NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 24 OTTOBRE 2024

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GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: la coppia di dipinti del Perugino acquistati presso la casa d’aste Dorotheum da Fondazione Perugia (© Dorotheum); «You are so beautiful to me» (2024), di Sonia Boyce (Cortesia di Begum Studio); particolare della «Flagellazione di Cristo», di Caravaggio, di ritorno al Museo di Capodimonte; il pugnale preistorico in rame scoperto sul Carso triestino (foto: Federico Bernardini)

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Perugino torna a casa

Due capolavori del Perugino tornano nella terra del grande maestro. Il 22 ottobre Fondazione Perugia ha infatti acquistato presso la casa d’aste viennese Dorotheum il «Cristo coronato di spine» (1497-1500) e la «Vergine» (1500), da tempo di proprietà di un collezionista privato. I personaggi, raffigurati entrambi su un identico fondale nero, costituiscono, spiega la Fondazione Perugia, «uno straordinario esempio dell'arte e della genialità del Pietro Vannucci, in particolare nella profondità spirituale e nella rappresentazione dei volti. Entrambe le tavole presentano sul verso un rivestimento di pelle con impressi eleganti motivi decorativi e il monogramma cristologico, a simulare la coperta di un libro». In origine le due figure componevano un dittico collegato da cerniere e destinato alla devozione privata. L’acquisto all’asta per 842.800 euro (record mondiale per un’opera di questo artista) dei due dipinti andrà ad arricchire la collezione di Fondazione Perugia custodita nel Museo di Palazzo Baldeschi, in corso Vannucci, dove già si possono ammirare due opere del pittore. Ne ha dato notizia l’Ansa sul suo sito.

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Sonia Boyce, Jeremy Deller e altri artisti hanno ceduto le loro opere per un’asta di beneficenza a sostegno di Gaza

Oltre 200 artisti, tra cui Sonia Boyce, Anya Gallaccio e Jeremy Deller, hanno donato opere per un’asta e una mostra di beneficenza a Londra al fine di contribuire a una raccolta fondi per gli aiuti umanitari a Gaza e in Cisgiordania. Tutti i proventi saranno devoluti al lavoro di Medici senza frontiere (Msf) Uk. L’asta online durerà dal 18 novembre al primo dicembre, mentre la mostra si terrà nei mesi di novembre e dicembre al 14 di Wharf Road. Tra le opere consegnate finora figurano «Lily Pond» (2024) di Alison Wilding e «You are so beautiful to me» (2024) di Sonia Boyce. Adham Faramaw, noto come «Artist Fundraiser for Msf», racconta: «Il nucleo di artisti, composto da Rana Begum, Emma Stibbon, Sonia Boyce, Alison Wilding, Fiona Banner, Mali Morris e Goshka Macuga, che ha organizzato l’asta, fa capo alla Royal Academy of Arts (Ra). Io sono un ex studente, gli altri sono accademici. Abbiamo chiesto ai colleghi e a nostri amici artisti di contribuire. La risposta è stata travolgente. Ci sentiamo tutti profondamente colpiti dal disperato bisogno di aiuti umanitari a Gaza e vogliamo aiutare, quindi stiamo organizzando un’asta d’arte, il cui ricavato andrà a sostenere il lavoro di Msf».

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Rientrati a Capodimonte dopo lunghi prestiti Tiziano, Artemisia, Caravaggio…

Mentre sono ancora in corso i lavori al Museo e Real Bosco di Capodimonte, da oggi 24 ottobre è possibile tornare ad ammirare nella sala 62 al secondo piano alcune delle opere più celebri del museo, rientrate di recente dopo lunghi prestiti in Italia e all’estero. Tra queste, assieme alla «Danae» e i ritratti di Paolo III di Tiziano, all’«Antea» del Parmigianino, alla «Giuditta decapita Oloferne» di Artemisia Gentileschi, anche «La Flagellazione» di Caravaggio, assente dal museo da oltre due anni e mezzo, il cui prestito è stato al centro di uno spinoso dibattito. Altri celebri dipinti, in mostra al Louvre prima e alla Reggia della Venaria Reale (To) poi, sono già stati ricollocati dagli inizi di ottobre nelle sale di provenienza. Tra i più noti: «La Trasfigurazione» di Bellini e la «Crocifissione» di Masaccio, «La Fondazione di Santa Maria Maggiore» e «Assunzione della Vergine» di Masolino e il «San Girolamo» di Colantonio. «L’identità delle collezioni storiche di Capodimonte è un patrimonio di Napoli, ha dichiarato il direttore, Eike Schmidt. Con il ritorno a casa di tante opere iconiche e il loro riallestimento, parte oggi una nuova fase, anche nel dialogo del museo con il suo territorio».

