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Giorno per giorno GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 24 APRILE 2025

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GIOVEDÌ 24 APRILE 2025

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: «La Sultane» di Édouard Manet (particolare). Foto: Wikimedia Commons; una veduta di Militello in Val di Catania; la facciata di Palazzo Geremia a Trento; il «Salvator Mundi», passato in asta da Wannenes

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«La Sultane» di Manet può rimanere nella Kunsthaus di Zurigo

La fondazione che sovrintende alla Sammlung Emil Bührle ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con gli eredi di un collezionista ebreo: un importante dipinto di Édouard Manet rimarrà esposto alla Kunsthaus di Zurigo. «La Sultane» di Manet, dipinta intorno al 1871, è una delle circa 200 opere che la collezione ha prestato al museo svizzero dal 2012. Il collezionista, Emil Bührle, divenne l’uomo più ricco della Svizzera durante la Seconda guerra mondiale vendendo cannoni antiaerei sia agli Alleati, sia alla Germania nazista. Ha beneficiato del lavoro degli schiavi ed è noto che ha acquistato opere d’arte saccheggiate dai nazisti. Quando la collezione è stata esposta in un nuovo ampliamento della Kunsthaus nel 2021, ha suscitato uno scandalo. Nel suo libro Il museo contaminato, lo storico Erich Keller ha definito i rapporti di provenienza sul sito web della fondazione Bührle «un filtro che nasconde fatti cruciali». Molti sostengono che la Kunsthaus non avrebbe mai dovuto accettare il prestito. Di fronte al clamore suscitato, la città e il cantone di Zurigo e i fiduciari della Kunsthaus hanno commissionato una relazione indipendente, guidata dal presidente del Deutsches Historisches Museum di Berlino, Raphael Gross.

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La shortlist del Turner Prize

Mohammed Sami, René Matić, Zadie Xa e Nnena Kalu sono i quattro artisti nominati per il Turner Prize 2025. Istituito nel 1984, il premio d’arte britannico, così chiamato in onore dell’artista romantico, è rivolto ad artisti «britannici», un aggettivo che abbraccia sia un artista che lavora principalmente in Gran Bretagna sia un artista nato in Gran Bretagna attivo a livello internazionale, che abbia dato un significativo contributo recente allo sviluppo dell’arte britannica. L’annuncio della rosa dei finalisti è stato dato ieri nel corso di una cerimonia alla Tate Britain di Londra, in occasione del 250mo anniversario della nascita di J.M.W. Turner. Una mostra delle loro opere sarà allestita presso la Cartwright Hall Art Gallery di Bradford dal 27 settembre al 22 febbraio 2026, nell’ambito delle celebrazioni di Bradford 2025 Uk City of Culture.

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Il «Borgo più bello d’Italia» del 2025 è Militello in Val di Catania

Militello in Val di Catania, piccolo gioiello barocco della provincia etnea, già inserito nel 2002 con altre sette città tardobarocche del Val di Noto nella lista Unesco, è stato proclamato il Borgo più bello d’Italia 2025 durante la rassegna del Borgo dei Borghi trasmessa su Raitre. Il territorio di Militello è stato abitato fin dall’antichità: le aree archeologiche anche nel centro abitato testimoniano la frequentazione del territorio lungo un arco cronologico che va dall’Età del Rame e del Bronzo all’Età del Ferro, dal periodo classico ed ellenistico a quello bizantino e arabo. Tra il XVI e XVIII secolo la città si arricchì del castello, di chiese, monasteri, palazzi, fontane. Al secondo posto nella classifica Agliè, in Piemonte, seguito da Vignanello, nel Lazio. [Tina Lepri]

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La shortlist del Deutsche Börse Photography Foundation Prize

