Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoli«Un nuovo Ministero della Cultura». È questo, nelle parole del ministro Alessandro Giuli, il senso del Decreto Cultura, approvato nel mese di dicembre, e per il quale è attualmente in corso l’iter di conversione in legge ordinaria.
I finanziamenti: libri, periferie, cooperazione...
Come preannunciato dallo stesso Giuli lo scorso ottobre illustrando le linee programmatiche del suo dicastero, il cuore del Decreto è il Piano Olivetti per la Cultura. Valorizzazione delle biblioteche intese come «mezzo di educazione intellettuale e civica e di connessione con il tessuto sociale», promozione della filiera dell’editoria libraria, potenziamento del ruolo degli archivi e degli istituti storici e culturali, «quali custodi della storia e della memoria della Nazione». Per tradurre tutto questo in azione, il Decreto Cultura, che reca misure urgenti in materia di editoria, di biblioteche e di librerie, prevede un intervento complessivo di 44 milioni di euro. Quattro milioni di euro, per l’anno 2024, al fine di favorire l’apertura di nuove librerie sul territorio nazionale da parte di giovani fino a 35 anni di età, 25 milioni di euro per l’anno 2025 e cinque milioni per il 2026, attraverso l’acquisto di libri per le biblioteche, anche in formato digitale.
Senza dimenticare l’editoria: «Abbiamo convintamente messo a disposizione dei quotidiani cartacei 10 milioni di euro per sostenere il giornalismo di approfondimento culturale, illustra Giuli. Abbiamo inoltre riformato i finanziamenti per gli istituti culturali; abbiamo potenziato, anche rinominandola, la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali». Inoltre, focus sulle periferie, grazie alle linee guida volte alla rigenerazione culturale delle aree interne e delle aree svantaggiate, soprattutto quelle che presentano marginalità sociale ed economica, degrado urbano, denatalità e spopolamento. Questo quanto contenuto dal Decreto in ambito nazionale. Per quanto riguarda la cornice internazionale, il Ministero della Cultura (MiC) punta alla cooperazione culturale con Africa e Mediterraneo allargato, anche attraverso l’istituzione di un’unità di missione. La struttura, di concerto con il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, eserciterà funzioni di indirizzo e di coordinamento di interventi di cooperazione culturale con Stati e organizzazioni internazionali africane, sostenendo la realizzazione di progetti di rigenerazione culturale. «Con l’Unità di missione per la cooperazione culturale abbiamo potenziato a livello internazionale la missione di un nuovo MiC», ha commentato il ministro.
Ottocentomila euro sono invece stanziati per la celebrazione del 25mo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio, firmata a Firenze il 20 ottobre del 2000, mentre, sempre nel testo del Decreto, è previsto il finanziamento stabile di quattro istituti: Giunta storica nazionale, Istituto italiano per la storia antica, Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, Istituto italiano di numismatica.
Le reazioni: non soldi, ma politiche...
Non sono mancate le reazioni. La filiera del libro si è detta soddisfatta: «Dopo queste misure ci attendiamo che il confronto prosegua. Nel più lungo periodo, serve una legge di sistema per l’editoria. Non chiediamo sovvenzioni, ma politiche industriali e culturali che ci permettano tutti assieme di far crescere il Paese», hanno dichiarato, in una nota congiunta, i sette presidenti delle associazioni rappresentanti di editori, librai e bibliotecari (Associazione Italiana Editori, Associazione degli Editori Indipendenti, Associazione Librai Italiani Confcommercio, Sil Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai Confesercenti, Unione Editori e Librai Cattolici Italiani, Federazione Nazionale Cartolai e Associazione Italiana Biblioteche).
Ma non mancano nodi da sciogliere: i coordinamenti nazionali Ministero della Cultura dei sindacati Cisl Fp, Flp, Confsal-Unsa e Confintesa lamentano, nonostante l’incremento delle risorse per il Piano di valorizzazione previsto dalla Legge di Bilancio, la permanenza di «gravi lacune sulle misure a sostegno del personale del MiC. Nessuno stanziamento è stato previsto per il welfare dei lavoratori, per il fondo dirigenti, per l’aumento della dotazione organica e per le assunzioni future. Il personale del MiC, che svolge un ruolo strategico per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, è ancora una volta dimenticato dalla politica. Le proroghe dei contratti a tempo determinato sono state limitate a soli 12 mesi, anziché i 18 inizialmente previsti. Gli sforzi del ministro sono stati bloccati dai veti di altri Ministeri, una situazione che riteniamo inaccettabile. Chiediamo un incontro immediato con il ministro e il capo di Gabinetto per discutere risposte concrete in fase di conversione del DL Cultura». Le sigle sindacali lamentano inoltre la mancata attuazione della riorganizzazione del Ministero avviata dal predecessore di Giuli, Gennaro Sangiuliano, che «sta provocando gravi disagi e rischia di bloccare completamente l’attività del MiC».
Aggiornamento del 6 febbraio 2025:
Con 149 voti favorevoli e 98 contrari, l’Aula della Camera, ha approvato, il 6 febbraio, il disegno di conversione in legge, con modificazioni, del decreto 27 dicembre 2024, n. 201, recante misure urgenti in materia di cultura. Il provvedimento passa ora al Senato e dovrà essere convertito in legge entro il 25 febbraio. «L’approvazione da parte della Camera dei deputati del Decreto Cultura, ha commentato il ministro Alessandro Giuli, mi rende orgoglioso e soddisfatto. Un ringraziamento va alla Commissione Cultura per l’intensa opera di miglioramento del testo e all’Aula per il confronto serrato e approfondito. Il dato positivo del dibattito, che va oltre le critiche più che legittime emerse da questa discussione, è che la parola Olivetti [il riferimento è al “Piano Olivetti per la cultura”, affidato al ministro, per favorire lo sviluppo della cultura, la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e svantaggiate, nonché per valorizzare le biblioteche, la filiera dell'editoria libraria, gli archivi e gli istituti storici e culturali, Ndr] non risuonava in questo Parlamento da molti decenni. Confido che anche al Senato ci sarà la medesima attenzione verso il decreto». [Ar.An.]
Altri articoli dell'autore
Aperta la selezione per chi guiderà cinque istituti di rilevanza nazionale: Parco Archeologico del Colosseo e Museo Nazionale Romano, Galleria dell’Accademia e Bargello a Firenze, Museo Archeologico Nazionale di Napoli e Musei Reali di Torino. Candidature aperte fino al 6 marzo
«Le istituzioni beneficiano di risorse e i brand guadagnano visibilità», spiega Gianluca De Marchi, ceo dell’azienda che ora ha acquistato «Rolling Stone» e «ArtNews» per «rivoluzionare la comunicazione urbana»
Rinvenuta nel 2022, ha restituito un’elegante danza e una rara scena di officina: è dedicata alla memoria del restauratore dei sepolcri tarquiniesi Franco Adamo
La Biblioteca Apostolica Vaticana ospita da metà febbraio «En Route», un racconto a più voci sul tema del viaggio affidato al cantante Jovanotti, a Maria Grazia Chiuri (Dior) e all’illustratrice Kristjana S. Williams. Tra mappe e avventurosi resoconti di viaggiatrici vittoriane, per la prima volta è presentato al pubblico il fondo Cesare Poma: 1.200 giornali dalle più remote parti del globo