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Scoperto nel Carso triestino un pugnale in rame di 4mila anni fa con manufatti in ceramica e pietra

Durante la campagna di scavo condotta dall’Università Ca’ Foscari di Venezia presso la grotta Tina Jama nel Carso triestino a Sgonico, è stato rinvenuto un pugnale dell’età del Rame, di più di quattromila anni fa, insieme a numerosi resti di ceramiche e manufatti di pietra. Agli scavi hanno collaborato anche il Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam e l’Università di Siena. Le nuove indagini hanno permesso di ricostruire, con metodologie di scavo moderne, la storia delle regioni dell’Adriatico nord-orientale in un arco cronologico compreso tra 9mila e 4mila anni fa circa. È stata scoperta anche una struttura in lastre e blocchi di pietra che chiudeva l’ingresso della grotta in un periodo compresso tra il 2000 e il 1500 a.C. Sono state organizzate due visite guidate gratuite agli scavi per sabato 26 ottobre (la prima alle 10, l’altra alle 14), guidati dagli archeologi; numero massimo 30 persone per visita. La scoperta è stata presentata a Trieste nella sede della Soprintendenza Archeologia per il Friuli-Venezia Giulia da Federico Bernardini del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Venezia e da Elena Leghissa dell’Istituto di Archeologia-Centro di Ricerca dell’Accademia Slovena di Scienze e Arti. 

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A luglio 2025 aprirà a Palermo il «Museo delle Città del Mondo»

Farm Cultural Park, il centro culturale fondato a Favara (Ag) da Andrea Bartoli e Florinda Saieva, dopo aver inaugurato una seconda sede a Mazzarino (Cl), a luglio 2025 aprirà a Palermo il «Museo delle Città del Mondo». La sede sarà l’ex Convento dei Crociferi, edificio monumentale chiuso da 20 anni che si trova vicino ai Quattro Canti, in pieno centro storico, affidato a Farm in uso temporaneo per cinque anni dall’Agenzia del Demanio. Il 26 ottobre il primo evento, a cantiere aperto, «Urban Journey of Palermo», con l’inaugurazione della mostra fotografica «Mavki Camouflage» di Alena Grom  e diversi eventi diffusi nella città per 24 ore, tra cui un workshop di coprogettazione. La «maratona culturale diffusa» è organizzata nell’ambito del programma «Urban October» di Un Habitat, che promuove ogni anno per tutto il mese iniziative diffuse «per costruire un migliore futuro per le città del mondo».

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A Colorno una giornata di studio sulla formazione dei giardinieri d’arte

Alla Reggia di Colorno (Pr) si è tenuta una giornata di studio e confronto, organizzata dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con il Ministero della Cultura (MiC) Unità di missione per l’attuazione del Pnrr e Servizio VIII, Ales, Fondazione scuola dei beni e delle attività culturali, Provincia di Parma, per fare il punto insieme alle istituzioni, associazioni e aziende coinvolte sui traguardi raggiunti in seno al programma per la formazione dei giardinieri d’arte previsto dall’investimento del Pnrr «Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici», che nel contesto di una serie di azioni per un’ampia conoscenza e una riqualificazione mirata dei parchi e dei giardini storici italiani vede un’attività di formazione per la loro corretta manutenzione, gestione e fruizione pubblica e turistica. L’ammontare complessivo dell’investimento da parte del Ministero della Cultura è di 300 milioni di euro, ripartiti in 3 aree di intervento: restauro e valorizzazione di 126 parchi e giardini storici selezionati su base di avviso pubblico per 190 milioni di euro; restauro e valorizzazione di 5 importanti parchi e giardini storici, individuati dal MiC per 100 milioni di euro; intervento di censimento di oltre 5mila parchi e giardini e formazione di 1.260 giardinieri d’arte per 10 milioni di euro.

