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Antonio Mirabelli
Leggi i suoi articoliIn questa ultima settimana di maggio 2025 sono previsti diversi appuntamenti con gli incanti di arte moderna e contemporanea in Italia: il 28 maggio presso Palazzo Serbelloni, Sotheby’s tiene la sua asta primaverile a Milano, un appuntamento ormai centrale per il mercato italiano dopo che Christie’s ha rimodulato il suo calendario, bissando l’ottobrina «Thinking Italian» con una sessione anche ad aprile e sempre a Parigi. In più ci sono le aste nazionali come quella de Il Ponte (27 e 28 maggio) che, pur se acquisita dalla francese Millon & Associés, mantiene inalterato l’approccio all’arte italiana di alto profilo.
Prima di scoprire i risultati delle citate sessioni d’asta e di quelle che verranno nel corso dei mesi a seguire, prima della pausa estiva, è opportuno guardare indietro e valutare come sono andati gli artisti italiani sulla sfidante piazza di New York dove, un paio di settimane or sono, si sono concluse le «spring sales». Sotheby’s ha presentato una maggiore quantità di arte italiana nelle proprie sessioni, dedicando al comparto delle avanguardie nostrane una particolare attenzione. A partire dalla splendida collezione di Barbara Gladstone dove era presente un museale «Senza titolo (Seguire il filo del discorso. Tra l’incudine e il martello. Cinque x cinque venticinque…)» datato 1988 di Alighiero Boetti, venduto per quasi 700mila dollari, poco sopra la stima alta, e poi, naturalmente, il focus quasi tutto italiano della collezione di Daniella Luxembourg con Im Spazio: The Space of Thoughts. Su 15 lotti totali, ben dieci erano di artisti italiani, solo cinque di Lucio Fontana.

Gino Severini, «Danseuse»,1915. Courtesy Christie’s
Tutte le opere a firma Fontana sono state vendute e tre di queste sopra la stima alta in un range di aggiudicazione tra i 50 e 600mila dollari, mentre l’ovale «Concetto Spaziale, La fine di Dio (1963)» si è fermato poco sopra la stima bassa a quota 14.485.000, lontano dal risultato del maggio 2024 raggiunto da un’altra opera della stessa serie nella gemella Contemporary Evening Auction di Sotheby’s dove aveva segnato circa 23 milioni di dollari. A seguire Piero Manzoni, Luciano Fabro, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto che con la sua «Maria Nuda» (1969) è volato sopra i 3 milioni di dollari polverizzando la stima bassa e ancora il «Nero Cretto» (1976) di Alberto Burri sempre su quota 3 milioni di dollari di aggiudicazione. Anche per quanto riguarda l’asta day sale di Sotheby’s del 17 maggio di italiani se ne sono visti tanti: Lucio Fontana, Alighiero Boetti, Arnaldo Pomodoro, Piero Manzoni e Carla Accardi. Le opere di questi artisti hanno superato le stime alte, complice anche le ponderate valutazioni che hanno allettato l’appetito degli offerenti, invitandoli a presentare offerte su cifre non troppo difficili da scalare. Phillips non ha inserito in catalogo opere di autori nostrani nel corso della Modern & Contemporary Art Evening Sale del 13 maggio, ma nelle sessioni diurne del 14 maggio sono stati presentati lavori di Marino Marini, Alighiero Boetti e Francesco Clemente, artista quest’ultimo molto legato agli States viste le sue collaborazioni con Andy Warhol, Kenny Scharf e Keith Haring. Anche qui le opere proposte hanno trovato tutte una nuova casa.
Infine Christie’s che ha presentato nel catalogo della 20th Century Evening Sale due opere di artisti italiani: «Danseuse» (1915) di Gino Severini che ha ottenuto un solido riscontro, salendo oltre la stima alta per più di 3 milioni di dollari e «Concetto spaziale, In piazza San Marco di notte con Teresita» di Lucio Fontana che è stato, si, venduto per 7.540.000 milioni, ma con una contrazione di circa il 40% del suo valore rispetto alla vendita precedente di Christie’s a Londra, dove nel del 2017 aveva toccato quota 10 milioni di sterline di aggiudicazione. Nella selezione della Post-War and Contemporary Art Day Sale del 15 maggio, invece, un solo artista italiano presente: Maurizio Cattelan che con il suo «Clown» del 2024, chiaro riferimento alla sua nota opera «Comedian», ha trovato una nuova casa per 63mila dollari. Dunque, risultati in linea con il mercato del momento, più prudente sulle stime alte e maggiormente vivace su quelle meno verticali, ma che mostrano un chiaro apprezzamento per le poetiche degli artisti italiani su territorio USA. Ora il matello passa all’Italia dove i cataloghi sono prevalentemente composti da arte nazionale, occasione interessante per capire quali dinamiche potranno emergere dalle vendite sul secondario di questa primavera inoltrata del 2025 all’interno dei confini.
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