Image

«I want to see the bright lights tonight» (2017), di Yoshitomo Nara (particolare)

Cortesia di Sotheby’s

Image

«I want to see the bright lights tonight» (2017), di Yoshitomo Nara (particolare)

Cortesia di Sotheby’s

Alle aste di Hong Kong vince l’arte locale

In un clima piuttosto prudente, si sono tenute le sessioni primaverili di Phillips e Sotheby’s durante le quali sono stati ottimi i risultati per Yoshitomo Nara e qualche grande maestro occidentale

Antonio Mirabelli

Leggi i suoi articoli

La settimana dell’arte di Hong Kong si è conclusa con un’alternanza di risultati divisa tra i molto affollati corridoi di Art Basel, seppur ridimensionati a livello di vendite, e «bid» di media rilevanza dalle sale di Sotheby’s e Phillips che hanno tenuto in presenza le loro sessioni di stagione (a differenza di Christie’s che ne ha svolto una online dal 25 marzo al 2 aprile).

Il quadro generale che è emerso ha rivelato quanto già in atto da un po’ di tempo a questa parte: mercato prudente, ma in particolare, nel caso dell’Asia, più diretto verso meridiani regionali e, dunque, proteso verso l’arte locale, una sensazione resa palpabile dall’offerta proposta da Phillips e Sotheby’s, sebbene le vendite di arte extra-asiatica non siano mancate, anzi.

«Lemons, Macarons and A Black Cat» (2019), di Atsushi Kaga. Cortesia di Phillips

Da Phillips il 29 marzo, in concomitanza con Art Basel Hong Kong che si è conclusa il 30 marzo, si è tenuta la «New Now Hong Kong Auction» il format dedicato ai giovanissimi artisti della scena contemporanea e ai maestri del secondo novecento. La sessione ha riportato una percentuale di vendita per lotti dell’83%, per un totale di circa 2 milioni e ottocentomila euro (24 milioni di dollari di Hong Kong, HKS), così rimpolpando del 30% le vendite rispetto alla sessione gemella dello scorso novembre 2023. La vendita è stata guidata da due opere su carta «Untitled» di Yoshitomo Nara: uno del 1995 che ha toccato 1.651.000 di HKS (circa 194mila euro), l’altro del 2007 che si è fermato a 1.905.000 di HKS (circa 220mila euro). Risultato di spicco è stato raggiunto dal «nostro» Salvo, i cui colori hanno conquistato i gusti dei collezionisti asiatici. «Agosto» del 2009 è salito a oltre 1,07 milioni di HKS (126mila euro circa) partendo da una stima minima di 400mila di HKS. Anche i giovanissimi artisti presenti in catalogo hanno ricevuto una risposta di interesse da parte degli offerenti, specialmente a fronte delle stime appetibili che ingolosivano i rilanci, in particolare nel caso delle opere di Roby Dwi Antono, Yang Hyun Jun, Jonathan Chapline e Kitti Narod.

«Agosto» (2009), di Salvo. Cortesia di Phillips

Sotheby’s ha atteso la chiusura di Art Basel Hong Kong ed ha diviso la sua sessione in due cataloghi differenti, ma accorpati nella medesima giornata del 5 aprile. Si è iniziato con «The Now Evening Auction», rivolta alle spinte più giovani e fresche dell’arte contemporanea, per poi proseguire con la «Modern & Contemporary Evening Auction». Pochi i lotti proposti in «The Now» in cui si sono visti risultati nella media per alcuni artisti come Lucy Bull, Rashid Johnson e Robert Nava, mentre per altri non si sono concretizzate vendite, uno tra tutti Nicolas Party presente con una sua iconica «Still Life» del 2017 che non ha trovato nuovo proprietario, pur godendo di grande ammirazione sul mercato asiatico. Più cauto anche il mercato di Jadé Fadojutimi che con la sua opera «Fishing for Steps» (2017) non è riuscita a raggiungere la stima minima di 2 milioni di HKS, riuscendo comunque a passare di mano per 1.841.500 di HKD (213mila euro circa).

A seguire la «Modern & Contemporary Evening Auction» dove top lot della sessione è stato il lavoro «I Want to See the Bright Lights Tonight» (2017) di Yoshitomo Nara che ha toccato i 95.959.000 di HKS (11.300.000 euro). Subito dopo, di tutt’altro periodo e tecnica, «Le Peintre» (1963) di Pablo Picasso che si è assestato a 78.724.000 di HKS (circa 9 milioni di euro), mentre sul terzo gradino del podio è arrivato Claude Monet con lo splendido «Route de Monte-Carlo» (1883) aggiudicato, commissioni incluse, per 61.489.000 di HKS (circa 7 milioni di euro). Successo considerevole per gli artisti di area asiatica come i maestri cinesi Wu Guanzhong e Zao Wou-Ki e quelli più recenti come Zeng Fanzhi e Yayoi Kusama, oltre al ben apprezzato Yoshitomo Nara.

«Le Peintre» (1963), Pablo Picasso. Cortesia di Sotheby’s

Tra gli artisti extra-asiatici un buon riscontro lo hanno avuto Wilfredo Lam, Georges Mathieu e Richard Prince, tutti con risultati al di sopra della stima più alta. Insolita presenza per il mercato asiatico, ma che ha raggiunto comunque visibile apprezzamento, l’opera iconica, e tutta metafisica, «Le muse inquietanti» (1960) di Giorgio De Chirico che ha trovato un nuovo proprietario per poco più di quattro milioni di HKS (470mila euro circa).

Antonio Mirabelli, 10 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Creatività e Sostenibilità al centro della sedicesima edizione del convegno tenutosi a Lussemburgo

Il fitto programma di vendite si è spostato dalla Grande Mela verso l’asse Europa-Asia: da Dorotheum primeggia Ceroli (100mila euro, record per l’artista), da Christie’s Warhol e da Phillips Basquiat, Salvo e Boetti da Christie’s Milano

 

 

Le case d’asta si preparano per gli incanti che prenderanno il via il 6 marzo, presentando proposte ricche e calibrate, dall’Impressionismo alle correnti più spiccatamente contemporanee

A trent’anni dalla sua scomparsa, la casa d’aste londinese celebra Alighiero Boetti con la mostra «Mettere al mondo il mondo», un’occasione per ammirare da vicino le opere dell’artista che saranno offerte nelle prossime aste del 7 marzo

Alle aste di Hong Kong vince l’arte locale | Antonio Mirabelli

Alle aste di Hong Kong vince l’arte locale | Antonio Mirabelli