LUNEDÌ 20 MAGGIO 2024
NOTIZIE IN BREVE | 16 NOTIZIE
- 01 Boicottato il Contact Photography Festival di Toronto: è legato a un produttore di armi israeliano
- 02 Partono i lavori di ristrutturazione al Museo Ginori di Sesto Fiorentino
- 03 Il sito di Christie’s è tornato in piena operatività: lo annuncia il ceo Guillaume Cerutti
- 04 Il 10mo Eye Art & Film Prize all’artista e regista taiwanese Chia-Wei Hsu
- 05 Scoperti affreschi cinquecenteschi nella Villa Giustiniani a Ponte di Piave (Tv): sono della scuola del Veronese
- 06 18,5 milioni dal Pnrr per la riqualificazione del linificio di Lodi
- 07 Nella Cattedrale di Grosseto è tornata restaurata la «Madonna delle Grazie» di Matteo di Giovanni
- 08 Il 21 giugno riapre il Museo Diocesano di Otranto
- 09 Difficilissimo che il «Giudizio Universale di Ginevra» sia opera di Michelangelo
- 10 A Roma torna il «Viaggio nel Foro di Cesare»
- 11 La nuova soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Alessandria, Asti e Cuneo è Lisa Accurti
- 12 Un’intervista a Pier Luigi Pizzi, che presenta la sua autobiografia
- 13 NOTIZIE DAL MIC | Una nuova organizzazione in vigore dal 18 maggio al MiC
- 14 NOTIZIE DAL MIC | A Rieti nasce il Museo Nazionale dei Sabini
- 15 NOTIZIE DAL MIC | Presentati «L’Italia dei Giardini» e «Appuntamento in Giardino»
- 16 Addii | Giorgio Marconi
Boicottato il Contact Photography Festival di Toronto: è legato a un produttore di armi israeliano
Gli artisti stanno boicottando il Contact Photography Festival di Toronto, evento annuale della durata di un mese che si svolge a maggio in tutta la città e al quale quest'anno partecipano più di 130 mostre e 250 artisti. All'inizio dell’anno è partita una campagna che invita le persone a ritirarsi da Contact a causa dei legami del suo sponsor storico Scotiabank con il produttore di armi israeliano Elbit Systems. (In precedenza Scotiabank aveva annunciato che dopo l’edizione attuale non avrebbe più sponsorizzato il festival, un duro colpo per il futuro finanziario dell'organizzazione artistica). La protesta, organizzata dai gruppi Naita-No Arms in the Arts (un collettivo di artisti formatosi appositamente per chiedere a premi e festival di spingere Scotiabank a disinvestire da Elbit) e Aaa-Artists Against Artwashing (che invita le istituzioni culturali canadesi a disinvestire dal «colonialismo dei coloni e dal genocidio»), ha fatto sì che quest'anno più di una dozzina di espositori abbandonassero Contact. All’inizio di questa settimana Scotiabank ha annunciato di aver dimezzato la sua partecipazione in Elbit.
Partono i lavori di ristrutturazione al Museo Ginori di Sesto Fiorentino
Con la consegna del cantiere all’impresa esecutrice prende il via la ristrutturazione del Museo Ginori di Sesto Fiorentino, chiuso dal maggio 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori e dal 2017 proprietà demaniale, affidata alla Direzione regionale musei della Toscana del Ministero della Cultura fino al termine dei lavori. Per il primo lotto degli interventi di ristrutturazione (la cui durata è prevista in 462 giorni naturali e consecutivi), il Cipe-Comitato Interministeriale Programmazione Economica ha stanziato 1,9 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013. Un ulteriore finanziamento, sostenuto dal Piano Strategico Grandi Progetti Culturali con 5,5 milioni di euro, consentirà il recupero integrale dell’edificio, attraverso il restauro e il risanamento conservativo, la riqualificazione edilizia e impiantistica (tesa anche all’adeguamento alle norme in materia di sicurezza, antincendio e adeguamento sismico) e la ridistribuzione degli ambienti interni secondo le nuove esigenze funzionali e museali.
Il sito di Christie’s è tornato in piena operatività: lo annuncia il ceo Guillaume Cerutti
Il 19 maggio Guillaume Cerutti, chief executive officer di Christie’s, ha rilasciato una dichiarazione in merito all’incidente occorso al sito della casa d’aste. Dopo essersi scusato per gli inconvenienti che dal 9 maggio hanno interessato il loro indirizzo web, ha annunciato che il sito e l’App sono stati ripristinati con piena funzionalità. Ha inoltre specificato che le cinque vendite, esclusivamente online, che erano state interrotte sono state ora riprese e prorogate per il tempo in cui non sono state disponibili. L’invito rivolto da Cerutti agli acquirenti è di tornare ad accedere tranquillamente alle prossime aste sulla piattaforma.
