Elena Goukassian
Leggi i suoi articoliLa Cattedrale di Santa Sofia e il Monastero delle Grotte a Kiev e l’intero centro storico della città di Leopoli sono le ultime aggiunte ucraine alla lista dell’Unesco dei siti in pericolo del Patrimonio Mondiale (il centro storico di Odessa è entrato nel novero a gennaio).
La decisione è stata presa il 15 settembre, in occasione di una riunione del Comitato del Patrimonio mondiale dell’Unesco a Riyad, in Arabia Saudita. Il comitato ha rilevato che, sebbene il governo ucraino abbia intrapreso azioni per proteggere i siti, «non sussistono più le condizioni ottimali per garantire pienamente la protezione dell’“Eccezionale valore universale” del bene culturale e che questo è minacciato da un potenziale pericolo dovuto alla guerra».
La Cattedrale di Santa Sofia, uno dei monumenti più noti di Kiev, fu costruita nell’XI secolo. Progettata per rivaleggiare con la Basilica di Santa Sofia e con i suoi mosaici e affreschi bizantini, la cattedrale fu costruita per simboleggiare la «nuova Costantinopoli» nella capitale del principato cristiano di Kiev, dopo il battesimo di San Vladimir nel 988. Nelle vicinanze si trova la sede del Servizio di sicurezza dell'Ucraina, bersaglio dei bombardamenti russi.
Situato a cinque chilometri a sud-est della cattedrale, il Monastero delle Grotte è un complesso di monasteri e chiese risalenti più o meno allo stesso periodo (e costruiti nel corso dei secoli), un centro della Chiesa ortodossa che ha contribuito a diffondere la fede in tutta la regione fino al XIX secolo. La cattedrale e il complesso monastico, come unità singola, sono stati inseriti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1990.
La città di Leopoli, nell’Ucraina occidentale, fu fondata nel Medioevo e divenne un centro di commercio, cultura e politica attivo dal XIII al XX secolo. Il centro della città contiene molte strutture medievali intatte, oltre a edifici del periodo rinascimentale e barocco e tracce delle numerose comunità etniche che sono state ospitate nel corso dei secoli, tra cui polacchi, ucraini, ebrei e armeni. Il centro storico di Leopoli, che comprende il Museo nazionale Andrey Sheptytsky, è stato inserito nella lista del Patrimonio mondiale nel 1998.
L’inclusione di questi siti nella lista dei siti a rischio dell’Unesco ha lo scopo di scoraggiare i bombardamenti russi nelle loro vicinanze e di raccogliere il sostegno internazionale per la loro conservazione.
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