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A Brescia parte il restauro dell’«Elemosina di san Lucio» di Francesco Paglia

A Brescia il 28 ottobre alle 14.30 una tela di Francesco Paglia (1635-1714), raffigurante l’«Elemosina di san Lucio», verrà rimossa dalla Chiesa di San Giuseppe per essere sottoposta a un intervento di restauro. L’opera, che raffigura san Lucio mentre distribuisce cibo ai poveri, sarà trasportata nello studio tecnico Giangualano, dove verrà pulita e restaurata. Il restauro è stato reso possibile grazie al contributo del Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano, che ha scelto di sostenere i costi dell’operazione, in linea con la tradizione che lega la corporazione dei formaggiai alla chiesa. Infatti, nel 1675, il Paratico dei Formaggiai, una sorta di corporazione artigiana, aveva ottenuto la concessione della prima cappella nella navata destra della chiesa, adornandola con la tela di Paglia. Il Consorzio ha accolto l’invito della Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita a diventare mecenate della Chiesa di San Giuseppe, approfittando del beneficio fiscale previsto dall’ArtBonus. 

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Restaurata la cinquecentesca tavola «Maria Madre della Chiesa» del Palazzo Arcivescovile di Pisa

«Con il restauro di questo dipinto restituiamo alla collettività un patrimonio riscoperto, rendendolo in questo modo fruibile anche dalle generazioni future», ha detto l’arcivescovo di Pisa, monsignor Giovanni Paolo Benotto, nel corso della presentazione tenutasi il 23 ottobre del dipinto cinquecentesco «Maria Madre della Chiesa», conservato nell’Arcivescovado pisano e oggetto di un complesso intervento realizzato con il contributo della Fondazione Pisa. La tavola presentava danni arrecati da un incendio avvenuto in epoca storica e fin dalla sua prima individuazione, nel corso dell’inventario dei beni culturali conservati nel Palazzo Arcivescovile, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, la Diocesi aveva manifestato la volontà di recuperare l’opera. Ad accompagnare l’intervento «un’accurata indagine archivistica, perché la ricerca deve sempre precedere il restauro», ha sottolineato Francesca Barsotti che, insieme a Daria Gastone, ha illustrato le vicende storiche attraversate dal dipinto nel corso dei secoli. 

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Le prime mosse del neonominato direttore del Parco Archeologico di Tindari, Giuseppe Natoli

L’architetto Giuseppe Natoli, già responsabile della Sezione Beni Archeologici della Soprintendenza di Messina e della valorizzazione e conservazione del sito archeologico di Halaesa Arconidea a Tusa, è stato nominato direttore del Parco Archeologico di Tindari (Me). Tra le prime iniziative, Natoli ha siglato un accordo con l’Università del Salento per il primo studio approfondito del sito archeologico di Gioiosa Guardia, in provincia di Messina. La collaborazione, con una serie di prospezioni geofisiche, fu avviata dal precedente direttore Domenico Targia: ora è stata ampliata, strutturata e confermata. Lo studio dell’insediamento, esteso su un pianoro di 500 metri (risale all’Età del Bronzo e ha già restituito ceramiche, metalli e monete) mira a raccogliere nuovi dati sulla sua organizzazione urbana, propedeutici a nuove campagne di scavo che hanno interessato finora solo una piccola parte dell’abitato. Gli archeologi dell’Università del Salento, noti per importanti studi come lo scavo dell’antica Aquinum e i lavori sulla via Appia Antica, apporteranno competenze specifiche e strumentazioni avanzate al progetto che intende anche svelare i rapporti del sito con le colonie greche e altri centri delle popolazioni anelleniche.

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I sei vincitori dell’Art for Change Prize

M&C Saatchi Group (società internazionale per soluzioni creative) e la Saatchi Gallery di Londra hanno annunciato i sei vincitori del loro Art for Change Prize, iniziativa artistica internazionale che quest'anno ha attirato un numero record di partecipanti. Il Premio Art for Change 2024 ha invitato artisti emergenti da ogni parte del mondo ad affrontare alcune delle questioni più urgenti del globo, con il tema «Tomorrow’ing: Visioni di un futuro migliore». Con un primo premio di 10mila sterline, il concorso offriva agli artisti una piattaforma per immaginare soluzioni volte a creare un futuro più luminoso e presentare le loro opere alla Saatchi Gallery. I sei vincitori sono: la messicana Paola Boyance, per le Americhe; l’artista di Hong Kong Wincy Kung, per l’Asia; l’australiana Jo Mellor, per Australia e Nuova Zelanda; la spagnola Ana Monsó, per l’Europa; la marocchina Hiba Baddou, per Africa e Medioriente; e Lulu Harrison, per il Regno Unito. 

Redazione, 24 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata