James Imam
Leggi i suoi articoliLa scorsa settimana il Senato italiano ha approvato una risoluzione che, secondo i politici, rafforzerà il ruolo del governo nella lotta contro complessi casi di restituzione. Approfittando dell’annuncio il sindaco di Fano, Massimo Seri, ha rinnovato l’appello al Getty Museum di Los Angeles per la restituzione del «Giovane vittorioso» (alias «Atleta di Fano»), il bronzo greco del 300-100 a.C. oggetto di alto profilo di una faida sul patrimonio italiano.
Un documento governativo non correlato pubblicato l'anno scorso, visionato da The Art Newspaper, indica che il MiC ha effettivamente messo sotto embargo il museo americano. Tuttavia, alla domanda di The Art Newspaper se il Getty Museum intende restituire il bronzo, un portavoce del museo ha fatto riferimento a una dichiarazione del 2018 che afferma: «Continueremo a difendere il nostro diritto legale alla statua».
Secondo la risoluzione, il governo italiano si impegna ad assegnare a un pool più ristretto di magistrati i casi di restituzione «per consentire una maggiore specializzazione», favorire la formazione dei magistrati in diritto dei beni culturali e incoraggiare le università a insegnare archeologia legale nei corsi pertinenti. Inoltre, il governo collaborerà con la Rai per sensibilizzare i cittadini sui temi della restituzione, afferma la delibera.
Scritta dalla senatrice Margherita Corrado, la risoluzione è stata approvata all'unanimità mercoledì 14 luglio dalla commissione Cultura del Senato, composta da 23 membri e presieduta dal socialista Riccardo Nencini.
«Le cause legali italiane contro chi ruba e commercia illegalmente manufatti sono spesso eccessivamente lunghe e vogliamo snellire questi processi», dice Corrado a The Art Newspaper. Il senatore ha sottolineato l'importanza del fatto che i ministri competenti abbiano dato il via libera alla risoluzione nella sua fase di bozza. «Il precedente governo ha preso una linea dura sulla restituzione. Ora sappiamo che anche Draghi è in sintonia con l'argomento», afferma.
In un comunicato stampa diffuso mercoledì, Seri, che ha tenacemente condotto una campagna per la restituzione del bronzo, ha dichiarato: «Questo atto dà all'Italia uno strumento per riappropriarsi del proprio patrimonio artistico [...] Il senatore Nencini ha confermato che il primo atto rivoluzionario potrebbe essere quello di recuperare l'Atleta di Fano».
Ad aprile Seri ha chiesto pubblicamente al governo di fare del bronzo l'emblema di un incontro internazionale dei ministri della cultura nell'ambito del vertice dei leader del G20, che l'Italia ospita quest'anno. La sua proposta di iniziativa non è stata accolta.
Il «Giovane vittorioso», una statua di un metro e ottanta di un atleta greco che oggi vale circa 16 milioni di dollari ed è uno dei pochi bronzi greci a grandezza naturale sopravvissuti, è stata scoperta da pescatori italiani nel mare al largo di Fano nel 1964, venduta a commercianti italiani e acquistata dal Getty Museum per 4 milioni di dollari nel 1977.
Il governo italiano ha chiesto per la prima volta la restituzione del bronzo nel 1989. Contrariamente alle precedenti sentenze del tribunale italiano, nel 2018 i magistrati di Pesaro hanno concluso che l'Italia ha un diritto legale sulla statua. Mentre il Getty Museum ha immediatamente impugnato la decisione, la sentenza di Pesaro è stata successivamente confermata dalla più alta corte italiana. In risposta, il museo ha ribadito che il bronzo è stato trovato in acque internazionali e che «il ritrovamento accidentale da parte di cittadini italiani non rende la statua un oggetto italiano».
Ne è seguito uno stallo diplomatico. Alla domanda della Commissione Cultura del Senato se i marmi Torlonia, uno dei più bei gruppi al mondo di antichità greco-romane ancora in mani private, sarebbero stati esposti al Getty Museum, il 24 giugno 2020 il ministero della Cultura italiano ha emesso una comunicazione interna che recitava: «Dopo il rifiuto del Getty Museum di riconoscere la sentenza della Corte di Cassazione […] il Ministero ha limitato i rapporti con il museo americano ai progetti già avviati».
In uno scambio di e-mail, un portavoce del museo ha dichiarato al The Art Newspaper: «Durante la pandemia, il Getty non ha avuto l'opportunità di discutere del bronzo con il governo italiano». Al momento della pubblicazione, il MiC non ha risposto alla richiesta di un commento riguardo gli accaduti.
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