NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 31 LUGLIO 2023

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LUNEDÌ 31 LUGLIO 2023

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«Agorà» di Eduardo Kac, prima opera fisica lanciata in permanenza nello spazio profondo

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È di Eduardo Kac la prima opera d’arte permanente nello spazio profondo

Eduardo Kac invierà nello spazio profondo una delle sue parole olografiche. «Intitolato Ágora», questo progetto artistico è durato 37 anni, l’ologramma, creato nel 1986, sarà inviato con la missione Deep Space Voyager a bordo di una navicella spaziale Vulcan Centaur V della United Launch Alliance, lanciata da Celestis entro la fine del 2023. La missione includerà anche altri oggetti, come campioni di DNA umano, resti cremati e «MindFiles» di oltre 200 individui tra cui Gene Roddenberry, il creatore di Star Trek. Il veicolo spaziale viaggerà in un’orbita eliocentrica attorno al sole. L’ologramma rappresenta la parola portoghese «Ágora», che significa «ora», mentre in greco allude allo spazio pubblico. Sarà il primo oggetto d’arte fisico in orbita permanente nello spazio profondo.

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A Drake per 1 milione di dollari l’anello di Tupac Shakur all’asta da Sotheby’s

Lo ha annunciato su Instagram la superstar canadese vincitrice del Grammy. Il grande anello in oro, rubini e diamanti è stato venduto all’asta Hip Hop di Sotheby’s il 25 luglio, organizzata per celebrare il 50mo anniversario del celebre genere musicale. Più che triplicata la stima più alta ( 300mila dollari), è stato infatti battuto a poco più di 1 milione di dollari (commissioni incluse). L’anello è stato indossato durante l’ultima apparizione pubblica di Shakur prima della morte, agli MTV Video Music Awards nel 1996, ed è stato venduto attraverso la casa d’aste da Yaasmyn Fula, madrina del rapper e confidente di lunga data. L’anello reca la scritta «Pac & Dada 1996», un riferimento al suo fidanzamento con Kidada Jones.

03

Hartwig Fischer, direttore del British Museum, si dimetterà nel 2024

L’istituzione londinese inizierà a cercare il sostituto il prossimo autunno, tra i suoi compiti questioni delicate come la restituzione dei marmi del Partenone e le conseguenze del controverso accordo di sponsorizzazione con BP. «I lavori di ristrutturazione in sé richiederanno diversi decenni, ma la missione che mi è stata assegnata dagli Amministratori nel 2016, quando sono entrato in carica, è stata compiuta: le basi del BM Masterplan sono ora gettate», ha dichiarato Fischer in una nota». Al di là dei marmi del Partenone, è improbabile che diminuiscano le richieste di restituzione di molti degli oggetti contestati del museo, che possiede più di 6.000 resti umani da tutto il mondo. Nel giugno 2023 Culture Unstained ha rivelato che la sponsorizzazione del British Museum da parte di BP sembrava esaurita, portando a termine uno degli accordi di sponsorizzazione di più alto profilo e più controversi nel settore culturale del Regno Unito. Resta da vedere chi cercherà il museo accanto per colmare il divario di entrate.

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La Reggia di Colorno nella Rete delle Residenze Reali Europee (Arre)

Salgano a sette gli edifici italiani iscritti, dalla Reggia di Caserta al Castello di Miramare di Trieste, al Palazzo reale di Torino. L’approvazione per Colorno è arrivata dall’Assemblea generale dell’Associazione guidata da Catherine Pégard. Arre rappresenta 100 palazzi reali in 14 Paesi dell’Unione, tra cui la celeberrima Reggia di Versailles. La Reggia di Colorno, nota come la Versailles dei duchi di Parma. «Sull’area ora occupata dalla Reggia, intorno alla metà del 1300 sorgeva una costruzione militare a difesa dei possedimenti di Azzo, signore di Correggio. Due secoli più tardi, con la contessa Barbara di Sanverino, la Rocca si trasformò nella dimora signorile di una colta ed elegante corte rinascimentale. Ancora più radicale la trasformazione del castello nel 1612: il duca, spronato dalla moglie Margherita Violante di Savoia, intraprese importanti lavori di ristrutturazione, secondo un progetto portato a termine dal figlio Francesco con l’ausilio dell’architetto Ferdinando Galli Bibbiena. Furono quelli gli anni in cui l’edificio assunse l’aspetto attuale», spiegano dal museo.

