, oggetto di un intervento di restauro che ha restituito alla cittadinanza un antico gioiello che da oltre un secolo era non solo inutilizzato, ma addirittura inaccessibile. Nel prossimo futuro la Torre ospiterà il Museo di Arte Contemporanea della Città, progetto che figura anche nel dossier di candidatura di Todi a Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026. L’opera pubblica ha comportato un investimento di 970mila euro, di cui 616mila concessi dal Ministero della Cultura e i restanti provenienti dal bilancio comunale. Il cantiere vero e proprio è durato un anno.
Per un mese il design italiano protagonista a New York da Bloomingdale’s
Il design italiano sarà protagonista a New York grazie a un accordo tra il Salone del Mobile di Milano e Bloomingdale’s, uno dei più importanti department store dedicati al lusso, alla moda, all’arredamento e al beauty della metropoli statunitense. Il prossimo 4 settembre sarà infatti inaugurata l’installazione intitolata «Italian Design: from Classic to Contemporary», dedicata al made in Italy e affidata dal Salone all’architetto Ferruccio Laviani, che si inserisce all’interno del progetto «From Italy, With Love» di Bloomingdale’s, in calendario dal 5 al 29 settembre, una celebrazione della cultura, del lusso e dell’arte italiana attraverso una serie di esposizioni e attività. Per un mese, dunque, le aziende italiane dell’arredo, che negli Stati Uniti hanno uno dei principali mercati di esportazione, avranno a disposizione un intero piano del department store per esporvi le proprie ultime creazioni.
I beneficiari dei contributi per il bando «Fondo Nazionale per la Rievocazione Storica»
È stato pubblicato l’elenco dei beneficiari dei contributi per il bando «Fondo Nazionale per la Rievocazione Storica-2024», dell’apposito fondo del MiC, con una donazione complessiva di 2 milioni di euro. Si tratta di 203 organismi, a fronte di 510 domande. L’erogazione del contributo sarà disposta a conclusione delle attività indicate nel progetto inviato alla Direzione generale Spettacolo, da trasmettere entro le ore 16 del 13 novembre con le modalità previste nel regolamento. Nella classifica degli organismi aggiudicatari dei finanziamenti, al primo posto il Gruppo storico romano (vincitore anche nel 2023), con un contributo di 14mila euro. Seguono l’Ars Urbino Ducale con 13.703 euro e l’Associazione Corsa all’Anello di Narni (Tr), che riceve 12.837 euro. Chiudono la classifica l’Associazione Hispellum Aps, (Spello-Pg), il Comune di Todi e l’Associazione Festa d’Autunno Pro Valfabbrica Aps Ets con 8.600 euro a testa.
La collezionista d’arte contemporanea Beatrice Bulgari punta su film, video, performance e installazioni. Un’intervista di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
Beatrice Bulgari ha respirato la bellezza dell’arte greca e delle chiese barocche fin dall’infanzia, trascorsa a Siracusa con il padre antiquario e la madre scrittrice. È stata l’unica in famiglia a scegliere un percorso artistico, prima all’Accademia di Belle Arti e all’Accademia di Moda e Costume, poi come scenografa e costumista per il cinema e il teatro. Nel 2007 ha fondato l’associazione non profit CortoArteCircuito, per produrre cortometraggi di artisti contemporanei, e nel 2012 la casa di produzione In Between Art Film, divenuta Fondazione nel 2019, a supporto di artiste e artisti che lavorano con i «time-based media» (film, video, performance e installazioni) attraverso commissioni, acquisizioni e collaborazioni istituzionali. Il sito del quotidiano «Il Sole 24 Ore» pubblica un’intervista alla collezionista realizzata da un’altra collezionista, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
Una campagna di indagini dell’Università Ca’ Foscari su antichi relitti nel mare tra l’Elba e Pianosa
A fine luglio, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia, a seguito di decreto di concessione di ricerche del Ministero della Cultura, ha portato a termine una nuova breve campagna di indagini su relitti di età romana affondati negli alti fondali del Mar Tirreno. Il progetto è condotto da Carlo Beltrame e da Elisa Costa, in collaborazione con Fondazione Azionemare, con Guido Gay e sotto la sorveglianza della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno, con Lorella Alderighi. Quest’anno, la sinergia tra le tecnologie avanzate della Fondazione e le competenze scientifiche del Dsu ha permesso di documentare e studiare tre relitti profondi di età antica. Si tratta del relitto Dae 27, un carico di tegole e coppi e anfore posto a oltre 600 metri di profondità nelle acque tra l’Elba e Pianosa, e dei relitti Dae 7 e Dae 39, entrambi posti nelle acque profonde tra l’isola della Gorgona e Capo Corso. Il primo è un interessante carico di centinaia di anfore greco-italiche datate al IV e III secolo a.C. che giace a oltre 400 metri di profondità; il secondo invece, a quasi 600 metri di profondità, è composto da centinaia di anfore Dressel 1B, databili al I secolo a.C., una delle quali è stata recuperata in questa campagna.