Il 10mo Eye Art & Film Prize all’artista e regista taiwanese Chia-Wei Hsu
L’artista e regista taiwanese Chia-Wei Hsu è il vincitore del 10mo Eye Art & Film Prize (2024). Nel suo lavoro, Hsu indaga la storia culturale e la geopolitica del Sud-Est asiatico. Selezionato come vincitore da una giuria internazionale, riceve un premio in denaro di 30mila euro, che gli consentirà di produrre un nuovo lavoro, e terrà una mostra all’Eye Filmmuseum di Amsterdam. La giuria è rimasta colpita dal modo in cui Hsu «intreccia questi grandi temi con piccole storie personali, riportando in vita storie dimenticate e aprendo nuove prospettive per il pubblico». Il premio Eye è sostenuto dalla Fondazione Ammodo.
Scoperti affreschi cinquecenteschi nella Villa Giustiniani a Ponte di Piave (Tv): sono della scuola del Veronese
Nella Villa Giustiniani a Ponte di Piave (Tv) è stato scoperto un ciclo di affreschi cinquecenteschi, con colori che si sono ottimamente conservati, in cui è ricorrente una misteriosa figura di donna. Dopo mesi di ricerche lo studioso Guerrino Lovato ha risolto l’enigma: quella donna che compare spesso è la Giustizia, rappresentata nei contesti più diversi, dai tempi di pace a quelli di guerra. Il ciclo di affreschi viene attribuito alla bottega degli «Haeredes Pauli», firma utilizzata dai membri della famiglia del pittore Paolo Veronese (Benedetto, Carlo e Gabriele Caliari) per continuare la sua attività. Gli affreschi decorano il «portego» al pianterreno, due sale e uno studiolo, nonché le pareti e la volta della scala principale. La presentazione ufficiale del restauro degli affreschi e dei nuovi studi svolti avrà luogo sabato 8 giugno.
18,5 milioni dal Pnrr per la riqualificazione del linificio di Lodi
Il corpo principale del linificio di Lodi, gigantesco e degradato monumento di archeologia industriale del 1900, con un’estensione complessiva di 46mila mq in parte trasformati, dal 1977 in poi, in scuole e sedi amministrative, diventerà un polo culturale. Il piano esecutivo è stato approvato all’unanimità dal Comune e i lavori sono già iniziati. Il progetto di riqualificazione urbana, con 18,5 milioni del Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza e 2,5 del Comune (con altri finanziamenti da valutare) prevede la realizzazione di Museo civico, archivio, spazi espositivi, auditorium e altre attività culturali che saranno decise da incontri e proposte con gli abitanti di Lodi.
Nella Cattedrale di Grosseto è tornata restaurata la «Madonna delle Grazie» di Matteo di Giovanni
Nel 2021 una tavola raffigurante la «Vergine Assunta», realizzata da Matteo di Giovanni nel 1470, era stata rimossa da una nicchia nella Cattedrale di San Lorenzo a Grosseto. Avvolta in un panno, la «Madonna delle Grazie», com’è nota ai grossetani, era stata portata nel palazzo vescovile; qui era anche stata rimossa la corona che ornava la testa della Vergine dagli anni ’80 , dopo il trafugamento della precedente. Nel giugno di quell’anno era stata trasferita nei laboratori della Soprintendenza a Siena per un accurato restauro, che ha riguardato l’eliminazione di infestanti muffe (microflora batterica) che avevano «imbiancato» buona parte della pellicola pittorica. Ora la tavola è rientrata nella Cattedrale di Grosseto, collocata in una teca protettiva e con la corona nuovamente sul capo della Madonna.
Il 21 giugno riapre il Museo Diocesano di Otranto
Reperti e frammenti dell’Arcidiocesi di Otranto saranno ospitati nel Palazzo Lopez, a pochi passi dalla Cattedrale. Lì, distribuiti su tre piani, accessibili anche ai diversamente abili, si trovano colonne tortili, dipinti di pregio come l'opera dedicata a san Michele Arcangelo di fra Angelo da Copertino e le cinquecentine, custodite nella biblioteca diocesana e ora esposte nel museo. Ma l’ente ecclesiastico ora si avvale anche del digitale, con tre piattaforme. La prima è dedicata alle attività dell’arcidiocesi; la seconda è relativa al pavimento della cattedrale, che viene raccontato con immagini e schede; la terza si chiama Mabo, acronimo di museo, archivio biblioteca, e valorizza il patrimonio culturale ecclesiastico.