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La Land art di Marguerite Humeau nella San Luis Valley in Colorado

Il progetto di Marguerite Humeau nella San Luis Valley vuole aumentare la consapevolezza del paesaggio. La valle di San Luis, nel sud del Colorado, si estende su un’area grande all’incirca quanto la Slovenia, tra i monti Sangre de Cristo e San Juan. Il suo paesaggio è inospitale alla vita umana: perennemente battuto dal vento, ha un terreno molto sabbioso, riceve poche piogge e in inverno è spesso tra i luoghi più freddi degli Stati Uniti. Eppure gli esseri umani hanno vissuto qui per millenni, dagli indiani Ute ai coloni spagnoli, messicani e americani. Una falda acquifera sotterranea ha a lungo di coltivare patate, orzo, erba medica, avena e altri raccolti fiorenti per 90 giorni all’anno. Ma la siccità e il cambiamento climatico stanno rendendo l’agricoltura nella San Luis Valley ancora più impegnativa, portando gli agricoltori ad acquistare campi extra solo per accumulare più diritti sull’acqua. Uno di questi campi nella città di Hooper, di proprietà della Jones Farms Organics, è stato riportato in produzione come luogo di arte contemporanea: quest'estate, l'artista londinese di origine francese Marguerite Humeau ha piantato dozzine di sculture sul sito, dove rimarranno per quasi due anni.

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L’intarsio salentino candidato a bene immateriale Unesco

Il massimo splendore questo settore lo ha raggiunto verso il 1830, grazie all’opera di Luigi Gargiulo e di Michele Grandville. «La tarsia lignea, le cui origini si fanno risalire tra il XIV e il XV secolo, grazie all’opera dei monaci benedettini del monastero di Sant’Agrippino a Sorrento, consiste nel tagliare e assemblare tutto rigorosamente a mano, piccoli tasselli di legno, andando così a creare mosaici, motivi ornamentali e figure. Una complessa lavorazione che dà vita a oggetti e mobili di elevato pregio stilistico, con ricami raffinati e ricche decorazioni», scrive «Il Mattino». A oggi l’Italia vanta 15 beni immateriali Unesco: l’Opera dei Pupi Siciliani; il canto a tenore sardo; il saper fare del liutario di Cremona; la dieta mediterranea; la festa delle Grandi Macchine a Spalla; la vite ad alberello di Pantelleria; la falconeria; l’arte del «pizzaiuolo» napoletano; l’arte dei muretti a secco; la Perdonanza Celestiniana; l’alpinismo; la transumanza; l’arte delle perle di vetro; l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia; la cerca e cavatura del tartufo.

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La massiccia scultura di Jean Dubuffet sarà trasferita all’Art Institute di Chicago

La gigasntesca «Monument with Standing Beast» (1984), scultura da 10 tonnellate di Jean Dubuffet che la gente di Chicago ha soprannominato «Snoopy in un frullatore» sarà trasferita dal James R. Thompson Center all’Art Institute of Chicago (AIC). Dopo quasi 40 anni davanti all’edificio di Helmut Jahn, si sposterà infatti di diversi isolati a sud-est per lasciare modo alla sua attuale sede viene di essere convertita da struttura governativa a uffici di Google. Il Thompson Center, originariamente costruito per ospitare gli uffici del Governo dell’Illinois, comprendeva opere appositamente commissionate, tra cui la scultura di Dubuffet. Quando Google ha accettato di acquistare l’edificio nel 2022 è stato necessario trovare una nuova casa per questi pezzi e per più di 150 opere della collezione d’arte dello Stato, un tempo esposte nell’edificio postmoderno. (La sede futura della collezione deve ancora essere annunciata).

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La reale portata del traffico illecito di antichità

Secondo una statistica apparsa in varie forme nell’Associated Press, nei rapporti della Commissione europea e nei documenti dell’Unesco, il commercio illecito di antichità sarebbe il terzo più grande commercio illecito al mondo. Si tratterebbe, però, di un’affermazione infondata che circola da più di cinque decenni e che avrebbe reso più difficile combattere il commercio illegale. Lo rivela una nuova ricerca di due eminenti archeologi pubblicato sulla rivista « Antiquity», condotta da Donna Yates, archeologa criminologa che insegna alla Masstricht University, e Neil Brodie, archeologo e ricercatore senior all’Università di Oxford. «Non abbiamo mai raggiunto il fondamento di tale affermazione, non esistono basi solide, scrivono Yates e Brodie. Tale affermazione non si basa su nessuna ricerca condotta, su nessuna statistica raccolta, né ha origine da alcuna autorità competente. Non è il terzo più grande commercio illecito al mondo». Inoltre il riferimento è talvolta al commercio di opere d’arte rubate, talaltre alle antichità o più generalmente ai beni culturali. A volte allude all’importo in dollari delle operazioni, altre al loro volume.

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Era una donna il guerriero dell’Età del ferro sepolto sulle isole Scilly

Un nuovo metodo scientifico è stato utilizzato dagli archeologi per determinare il sesso dei resti scheletrici di un essere umano risalente all’Età del ferro, ritrovati sulle isole Scilly dove era stato sepolto con uno specchio e una spada. Ma la risposta solleva tante domande quante ne risolve, per esempio nega la convinzione che nell’Età del ferro solo le donne fossero sepolte con gli specchi e solo gli uomini guerrieri con le spade. «Sebbene non possiamo mai conoscere completamente il simbolismo degli oggetti trovati nelle tombe, la combinazione di una spada e uno specchio suggerisce che questa donna avesse uno status elevato all’interno della sua comunità e potrebbe aver svolto un ruolo di comando nella guerra locale, organizzando o conducendo incursioni su rivali gruppi», afferma la biologa Sarah Stark. La tomba, una fossa ben costruita rivestita di pietra, è stata scoperta accidentalmente da un contadino dell’isola di Bryher nel 1999.

