VENERDÌ 31 MARZO 2023
NOTIZIE IN BREVE | 15 NOTIZIE
- 01 Il «Ritratto di Omai» di Reynolds verrà acquistato congiuntamente dalla National Portrait Gallery e dal Getty Museum.
- 02 Scoperto un sito rituale neolitico ad AlUla, in Arabia Saudita.
- 03 Si dimette senza preavviso il direttore del Museo Picasso di Malaga.
- 04 A Roma si restaura l’Altare della Patria.
- 05 Annunciato il progetto del Padiglione dell’Uzbekistan alla Biennale di Architettura di Venezia.
- 06 Gli affreschi di Pompei restaurati dal robot.
- 07 Terminati i restauri al primo piano nobile della sede Iuav a Palazzo Badoer a Venezia.
- 08 A Padova un’antica chiesa restaurata diventa la sede di una Fondazione.
- 09 Un crocifisso seicentesco restaurato a Modica.
- 10 Un «buon» cucchiaio.
- 11 Mostre che aprono Spoleto sacra fra ’200 e ’300.
- 12 Addii Rosanna Coppola.
- 13 Luigi Pagliarini.
- 14 NOTIZIE DAL MIC Agrigento sarà la Capitale italiana della Cultura nel 2025.
- 15 Nel 2024 si istituirà anche una Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea.
Il «Ritratto di Omai» di Reynolds verrà acquistato congiuntamente dalla National Portrait Gallery e dal Getty Museum.
La National Portrait Gallery e il Getty Museum hanno annunciato oggi 31 marzo l’intenzione di acquisire congiuntamente e condividere la proprietà del capolavoro di Joshua Reynolds, «Ritratto di Mai (Omai)», in un nuovo modello di collaborazione internazionale che ottimizzerà l’accesso del pubblico a quest’opera. L’annuncio fa seguito a discussioni e pianificazioni a lungo termine da parte dei due musei, che intendono condividere l’opera per l’esposizione al pubblico, la ricerca e la conservazione. La National Portrait Gallery di Londra e il Getty Museum di Los Angeles intendono stipulare un accordo di proprietà congiunta. [Redazione]
Scoperto un sito rituale neolitico ad AlUla, in Arabia Saudita.
Chiamata «mustatil», la struttura rinvenuta ad AlUla è uno dei circa 1.600 monumenti rettangolari di questo tipo registrati nell’Arabia settentrionale. Nell’ambito di un progetto quinquennale della University of Western Australia e della Royal Commission for AlUla, i ricercatori stanno studiando un mustatil in particolare, risalente a 7mila anni fa, con grandi lastre di arenaria che circondano un lungo cortile interno. All’interno del complesso, lungo 140 metri, gli archeologi hanno identificato 260 frammenti di resti animali, in particolare crani, corna e denti di bovini domestici come capre e gazzelle. Questi depositi di ossa craniche superiori sono stati trovati raggruppati attorno a una pietra centrale eretta, chiamata «betilo» (o «casa del dio»), il che ha portato i ricercatori a ritenere che la struttura avesse scopi rituali o cultuali. [Redazione]
Si dimette senza preavviso il direttore del Museo Picasso di Malaga.
Dopo 14 anni e senza alcun preavviso, José Lebrero si è dimesso da direttore del Museo Picasso di Malaga. Nemmeno gli 80 lavoratori del centro erano a conoscenza di questa decisione, che è stata presa mentre sono in pieno svolgimento nelle istituzioni francesi e spagnole gli eventi per il 50mo anniversario della morte di Pablo Picasso. Il bando per il concorso internazionale, pubblicato mercoledì 29 marzo sul sito web del museo (un giorno prima delle dimissioni di Lebrero) non sono firmate dal Patronato e non recano neanche il logo del Museo Picasso Málaga, inaugurato nel 2003. Questo fatto, insieme alle nuove condizioni economiche previste per il successore di Lebrero, ha creato un certo malessere tra i lavoratori del centro. Il nuovo direttore percepirà 80mila euro l’anno e altri 35mila per l’affitto della casa, una spesa che finora era compresa nello stipendio di 63.490 euro. Inoltre gli verranno assegnati 5mila euro in più per «viaggi privati». In totale, 120mila euro, un aumento dell’89% che ha già scatenato il sospetto che le nuove condizioni rispondano al profilo determinato di un candidato già scelto e con residenza all’estero. L’attuale direttore ha accettato di restare in carica fino alla fine dell’anno per garantire che il passaggio di consegne si verifichi senza scosse. [Roberta Bosco]
A Roma si restaura l’Altare della Patria.
