NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 22 LUGLIO 2024

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LUNEDÌ 22 LUGLIO 2024

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Dall’alto in senso orario: Castello di Racconigi, la volta del reposoir della regina Maria Teresa © Dario Fusaro; un’opera di Farhad Moshiri passata all’asta da Sotheby’s © Sotheby’s; un archeologo immerso nel Nilo nel sud di Assuan; una veduta della mostra «Abitare il mondo» a Le Château – Centro d'arte e del patrimonio contemporaneo di Aubenas, Francia, 2024, © Adagp, Parigi, 2024. Crediti fotografici: Laurent Lecat

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Trovata la Pieve di San Cassiano dell’XI secolo, se ne erano perse le tracce dal 1400

Scoperta negli scavi a Gallicano in Garfagnana (Lu) la famosa Pieve di San Cassiano dell’XI secolo, che con i suoi 23 metri di lunghezza e 18 di larghezza era la più estesa della Toscana. Dotata di un’abside e tre navate intervallate da due file di quattro colonne e circondata da un vasto cimitero da cui stanno riemergendo i primi reperti, se ne erano perse le tracce nel 1400. Il luogo è stato riportati alla luce dagli archeologi della divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa impegnati nel Gallicano Project, diretto dall’archeologo Antonio Fornaciari della stessa Università. La Pieve era a capo di un esteso territorio che corrispondeva alla porzione apuana della Val di Serchio nella bassa Garfagnana e aveva 23 enti religiosi alle sue dipendenze. Lo scavo, iniziato un mese fa, ha già permesso di individuare i resti di un edificio anteriore all’XI secolo circondato da sepolture a cassa litica e fossa semplice da cui stanno emergendo vari reperti.

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Incisioni di antichi faraoni restituiti dalle acque del Nilo

Sotto le acque del Nilo, vicino alle isole di Philae e Konossom a sud di Assuan, un gruppo di archeologi egiziani e francesi ha rinvenuto nel corso di una spedizione subacquea dipinti, incisioni e miniature con raffigurazioni relative ai faraoni Amenhotep III (1390-1352 a.C.), Thutmose IV (1400-1390 a.C.), Thutmose IV (1400-1390 a.C.), Psammetico II (595-589 a.C.) e Apries (589-570 a.C.). La spedizione rientra nelle iniziative finalizzate a identificare e registrare siti archeologici di rilevante interesse sommersi durante la costruzione della diga di Assuan nel 1970, che ha fornito elettricità a milioni di persone. Assuan era la frontiera meridionale dell’Egitto faraonico, prima linea di difesa contro i nubiani.

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La francese Millon & Associés acquista Il Ponte

Era il 1974 quando Stefano Redaelli fondava Il Ponte Casa d’Aste negli ex spazi della Galleria d’Arte Il Ponte, in Palazzo Crivelli (via Pontaccio 12), nel cuore di Brera a Milano. Recentemente l’azienda è stata acquistata dalla francese Millon & Associés, gruppo con sedi a Parigi, a Nizza e in Belgio che realizza spesso vendite all’estero grazie a varie partnership. L’annuncio ufficiale non è ancora stato dato e non sono trapelati cambiamenti o ripensamenti sulla gestione della casa d’aste. Questa rimarrebbe infatti a Rossella Novarini. Con i suoi 22 dipartimenti di vendita, Il Ponte Casa D’Aste non cambierebbe (ancora) il suo nome mentre l’acquirente francese entrerebbe nel mercato italiano permettendo di aprire un importante varco all’estero per la casa d’aste.

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Nel castello di Aubenas un nuovo grande centro di arte contemporanea