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A Roma il Caso Fontana di Trevi e l’incuria di Castel Sant’Angelo

Continua lo sfregio alla Fontana di Trevi Nonostante il presidio fisso dei vigili, di notte i tuffatori si gettano nell’acqua della Fontana di Trevi, l’ultimo tra sabato e domenica, si è lanciato di testa dalle alte statue del monumento del 1762: ha dovuto pagare 450 euro più la Daspo (diffida ad avvicinarsi al monumento). L’assessore al Turismo Alessandro Onorato chiede provvedimenti più severi per proteggere la Fontana dalle barbarie proponendo una limitazione all’accesso alla Fontana di Trevi. Intanto, sempre a Roma, la magistratura indaga sull’abbandono e il degrado di Castel Sant’Angelo: «troppa sporcizia, stato igienico e sanitario grave, otto panchine divelte, rifiuti ovunque». Il caso è nelle mani del pubblico ministero Delio Spagnolo che dovrà esaminare le eventuali responsabilità del Comune. La denuncia, presentata con decine di foto del degrado tra cui rami collassati, pali divelti e cancelli sempre aperti, è stata voluta dall’architetto Michele Natoli, presidente dell’Associazione Parco di Castel Sant’Angelo.

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Il «santo Graal» degli arazzi Tudor, verso l’Inghilterra

Un uomo d’affari britannico spera di esporre nel Regno Unito un arazzo commissionato da Enrico VIII che si pensava distrutto da più di 200 anni. L’opera dell’artista fiammingo Pieter Coecke van Aelst è stata descritta da Thomas Campbell, ex direttore del Metropolitan Museum of Art di New York, come il «Santo Graal dell’arazzo Tudor». Intitolato «Saint Paul Directing the Burning of Heathen Books», è attualmente in Spagna soggetto a un divieto di esportazione, sebbene la Spagna sia disposta a fare un’eccezione per un’istituzione appropriata nel Regno Unito. Il finanziere Jonathan Ruffer vuole mostrare l’opera nel nuovo Faith Museum che verrà inaugurato a ottobre presso l’Auckland Project nella contea di Durham nel Regno Unito, istituzione da lui fondata. Ruffer ha inoltre lanciato una campagna di crowdfunding con l’obiettivo di raccogliere l’ultimo milione di sterline necessario per acquistare l’arazzo (non è chiaro quanto sia stato raccolto finora; una domanda di finanziamento sarà presentata anche al National Heritage Memorial Fund del Regno Unito).

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Anche i tatuaggi alla 7ma Seattle Art Fair, co-fondata da Paul Allen

Si è svolta dal 27 al 30 luglio la settima edizione della Seattle Art Fair con circa 30mila visitatori che nei vari giorni di apertura hanno percorso gli stand nel Lumen Field Event Center. Co-fondata nel 2015 dal co-fondatore di Microsoft Paul Allen, ma ora prodotta solo dalla Art Market Productions di New York, la fiera d’arte è diventata maggiormente focalizzata sul panorama locale dopo la morte di Allen. È stata la prima fiera in assoluto a livello mondiale con uno stand dedicato ai tatuaggi. Tra gli highlight un’installazione su larga scala di Jeffrey Gibson, appena nominato scelto a rappresentare gli Stati Uniti alla prossima Biennale di Venezia.

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Mostre aperte

Proseguono fino al 21 agosto gli appuntamenti estivi organizzati dalla Eden Gallery a Mikonos. Con sedi a New York, Londra, Miami, Dubai e Las Vegas, solo per citarne alcune, la Eden Gallery attende appassionati e collezionisti con opere di importanti artisti internazionali tra cui Jisbar e Dorit Levinstein, Metis Atash, Véronique Guerrieri e Yoel Benharrouche e F&G.

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Addii

È morto a 53 anni Andrew da Conceicao, co-fondatore di Stevenson, una delle più importanti gallerie africane, nonché una delle più longeve del Sudafrica. Aperta nel 2003 a Città del Capo, la galleria è frutto di un’unione di intenti di da Conceicao, Michael Stevenson e Kathy Grundlingh, con cui ha partecipato regolarmente a numerose fiere internazionali. Tra gli artisti rappresentati «Edson Chagas, che ha vinto il Leone d’oro alla Biennale di Venezia nel 2013 per il suo Padiglione dell’Angola, e Jo Ratcliffe, acclamato fotografo sudafricano. Sono rappresentati dalla galleria anche Odili Donald Odita, Bronwyn Katz, Paulo Nazareth, Robin Rhode, Simphiwe Ndzube, Meleko Mokgosi, Barthélémy Toguo e Portia Zvavahera», scrive Alex Greenberg su «Artnews». [Redazione] Al momento della sua morte, da Conceicao era uno dei 13 direttori che possedevano la galleria, che ha spazi anche a Johannesburg e Amsterdam.

Redazione, 31 luglio 2023 | © Riproduzione riservata