È iniziata la campagna di restauro per bloccare il degrado dell’Altare della Patria, nel cuore del Vittoriano a Roma. Le decorazioni del «grande altare laico» dedicato alla fine dell’800 alla Nazione e ai suoi valori si estendono per centinaia di metri. Oggi sono quasi illeggibili e in uno stato di conservazione molto critico. Le condizioni climatiche e le temperature elevate del sole sui marmi hanno favorito il formarsi sulla superficie lapidea di una patina scura dovuta a microalghe, funghi e licheni che sono la causa principale del degrado meccanico e chimico del monumento. Il restauro, diretto da Edith Gabrielli ed eseguito da Susanna Sarmati, ha come obiettivo garantire la conservazione materiale dell’Altare non solo arrestando i fenomeni distruttivi in atto ma prevenendo i danni futuri attraverso un opportuno trattamento delle enormi superfici. [Tina Lepri]
Annunciato il progetto del Padiglione dell’Uzbekistan alla Biennale di Architettura di Venezia.
La Fondazione per lo Sviluppo dell’Arte e della Cultura del Gabinetto dei Ministri della Repubblica dell’Uzbekistan ha annunciato il titolo del progetto espositivo del Padiglione uzbeko alla 18ma Biennale di Architettura di Venezia: «Unbuild Together: Archaism vs. Modernity», curato dallo studio di architettura Studio Ko. Il team curatoriale comprende Karl Fournier, Olivier Marty, Jean-Baptiste Carisé e Sophia Bengebara. Il padiglione esplora diverse fattispecie del proprio patrimonio architettonico, come potenziali strumenti per immaginare il futuro e sfidare il concetto di modernità. È un progetto di ricerca incentrato sulle rovine delle Qalas, antiche fortezze della regione di Karakalpakstan, patrimonio della civiltà di Khorezm, e sulle molteplici possibilità offerte dalla terra per la costruzione, in particolare i mattoni. Il mattone, materiale universale e al contempo arcaico, costituisce l’elemento portante dell’architettura uzbeka. [Redazione]
Gli affreschi di Pompei restaurati dal robot.
Entra oggi nel vivo il progetto del 2021 «Repair» dedicato ai 15mila pezzi custoditi in un magazzino degli scavi di Pompei. Si comincia con i soffitti della Casa dei Pittori e della Schola Armaturarum, dove le migliaia di frammenti degli affreschi saranno ricomposti grazie a una infrastruttura robotica d’avanguardia. Il programma, che durerà fino al 2025, è finanziato dall’Unione Europea e vede riunite. assieme al Parco Archeologico di Pompei, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’israeliana Università Ben-Gurion, l’Istituto Italiano di Tecnologia, l’Ist-Id (Associação do Instituto Superior Técnico para a Investigação e Desenvolvimento) di Lisbona e l’Università Rheinische-Friedrich-Wilhelms di Bonn. In Israele si sta lavorando all’algoritmo che guiderà il robot nella scansione e posizione dei reperti. L’Italia, dice Alessandra Zambrano, responsabile dell’ufficio innovazione di Pompei, «sta costruendo la banca dati con le foto 3D e la nomenclatura degli stili pittorici». Poi tutti i lavori arriveranno in una cascina ristrutturata e cablata dove il robot elaborerà l’opera. [Tina Lepri]
Terminati i restauri al primo piano nobile della sede Iuav a Palazzo Badoer a Venezia.