La shortlist del Deutsche Börse Photography Foundation Prize 2025 è composta da quattro artisti: Cristina De Middel, Rahim Fortune, Lindokuhle Sobekwa e Tarrah Krajnak. Alla Photographers’ Gallery di Londra è aperta fino al 15 giugno una mostra di questi autori. Cristina De Middel esplora la rotta migratoria centroamericana attraverso il Messico e la presenta come un viaggio eroico e audace. Rahim Fortune ritrae le tradizioni e la cultura dei neri americani attraverso una lente semiautobiografica. Tarrah Krajnak intreccia il proprio corpo nelle sue performance, in una sorta di messa in scena della storia della fotografia. Lindokuhle Sobekwa esplora i ricordi della sorella e le implicazioni delle persone scomparse in Sudafrica in un lavoro profondamente personale. Il vincitore del premio di 30mila sterline sarà annunciato nel corso di una cerimonia di premiazione presso la Photographers’ Gallery il 15 maggio; gli altri finalisti riceveranno ciascuno 5mila sterline.

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Gli Archivi di Stato italiani per l’80mo anniversario della Liberazione

In occasione dell’80mo anniversario del 25 Aprile, gli Archivi di Stato di tutta Italia partecipano con decine di iniziative e aperture straordinarie al pubblico. Tra gli eventi più significativi, l’Archivio di Stato di Roma inaugura la mostra «Roma anno zero. 4 giugno 1944-25 aprile 1945. Dalla fine dell’occupazione alla Liberazione». L’esposizione, che resterà aperta fino al 5 giugno, mette in luce il periodo che va dalla fine dell’occupazione nazifascista della Capitale (4 giugno 1944) alla Liberazione nazionale. Sempre a Roma, all’Archivio Centrale dello Stato, sarà visitabile fino al 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica, la mostra documentaria «Italia nostra! Italia e libertà! Vite di partigiani e resistenti». All’Archivio di Caserta una mostra ricostruisce l’occupazione militare alleata della Reggia. Il Palazzo fu sede del Quartier generale alleato per il settore Mediterraneo. L’Archivio di Stato di Genova ha scelto invece di presentare per questa ricorrenza la mostra «La guerra è finita. Storie di gente comune nel secondo conflitto mondiale». A Palermo sarà presentato un itinerario attraverso i luoghi del centro storico interessati dai tragici eventi bellici. L’Archivio di Milano, invece, esporrà riproduzioni di documenti, volantini e fotografie che ripercorrono i duri anni che la città si trovò ad affrontare tra il 1943 e il 1945. L’Archivio di Venezia presenta una mostra virtuale dedicata alla Liberazione della città e alla ricostruzione postbellica mentre l’Archivio di Torino propone una visita guidata per riscoprire, attraverso le fonti documentarie, l’impatto della guerra sul territorio e il valore della Resistenza.

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Riapre al pubblico il Parco Internazionale di Scultura a Villa Fürstenberg a Mestre

È stato inaugurato nel 2023 e ha conquistato 3.500 visitatori nel 2024: il Parco Internazionale di Scultura a Villa Fürstenberg a Mestre (Ve) riapre al pubblico domenica 27 aprile, dopo la pausa invernale ampliando la collezione di Banca Ifis con due nuove opere. «Versus» di Tony Cragg (1949), già esposta nel 2011 sotta la piramide di vetro del Louvre di Parigi, acquisita permanentemente, e «Draco Piscis» di Agnes Questionmark (1995), in esposizione temporanea fino al 30 agosto, si aggiungono alle 24 sculture realizzate da 14 maestri, italiani e internazionali: Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz, Philip Colbert, Jaume Plensa, Giuseppe Penone, Nico Vascellari e Davide Rivalta. Alle consuete aperture domenicali dalle 10 alle 19, si aggiungono quelle straordinarie un sabato sera al mese, dalle 18 alle 22.30, il calendario è disponibile sulla app «Ifis art» da cui è possibile prenotare la propria visita e su cui si trova il calendario di appuntamenti organizzati nell’ambito del Public Program di Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2025, workshop e giornate studio. Tutte le sculture del Parco Internazionale di Scultura sono state corredate da didascalie in braille, per dare la possibilità a chi ha disabilità visive di poter fruire delle opere esposte.

