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Mario Merz, «Senza Titolo», 1998

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Mario Merz, «Senza Titolo», 1998

Alla genesi degli igloo di Merz

Maddalena Dish ha ricostruito, all’interno di un nuovo catalogo ragionato, l’evoluzione delle architetture primordiali «dai mille volti» dell’esponente dell’Arte Povera

Matteo Mottin

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«L’igloo è dato dai contrasti: chiaro-scuro, dentro-fuori, materiale leggero e pesante. Sono le contraddizioni che l’uomo ha sulla Terra, nella vita. Forme in contraddizione che si uniscono in certi momenti». Proprio su questi momenti citati da Mario Merz (1925-2003) si basa il raffinato volume dedicato al catalogo ragionato degli igloo dell’artista.

Nell’accurato testo introduttivo, Maddalena Disch ripercorre la genesi di una particolare serie di opere (gli igloo, appunto) «dai mille volti», tracciandone l’evoluzione in modo chiaro e analizzandone la portata sulla base della forma, dei materiali e del rapporto con i luoghi per cui furono concepiti. Negli anni, variandone composizione e dimensioni, Merz rigenera costantemente l’immagine dell’igloo in una sempre rinnovata tensione tra «le scorie desolate del mondo contemporaneo e la forma atemporale della semisfera». 

Questa evoluzione viene presentata in maniera scientifica, scandita secondo un ordine cronologico, nella parte centrale della pubblicazione: a ogni igloo è dedicata una scheda, accompagnata da immagini, con testi chiari e dettagliati sulla sua costruzione, sui materiali impiegati e sulla storia espositiva dell’opera. Grazie a un notevole lavoro di analisi comparata delle opere, il volume si presta a una godibilissima esperienza di lettura ipertestuale: al fondo di ogni scheda troviamo un paragrafo denominato «Connessioni», che evidenzia particolari e caratteristiche riconducibili ad altri igloo, a cui rimanda riportando i numeri di pagina delle relative schede. Si possono così seguire le ricorrenze nell’uso di un dato materiale o l’evoluzione di particolari configurazioni e soluzioni allestitive. Questa peculiare modalità di consultazione consente al lettore di costruire un proprio percorso di approfondimento attraverso la vasta produzione dell’artista, adottando come parametro di guida l’interesse per una determinata scelta formale, o anche solo la propria curiosità. Merita attenzione anche la struttura scelta per la costruzione del libro, un elegante softcover filorefe con alette lunghe, cordonate in modo da chiudersi diventando una custodia: in sostanza, la copertina avvolge le pagine del volume come una spirale, richiamando così uno dei temi più iconici e ricorrenti nel lavoro di Merz. Questa citazione alla sua opera sembra quasi richiamare un’altra citazione dell’artista, presente tra le molte che intervallano il susseguirsi delle schede, che ben si accompagna a questa scelta editoriale: «L’igloo è una tensione tra l’interno e l’esterno. Igloo concentrici rappresentano cieli sovrapposti con dei pianeti interni. Igloo è uno stato di tensione rappacificato in una forma». 

Mario Merz Igloo. Catalogue raisonné 
di AA.VV., con introduzione di Beatrice Merz e saggio di Maddalena Disch, 560 pp., 350 ill. col. e b/n, vol. 1, ita, Hopefulmonster, Torino 2024, € 75

La copertina del volume

Matteo Mottin, 14 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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Alla genesi degli igloo di Merz | Matteo Mottin

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