Sono stati ultimati i restauri di due soffitti decorati con affreschi e stucchi, nelle due sale al primo piano nobile della sede Iuav a Palazzo Badoer. Gli affreschi erano stati oggetto di interventi che ne avevano in parte alterato le cromie originarie; ora sono finalmente leggibili in tutta la loro bellezza. Le due stanze, una detta di Diana o Giunone e l’altra detta delle Arti, sono attigue e le loro decorazioni sono state molto probabilmente realizzate durante un ammodernamento dei locali in occasione della celebrazione di un matrimonio. La decorazione del soffitto dell’alcova nella Stanza di Diana richiama la rappresentazione della Concordia coniugale: vi è raffigurata una coppia di giovani, accompagnati da Imeneo che regge la fiaccola alla presenza di Cupido; arco e turcasso sono ai piedi del giovane, che regge un drappo con due cuori, mentre la fanciulla tiene tra le mani un nido di rondini. Nella seconda sala vennero realizzati monocromi a fresco che rappresentano le allegorie delle arti, della pittura, della scultura, della letteratura e della musica. Ai quattro angoli sono disposti due grifoni in stucco reggenti una ghirlanda e un’aquila con una conchiglia. [Redazione]
A Padova un’antica chiesa restaurata diventa la sede di una Fondazione.
Oggi 31 marzo, alle 11.30, dopo un lungo restauro, riapre ai visitatori a Padova la Chiesa di Sant’Agnese, una tra le architetture più antiche e ricche di storia della città veneta, trasformata in centro culturale. È la nuova sede della Fondazione Alberto Peruzzo. Insieme al presidente Alberto Peruzzo, sono intervenuti all’incontro di presentazione alla stampa Sergio Giordani, sindaco di Padova, Andrea Colasio, assessore alla Cultura, Fabrizio Magani, direttore della Soprintendenza Unica Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia, Riccardo Caldura, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e curatore della mostra di inaugurazione. [Redazione]
Un crocifisso seicentesco restaurato a Modica.
Si apre il 5 aprile a Modica (Rg), nell’Ente Liceo Convitto, la mostra «Il crocifisso di Sant’Anna. Naturalismo, espressionismo e ascetismo». L’esposizione presenta il restauro e il nuovo allestimento dell’opera lignea del XVII secolo custodita all’interno della Chiesa di San Calogero e Sant’Anna, acquisita dall’Ente (la cui fondazione risale agli anni 1872-75) insieme al convento dei Frati Minori Osservanti Riformati. Il restauro del Crocifisso di Sant’Anna è stato possibile grazie alla donazione dell’insegnante Laura Casiraro, amante dell’arte e sensibile educatrice. [Redazione]
Un «buon» cucchiaio.
Un cucchiaio piegato e inutilizzabile decorato con un motto e con simboli dell’alfabeto arcano di un’artista è certamente «la sorpresa più sorprendente» che potremmo immaginare di trovare in un uovo di Pasqua. Spiegazione. Tre amici torinesi, tre numeri uno nelle proprie attività: un’artista, Tania Pistone, che crea gioielli e dipinti raffinati usando i caratteri di un proprio alfabeto immaginario; Matteo Baronetto, chef stellato dello storico ristorante del Cambio frequentato da Cavour, e Guido Gobino, leader mondiale dei maître chocolatier, hanno creato per gioco un uovo di Pasqua unico al mondo. Scopo: aiutare un progetto per identificare 400 malattie infantili. L’uovo si chiama «Im-perfetto» ed è un’opera d’arte vera: non solo perché creazione manuale di Gobino su disegno di Baronetto, ma anche perché ogni «Cucchiaio» all’interno (la sorpresa) non è un multiplo, ma è un pezzo unico che Tania Pistone ha piegato e decorato, ognuno diverso da tutti gli altri. Costo (in beneficenza per la Fondazione Adisco): 130 € (info: shop@delcambio.it). [Redazione]
Mostre che aprono Spoleto sacra fra ’200 e ’300.
Tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo la cattedrale altomedioevale di Santa Maria Assunta a Spoleto venne radicalmente rinnovata: come ricorda l’Archidiocesi Spoleto-Norcia, «i lavori erano in parte compiuti quando la chiesa fu dedicata da Innocenzo III (1198) ed erano conclusi quando fu nuovamente dedicata da Onorio III (1216-27)». In quello che indica come l’825mo anniversario della dedicazione della cattedrale Opera Laboratori ha organizzato nel Museo Diocesano la mostra «Spoleto Sacra 1200», ideata da monsignor Renato Boccardo insieme a un comitato scientifico e aperta dal 2 aprile al 16 luglio (catalogo Sillabe). Le sale espongono in tre sezioni documenti tra il 1067 e il 1260 (tra i quali un autografo di san Francesco), disegni, sculture tra cui una «Madonna dolente» del secondo Duecento, un affresco staccato, croci dipinte spoletine, icone bizantine, libri miniati collegati o collegabili al rinnovamento della cattedrale e al suo ambiente storico, religioso e artistico fra il XII e il XIII secolo. L’architettura interna della chiesa venne trasformata a metà del Seicento. [Stefano Miliani]
Addii Rosanna Coppola.
È scomparsa a Roma il 10 marzo, all’età di 72 anni, la restauratrice Rosanna Coppola. Era entrata nella scuola interna all’Icr nel 1973, l’anno in cui Giovanni Urbani ne divenne direttore. Una stagione meravigliosa per il livello culturale di quell’Icr, da cui Rosanna ereditò il senso del lavoro in comune. Così che fu tra chi fece del suo anno di corso il gruppo di restauratori oggi forse più importante d’Italia, la Cbc. Alta, sottile, con due grandi occhiali da miope dietro cui nascondeva la propria timidezza, era stata dotata dagli angeli di una abilità manuale prodigiosa. Suoi sono decine di metri quadrati di perfetti ritocchi a tratteggio nella Cappella di San Brizio affrescata dal Signorelli nel Duomo di Orvieto. Più che sufficienti per farla sedere nello speciale paradiso di chi ha curato con zelo la casa del Signore. Addio Rosanna, che ti sia lieve la terra. [Bruno Zanardi]
Luigi Pagliarini.
A 60 anni se n’è andato ieri 30 marzo nella sua casa a Pescara dopo una lunga malattia Luigi Pagliarini, artista e professore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata dove insegnava Teoria della percezione e psicologia della forma, Semiologia del corpo, Psicologia dei consumi culturali. Lo comunica l’istituto che lo ricorda come pioniere nel campo della robotica e come docente che amava insegnare agli studenti tanto quanto gli allievi amavano le sue lezioni. Attento alle nuove generazioni, neuropsicologo di formazione, Pagliarini era impegnato fin dai primi anni ’90 nella software art e robotica d’arte. La direttrice dell’Accademia Rossella Ghezzi lo ricorda così: «Uomo colto e visionario, Luigi Pagliarini ha dedicato la sua vita all’arte e all’insegnamento. Era un uomo dalla grande anima che ha saputo costruire, con immensa dedizione, una visione dell’arte condivisa e partecipe. Ne è un esempio il suo “Manifesto per un’arte corale” del 2020». Tra numerose pubblicazioni e incarichi, Pagliarini aveva insegnato all’Isia di Pescara, alla Danish Technical University, aveva fondato e diretto il Pescara Electronic Artists Meeting. [Stefano Miliani]
NOTIZIE DAL MIC Agrigento sarà la Capitale italiana della Cultura nel 2025.
A deciderlo è stata la Giuria presieduta da Davide Maria Desario e composta da Salvatore Adduce, Paolo Asti, Luca Brunese, Maria Luisa Catoni, Luisa Piacentini, Isabella Valente. L’annuncio è arrivato nel corso di una cerimonia che si è svolta presso il Ministero della Cultura alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano. Le altre città finaliste erano: Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). [Agenziacult]
Nel 2024 si istituirà anche una Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea.
«Dall’anno prossimo accanto alla Capitale del Libro e della Cultura creeremo la Capitale dell’arte contemporanea. Le città presenteranno progetti per ospitare momenti di esposizione ma anche di creazione dell’arte contemporanea. Così facciamo una triade». Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al Collegio Romano, in occasione della nomina della Capitale Italiana della Cultura per il 2025. [Redazione]