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In pericolo gli affreschi esterni di Palazzo Geremia a Trento. Uno studio per la loro conservazione

A Trento l’Amministrazione comunale ha avviato un percorso per la salvaguardia degli affreschi di Palazzo Geremia, per garantirne la conservazione e valorizzarne la leggibilità. Gli affreschi rievocano la presenza a Trento di Massimiliano d’Asburgo nel mese di ottobre dell’anno 1501. Raccontano poi alcuni episodi leggendari dell’antica Roma repubblicana, con Marco Curzio a cavallo che sacrifica la vita per la salvezza della patria gettandosi in una voragine e Muzio Scevola, che pone la mano sul fuoco davanti al nemico re Porsenna. Nel 2024 una restauratrice di Beni culturali è stata incaricata di predisporre il piano di nuove indagini necessario e propedeutico ai nuovi lavori di restauro della facciata. Si tratta di un piano specialistico di indagini di laboratorio che mapperà lo stato di conservazione, confermando o fornendo nuovi elementi rispetto a quanto disponibile dalle fonti di archivio e desumibile da una diagnosi possibile attraverso la mera osservazione. A seguito di tale campagna sarà possibile un progetto di restauro da concordare con la Soprintendenza dei Beni Culturali.

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La galleria Air de Paris, veterana di Art Basel, esce dalla fiera svizzera sbattendo la porta

La galleria francese Air de Paris ha annunciato pubblicamente il suo ritiro da Art Basel, dopo aver ricevuto una posizione dello stand che i suoi fondatori consideravano sfavorevole. In una lettera indirizzata a «colleghi e amici» e pubblicata online dalla casa editrice d’arte Provence, i proprietari di Air de Paris, Florence Bonnefous e Edouard Merino, hanno scritto: «Ci è stata offerta la possibilità di scegliere tra il nostro stand abituale e uno nuovo, per poi vederci imporre quello che abbiamo rifiutato». Air de Paris, che ha sede nella periferia della capitale francese, partecipa ad Art Basel dal 1999 e Bonnefous ha fatto parte del suo comitato di selezione. Attualmente fa parte del comitato per Art Basel Paris.

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Nuove nomine alla Fondazione Mont’e Prama

Novità negli organi statutari della Fondazione Mont’e Prama: Raimondo Zucca, già docente di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana all’Università di Sassari, è stato designato dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nuovo presidente del Consiglio scientifico della Fondazione che ha sede al Museo archeologico di Cabras (Or). Zucca, che ha contribuito alla ricerca archeologica della civiltà nuragica, succede ad Alberto Moravetti. Il Consiglio Scientifico della Fondazione che, in parte ancora in via di formazione, ha anche il compito di rafforzare il valore scientifico e internazionale dei Giganti di Mont’e Prama, è composto anche da altri due membri: Fabio Calogero Pinna, designato dall’Università di Cagliari e Carla Del Vais, nominata dal Comune di Cabras. Le antiche sculture risalgono alla civiltà nuragica, 1700-700 a.C. e furono scoperte casualmente nel marzo del 1974 nel Sinis di Cabras. Alte oltre due metri, questi arcieri, guerrieri e pugilatori, un sepolcro di eroi con 28 colossi di pietra in circa 125 tombe rinvenute finora, sono i più antichi ritrovati nell’area mediterranea.

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Lo «sleeper» di Wannenes centuplica le stime: è un «Salvator Mundi» di un pittore caravaggesco

Il 15 aprile è passato in asta da Wannenes a Genova un «Salvator Mundi» di scuola caravaggesca, proveniente da una collezione privata. L’olio su tela nella scheda in catalogo era riferito a un «Pittore caravaggesco del XVII secolo» non meglio specificato, di circa un metro e mezzo per un metro, e recava una valutazione di 2-3mila euro. Il dipinto nel corso dell’asta è salito fino alla cifra di 190.120 euro, divenuti poi 237.650 con i diritti sul compratore del 25%. Nella scheda del catalogo d’asta, per l’opera veniva proposta una datazione prudenziale intorno al 1615.

Redazione, 24 aprile 2025 | © Riproduzione riservata