Difficilissimo che il «Giudizio Universale di Ginevra» sia opera di Michelangelo
Sul quotidiano tedesco «Frankfurter Allgemeine Zeitung» Stefan Trinks confuta la tesi secondo la quale il cosiddetto «Giudizio Universale di Ginevra» è opera di Michelangelo Buonarroti. Innanzitutto, Michelangelo non ha mai dipinto su tela: questo sarebbe l’unico caso (il titolo dell’articolo è «Ein Michelangelo auf Leinwand?», «Un Michelangelo su tela?»). È assolutamente impossibile, poi, che l’artista fiorentino abbia messo dei «braghettoni» in questa versione della sua celebre opera vaticana, in cui le figure sono in stato di innocente nudità. Altro punto critico, il presunto autoritratto dell’artista reca tratti del viso che corrispondono però al ritratto che a Michelangelo fece Daniele da Volterra, opera oggi conservata al Metropolitan Museum di New York. Infine, il Cristo risorto del dipinto «svizzero» porta una barba di tre giorni, che il Cristo delle opere di Michelangelo (siano essi disegni, tavole o affreschi) non ha mai.
A Roma torna il «Viaggio nel Foro di Cesare»
Torna anche quest’anno, dal 22 maggio al 22 settembre, il «Viaggio nel Foro di Cesare»,spettacolo multimediale che racconta e fa rivivere la scenografica area archeologica. Il progetto, promosso da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotto e organizzato da Zètema Progetto Cultura, si avvale dell’ideazione e della cura dell’indimenticabile Piero Angela, di Paco Lanciano e della stessa Direzione Scientifica della Sovrintendenza Capitolina. Romani e turisti, dal 22 maggio, potranno dunque tornare a godere di una rappresentazione emozionante e allo stesso tempo ricca di informazioni dal grande rigore storico e scientifico, accompagnati dalla voce narrante di Piero Angela e dalla visione di filmati, proiezioni e videomapping che ricostruiscono l’attuale area archeologica così come si presentava nell’antichità.
La nuova soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Alessandria, Asti e Cuneo è Lisa Accurti
Lisa Accurti è la nuova soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo. Da venerdì è entrata nel suo ruolo, già coperto in forma temporanea dal novembre 2021 all’agosto 2022. Poi ancora ad interim da settembre 2022 al 30 maggio dell’anno scorso. La vittoria al concorso per dirigenti del Ministero della Cultura l’ha riportata nella Cittadella di Alessandria, sede per le tre province. Il Cuneese avrà anche un’altra novità: l’architetto Filippo Masino è il nuovo responsabile della Direzione regionale Musei per il polo delle residenze sabaude, di cui fa parte il Castello di Racconigi.
Un’intervista a Pier Luigi Pizzi, che presenta la sua autobiografia
Franca Cassine del quotidiano «La Stampa» ha intervistato lo scenografo teatrale, regista e costumista Pier Luigi Pizzi, 94 anni il prossimo 15 giugno, che oggi 20 maggio alle ore 18 presenta a Torino, al Circolo del Lettori, Non si può mai stare tranquilli, una sua autobiografia curata da Mattia Palma e pubblicata da Edt. Nell’intervista Pizzi rievoca, tra l'altro, il suo incontro con Picasso nell’Atelier Madoura a Vallauris, «dove lui creava le famose ceramiche. Fui fortunato e lo incrociai riuscendo a scambiarci idee e pensieri. Mi colpì la sua franchezza, bastava guardarlo negli occhi per capire quanta energia era in grado di emanare». Tra le cose che lo legano a Torino, Pizzi cita la Galleria Sabauda, «perché sono appassionato di pittura del Seicento», e il fatto che a Torino siano nati due libri sul suo lavoro pubblicati da Umberto Allemandi (Pier Luigi Pizzi. Inventore di teatro, e Pier Luigi Pizzi. Inventore di teatro. Bis!).
