NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 21 OTTOBRE 2024

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LUNEDÌ 21 OTTOBRE 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: una veduta aerea del Grand Palais, sede della nuova fiera Art Basel Paris (foto tratta da Wikipedia; foto: Dennis G. Jarvis | CC BY SA 2.0); Dana-Fiona Armour (cortesia: Sigg Art Prize); Massimo Bernardi, neodirettore del Muse di Trento; una veduta dell’interno della chiesa rupestre di Santa Margherita a Melfi

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Art Basel Paris: prima edizione bagnata

Lo splendore del Grand Palais potrebbe essere una delle principali attrazioni della terza edizione (la prima in questa sede) di Art Basel Paris. Ma nonostante i recenti restauri, la struttura, che ha 124 anni, ha avuto qualche problema: ad esempio l’infiltrazione di acqua piovana attraverso il tetto di vetro dopo le forti piogge che hanno colpito Parigi la scorsa settimana. «A causa della pioggia di giovedì 17 ottobre, sono state segnalate diverse perdite d’acqua al piano espositivo sotto la navata del Grand Palais, ha dichiarato un portavoce di Art Basel. La fiera ha immediatamente organizzato l’arrivo sul posto di operatori artistici per aiutare gli espositori a proteggere le proprie opere». Sono state diverse le gallerie colpite, tra cui Lisson Gallery e Hauser & Wirth. Un portavoce della Rmn (Réunion des Musées Nationaux), che gestisce il Grand Palais, ha dichiarato: «La mattina di venerdì 18 ottobre sono stati chiamati dei tecnici per accedere con delle funi al tetto di vetro, e identificare e riparare le anomalie». Da parte sua, un portavoce di Art Basel ha sottolineato che «le attuali condizioni meteorologiche a Parigi hanno provocato infiltrazioni d’acqua in diversi edifici storici della città».

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Alla scoperta della preistoria del Gabon e del Medioevo della Nigeria

Tra le foreste dell’entroterra del Gabon, un team di archeologi gabonesi e francesi sta studiando le tracce lasciate dalle popolazioni di cacciatori-raccoglitori circa 25mila anni fa. Nella fattispecie studiano la grotta di Youmbidi, scoperta nel 2015 quasi al confine con il Congo, che, secondo i ricercatori di un istituto di ricerca collegato all’Agenzia gabonese dei parchi nazionali, fu occupata già in tempi remoti, smentendo il preconcetto che l’ambiente ostile avesse scoraggiato lo stanziamento degli umani. In particolare, gli studiosi vogliono capire, a partire dal ritrovamento di semi, come si è sviluppata l’agricoltura nell’Africa centrale. Un altro oggetto di studio sono alcuni campi sopraelevati rispetto alla savana circostante che si trovano a due giorni di strada in direzione della costa atlantica a Nyonié. In Nigeria, invece, è in atto una corsa contro il tempo per salvare dall’espansione di una megalopoli come Lagos il sito di una grande città medievale: quella di Ijebu (oggi Ijebu-Ode). Ne dà notizia l’inserto «Le Monde Afrique» di «Le Monde», ripreso dalla testata «Internazionale». 

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La Fondazione Mellon lancia un fondo di 25 milioni di dollari per sostenere la cultura lungo il confine tra Stati Uniti e Messico

La Andrew W. Mellon Foundation sta lanciando l’iniziativa «Frontera Culture Fund», che mette a disposizione 25 milioni di dollari per organizzazioni artistiche e culturali lungo il confine tra Stati Uniti e Messico. Il fondo è stato creato in collaborazione con gli artisti e le personalità della regione di quattro Stati americani e sei messicani e, secondo la rivista «Artnews», sarà distribuito nei prossimi anni per sostenere progetti guidati da artisti, organizzazioni e gruppi culturali, nonché strutture di relazione e di difesa transfrontaliere di indigeni, binazionali e neri. «Il nostro sostegno contribuirà a pubblicizzare e sostenere le arti e le storie che qui si svolgono», ha dichiarato Elizabeth Alexander, presidente della fondazione. Tra i beneficiari figurano un centro culturale chicano, un festival artistico a Tijuana, una fattoria comunitaria in New Mexico, una galleria a Ciudad Juárez, l’El Paso Museum of Art, il Museum of Contemporary Art di Tucson, la New Mexico State University e l’University of Texas di El Paso e la Biennale MexiCali.