Lo storico castello della città è stato riconvertito per ospitare una nuova istituzione dedicata ai linguaggi della creatività contemporanea. È la prima volta in Francia per un’istituzione pubblica, dall’apertura del Mo.Co Montpellier Contemporain nel 2019. Ed è una novità senza precedenti per il dipartimento dell’Ardèche: si tratta infatti del suo primo centro d’arte contemporanea. L’istituzione ha sede nel castello, l’edificio più emblematico della città, completamente ristrutturato. Approvato nel 2016 dal Comune di Albenassian, il restauro del maniero che ospitò la corte di Aubenas nel XIX secolo, e la sua metamorfosi in un centro d’arte contemporanea sono stati affidati all’agenzia di architettura lionese Archipat. «Questo castello è caratterizzato da un accumulo di stratificazioni storiche: un mastio del XIII secolo, un’ala eretta tra il XV e il XVI secolo, tetti a forte pendenza e tegole smaltate di ispirazione borgognona aggiunti nel XVII secolo, uno scalone d’onore e saloni con pareti colorate e soffitti a volta del XVIII secolo», spiega Laurent Volay, cofondatore di Archipat. Direttore del Château-Centre for Contemporary Art and Heritage è Victor Secretan, con un budget operativo per il 2024 di 1,11 milioni di euro (400.000 euro per le due mostre inaugurali): «Creare un centro d’arte in una zona rurale è un esercizio complesso. Vogliamo, al contrario, dimostrare che l’arte contemporanea può essere accessibile a tutti», spiega.

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Si è svolto a New York l’ottavo summit annuale Art + Tech

Si è svolto a New York il 17 e 18 luglio l’ottavo summit annuale Art + Tech di Christie’s, nelle sue gallerie al Rockefeller Center, incentrato principalmente sull’intelligenza artificiale, che rappresenta per Christie’s un’opportunità per restare ai vertici. «Focus dell’edizione le tendenze tecnologiche e la loro interazione con lo spazio creativo e del lusso all’interno di quattro pilastri dell’innovazione: l’intelligenza artificiale nella vita reale, nell’arte e nel suo mercato,neil lusso ponderato e nei nuovi paradigmi nella tecnologia», spiegano dalla casa d’aste. Nel 2021 Christie’s è diventata la prima grande casa d’aste a vendere un Nft dell’artista Beeple, alla cifra record di 69 milioni di dollari, mentre nel 2018 ha venduto per 432.000 dollari un’opera di Edmond de Belamy generata dall’intelligenza artificiale. «Si tratta semplicemente di rispondere e dare alle persone ciò che vogliono, ha detto Brennan. Vediamo i clienti collezionare in modo diverso rispetto a 50 anni fa. Se mi avessero detto che avremmo avuto un reparto borse 30 anni fa, non ci avrei creduto». Christie’s Art+Tech Summit è una conferenza di due giorni che riunisce artisti, tecnologi, accademici, autorità di regolamentazione e leader del settore, perseguendo l’impegno di Christie di guidare il dialogo sul ruolo e l’impatto delle tecnologie nel mondo dell’arte.

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È in Portogallo la libreria più bella del mondo

La Livraria Lello è stata definita la libreria più bella del mondo: la sua facciata esterna neogotica e la scala interna a chiocciola in legno attraggono più di 1 milione di visitatori all’anno, rendendola una delle mete turistiche più popolari di Porto. Il braccio benefico della libreria, la Fondazione Livraria Lello, mira a utilizzare la lettura, la conoscenza e la cultura per promuovere il pensiero critico e per questo ha recentemente aperto una nuova sede a Leça do Balio, a circa 15 minuti di auto da Porto, in un monastero gotico del XIV secolo ristrutturato dal famoso architetto portoghese Álvaro Siza e inaugurato con una mostra (in corso fino a giugno 2025) che esamina gli effetti della disinformazione e della cattiva informazione, tra i rischi più gravi a breve termine nell’elenco che il World Economic Forum (WEF) presenterà al mondo a gennaio. Si tratta di un argomento che ha recentemente preoccupato in modo particolare i portoghesi, dopo l’esito delle ultime elezioni dello scorso marzo. La ristrutturazione di Álvaro Siza del monastero lo ha trasformato in un centro culturale, completo di aree per spettacoli, luoghi di incontro e un negozio di souvenir.

 

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Chiusa la quinta edizione dell’Upstate Art Weekend e la prima di Zero Art Fair

Si è svolta dal 18 al 21 luglio sulle colline a nord dello Stato di New York, distribuita tra dieci contee nei Monti Catskill e nella Hudson Valley, con 145 partecipanti: una crescita esponenziale rispetto ai 23 della prima edizione nel 2020. Fondata dalla curatrice e direttrice del festival e co-fondatrice della residenza artistica Stoneleaf Retreat, Helen Toomer, la UAW unisce la partecipazione istituzionale di importanti realtà, come Dia Beacon e Olana State Historic Sitecon, a un’ampia varietà di mostre e appuntamenti in gallerie, organizzazioni non profit e centri d’arte. Spettacoli unici e pop-up che hanno spaziato dalla mostra galleggiante di Audra Wolowiec a un piccolo focus sulle vignette di Maiko Kikuchi da KinoSaito allestita in un’ex scuola cattolica a Verplanck. La UAW coincide anche con l’edizione inaugurale della Zero Art Fair, un’esposizione gratuita fondata da artisti a Elizaville che consente ai visitatori di portarsi a casa un’opera al giorno, secondo un innovativo modello contrattuale di proprietà quinquennale.