NOTIZIE DAL MIC | Una nuova organizzazione in vigore dal 18 maggio al MiC
È entrato formalmente in vigore il 18 maggio il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero della Cultura, che prevede un’articolazione in quattro dipartimenti (amministrazione generale, tutela del patrimonio, valorizzazione del patrimonio e promozione delle attività culturali) e dodici uffici dirigenziali di livello generale centrali compresa l’Unità di missione per l’attuazione del Pnrr (fino a scadenza) e quindici uffici dirigenziali di livello generale periferici dotati di autonomia speciale (di cui 14 per i musei autonomi), ai quali si aggiunge un posto dirigenziale di livello generale presso il Gabinetto del ministro. Nasce, tra l’altro, l’Istituto centrale per la valorizzazione economica e la promozione del patrimonio culturale.
NOTIZIE DAL MIC | A Rieti nasce il Museo Nazionale dei Sabini
Con un finanziamento di 5 milioni di euro da parte del Ministero della Cultura, nell’ambito del Piano Strategico «Grandi Progetti Beni Culturali», a Rieti, nei locali dell’ex convento degli Agostiniani, dove c’era la scuola Sacchetti Sassetti, nascerà il Museo Nazionale dei Sabini. Così ha commentato il sindaco della città laziale, Daniele Sinibaldi: «Un risultato straordinario che inorgoglisce l’intera comunità e ci ripaga degli sforzi condotti da oltre un anno, da quando cioè, insieme all’assessore alla cultura Letizia Rosati, abbiamo avviato un’interlocuzione serrata, costante e proficua con il Ministero, rappresentando la necessità di elevare il livello dell’offerta culturale della Città e di realizzare un unico, importante e attrattivo polo museale nel centro cittadino».
NOTIZIE DAL MIC | Presentati «L’Italia dei Giardini» e «Appuntamento in Giardino»
Il 23 maggio, alle ore 10.30 a Roma, al Ministero della Cultura (Sala Spadolini- via del Collegio Romano 27), si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto «L’Italia dei Giardini», in cui saranno presentati i dati del Pnrr Cultura e l’evento «Appuntamento in Giardino», giunto alla settima edizione. Promosso da Apgi (Associazione Parchi e Giardini d’Italia) e patrocinato dal Ministero della Cultura, l’evento ha l’obiettivo di invitare il grande pubblico a scoprire la sorprendente ricchezza storica, artistica, botanica e paesaggistica dei giardini italiani. La manifestazione, pensata come un’autentica «festa del giardino», nasce in accordo con l’iniziativa «Rendez-vous aux jardins», che si svolgerà in contemporanea in numerosi Paesi europei.
Addii | Giorgio Marconi
È mancato nella notte tra il 19 e il 20 maggio il gallerista Giorgio Marconi. Nato a Milano nel 1930, è stato un brillante animatore culturale e gallerista della Milano in pieno boom economico. Aveva iniziato la sua carriera a metà degli anni Sessanta con lo Studio Marconi in via Tadino 15, già sede dell’atelier di cornici di suo padre, Egisto Marconi. Proprio a quest’ultimo, sempre in contatto con i maggiori creativi della scena nostrana (da Carrà a De Chirico, da Sironi ai fratelli Pomodoro), si devono i primi contatti tra Giorgio Marconi e l’affascinante mondo dell’arte. Lo Studio Marconi negli anni promosse interessanti rassegne coivolgendo sia giovani artisti sia maestri già affermati a livello nazionale e internazionale (Beuys, Burri, Calder, De Kooning, Fontana, Miró, Picabia, Tápies ecc). Avvalendosi della consulenza di importanti studiosi, critici e giornalisti per realizzare pubblicazioni periodiche, l’attività di Marconi era più vicina a quella museale che a quella di una galleria privata. Nel 1992 lo Studio Marconi chiuse dopo aver realizzato più di 180 mostre ma nel 2004 Giorgio Marconi costituiva la Fondazione Marconi per portare avanti gli ideali che da sempre ne avevano mosso ogni iniziativa culturale e artistica. Lo ricorda anche la nostra collega Elena Correggia: «Lo conobbi 15 anni fa, in uno dei miei primi viaggi stampa d’arte, per l'inaugurazione di una mostra su Mario Schifano in Sardegna. Mi colpì per l’ironia, la capacità affabulatoria, un senso dell’umorismo piuttosto britannico e soprattutto perché non aveva il sussiego tipico di molti galleristi, di quelli “importanti”, che avevano dato visibilità a Milano e soprattutto a molti artisti italiani. Gli piaceva chiacchierare con i giornalisti e una sera in cui era particolarmente loquace ne approfittai e gli chiesi: “ma alla fine chi veramente è il gallerista?”. E lui rispose: “Semplice, è il mestiere più bello del mondo perché io vendo (e sempre venderò) solo sogni e fantasia”».