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Agli eredi del principe di Sansevero il primo round del procedimento contro i produttori degli occhiali «Malaterra»

I discendenti del principe di Sansevero, comproprietari dell’omonima cappella-museo napoletana, hanno vinto il primo round del procedimento giudiziario davanti al Tribunale del capoluogo campano contro le società che hanno prodotto e promosso gli occhiali «Malaterra», sulle cui stanghette, a forma di Vele di Scampia, sono raffigurate una pistola e la celebre immagine del Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino. Un abbinamento sgradito dalla proprietà del museo partenopeo, finito in una querelle giudiziaria che ha visto lo scorso settembre gli eredi del principe Raimondo de Sangro e la proprietà del museo (difesi dagli avvocati Maurizio Borghese e Rossella Giordano) prevalere, in via d'urgenza, nella procedura cautelare contro due società. Ne dà notizia l’Agenzia Ansa. 

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Il punto sui restauri a Palazzo Magio Grasselli a Cremona, prossima «casa» del Conservatorio Monteverdi

A Cremona, dietro l’impalcatura che attualmente ricopre Palazzo Magio Grasselli (un edificio storico costruito nel XIII secolo ma via via rivisto e ristrutturato in varie fasi, fino alla fine del Settecento) si scorge la facciata recuperata nella sua originaria bellezza. Nel cortile interno, invece, si comincia a intravedere il palazzo rosso mattone con inserti lapidei. Il 18 ottobre tecnici e amministratori del Comune hanno visitato il cantiere di quello che sarà (nel 2027 con ogni probabilità, ma si spera entro la fine del 2026) la sede del Conservatorio Monteverdi, in cui stanno per terminare i lavori del primo lotto. Le restauratrici sono all’opera per gli ultimi ritocchi agli affreschi al piano nobile. Gli ambienti nel mezzanino, destinati ad aule per l’avvio alla musica, sono completati, così pure le stanze al primo piano che fungeranno da aule per gli insegnamenti di strumento. Ma per vedere tutto questo bisogna, per ora, usare molto l’immaginazione. 

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Dana-Fiona Armour vince il Sigg Art Prize per un’opera che integra l’intelligenza artificiale

L’artista e ricercatrice tedesca (ma residente a Parigi) Dana-Fiona Armour ha ricevuto il premio Sigg Art Prize di 10mila euro per la sua arte, che integra l’Intelligenza Artificiale (IA), con «Alvinella Ophis» (2024), una videoinstallazione interdisciplinare in 3D che esplora l’interazione tra biotecnologia, IA e arte contemporanea. «Vincere il Sigg Art Prize mi ha offerto una straordinaria opportunità di esplorare l’interazione critica tra arte, tecnologia e natura, ha dichiarato Armour. Il mio progetto, “Alvinella Ophis”, incoraggia approcci interdisciplinari che affrontano questioni ecologiche urgenti e mira a creare un dialogo sulla connessione tra l’umanità e il mondo naturale. In definitiva, spero di promuovere una comprensione più profonda delle nostre sfide ecologiche condivise attraverso questo impegno».

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Il Muse di Trento ha un nuovo direttore

Massimo Bernardi, 40 anni, trentino, è il nuovo direttore del Muse-Museo delle Scienze di Trento. Bernardi, dal 2021 alla guida dell’Ufficio ricerca e collezioni museali dell’istituzione trentina, è docente universitario in Comunicazione scientifica delle Scienze naturali nelle Università di Modena e Reggio Emilia. La nomina di Bernardi, che subentra allo storico direttore Michele Lanzinger, dal 2022 presidente dell’Icom, è stata formalizzata dalla Giunta provinciale a conclusione di una procedura per l’incarico avviata lo scorso maggio, cui hanno partecipato 26 candidati. La nomina di Bernardi è il risultato di un’ultima selezione che ha ridotto il numero dei candidati a quattro; a tutti era richiesta un’esperienza professionale con funzioni dirigenziali in amministrazioni o aziende pubbliche per almeno un quinquennio e un curriculum corredato da pubblicazioni scientifiche. Bernardi, che ha ottenuto la valutazione «eccellente», si è laureato a Padova e ha ottenuto il dottorato di ricerca all’Università di Bristol. Nel corso della carriera ha lavorato anche in Tanzania, Etiopia e Panama.