Continuano le aperture straordinarie del Museo dell’Opificio delle Pietre Dure a Firenze
Proseguono le aperture straordinarie del Museo dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze: nei venerdì sera dei giorni 30 agosto e 13 settembre (ore 19-23) e in tutti i giovedì pomeriggio di settembre e ottobre (5, 12, 19, 26 settembre; 3, 10, 17, 24, 31 ottobre - ore 14-18). Inoltre, nel corso delle aperture straordinarie che si terranno nei giovedì pomeriggio di settembre e ottobre saranno organizzate visite guidate gratuite condotte dai professionisti che operano nell’Istituto, sede di laboratori di restauro e della Scuola di Alta Formazione e Studio, che illustreranno ai visitatori le opere esposte nel Museo, testimonianza della tradizione del commesso in pietre dure e della storia dell’Opificio. Per l’accesso al Museo è richiesto il pagamento del biglietto di ingresso (intero 6 euro, ridotto 2 euro, gratuito per gli aventi diritto). La biglietteria chiude 30 minuti prima dell’orario di chiusura del Museo. La visita guidata al Museo è gratuita, per gruppi di circa 20 persone, con partenza ogni ora. Non è prevista la prenotazione: sarà sufficiente richiedere di essere inseriti nei gruppi per la visita guidata direttamente sul posto.
Due documentari Nexo Studios al cinema: la National Gallery di Londra e Pissarro padre dell’Impressionismo
Torna in autunno la «Grande arte al cinema» di Nexo Studios. Si partirà il 22 e 23 ottobre con «National Gallery 200», diretto da Ali Ray e Phil Grabsky e dedicato a una delle più grandi gallerie d’arte del mondo. Un museo, quello londinese, ricco di capolavori, una risorsa infinita per ripercorrere i momenti salienti della storia, una fonte inesauribile di racconti individuali e collettivi. Ma a chi appartengono le storie raccontate tra le sue sale? Quali opere hanno un impatto maggiore e su quali visitatori? Celebrità, devoti membri dello staff ed esperti di fama mondiale daranno vita a un discorso corale per dipingere un ritratto unico di questa iconica istituzione britannica attraverso storie commoventi e sorprendenti. Prodotto da Phil Grabsky con Exhibition on Screen. Il 19 e 20 novembre sarà invece il momento di «Pissarro. Il padre dell’Impressionismo», diretto da David Bickerstaff. Questo documentario svela la vita e l'opera di Pissarro attraverso una serie di lettere intime e rivelatrici che l’artista scrisse agli amici, attraverso l’archivio di Pissarro conservato presso l’Università di Parigi e grazie alla retrospettiva a lui dedicata dall’Ashmolean Museum di Oxford, il primo museo pubblico del Regno Unito (i suoi battenti aprirono nel maggio del 1683).