 

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A Londra un nuovo polo per combattere la crisi (finanziaria) degli artisti

Un magazzino in disuso del XIX secolo nell’East London sarà trasformato in un polo artistico con studi per una cinquantina artisti, designer e architetti. L’ex magazzino al 31-35 di Stock Street a Newham diventerà un polo creativo grazie a un progetto guidato dall’organizzazione non profit Create London. «Il nuovo spazio dovrebbe aprire verso la fine del 2025, offrirà spazi di lavoro, un bar e studi dedicati al design, all’arte, all’architettura, all’apprendimento e allo sviluppo delle competenze», spiegano da Create London. Lo studio di architettura JAM, incaricato di trasformare l’edificio, ha realizzato un modello del progetto esposto nella mostra estiva della Royal Academy of Art fino al 18 agosto. Il Newham Council, partner del progetto, ha contribuito con 1.015.000 sterline. Create London ha lanciato una campagna di raccolta fondi per raccogliere i restanti 1,3 milioni di sterline necessari a coprire parte dei costi di restauro. Lo scorso luglio una ricerca condotta dall’ente di beneficenza per il supporto degli artisti Acme ha rivelato che molti artisti di Londra, causa pressioni finanziarie, saranno costretti a cambiare carriera entro cinque anni. Nel frattempo, lo scorso ottobre Sadiq Khan, il sindaco di Londra, si è impegnato a costruire più spazi studio per artisti nella capitale.

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Recuperati nel cuneese 2.400 monete e un sarcofago della Roma imperiale

Un sarcofago romano della metà del III secolo d.C., 2.400 antiche monete tra cui un solido d’oro dell’Imperatore Onorio (IV-V sec. d.C.), 2 unguentari in vetro e numerosi oggetti decorativi in bronzo sono stati rinvenuti dai carabinieri all’interno di una azienda agricola nel cuneese, custoditi al fondo di un capannone da un agricoltore consapevole del valore storico e artistico della propria scoperta. Le indagini erano state avviate nel 2020. «L’intervento dei Carabinieri, di concerto ai funzionari ministeriali delle Soprintendenze interessate, ha permesso l’interruzione di un mercato clandestino (che avrebbe fruttato oltre 120 mila euro) e la restituzione dei reperti recuperati, che rappresentano un importante testimonianza per il contesto archeologico piemontese, assicurandone da oggi una nuova pubblica fruizione», hanno spiegato i funzionari del MiC al canale web di cuneo24.

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Stefano Arienti vince il Premio Michetti

Va all’artista lombardo Stefano Arienti la 75ma edizione del premio Michetti «6 memo per questo millennio», a cura di Simone Ciglia. Tra i concorrenti figuravano importanti artisti, tutti di levatura internazionale, da Elisabetta Benassi a Claire Fontaine, Paolo Icaro ed Eugenio Tibaldi. «La proposta di Arienti qui esposta esprime un’eccellente capacità di ibridazione tra forme, modi e supporti attraverso i quali l’opera d’arte si configura, pur mantenendo inalterato il valore quasi “pittorico” dell’immagine che, senza tradire la provenienza originale, viene comunque riscritta nella interazione con i materiali, spesso di provenienza industriale o di uso comune, su cui è realizzata», spiega Angelo Piero Cappello, presidente della Giuria, motivando la scelta. A decretare il vincitore una giuria composta da Angelo Piero Cappello, Francesca Barbi Marinetti, Giuliana Benassi, Andrea Lombardinilo, Anna Mattirolo e Cristina Ricciardi.