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Il bando per la nuova direzione artistica di Art Verona

Veronafiere ha annunciato il bando per la selezione della nuova direzione artistica della fiera ArtVerona per il prossimo triennio. La scadenza per la presentazione delle candidature è il 31 ottobre, mentre quella per la presentazione del progetto è il 25 novembre. Il bando può essere scaricato al link predisposto. La procedura prevede la presentazione della candidatura entro e non oltre il termine del 31 ottobre; entro il 25 novembre i candidati dovranno presentare un progetto culturale triennale per ArtVerona che preveda un’ipotesi di sviluppo, di riposizionamento della manifestazione e della sua capacità di attrazione di nuovi pubblici. La prima selezione avverrà attraverso la valutazione del profilo, del curriculum e del progetto presentato dai candidati. Nella seconda fase della selezione la commissione definirà la rosa finale di candidati a cui verrà proposto un colloquio che permetterà l’approfondimento delle esperienze professionali maturate e la verifica del possesso delle competenze in relazione all’incarico da conferire.

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Pietro Rigolo nominato responsabile della collezione e capo curatore della Pinacoteca Agnelli

La Pinacoteca Agnelli, sotto la direzione di Sarah Cosulich, annuncia la nomina di Pietro Rigolo a responsabile della collezione e capo curatore dell’istituzione torinese. Rigolo, che assumerà le sue funzioni a partire dal primo gennaio 2025, ha lavorato per 11 anni al Getty Research Institute di Los Angeles, ricoprendo dal 2013 il ruolo di responsabile dell’archivio del curatore Harald Szeemann e di altre collezioni di arte moderna e contemporanea e, dal 2018 a oggi, la posizione di curatore. Rigolo ha contribuito alla crescita delle collezioni dell’istituto americano con oltre 200 acquisizioni. Ha co-curato le mostre «Harald Szeemann: Museum of Obsessions» (2018, presentata al Castello di Rivoli nel 2019) e «Barbara T. Smith: The Way to Be» (2023). Nel 2025 inaugurerà l’esposizione «$3 Bill: Evidence of Queer Lives». I suoi scritti sono apparsi in pubblicazioni edite, tra gli altri, da Fondazione Nicola Trussardi, Castello di Rivoli, Pirelli HangarBicocca, Istanbul Biennale, Deutsches Historisches Museum, Getty Research Institute, e Institute of Contemporary Art Los Angeles. Ha studiato all’Università degli Studi di Padova, allo Iuav di Venezia e all’Ecole des Beaux-Arts a Parigi. Ha conseguito nel 2011 il dottorato di Studi presso l’Università degli Studi di Siena.

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Una call per residenze d’artista in Arabia Saudita da febbraio ad aprile 2025

In Arabia Saudita il primo hub della regione mediorientale e nordafricana dedicato ai nuovi media e all’arte digitale, Diriyah Art Futures (Daf), pubblica una call per l’invio di candidature per la sua prima Mazra’ah Media Art Residency per artisti e studiosi. In programma da febbraio ad aprile 2025, la residenza di tre mesi comprende due flussi distinti per artisti e studiosi esperti nel campo dei nuovi media e delle arti digitali. I lavori sviluppati durante le residenze saranno esposti in mostre o incorporati in pubblicazioni accademiche, con l’aiuto del Daf e della sua rete di partner regionali e internazionali. Coloro che si candidano per il percorso dedicato agli artisti devono essere artisti affermati ed esperti nel campo dei nuovi media e del digitale, che lavorano attraverso i media sonori, i media visivi, le metodologie computazionali, biologiche, scientifiche o tecnologiche. Il Daf prenderà in considerazione anche scrittori, studiosi e teorici affermati nel campo dei nuovi media e dell'arte digitale, o della tecnologia e della cultura, per il percorso dedicato agli studiosi. I candidati interessati possono trovare maggiori informazioni sui criteri e le proposte e candidarsi alla Mazra'ah Media Art Residency fino al 20 gennaio 2025 utilizzando il link apposito

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Il Calendario Di Meo 2025, giunto alla sua XXIII edizione

