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Veduta del Palazzo settentrionale di Tell el-Amarna

Foto Francesco Tiradritti

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Veduta del Palazzo settentrionale di Tell el-Amarna

Foto Francesco Tiradritti

Addio all’egittologo inglese Barry J. Kemp

È scomparso il 15 maggio, all’indomani del suo ottantaquattresimo compleanno, il celebre archeologo il cui nome è legato a oltre trent’anni di ricerche nel villaggio operaio di Tell el-Amarna

Francesco Tiradritti

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È scomparso il 15 maggio, un giorno dopo aver compiuto 84 anni, l'egittologo inglese Barry J. Kemp. Era nato infatti il 14 maggio 1940. Si era laureato presso l’Università di Liverpool nel 1962 ed era stato subito nominato assistente a Cambridge. Diventato «Reader» di Egittologia nel 1990 aveva raggiunto la qualifica di professore nel 2005. Due anni dopo era andato in pensione diventando professore emerito. L’anno successivo era stato accolto come membro emerito nel «McDonald Institute for Archaeological Research» di Cambridge e nel 2011 era stato nominato Commendatore dell’Ordine dell’Impero britannico (CBE).

Il nome di Barry J. Kemp è indissolubilmente legato al sito di Tell el-Amarna dove giacciono le rovine di Akhetaton, la città che il sovrano Amenofi IV/Akhenaton costruì ex novo per essere capitale del proprio regno. Qui Kemp ha ricoperto la carica di direttore della missione archeologica finanziata dall’Egypt Exploration Society e scavato dal 1977 al 2008. In quella data ha creato l’Amarna Project, con lo specifico scopo di finanziare le ricerche sul sito. Nel corso della sua quarantennale attività ha attribuito priorità agli scavi e alle ricerche nell’area del villaggio degli operai e nel cimitero ad esso collegato, curando però gli aspetti conservativi e il restauro dell’intero sito.

Kemp è stato anche un prolifico autore nella convinzione che è un preciso dovere di ogni archeologo pubblicare i risultati delle proprie esplorazioni quanto prima possibile. Oltre alla notevole produzione di opere dedicate a Tell el-Amarna è noto per Ancient Egypt. Anatomy of a Civilization (Routledge 1989, disponibile nella traduzione italiana di Gabriella Matthiae Scandone), diventato ormai un classico per quanti intendono avvicinarsi alla cultura faraonica. Fondamentale anche la sua partecipazione all’opera collettanea B.G. Trigger, B.J. Kemp, D. O’Connor e A.G. Lloyd, Ancient Egypt. A Social History (Cambridge University Press 1983, in italiano tradotto per Laterza) che può essere considerata la prima analisi in una prospettiva socio-antropologica della civiltà egizia.

Barry J. Kemp in una fotografia tratta dal volume «Beyond the Horizon: Studies in Egyptian Art, Archaeology and History in Honour of Barry J. Kemp», a cura di Salima Ikram e Aidan Dodson, Supreme Council of Antiquities, Cairo 2009

Francesco Tiradritti, 17 maggio 2024 | © Riproduzione riservata

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