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Guido Cornini, al centro, con Barbara Jatta e Fabrizio Biferali

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Guido Cornini, al centro, con Barbara Jatta e Fabrizio Biferali

Addio a Guido Cornini

Scomparso all’età di 65 anni il responsabile del dipartimento delle arti e curatore del reparto per l’arte dei secolo XVI-XVI dei Musei Vaticani. Il ricordo del direttore dei Musei, Barbara Jatta

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Arianna Antoniutti

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Questa mattina i Musei Vaticani hanno dato l’annuncio dell’improvvisa e prematura scomparsa, avvenuta ieri a Roma all’età di 65 anni, dello storico dell’arte Guido Cornini, responsabile del dipartimento delle arti e curatore del reparto per l’arte dei secolo XVI-XVI dei Musei del papa. «Studioso raffinato, competente e garbato, una grande perdita per il mondo dell’arte» così viene ricordato dalla comunità scientifica dei Musei Vaticani.

Storico dell’arte medievale e moderna, dal dicembre 2017 era delegato scientifico della direzione dei Musei. Laureatosi con Maurizio Calvesi presso la Cattedra di Storia dell’arte moderna dell’Università di Roma La Sapienza, i suoi studi si sono da subito rivolti al Rinascimento, con saggi scientifici su riviste internazionali e studi monografici sull’opera di Giotto, Botticelli, Filippino Lippi e Beato Angelico, sulla storia dei Palazzi Vaticani, del collezionismo e degli sviluppi delle arti decorative tra il Medioevo e l’età moderna. Per «Il Giornale dell’Arte» aveva realizzato un’inedita ed esclusiva ricognizione, in sette puntate, della Pinacoteca Vaticana.

Per Barbara Jatta, direttore dei Musei, si tratta di una duplice perdita, umana e professionale: «Guido è stato il mio quotidiano compagno di lavoro negli ultimi sei anni, attento, disponibile, preparato. Non perdo solo un collega, ma un amico, un amico delicato. L’ultimo suo lavoro è sulla Salus populi romani, la venerata icona di Santa Maria Maggiore, da noi recentemente restaurata.  Guido aveva appena completato, io lo pressavo e lo pungolavo spesso perché lo terminasse, questo suo saggio, fondamentale sia dal punto di vista storico sia per la collocazione dell’opera nell’ambito delle icone devozionali romane. Con l’arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore abbiamo pensato di dedicare a lui il volume sulla Salus che presto pubblicheremo».

Dopo la nomina a curatore del reparto per le arti decorative (2003), dall’ottobre 2016 al novembre 2017 è stato anche curatore del reparto per l’arte Bizantino-Medievale. Nel dicembre 2017, contestualmente alla titolarità del reparto per l’arte dei secc. XV-XVI, gli è stata affidata anche quella del dipartimento delle arti. Ricadono sotto la sua responsabilità, in questo ambito, i lavori di impegnativi cantieri di restauro, quali quelli nell’Appartamento Borgia, nella Sala di Costantino e nel Cortile della Pigna.  È stato membro del Comitato nazionale per le celebrazioni dei cinquecento anni della morte di Raffaello e del Comitato scientifico della mostra monografica sull’artista, svoltasi tra il 2020 e il 2021, alle Scuderie del Quirinale.

Nel settembre 2021 ha condiviso con Barbara Jatta la curatela del convegno internazionale di studi «Raffaello in Vaticano», che ha visto la partecipazione di importanti specialisti del settore. Fra le sue ultime pubblicazioni sono i saggi per i cataloghi delle esposizioni «Le Corps et l’Âme» (Parigi, 2020-21/Milano 2021), «Van Eyck» (Gent, 2020) e «Botticelli» (Parigi 2021-22).
 

Arianna Antoniutti, 19 luglio 2022 | © Riproduzione riservata

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Addio a Guido Cornini | Arianna Antoniutti

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