Al confronto tra Napoli e Tbilisi, agli intrecci tra le due città, ai molteplici elementi che le accomunano, tra cui la passione per il calcio e per la musica, il culto per l’ospitalità e l’essere entrambe posizionate sul 41mo Parallelo, sarà dedicato il prossimo Calendario Di Meo, giunto alla XXIII edizione. Il parallelismo tra la Sirena partenopea e la Pantera georgiana (ispirata dal poema del XII secolo di Šota Rustaveli) scandirà i mesi del 2025 attraverso le immagini fotografiche di Massimo Listri e i testi di Angela Catello, Cesare Cunaccia, Michele De Lucchi, Dante Stefano Del Vecchio, Dinko Fabris, Michele Fatica, Andrea Forlani, Patrizia Licini de Romagnoli, Luigi Magarotto, Elisabetta Moro, Veronique Murat, Gaga Shurgaia e Pino Taormina. Il calendario 2025, presentato il 19 ottobre durante una serata di gala al Mtatsminda Palace di Tbilisi (Georgia), è realizzato in sole 5mila copie dall’Associazione Di Meo vini ad arte, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il sostegno della Georgian Chanting Foundation.

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La nuova pratica dello Smart Lab, spazio costante di incontri, in tre siti lucani

Nell’ambito del Progetto Basilicata Heritage Smart Lab (European Digital Innovation Hub), l’Enea organizza il 24 ottobre un evento al Museo Archeologico Provinciale di Potenza, per presentare i risultati degli Smart Lab che ha coordinato in questi ultimi mesi e realizzato in tre siti pilota della Regione: Pinacoteca Provinciale di Potenza, Chiesa rupestre di Santa Margherita a Melfi e in varie zone della città di Venosa. Al progetto hanno partecipato 40 imprese del Cluster, con il Cnr, Università della Basilicata ed Enea, con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale della Regione attraverso la conservazione, la fruizione e la valorizzazione dei beni artistici materiali e immateriali uniti in modo indissolubile alla gestione degli ecosistemi culturali. Per questo in 20 siti pilota distribuiti sull’intero territorio regionale è stata realizzata la metodologia dello Smart Lab, ossia uno spazio di incontri costanti che mettono in pratica una collaborazione tra imprese, enti di ricerca e società civile. Nella Pinacoteca Provinciale di Potenza è stato realizzato lo Smart Lab denominato «ShareArt»; nella Chiesa rupestre di Santa Margherita a Melfi lo Smart Lab «Diagnosis»; nella città di Venosa lo Smart Lab «Basilicata Living Lab».

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Addii | Joseph Rykwert

È morto il 18 ottobre, all’età di 98 anni, lo storico dell’architettura e scrittore britannico Joseph Rykwert. Era nato il 5 aprile 1926 a Varsavia. Insignito di numerosi premi e lauree honoris causa, trascorse la maggior parte della sua vita lavorativa nel Regno Unito e negli Stati Uniti e insegnò storia e teoria dell'architettura in diverse istituzioni in Europa e in Nord America. Da Varsavia, alla vigilia della Seconda guerra mondiale la sua famiglia si trasferì nel Regno Unito. Qui fu educato prima a Charterhouse, una celebre scuola privata del Surrey, poi al Bartlett a Cambridge e successivamente alla Architectural Association. Iniziò a lavorare collaborando con Maxwell Fry e Jane Drew. Nel corso della sua carriera, Rykwert tra l’altro ha sempre dimostrato un interesse scientifico per la vita e l’opera di Leon Battista Alberti, interesse culminato in una grande mostra su Alberti allestita nel 1994 a Palazzo Te di Mantova, cocurata da Rykwert con Robert Tavernor e con la propria seconda moglie, Anne. Rykwert è autore di molte opere capitali sull'architettura, tra cui The Idea of a Town (1963, pubblicato in Italia nel 1976 da Einaudi, L’idea della città: antropologia della forma urbana nel mondo antico, e ora ristampato da Adelphi), On Adam's House in Paradise (1972, tradotto nello stesso anno da Adelphi, La casa di Adamo in Paradiso), The Dancing Column (1996; in Italia pubblicato da Libri Scheiwiller, La colonna danzante. Sull’ordine in architettura) e The Seduction of Place (2000; La seduzione del luogo: storia e futuro della città, Einaudi 2008).

Redazione, 21 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata