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Nato nel 1931 vicino a Cremona, Enrico Della Torre compie quest’anno 85 anni. Per festeggiare l’anniversario, la Galleria Marini gli dedica, fino al 2 luglio, una personale in cui sono riuniti 50 suoi pastelli, eseguiti tra il 2002 e il 2013, e una ventina di dipinti a olio, collage e ancora pastelli degli anni Settanta e Ottanta
Pittore, disegnatore, incisore di grande sensibilità, nel 1949, quand’era ancora studente al Liceo di Brera (si sarebbe poi diplomato all’Accademia, nel 1955) Della Torre fu profondamente colpito dall’«Ambiente spaziale a luce nera» di Lucio Fontana, presentato dalla Galleria del Naviglio, e dalla conversazione che il più anziano maestro, sempre generosissimo con i giovani, intrattenne con lui.
Nel 1956, appena uscito dall’Accademia di Brera, avrebbe esposto in una personale presentata da Guido Ballo nell’influente Galleria dell’Ariete, fondata l’anno prima dalla colta e raffinata Beatrice Monti. E di lì sarebbe iniziato un lungo percorso, in Italia e all’estero, di mostre e riconoscimenti, particolarmente fitti in area germanica, dove i suoi lavori abitati da forme inconoscibili, metamorfiche e mutanti, conobbero da subito un vasto successo.
La mostra di oggi, «Enrico Della Torre. Pastelli dal 2002 al 2013», è presentata in catalogo da Francesco Tedeschi, che apre il suo scritto con ben cinquanta aggettivi, per circoscrivere il mondo poetico e sfuggente dell’artista: «Delicato Raffinato Semplice Esotico Garbato Naturale Leggero Aperto Ibrido ecc».
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