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«La mort et la femme» (1917 ), di Marija Marevna Vorob'ëv

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«La mort et la femme» (1917 ), di Marija Marevna Vorob'ëv

Al Petit Palais Parigi com’era cent’anni fa

In mostra l’ultimo capitolo della trilogia sulla storia della capitale francese: dalla Belle Époque agli Années folles

Luana De Micco

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Il Petit Palais, museo di belle arti della città di Parigi, propone l’ultimo capitolo della trilogia di mostre, iniziata nel 2019, che racconta la storia artistica, culturale e intellettuale della capitale francese attraverso le opere d’arte. Dopo la Parigi romantica dell’800 e la «città spettacolo» del primissimo ’900, dal 14 novembre al 14 aprile 2024 con la mostra «Parigi e la modernità. 1905-1925» il museo si sofferma sulla «capitale intellettuale, artistica e tecnologica» del periodo che va dalla Belle Époque agli Années folles.
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La Belle Époque, espressione nata in Francia alla fine dell’800, corrisponde a quel particolare momento storico di progressi scientifici e di innovazione tecnologica in cui nella vita quotidiana entrarono invenzioni straordinarie come l’elettricità, il cinema o l’automobile. Parigi è allora al centro di questa effervescenza. Nel 1889 vi si era tenuta l’Esposizione universale in cui era stata issata la Tour Eiffel, tutta in ferro, simbolo stesso dell’idea di progresso. In città si respirava un’aria di ottimismo senza precedenti, soffocata solo dallo scoppio della Grande guerra.
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Lo stesso Petit Palais è figlio di quell’epoca. Al Grand Palais, il monumento collocato di fronte, si teneva ogni anno il Salon d’Automne. Nel 1911, lo stilista Paul Poiret acquistò una lussuosa dimora del Faubourg-Saint-Honoré e vi tenne la più grandiosa delle feste a tema persiano, «Le mille e due notti». Nel 1916 Picasso presentò per la prima volta le sue «Demoiselles d’Avignon». L’artista viveva in rue de la Boétie con la moglie Olga di cui realizzò il famoso ritratto in poltrona con il ventaglio del 1918. La galleria «Au Sans Pareil», in avenue Kléber, apriva le porte al Surrealismo. Nel 1925, Joséphine Baker si esibiva nelle danze selvagge del music-hall «La Revue Nègre» al Théâtre des Champs Elysées ed era stata ritratta da Kees van Dongen.
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In un percorso al contempo cronologico e tematico, in cui tutti i settori sono affrontati (moda, cinema, fotografia, pittura, scultura, disegno, e anche danza, architettura e design), la mostra riunisce 400 opere. Sono esposti celebri lavori di Robert Delaunay, Marcel Duchamp, Fernand Léger, Modigliani, Man Ray, Gino Severini, Marc Chagall e Picasso. Ampio spazio è dato alle artiste che parteciparono al movimento d’avant-garde, Sonia Delaunay, Marie Laurencin, Tamara de Lempicka, Marie Vassilieff e Jacqueline Marval.
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Il Petit Palais ha ottenuti i prestiti di altri musei parigini e francesi, ma opere arrivano anche dal Kunstmuseum Basel, dallo Städel Museum di Francoforte e dalla Hamburger Kunsthalle. Sono allestite anche creazioni di Paul Poiret, Jeanne Lanvin e i gioielli della maison Cartier. È esposta una Peugeot, modello Bp1 detta «Bébé Peugeot», classificata monumento storico, prestata dal Musée de l’Automobile di Mulhouse.

Luana De Micco, 13 novembre 2023 | © Riproduzione riservata

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