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Restaurate le vetrate neogotiche del reposoir di Maria Teresa

Grazie a un complesso intervento di recupero finanziato dalla Fondazione CRC e dal Ministero della Cultura, sono tornate al loro originario splendore le vetrate dipinte del reposoir della regina Maria Teresa e della cappella del Beato Alberto, nel complesso delle Margarie al fondo del Parco del Castello di Racconigi. Il pubblico potrà ammirare i risultati con delle visite speciali in programma nei sabati 27 luglio, 31 agosto e 14 settembre. «Le visite restituiscono al pubblico una parte del complesso solitamente non accessibile. Il reposoir della regina Maria Teresa e la cappella del Beato Alberto, raffinato esempio di neogotico italiano, costruito su progetto di Ernesto Melano e Pelagio Palagi tra il 1834 e il 1843. Situato nella torre angolare di levante, il reposoir della regina fu concepito come un salottino di sosta, caratterizzato da un apparato decorativo ispirato al gotico fiorito, le pareti sono scandite da “finestroni con vetri dipinti a fuoco” eseguiti da Pietro Bagatti Valsecchi. La cappella del Beato Alberto è invece decorata con stucchi, stipiti ornati, cornici e costoloni che dividono la volta in otto campi, alle opere partecipò anche il pittore Francesco Gonin. La vetrata, tranne la cimasa con la Vergine, il Bambino e angeli affidata a Giovanni Bertini, fu realizzata nel 1844 da Pietro Bagatti Valsecchi, su modelli preparatori di Carlo Bellosio, raffiguranti le storie del Beato Alberto, e fu esposta all’Accademia di Brera prima di essere collocata dove tuttora si trova», spiegano dal museo.

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Al Comune di Pesaro il patrimonio di Giuliano Vangi e poi il museo

«Il Comune di Pesaro è pronto ad accettare la donazione del patrimonio di Giuliano Vangi». Lo hanno annunciato il sindaco Andrea Biancani e l’assessore alla Cultura Daniele Vimini dopo l’incontro del 19 luglio con la famiglia dell’artista scomparso lo scorso marzo. Si parla di circa 130 opere, tra sculture, disegni e dipinti in resina, che si spera di rendere fruibile entro l’anno in un allestimento temporaneo in attesa della collocazione definitiva in un museo a lui dedicato. Il neo sindaco di Pesaro, Andrea Biancani, ha inoltre dichiarato di voler coinvolgere l’architetto svizzero Mario Botta, grande amico del maestro Vangi.

 

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Addio a Farhad Moshiri

È scomparso a 61 anni l’artista concettuale tra i più noti della scena contemporanea iraniana. Nei suoi dipinti, assemblaggi e sculture si integrano tradizione occidentale e orientale. La scomparsa è stata annunciata dalla galleria che lo rappresenta, The Third Line di Dubai. Nato nel 1963 a Shiraz, Iran, Moshiri ha studiato al California Institute of the Arts di Valencia per tornare a Teheran nel 1991. Durante gli studi all’università ha iniziato a sperimentare con installazioni, video arte e pittura. Moshiri si è da subito distinto per l’ironica fusione tra forme tradizionali iraniane e la cultura popolare globale che attecchiva in Iran. «Farhad Moshiri è senza dubbio l’artista contemporaneo iraniano più importante degli anni successivi alla rivoluzione, nonché uno dei più importanti dell’intera regione», ha dichiarato al «The National» il direttore per l’arte mediorientale e contemporanea di Sotheby’s, Ashkan Baghestani.

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I quadri del Prado diventano emoji

«Poiché a volte le parole non bastano», così il Museo del Prado lancia una collezione gratuita di stickers da utilizzare per le conversazioni whatsapp. Le immagini sono ispirate ai capolavori della collezione del museo madrileno che dopo il successo avuto con il primo tweet che annunciava l’iniziativa (visualizzato da 360.000 followers), ha aggiunto altri emoji raggiungendo 30 citazioni dalle sue opere emblematiche. Così il Cupido con arco e frecce da «L’adorazione di Venere» di Tiziano può essere usato per messaggi romantici e Il banchetto di Bacco di Velázquez per una festa con amici o un momento di relax per la «Maja vestita» di Goya, concentrazione per il «San Girolamo» di Georges de La Tour e stranezza per il Busto di donna di Picasso. Appaiono anche la Gioconda di Leonardo da Vinci, Saturno che divora i suoi figli di Goya, il  Sogno di Giacobbe di Ribera, L’estrazione della pietra della follia di Hieronymus Bosch, il Cid di Rosa Bonheur e molti altri scaricabili seguendo le istruzioni dal sito ufficiale del Prado.

Redazione, 22 luglio 2024 | © Riproduzione riservata